World Championships 2019

18 - 24 Mar 2019, Saitama (JPN)

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    Pare che siano usciti i primi convocati per il WTT:

    Giappone:
    Ladies: Kaori Sakamoto, Rika Kihira
    Men: Shoma Uno, Keiji Tanaka
    Pairs: Riku Miura/Shoya Ichihashi
    Dance: Misato Komatsubara/Tim Koleto

    Comprensibilmente mancheranno sia Hanyu che Suzaki/Kihara
     
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    Avrei dato la possibilità a Mai Mihara.

    CITAZIONE (Ilya Muromets @ 25/3/2019, 14:50) 
    CITAZIONE (Icemin @ 25/3/2019, 13:45) 
    Massimiliano Ambesi: “Urge una riflessione sulle componenti del programma”

    Personalmente non aumenterei il fattore di moltiplicazione dei PCS maschili, si rischia l'effetto contrario. Il problema, a mio avviso, sta in come quei voti vengano assegnati.

    Mi piacerebbe ripubblicassero un'antologia di quello che affermava 4-5 anni fa.

    Ha ancora della credibilità?
     
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    Da quando ho Eurosport seguo spesso le sue telecronache...penso che abbia cominciato a maturare questa idea dei pcs da quando Yuzuru è stato penalizzato dai due quadsters USA. Mentre ha cambiato idea sulle jr russe da quando si è vista Kostornaia (per la quale ha un’ammirazione pari solo a quella che ha per Yuzuru) soprattutto da quando si è trovata sistematicamente dietro le compagne d’allenamento ed è palese la sua superiorità su ogni santa voce dei pcs...

    E comunque a questi mondiali c’è stato quasi un battibecco tra lui e Dolfini che difendeva come assolutamente legittima la superiorità di Chen, mentre Ambesi ribadiva che un Yuzuru in forma l’avrebbe battuto. Ci sono stati molti momenti :mfr_omg.gif:
     
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    Sulla questione "aumentare il range dei PCS" ho già polemizzato in questi giorni (ti pareva ...) con Ambesi su un gruppo Facebook.

    Che si sia accorto del problema è bene.
    Del resto, come scrivevo l'altro giorno, io sono contento che a Saitama abbiano dato a Chen solo un punto in meno nei PCS rispetto ad Hanyu, meglio solo un (assurdo) punto in meno, un'anomalia impossibile da nascondere, che tre o quattro che sarebbero ugualmente pochi ma qualcuno potrebbe spacciare per "normale valutazione".
    Così la questione è diventata di chiarezza lampante anche per i più distratti.

    Per inciso, se non avete già visto questo GENIALE video, vi consiglio di farlo (prima che venga magari oscurato per motivi di copyright):




    Su come fare per "riequilibrare i PCS" rispetto al TES io ho altre idee rispetto ad Ambesi e che riguardano l'agire in modo inverso: invece di "aumentare i PCS" (o invece di limitarsi ad aumentare i PCS massimi raggiungibili), io sono soprattutto per diminuire il TES tagliando drasticamente la differenza di BV tra tripli e quadrupli, in modo da rendere meno attraenti i quadrupli in termini di rapporto benefici/rischi.
    Renderli meno attraenti vuol dire indurre allenatori ed atleti a farli solo quando hanno una ragionevole probabilità di portarli a casa, farne meno ed avere più spazio per puntare su altre cose, come i PCS o salti meno estremi e quindi meno singolarmente determinanti per il risultato.
    Ma dico tagliare drasticamente la differenza di BV, non la cosa all'acqua di rose che è stata fatta sui punteggi prima dell'inizio della stagione (e che infatti non è servita a nulla, come prevedevo).

    Perchè se invece si aumenta semplicemente il "monte punteggi" dei PCS l'"effetto di trascinamento dei PCS a partire dal TES" ci sarebbe ancora e ciò invaliderebbe tutta l'operazione.

    Da primi conti che ho fatto (ma che voglio riverificare ed approfondire), un pur consistente "riequilibrio" dei PCS, in modo da riparificare TES e PCS, nel caso di Saitama Chen/Hanyu si risolverebbe nell'aumentare il distacco nei PCS da 1 punto ... ad 1,3 punti (uno virgola tre ...)! Praticamente nulla.
    E cose analoghe vedo se confronto punteggi dati a Trusova e Kostornaia nelle stesse gare, con programmi puliti per entrambe e differenza ridicolmente bassa nei PCS.
    Davvero si pensa che gli allenatori dei "quadruplisti" si preoccuperebbero di un'aumentato "distacco" nei PCS di uno zero-virgola e cambierebbero strategie?

    Espandere semplicemente i PCS (cosa che comunque secondo me deve essere fatta, su questo sono d'accordo, il "factor" è lì apposta per equilibrare i due punteggi) temo che non servirebbe a nulla. I coach continuerebbero a puntare sui quadrupli a go-go senza preoccuparsi molto dell'interpretazione, tanto poi sanno che i quadrupli "portano pure PCS".

    Per quanto mi dispiaccia non riconoscere appieno la difficoltà di un quadruplo, la situazione del pattinaggio attuale è che lo strapotere del tecnico, che oggi vuole dire quadrupli come Santo Graal per vincere, sta penalizzando la bellezza e la completezza dei programmi ovvero i risultati di chi fa programmi belli e completi senza puntare ossessivamente sul tecnico.
    Per non parlare di altri aspetti, come i pericoli per la salute degli atleti, diretti o indiretti, se si punta sull'estremizzazione del gesto tecnico.

    Poi c'è tutto il discorso, parallelo ma in fondo collegato, dell'età minima per passare a Senior, soprattutto nel femminile.

    Detto ciò, credo che almeno fino a Pechino non si farà nulla. E se la prossima stagione, con l'arrivo delle quadrupliste nelle donne il problema si rievidenzierà in modo acuto (come è molto probabile), saremo a sole due stagioni dai Giochi. Chi si prenderebbe la responsabilità (come sarebbe certamente accusato, e non del tutto a torto) di cambiare le regole a partita in corso (considerando tutto il lavoro di preparazione quadriennale)?
    No, credo che almeno questo quadriennio lo si possa considerare già andato a "donnine allegre", sotto questo aspetto.
    Quindi, mi toccherà gufare sui quadrupli della Trusova, sperando che la Kostornaia faccia il miracolo.

    Edited by AstorGG - 26/3/2019, 01:26
     
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    Ambesi, come tutti d'altronde, è anche lui condizionato dalle preferenze del periodo.

    I problemi sistemici di come (non) funzionino le votazioni e i pannelli tecnici non andrebbero affrontati sulla base di dove si ritengono penalizzati gli atleti che si vorrebbe veder vincere a prescindere da come va l'evento.

    D'altra parte ci lamentiamo dei voti, dei risultati che appaiono preordinati, ma anche conferire 25-30 punti di PCS in più a gara a questo o quell'atleta sugli altri contendenti teorici sarebbe un modo per stabilire in anticipo chi deve vincere, ai danni della dimensione sportiva che si vuol far passare.

    Per come stanno le cose oggi, dopo un'annata di GoE super positivi farlocchi e UR sorvolati malgrado il teorico inasprimento del regolamento, a mio modestissimo parere a voler seriamente far fare un passo in avanti al sistema occorrerebbe innanzitutto oggettivare le chiamate tecniche, con GoE meglio definiti su Key Points più specifici. Per fare ciò è necessario però anche separare le giurie TES da quelle dei PCS, con competenze diversificate e meno "regionalità"

    Che poi, a pensarci bene, perché si continua ad assistere a votazioni a bandierina ? Perché anche le decisioni sistemiche vengono prese in forma congressuale, dove l'influenza delle principali federazioni ha la meglio sulla ragione, esattamente come nelle votazioni delle gare.

    EDIT: per farla breve l'ISU non è quel concreto organo giudicante terzo che sarebbe necessario per dare rispettabilità sportiva al pattinaggio.
    Fintanto che le gare verranno giudicate da rappresentanti, più o meno diretti, delle principali federazioni ed altre alleate/affiliate, i risultati non potranno far altro che rispecchiarsi in quei pdf ridicoli, fatti di +5 e +1 dati allo stesso elemento.

    Edited by Icemin - 26/3/2019, 02:12
     
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    Riequilibrare TES e PCS, aumentando la fattorizzazione dei secondi o riducendo i BV dei salti per i primi, sarebbe in effetti una cosa da fare.
    Per la semplice ragione che, quando questo sistema di punteggio è stato concepito, c'era giusto Plushenko che portava con continuità quad nei suo programmi. E parliamo comunque di un quad nel corto e due nel lungo al massimo.
    Subito dopo Vancouver, a seguito della polemica sollevata dallo stesso Plushenko che aveva perso il titolo olimpico contro il "triplista" Lysacek, il sistema di punteggio venne corretto per dare maggior vantaggio a chi si assumeva il rischio di tentare un quadruplo.
    Da quel momento in poi è diventato vantaggioso puntare sui quadrupli e abbiamo assistito alla nascita di una generazione di saltatori.
    A questo punto sarebbe in effetti necessario una leggera correzione di rotta dal lato opposto, per riequilibrare le cose.
    Tanto in campo maschile quanto in quello femminile, visto che anche lì si sta assistendo ad una progressiva crescita del BV dei layout presentati dalle atlete. (non solo quad e 3A ma anche combinazioni triplo-triplo che oggi sono indispensabili anche solo per partecipare, mentre ancora all'epoca di Yuna Kim erano prerogativa di poche).

    Sennonchéla vera questione, lo sappiamo bene, è un altra, ossia il progressivo ritorno alla totale arbitrarietà nell'assegnazione dei punti che era tipica del sistema 6.0.
    Questo problema non lo si affronta modificando il regolamento, ma facendo rispettare le regole già esistenti. Il che facilmente risolverebbe in buona parte anche l'altro problema, quello dell'attuale squilibrio fra TES e PCS.
    Perché due atleti all'opposto, come Brown e Zhou, tanto per fare un esempio, prenderebbero il primo un TES basso e PCS altissimi e il secondo esattamente il contrario, per un risultato finale equo e corretto. (non allargo il discorso agli UR per non complicare ulteriormente il discorso, e sono già abbastanza prolisso così)
    Invece, come abbiamo visto, agli ultimi mondiali Zhou ha ottenuto PCS pari a quelli di Brown. Il che è come dire che l'ultima crosta di un pittore da lungofiume vale come un Caravaggio.
    (Per chiarire: Non ho niente contro Zhou, ho molto contro i suoi punteggi)

    All'epoca del 6.0 la spartizione cencelliana dei risultati era impunita perché mancavano gli strumenti che avrebbero consentito a spettatori e giornalisti di vedere con chiarezza le ingiustizie (copertura mediatica capillare, replay, disponibilità dei video da analizzzare frame per frame etc). Poi a Salt Lake City scoppiò un bubbone talmente grosso che non si potè più fare finta di niente, e venne il nuovo sistema di punteggio.
    Oggi stiamo regredento a quello stesso livello.

    In teoria gli strumenti oggi a disposizione dovrebbero garantire una sorta di controllo sociale tale da impedire certi eccessi di addomesticamento dei risultati (e infatti noi come altri siamo qui a discutere di questo).
    Temo però che ci sia una difficoltà di fondo, quella della poca uniformità di diffusione del pattinaggio di figura nel mondo.
    Nord America e Russia sono i poli principali a livello di praticanti, interesse mediatico ed economico, partecipazione di pubblico.
    Se si spartiscono i risultati, come a mio parere sta avvenendo, non saranno i loro appassionati e tifosi a lamentarsi per un sistema che dà grandi soddisfazioni a entrambi. Potranno al massimo protestare contro uno specifico risultato, ma non chiederanno mai cambiamenti radicali.
    Tutti gli altri contano ZERO e quindi, per quanto You Tube possa essere inondata di video che dimostrano l'ingiustizia di questo o quel risultato, nulla cambierà perché il sistema accontenta la maggioranza, ossia i due poli principali.

    Quel che mi stupisce sono i giapponesi. Loro hanno tutto per essere una nazione leader nel pattinaggio (tifosi che girano il mondo per seguire i loro atleti, sponsor, copertura mediatica capillare e ossessiva, soldi a profusione) eppure politicamente non pesano nulla.
    Pensateci: hanno ottenuto una sola medaglia nei mondiali IN CASA, nonostante la qualità straordinaria dei loro atleti.
    Mai vista una cosa del genere, anche perché sappiamo bene che in tutti gli sport vige la regola non scritta in base alla quale la nazione ospitante ha "diritto" a un trattamento di favore (tanto per parlare di cose imbarazzanti per noi italiani, qualcuno ricorda la vicenda del saltatore in lungo Giovanni Evangelisti ai mondiali di atletica di Roma 1987?)

    Ecco, per me l'unica speranza di cambiamento risiede nel fatto che i giapponesi si stufino di fare la figura dei fessi e rovescino il tavolo in testa agli attuali giocatori.
    Altrimenti dovremo rassegnarci a vedere il pattinaggio di figura valicare in via definitiva l'incerto confine che separa il vero sport del semplice spettacolo.

    Edited by Tran-Ky-Ky - 26/3/2019, 08:48
     
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    Quel che mi stupisce sono i giapponesi. Loro hanno tutto per essere una nazione leader nel pattinaggio (tifosi che girano il mondo per seguire i loro atleti, sponsor, copertura mediatica capillare e ossessiva, soldi a profusione) eppure politicamente non pesano nulla.
    Pensateci: hanno ottenuto una sola medaglia nei mondiali IN CASA, nonostante la qualità straordinaria dei loro atleti.

    I giapponesi non ce l’hanno nella cultura di lamentarsi di essere stati sottostimati...lo dimostra Yuzuru che non recrimina mai (anche se potrebbe) ma dichiara di voler alzare le difficoltà dei programmi, rischiando infortuni seri piuttosto di dare colpe ad altri.
    Loro preferiscono lavorare su se stessi piuttosto che puntare il dito sugli altri: questo è ciò che li rende speciali ma anche tremendamente vulnerabili ai giochetti delle altre superpotenze.
    E aggiungo che il Giappone (insieme all’Italia) è l’unica nazione dove gli atleti non godono del bonus casalingo nemmeno nei mondiali di casa (e quando un bonus del genere avrebbe favorito almeno una delle due ragazze arrivate invece 4ª e 5ª di niente) il che è tutto dire...
     
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    Avete detto molte cose giuste - Astor, come ti capisco... e i seguaci sono peggio.

    Aggiungo che a Saitama è stato dimostrato da un lato la totale calata di braghe del pannello tecnico (soprattutto nel femminile), dall'altro come la strumentazione tecnica per valutare dati oggettivi quali le parabole dei salti esista eccome, sicché almeno due o tre dei "bullet" da valutarsi per l'assegnazione dei GOE possono essere calcolati incontrovertibilmente. Così come affidare alle macchine la valutazione di fili d'ingresso e rotazioni (si può fare) aiuterebbe a evitare robe tipo la Sotnikova a Sochi che becca GOE altissimi per una combo sottoruotata e con un flutz che era una spaccata frontale.

    Bisognerebbe far anche passare l'idea che i PCS sono primariamente questione TECNICA prima che artistica, visto che soppesano le COMPONENTI di un programma (l'interpretazione è solo una voce delle tante). E sarebbe il caso che questi PCS vadano a premiare l'atleta oggettivamente più completo, non quello che nasconde meglio i difetti. Non esiste il discorso (oltretutto portato avanti da Ambesi) secondo cui la Medvedeva di Toronto è involuta perché i suoi programmi Sambo erano costruiti per coprire le sue lacune nella pattinata. Le lacune nella pattinata vanno sanzionate A PRESCINDERE: quando mi viene un brufolo enorme sul naso, il brufolo non smette di esistere se mi copro sotto un lenzuolo. Per dire, gli skating skills di Zagitova sono di molto inferiori rispetto al livello a cui viene messa, e le sequenze di passi prendono livelli falsati visto che trucca tutte le controvende cambiando il filo all'ultimo. Esistessero le figure obbligatorie come negli anni '80, sarebbe nella parte medio-bassa della classifica. Che è la ragione per cui i suoi programmi sembrano un delirio di passetti sul posto, inseriti per confondere le acque. Ora che nella stessa squadra c'è Kostornaya il confronto diventa impietoso.
    E stesso discorso vale per molti altri, Chen incluso.
     
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    L'Isu ha caricato tutto il Mondiale del 2019, compreso il Gala.

     
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