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Allora. Gli IdF sono stati cancellati perché l'area di Grénoble è stata posta in isolamento dal governo francese.
Allargando le braccia si potrebbe pensare: di fronte a un provvedimento dell'autorità non si può fare nulla.
Sì invece: si poteva spostare altrove l'evento. L'ISU, al momento di preparare i calendari per questa stagione, avrebbe potuto predisporre una serie di alternative. Preallertare strutture alternative in modo che fossero pronte ad ospitare le gare con un preavviso di una settimana o due.
Impossibile? No. Qui in Italia abbiamo organizzato il mondiale di ciclismo su strada in una ventina di giorni, dopo la rinuncia svizzera. Un'impresa eccezionale, data la complessità di un evento del genere, ma una gara di pattinaggio presenta problematiche molto minori, sia dal punto di vista organizzativo/logistico sia dal punto di vista della sicurezza sanitaria. Non credo sia così difficile trovare un palazzetto dove far confluire, in sicurezza, un centinaio di persone, fra atleti e addetti ai lavori. Il tutto senza pubblico ma con riprese televisive. E non credo che ciò avrebbe creato soverchie difficoltà per rispettare le regole di profilassi anti-Covid. Certo, ci sarebbe stato il problema di far viaggiare gli atleti, con i rischi connessi che qualcuno fosse poi costretto a rimanere sul posto in quarantena. Ma penso anche che molti atleti, di fronte alla prospettiva contraria di passare l'intera stagione senza gareggiare, sarebbero stati disposti a correre il rischio. Insomma, qualcosa si poteva tentare, perché qui l'intera stagione sta andando a donne di facili costumi. Il che vuol dire che la carriera di molti atleti è a rischio, perché senza gare non ha senso allenarsi, spendere soldi per pagare ore ghiaccio, allenatori, coreografi, costumisti etc. Non ha senso passare le proprie giornate a provare salti, trottole etc. Qui c'è l'intera base di praticanti agonisti che è a rischio di sopravvivenza. Se ne rendono conto all'ISU? Ci hanno pensato in estate, quando tutto questo era ben prevedibile?
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