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Olimpiadi di Rio 2016
TUFFI
Elenco delle gare
Gare maschili
Piattaforma 10m maschile
Trampolino 3m maschile
Piattaforma 10m sincronizzato maschile
Trampolino 3m sincronizzato maschile
Gare femminili
Piattaforma 10m femminile
Trampolino 3m femminile
Piattaforma 10m sincronizzato femminile
Trampolino 3m sincronizzato femminile
Calendario gareTuffi alla XXXI Olimpiade agosto 2016 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 Totale Uomini 10 m sincro 3 m sincro 3 m 10 m 4 Donne 3 m sincro 10 m sincro 3 m 10 m 4 Totale 1 1 1 1 1 1 1 1 8 . -
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Italiani in gara
Francesca Dallapé
Maicol Verzotto
Noemi Batki
Andrea Chiarabini
Maria Marconi
Giovanni Tocci
Michele Benedetti. -
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Non vedo l'ora! Mi sembra l'altro ieri che ero all'Acquatic Center di Londra, tanto le emozioni sono vivide. Per i tuffi abbiamo una squadra bellissima e nel complesso abbastanza competitiva. E ovviamente si spera che la fortuna questa volta giri dalla parte di Tania e Francesca... Nonostante abbiano caratteri diversi e per motivi diversi, Tania si trova in una situazione molto simile a quella di Carolina prima di Sochi (e anche la Ferrari)... speriamo che la storia si ripeta. Il segreto probabilmente è vivere l'esperienza senza l'ostinata angoscia di un risultato, ma per la gioia di prendere parte ai giochi e tutto è più in discesa poi . -
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WOWO! Ma eri a Londra? Non sapevo, deve essere stato bellissimo!
Io faccio il miglior in bocca al lupo a Tania, avrei radiato tutta la giuria di Londra 2012 per quello che le ha fatto!. -
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In fondo comunque quello sgarbo di Londra le ha dato motivazioni per arrivare a Rio e se non l'avesse fatto l'anno scorso si sarebbe persa l'oro mondiale dal trampolino 1 mt (che però non è specialità olimpica) . -
.WOWO! Ma eri a Londra? Non sapevo, deve essere stato bellissimo!
Io faccio il miglior in bocca al lupo a Tania, avrei radiato tutta la giuria di Londra 2012 per quello che le ha fatto!
Sì! Era il regalo di mio cugino per i miei 20 anni, una cosa che mi aveva promesso da quando ne avevo 15: è stata un'esperienza unica! In realtà a livello sportivo e tecnico i tuffi (come anche il pattinaggio) a me piace moltissimo seguirli da casa perché si possono cogliere molti dettagli e si può fare un'analisi più critica, ma le emozioni che si respirano sono uniche e irripetibili: condividere gli spazi con gli atleti, sapere che sono lì davanti ai tuoi occhi, percepire il tifo... in particolare la gara di Tania non la vidi (molto difficile e costoso avere i biglietti), ma vidi quella della piattaforma maschile. Lo stadio era semplicemente enorme!
La questione della giuria è molto strana: nel sincro furono penalizzate molto sull'avvitamento perché in effetti era un tuffo su cui Tania e Francesca avevano tempi di scansione diversi tra carpiatura e avvitamento, ma se poi si va a prendere lo stesso tuffo delle canadesi era anche peggio (e non lo dico, ma tantissimi esperti, atleti e commentatori). Sulla gara individuale invece è stata proprio sfortuna: 20 centesimi sono nulla, quasi il resto matematico dei voti. La messicana aveva fatto comunque una buona gara. Sarò di parte, ma avrei dato la medaglia a Tania per la costanza (seconda dopo semifinale) e soprattutto per qualità tecniche migliori, carpiatura in primis. È andata come andata. Certo è che attraverso le interviste e le varie gare ho trovato che la Tania dopo Londra fosse molto maturata e anche quando lei pensava di aver raggiunto il suo limite e ritirarsi ha scoperto quanto ancora aveva da dare, un po' come Carolina dopo Vancouver
Edited by DerHammer - 4/8/2016, 17:37. -
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Ragazzi stasera ore 21 tutti a vedere Cagnotto-Dallape che rincorrono questa benedetta medaglia olimpica!!! . -
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E' ARGENTO per Cagnotto-Dallapé !!!
Edited by Elettra_dancer - 7/8/2016, 22:20. -
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Evvai!!!!!!! . -
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Splendida gara, quasi perfetta. Stavolta niente da recriminare. . -
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E' un argento che vale... diamante direi! E finalmente!
Quando hanno annunciato la vittoria mi sono chiesta: "ma davvero è la prima medaglia olimpica"? Con tutto quello che hanno vinto e fatto, per quanto sono brave... sì, la prima medaglia OLIMPICA per Tania e Francesca, ma soprattutto Tania che ha lavorato così tanto e duramente.
Favola a lieto fine *_* e ora speriamo per le gare a venire, che possano dare il meglio di loro così come in questa finale.. -
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Mi ci viene da piangere anche se ultimamente non ho più seguito i tuffi come ero solita fare un tempo! . -
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Ieri ho visto parte della gara piattaforma 10m maschile sincro, spettacolare come al solito.
Il buffo è stato vedere la gioia di Statunitensi in lacrime e Britannici in festa con tutti i compagni di squadra mentre i cinesi facevano appena un sorrisetto e stavano là da soli... al punto che guardando le loro reazioni mi dico: mah, non vorrei vincere un'olimpiade da cinese, meglio arrivare secondi o fermasi anche ad un campionato nazionale ma avere attorno l'aura positiva e felice vista negli altri team.
Oro
Cina
A. Chen e Y. Lin
496.98
Argento
Stati Uniti
S. Johnson e D. Boudia
457.11
Bronzo
Gran Bretagna
T. Daley e D. Goodfellow
444.45
4
Germania
P. Hausding e S. Klein
438.42
5
Messico
I. García e G. Sánchez
423.30
6
Ucraina
M. Dolhov e O. Gorshkovozov
421.98
7
Russia
N. Shleikher e V. Minibaev
417.57
8
Brasile
J. Oliveira e H. Parisi
368.52. -
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Come sempre la piattaforma maschile riserva grandi emozioni, non a caso detta la "gara regina": un antipasto di quello che sarà la gara individuale, con Boudia e Daley pronti a lanciare la sfida ai cinesi.
Vorrei ricollegarmi a quello che hai detto tu, sviluppando una riflessione che è stata anche toccata da Bizzotto in telecronaca. Sono in buona parte d'accordo con te, ma in questi giorni ho pensato che la totale assenza di emozioni nei gesti e nei volti dei cinesi sia forse imputabile a una differenza culturale profonda. Ho pensato ai molti ragazzi cinesi che ho conosciuto, alle esperienze raccontatemi: sempre impassibili in volto, spesso tirati, delle maschere a volte. Eppure, potrebbe essere appunto una divergenza culturale. Mi vengono in mente al proposito le "accuse" che venivano rivolte a Yuna Kim di essere un po' "fredda", ovviamente provenienti da una fascia di pubblico e di commentatori profondamente radicati nella nostra cultura occidentale, che fa del movimento degli occhi e della bocca la somma espressività dei sentimenti e delle emozioni. Un esempio lampante rovesciato sono le lacrime di Tania a Londra 2012: chi di tutto il pubblico italiano se le scorda? Eppure, sicuramente anche Lin per la storia che ha avuto avrà provato dentro delle emozioni simili a quelle degli americani o dei britannici, mi rifiuto di credere il contrario: fuori dalla finale ai Mondiali di Barcellona (un fatto inaudito per un cinese, chissà quante ne avrà passate una volta tornato a casa) è stato fuori la squadra cinese per tre anni per un problema alla spalla (tra l'altro come anche per il pattinaggio cinese sappiamo pochissimo dei meccanismi e delle dinamiche interne alla federazione cinese). Quindi, anche per lui quell'oro avrà avuto un valore speciale, tanto più che mi pare non gareggi nella gara individuale.
Dall'altra parte la loro reazione si può spiegare col fatto che un simile risultato per loro è quasi scontato: i cinesi veramente fanno gara a sé, praticano un altro sport. Vengono allevati sin da bambini per raggiungere quel risultato, che è tutta la loro vita e la loro vita ruota intorno a quello: spesso strappati alle loro famiglie (ad esempio a Yu Minxia, prima delle Olimpiadi di Londra del 2012 non avevano detto della morte dei nonni e della malattia della madre per timore che potesse esserne destabilizzata all'Olimpiade), non vanno a scuola, giusto qualche lezione a bordo vasca con insegnanti privati. E qui si inserisce la riflessione fatta sia da Bizzotto che rielaborata da me, e perfettamente applicabile anche al pattinaggio russo: quando si ferma l'atleta e inizia la persona? Quando l'agonismo deve lasciare spazio alle emozioni? A mio parere la questione è mal posta: ogni atleta prima di essere un agonista è una persona, fatta di carne e di sangue, di emotività, paure e speranze. Fin quanto è lecito forzare la vita in vista di un risultato agonistico? Tra l'altro proprio nei tuffi in Cina con il ritiro di Wu Minxia finisce la stagione dei grandissimi cinesi, di Guo Jingjing e degli altri di cui non mi ricordo i nomi, per far posto a una nuova generazione fatta di tecnici potentissimi. In realtà, non sono solo i tuffi cinesi, ma quelli di tutto il mondo. Con questa Olimpiade, proprio con Tania, si chiude la parentesi dell'eleganza, della pulizia e della precisione, che vanno dall'accuratezza della posizione carpiata, alla linea di gamba, alle punte dei piedi. Ora si andrà sempre più in cerca dei coefficienti, dei tuffoni che già alcune atlete portano. Una situazione analoga al pattinaggio, voi che dite? Sempre più combinazioni, si parlava della gara al triplo axel o al salto quadruplo una stagione fa, a discapito magari della parte artistica. E lo stesso che capita in Cina per i tuffi, capita in Russia per il pattinaggio. Mi viene in mente un'intervista di Julia post Sochi, in cui parlava della difficoltà della stagione 2015/2016 dal punto di vista psicologico ed emotivo, della sensazione di vuoto (quella normale) per avere mancato un obiettivo, che sin da piccola le avevano presentato come L'obiettivo. Si pratica sport per passione, per scaricare le emozioni, spesso - come si scopre in questi giorni o come nel caso del tuffatore messicano - perché portati in tenera età dalle mamme che non sanno più cosa fare per intrattenere bambini vivaci, non per vincere un oro olimpico. E - ultima cosa- la cosa triste è che le vittime di questo sistema storto sono proprio gli atleti stessi: quante volte abbiamo scritto come in Russia, una volta spremuta la pattinatrice, si passa a quelle più giovane. Ed è triste che campionesse europee, campionesse mondiali si ritrovino in questa situazione. Prima le persone, e poi le medaglie. E se questo significa essere all'ultimo posto nel medagliere, poco importa. Per questo le medaglie come quella di Tania e Francesca, che parlano di una storia, di persone di carne e di sangue, tocca così tanto, rimane impressa e loro stesse si emozionano, perché magari i nostri atleti si allenano in palestre vecchissime o in impianti archeologici confrontati a quelle delle nazioni top. Ma come dice spesso anche Tania, è meglio aver vissuto una vita il più normale possibile, andando a scuola alla mattina e, per quanto gli allenamenti e le gare lo permettessero, coltivando amicizie. -
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Complimenti a DerHammer per l'analisi, devo dire che condivido in generale, pur non conoscendo benissimo l'ambiente dei tuffi.
Intanto, per chi come me si fosse perso la gara di Tania e Francesca, ho trovato i video dei tuffi (tranne il quarto):
Primo
Secondo
Terzo
Quinto
Premiazione.