Un italiano al Bolshoi, Jacopo Tissi assunto al teatro di Mosca

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Admin
    Posts
    9,439
    Reputation
    +1,143
    Location
    Kaer Mohren

    Status
    Anonymous
    Un italiano al Bolshoi, Jacopo Tissi primo assunto al teatro di Mosca

    Scala addio, il giovane Principe vola a Mosca. Il ventunenne Jacopo Tissi, viso dalla bellezza sfacciata su un corpo atletico che supera l’1 e 90 di altezza, sarà dalla fine di settembre il primo ballerino italiano della storia assunto dal Balletto del Bolshoi. «Sto aspettando il visto di lavoro — dice Tissi, nato a Landriano, Pavia —. Mi sono licenziato dal Balletto della Scala il 18 agosto, ne ho parlato con il direttore Mauro Bigonzetti: mi ha detto che era dispiaciuto di perdermi, ma che comprendeva la scelta di cogliere un’opportunità del genere. Il Bolshoi è una leggenda, ma il mio cuore resta alla Scala».

    Quella di Tissi è una fiaba a due velocità. Fulminea nell’esordio: a 19 anni, nel 2014, si è diplomato con lode alla Scuola della Scala ed è stato subito ingaggiato nel corpo di ballo del Wiener Staatsballet diretto da Manuel Legris. Dopo un anno a Vienna, l’allora direttore del Balletto della Scala, il russo Makhar Vaziev, gli aveva offerto un contratto da «aggiunto» a Milano servendogli su un piatto d’argento un’occasione da sogno: in seguito a una serie di forfait maschili, gli aveva assegnato il ruolo di Désiré al fianco di Svetlana Zakharova, per la «prima» della nuova Bella Addormentata nel Bosco rimessa in scena da Alexei Ratmansky nel settembre 2015. La diva e il deb. Dopo qualche mese Tissi è un altro Principe nella Cinderella di Mauro Bigonzetti che segna la fine del regno di Vaziev alla Scala, nel gennaio 2016: con un colpo di mano, il Bolshoi sfila al teatro milanese lo scaltro Makhar, cui affida il trono più insidioso, la direzione del Balletto, lasciato da Sergei Filin, sfregiato con l’acido per rivalità interne.

    Mentre da Milano a Mosca avviene questo valzer di poltrone, alla guida della Scala viene nominato, con malumori nella compagnia, il coreografo Mauro Bigonzetti. La congiuntura non gioca a favore di Tissi che perde mentore e carriera, rallenta: non più ruoli principali, ma apparizioni da solista e da corpo di ballo. E ora la svolta a Mosca: «Non so ancora in che rango della compagnia sarò inserito, si vedrà quando sarò lì», spiega. Seppure sottile, esiste un filo rosso che lega storicamente la Scala al Balletto del Bolshoi: tra gli anni ‘60 e ‘70, Liliana Cosi fu la capofila di un gruppo di ballerini italiani (da Luciana Savignano ad Anna Maria Prina) che seguirono corsi di perfezionamento nella compagnia moscovita, nell’ambito del programma di scambi culturali tra i due teatri. Prima ancora, tra il 1861 e il 1864, il coreografo e teorico Carlo Blasis lasciò la Scala (era maestro della Regia Accademia di Ballo) per trasferirsi a Mosca dove mise in scena al Bolshoi balletti nuovi e di repertorio. Oggi, se qualche italiano riesce a mettere piede all’interno dell’istituzione moscovita è per studiare alla sua celebre scuola (l’ultima è stata la sedicenne livornese Rebecca Sciapi), non certo per entrare nella compagnia.

    Ciò fa apparire Tissi baciato dalla sorte. «Il Bolshoi ha un organico di circa 220 ballerini — dice —, tutti russi a eccezione di una coreana, tre brasiliani (dal 2000 l’accademia moscovita ha una sede distaccata in Brasile) e della star americana David Hallberg. Su consiglio di Vaziev ho già trascorso lì, in luglio, un periodo per ambientarmi, mi sono trovato a mio agio con i colleghi: mi sento affine al loro stile, ho studiato, già negli anni della Scuola della Scala, con maestri russi: Nikonov, Derevianko, la Ratchinskaja, e con lo stesso Vaziev e la moglie Olga Chenchikova. Durante il mio soggiorno ho anche provato Giselle e Corsaro con la Zakharova perché il suo partner Lobukhin era in Giappone: Svetlana mi ha presentato alla sua maestra Lyudmila Semenyaka. Essere stato scelto per ballare con lei la Bella alla Scala ha suscitato tra i russi curiosità nei miei confronti. Ora sto studiando la lingua, ho scaricato l’app di un corso da autodidatta». E se il Balletto moscovita è in scena per circa 200 rappresentazioni a stagione (contro le 90, in sede e in tour, della Scala) c’è anche l’eventualità di essere scelti per le recite trasmesse in mondovisione nei cinema.




    FONTE
     
    Top
    .
  2.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Moderatore
    Posts
    3,538
    Reputation
    +609
    Location
    Italy

    Status
    Anonymous
    Complimenti Jacopo, in Italia non abbiamo mica solo Bolle! ;) :clap:

    Se dovessero trasmettere un balletto con lui in mondovisione... WOW!
     
    Top
    .
1 replies since 29/9/2016, 11:56   85 views
  Share  
.