L'Italia dello sport a rischio sanzione

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    Apro la discussione qui in quanto contava tutte le discipline olimpiche in cui l'Italia parteciperà.

    CITAZIONE (Elettra_dancer @ 29/12/2020, 23:38) 
    Cosa cosa???? :eek.gif:

    Giovanni Malagò sul rischio sanzione: “Italia alle Olimpiadi senza bandiera e inno? Al momento non ci sono soluzioni”

    Fonte
    di Giandomenico Tiseo, 28.12.2020

    “Nessuno si augura sanzioni, sarebbe un danno di immagine spaventoso. Pensate alla Russia, paese top e non solo per lo sport, che non potrà partecipare con la propria bandiera né alle Olimpiadi di Tokyo né ai Giochi di Pechino. Non so se vi rendete conto della pesantezza della decisione, anche per i rapporti con Giappone e Cina. Ci auguriamo che chi ha l’onere e la responsabilità di trovare la soluzione quanto meno mantenga la parola perché ormai tutti sanno perfettamente il rischio che corriamo”.

    Con queste parole il presidente del Coni Giovanni Malagò, nel corso di un’intervista concessa a Rai Radio 1, aveva espresso tutta la sua preoccupazione circa il rischio molto concreto che l’Italia possa prendere parte alle prossime Olimpiadi di Tokyo nel 2021 senza inno e bandiera. La questione è decisamente ingarbugliata e riguarda l’autonomia del Comitato Olimpico Nazionale Italiano nella legge delega dello Sport.

    Il Cio, infatti, potrebbe decidere di avviare un iter di sospensione del Comitato nostrano perché non conforme alla Carta Olimpica, una sorta di ‘Magna Carta’ composta da 6 capitoli e 61 articoli che contiene le regole e le linee guida per come si organizzano i Giochi e la governance del movimento a Cinque Cerchi.

    Ebbene, allo stato attuale delle cose, il Coni viola due norme della Carta Olimpica citata:

    – il paragrafo 5: “Le organizzazioni sportive aderenti al Movimento olimpico devono essere politicamente neutrali”.

    – articolo 27 del paragrafo 7: “I Noc (Comitati olimpici nazionali) devono preservare la propria autonomia e resistere a pressioni di qualsiasi tipo, incluse quelle politiche, giuridiche, religiose o economiche che potrebbero impedire loro di adempiere alla Carta Olimpica“.

    In questo senso, come riportato da agi.it, c’è la menzione della possibile sospensione “Se la Costituzione, la legge o altre norme in vigore nella Nazione in questione, siano ostacolo all’attività o alla libera espressione del Noc stesso”. Il presidente del Coni Thomas Bach a più riprese ha manifestato preoccupazione e una decisione verrà presa dall’Esecutivo del CIO il prossimo 27 gennaio.

    In una lettera dell’agosto 2019, il Comitato Olimpico Internazionale ha analizzato i punti che stridono con la Carta Olimpica: “Il Coni non dovrebbe essere ‘riorganizzato’ mediante decisioni unilaterali da parte del Governo. La sua governance interna e le sue attività devono essere stabilite e decise nell’ambito del proprio statuto, e la legge non dovrebbe avere per obiettivo un ‘micromanaging’ della sua organizzazione interna e delle sue attività”;

    “le entità che compongono il Coni dovrebbero rimanere vincolate agli statuti del Coni, della Carta Olimpica e agli statuti delle organizzazioni sportive internazionali alle quali sono affiliate, e dovrebbero completamente rendere conto al Coni per ogni specifica assistenza finanziaria e tecnica che possono ricevere dal Coni (proprio come loro stesse devono rendere conto nei confronti delle relative autorità di Governo per fondi pubblici che possono ricevere dal Governo, ma ciò non significa che il Governo possa avere un ‘controllo’ specifico sulle stesse)”.

    Malagò, da questo punto di vista, è tornato sulle sue dichiarazioni nel corso della puntata della Domenica Sportiva su Rai2: “Mi stupisce che qualcuno sia sorpreso dalla miei dichiarazioni, ci sono delle inadempienze chiare. Mi auguro che si prendano provvedimenti all’ultimo momento, visto che in questo siamo spesso dei fenomeni. Ora come ora, la legge delega dello Sport è questa e bisogna risolvere la cosa in altro modo. Ho avuto modo di parlare con il Premier Giuseppe Conte, che a parole ha mostrato disponibilità. Vedremo nei fatti perché al momento la soluzione non è stata trovata nonostante le premesse e le promesse. Mi preme precisare che nessuno ha litigato con nessuno. Il punto è che il Governo di qualunque Stato non può interferire negli aspetti che regolano lo sport, perché questo appunto contravviene la Carta Olimpica“, la posizione nel n.1 dello sport italiano.

    A quanto pare è stato "risolto"

    Olimpiadi, l'Italia a Tokyo con bandiera e inno: il Consiglio dei Ministri approva il decreto sull'autonomia del Coni. Malagò: "Ora è chiaro, è ente indipendente"

    ROMA - Altro che bluff. All'ultimo istante utile, appena prima che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte salisse al Colle per le dimissioni, il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto d'urgenza per evitare il rischio di una sospensione del Comitato Olimpico italiano da parte del Cio. Il Coni "riacquista" la sua indipendenza, almeno questo è l'intento del testo, due pagine scarse che restituiscono al presidente Malagò ciò che voleva. "Sono felice", è stato il commento del presidente del Cio, Thomas Bach, informato dallo stesso Malagò. Che in serata ha commentato l'approvazione del decreto: "Non è tutto sistemato, ma lasciateci oggi un po' di serenità. Di molto positivo c'è che ora è stato chiarito: il Coni è un ente pubblico assolutamente indipendente".

    Ripristinata l'autonomia del Coni
    Il Coni - come ha rivelato Repubblica - riavrà 165 dipendenti, di cui 10 figure dirigenziali (che manterranno il trattamento economico in essere anche se superiore a quanto previsto per i dipendenti pubblici). E poi gli immobili: i centri di preparazione olimpica di Formia e di Tirrenia, la villetta del Foro Italico e il centro sportivo dell'Acqua Acetosa. Effetto del blitz in extremis di Spadafora, che ha modificato l'accordo politico inizialmente raggiunto su 150 dipendenti e soltanto i primi tre immobili della lista. Ma Malagò ha dovuto rinunciare alla creazione di una nuova Spa in capo al Coni, che avrebbe nei fatti raso al suolo la riforma del 2018. E a una larga fetta della pianta organica (chiedeva 240 persone).


    La soddisfazione sui social di Federica Pellegrini
    Salvata l'immagine del Paese
    "Il Coni riacquista la sua autonomia e ogni rischio, per quanto minimo, di sanzioni da parte del Cio svanisce: siamo riusciti a portare a casa l'obiettivo di salvare l'immagine del Paese, nonostante il Governo dimissionario", ha detto Simone Valente, deputato M5s, che con Giorgetti ha scritto la riforma del 2018, rimasta incompiuta dopo la caduta del governo giallo-verde. "Il Presidente Conte ha ascoltato le richieste e le preoccupazioni che, a più riprese, avevo segnalato nei mesi scorsi. Dopo tutte le polemiche che hanno investito anche Sport e Salute, il decreto approvato in Cdm conserva l'integrità di questo ente e lo conferma un asset strategico per lo Stato in materia di politiche sportive".

    E proprio Sport e salute mostra soddisfazione per avere scongiurato il rischio di una duplicazione con una nuova Spa del Coni, che avrebbe fatto lievitare i costi pubblici, e per aver mantenuto la competenza sul territorio, gli asset del Foro Italico e dell'Olimpico, la gestione dei contributi alle federazioni e il registro delle società sportive su delega del dipartimento spor. E anche il presidente del Comitato italiano paralimpico Luca Pancalli esprime "Piena soddisfazione, in attesa di conoscere il testo del decreto".

    Malagò: "Ora è chiaro, Coni è ente indipendente"
    "Tutto sistemato? No, ma lasciateci oggi qualche minuto di serenità. Poi da domani con la giusta dignità che la storia del Coni richiede, faremo tutti gli approfondimenti del caso, con la volontà di trovare tutte le soluzioni". Così Malagò in conferenza stampa. Il n1. dello sport italiano ha ringraziato il governo: "All'ultimo secondo ha tenuto conto delle problematiche, convocando un Consiglio dei ministri per risolvere la questione dell'autonomia e mettere fine al calvario, a quella che ho definito una via crucis. Sono riconoscente con il consiglio dei ministri per essere arrivato a questa soluzione. E Pescante, Carraro e Petrucci hanno fatto un tifo da stadio". Malagò ha poi rivelato che "negli ultimi due giorni mi hanno chiamato tutti gli atleti più importanti. Mi chiedevano cosa fare. Erano pronti a venire a Roma davanti a Palazzo Chigi".


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    Ho sentito oggi al tg... meno male!!
     
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