La battaglia del 3 Axel, anno 2018/19

Ladies, affilate le lame!

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    Titolo epico, pattinatrici piene di grinta, come guerriere.

    L'NHK Trophy 2018 è stata una gara memorabile per il pattinaggio femminile: Rika Kihira ha atterrato due tripli axel nel suo programma libero, attaccando ad uno di questi un 3 Toeloop. Come tutti sapete: oro alla sua prima apparizione nel circuito Grand Prix senior.
    Anche Elizaveta Tuktamisheva ha atterrato due tripli axel: uno nello short program (perfetto) e uno nel free skating (girettino all'arrivo), mentre Kihira era caduta sul 3 axel del suo short.

    Queste due ragazze straordinarie mi danno dato l'ispirazione per chiedervi: le armi sfoggiate da queste due ragazze all'NHK Trophy faranno cambiare gli equilibri in classifica? Le federazioni (soprattutto quella russa) elaboreranno un piano per contrastare la forza di Kihira, che con il suo punteggio del programma libero ha sfiorato il record del mondo?

    Se Kihira propone un programma del genere ai Mondiali (dove giocherà in casa e arriverà con un curriculum (a differenza dell'NHK Trophy), non avrà rivali... o comunque, sarà molto più difficile per le pattinatrici russe mantenere il predominio stabilito negli ultimi anni. L'unica in grado di contrastare questo tecnico spaziale sembra proprio Tuktamisheva con il suo 3 axel.

    Quindi: secondo voi la federazione russa sarà "obbligata" a schierare Elizaveta Tuktamisheva per contrastare Rika Kihira?
    Oppure vincerà un pattinaggio con un layout meno estremo, come quello di Satoko Miyahara, che ottiene sempre un punteggio altissimo nel PCS grazie alla sua leggiadria sul ghiaccio? Oppure la campionessa olimpica in carica Alina Zagitova non teme rivali di sorta? Cosa dobbiamo aspettarci per i Mondiali 2019?


    L'arena attende i loro risultati... ed i vostri commenti.
    E per chi se li fosse perso: eccovi i programmi di queste ragazze stellari.


    Rika Kihira

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    Satoko Miyahara

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    Elizaveta Tuktamisheva

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    Nela storia del pattinaggio femminile ci sono state diverse atlete che hanno presentato il 3A, con alterne fortune. (Ito e Harding le prime che mi vengono in mente dei tempi andati. Wikipedia mi soccorre ricordandomi Meissner, Nakano, Nedilina. Poi naturalmente, in anni recenti Asada, Tuktamysheva, Nagasu)
    Finora però questo elemento non è mai stato decisivo.
    Mao Asada, per esempio, non è riuscita a battere Yuna Kim, nonostante i tre 3A presentati fra corto e lungo alle olimpiadi di Vancouver.
    LIza Tuktamysheva ha vinto tutto nella stagione 14/15, ma lo avrebbe fatto probabilmente anche senza il triplo axel, tale era il suo stato di forma e la superiorità dimostrata sulle avversarie.
    Io credo che il 3A resterà un'eccezione, ma non diventerà la regola, l'elemento necessario per vincere.
    La gara di oggi è stata esaltante, ma la realtà è che Satoko Miyahara, senza tripli axel, è arrivata molto vicina a Rika Kihira e un pelo davanti a Liza Tuktamysheva.
    Il punto è che Satoko può ripetere questo punteggio ogni gara, con minime differenze. Liza e Rika invece devono ogni volta affrontare l'incognita di un salto ad alto rischio di caduta, e devono affrontarlo più volte nel corso di una gara, perché un solo 3A non basterebbe.
    Saranno ancora in grado di ripetere le prestazioni odierne? E se sì, quanto a lungo?
    Io mi auguro una risposta positiva a entrambe le domande, ma so già che ogni volta sarà un batticuore, perché questo salto in campo femminile non è mai banale e mai lo sarà.
    A dire il vero non è banale nemmeno in campo maschile. Gli atleti in grado di eseguirlo davvero bene e con regolarità sono in numero nettamente inferiore rispetto a quelli in grado di fare un quadruplo.
    Il 3A è davvero il più nobile dei salti, altro che i quadrupli frullati delle junior russe. E resterà sempre patrimonio di veri campioni. Solo che in campo maschile è determinante, in campo femminile è probabilmente troppo rischioso per diventare qualcosa di più di un'eccezione.

    E però, che bel vedere!
     
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    La mia posizione è mediatrice: nelle donne il 3A potrebbe diventare più comune di quello che pensiamo. O meglio per una sorta di selezione naturale si potranno cominciare a privilegiare in futuro coloro che sono in grado di eseguirlo, la cui concentrazione nel femminile non è mai stata tanto alta come in questi anni. Una volta di "axeliste" ce ne stava praticamente una per ogni quadriennio, oggi si sono viste due donne presentarlo. E' anche possibile che diventi un discrimine importante per determinare il podio delle prossime olimpiadi, un po' come lo erano le 3-3 vent'anni fa. In prospettiva, lo sarà più dei finti quad che spopolano oggi in junior, e che le rispettive esecutrici avranno probabilmente già perduto in prossimità del ghiaccio olimpico - se mai arriveranno a toccarlo.

    Diciamo che al momento il salto chiave delle donne, il corrispettivo del 3A maschile, resta ancora il triplo loop. Un salto "intermedio" che ha però il vantaggio della versatilità, perché consente di rimediare a una non perfetta padronanza di uno dei due maggiori salti puntati e che risulta indispensabile per aumentare il valore di certe combinazioni ormai divenute vox populi - e infatti Tennell ha capito l'andazzo.

    Sugli equilibri in classifica attuali, bisognerà vedere cosa combina Zagitova, e soprattutto per quanto tempo decideranno di tenerla in piedi con quei punteggi assurdi. Perché mi fa rabbrividire l'idea che Rika Kihira non detenga il record mondiale, con un programma che conteneva sì due 3A, ma che aveva dentro molto altro, a cominciare da contenuti coreografici di elevatissimo tenore. Non parlerei però (né in senior né in junior) di "russe" in generale, sia perché si tratta di atlete diversissime provenienti da scuole diversissime, sia perché leggendo l'insieme delle gare nazionali e internazionali si nota chiaramente come la situazione sia molto mutevole e dipenda sovente dai capricci federali - vedi i giochini che hanno riguardato Kostantinova. Al momento il cavallo su cui hanno deciso di puntare è Alina Zagitova. Cavallo poco affidabile, e mi pare che le previsioni funeste espresse alle sue prime uscite si stiano concretizzando. E la Tuberezzi non vede l'ora in cuor suo che passi l'annata.
    Senza alcun dubbio la squadra giapponese risulta nel complesso molto più compatta, preparata e competitiva.
     
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    E' appunto perché ci sono DUE donne con il triplo axel e non una sola stella solitaria a presentarlo, che si apre il discorso.

    Asada era l'unica, Tuktamisheva nella sua stagione d'oro era l'unica.
    A mio parere, se Kihira viene accostata a Zagitova, c'è il "rischio" che le combinazioni di salti 3+3 di Zagitova non risultino più così straordinarie e tutto a vantaggio di Kihira.
    Mettendo Liza nella stessa gara, risulterebbe più bilanciata a favore della bandiera russa.

    Una sorta di "se presenti un elemento unico, ottieni un bonus in punteggio, se siete in due, è meno straordinario". Poiché i components sono e dovrebbero essere dati confrontando le atlete fra loro per ogni singola gara.

    Per me, vedere due ragazze con il 3 axel a confronto è tremendamente interessante, perché oltre alla combinazione 3+3 si aggiunge un nuovo fattore di valutazione per le "top".
    E' bello che grazie a questa nuova arma Kihira e Tuktamisheva possano star dietro a Satoko Miyahara con i suoi PCS stellari e a Zagitova che li ottiene per... boh? Curriculum.

    Sono così entusiasta appunto perché due donne come Tuktamisheva e Kihira possono "ridimensionare" Zagitova davanti alla giuria.
    Un po' come Hanyu riuscì a ridimensionare Chan... diventando l'anti-chan, la ragione per la quale Chan non poteva più vincere con 3 cadute a gara.
     
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3 replies since 10/11/2018, 18:04   245 views
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