Matteo RIZZO (ITA)

AOI: Lo scorso anno hai ottenuto il secondo posto ai Campionati nazionali di Torino, all’esordio nella categoria senior, e, in questa stagione, un ottimo quinto posto al Grand Prix Junior di Linz e lo stesso importante risultato a Logroño nell’altra tappa di Grand Prix che ti è stata assegnata, un bellissimo bronzo alla Denkova-Staviski Cup di Sofia… ti posso chiedere quali sono i tuoi obiettivi per la nuova stagione?
Matteo: Mi sono posto alcuni obiettivi per la nuova stagione. Il primo è ottenere il minimo tecnical score per accedere ai Campionati Mondiali Senior. E, poi, vorrei poter prendere parte agli Europei 2016. So che si tratta di un’impresa ardua, ma lotterò con tutte le mie forze per riuscirci!

AOI: Nel programma corto pattini sulla musica di Malagueña. Ci parli di questa scelta?
Matteo: All’inizio, a dire la verità, non avevo scelto la Malagueña, ma un altro flamenco. Poi, un giorno, ho sentito questa musica e, immediatamente, ho deciso di proporla per il mio nuovo programma. Alla fine abbiamo deciso di creare lo short su questa musica. Sono io a scegliere le musiche che propongo a Franca e ai miei coreografi.
AOI: Per il lungo Verdi, Mascagni e Rossini… una scelta coraggiosa e un omaggio alla grande opera italiana e a Luciano Pavarotti. Il “Rigoletto” e il “Guglielmo Tell” sono stati i cavalli di battaglia del grande Stephane Lambiel. Come li interpreta Matteo Rizzo? Hai tratto ispirazione da lui oppure hai portato sul ghiaccio una versione diversa, completamente tua?
Matteo: Amo molto la lirica e ho sempre sognato di pattinare su queste musiche. L’opera mi piace davvero molto! Ovviamente, ho guardato un centinaio di volte Lambiel, anche solo per ispirarmi, ma, come in ogni programma, ciascuno cerca di esprimere se stesso e la propria personalità, con il fondamentale apporto dei coreografi.

AOI: Coreografie di due grandi italiani: Corrado Giordani e Massimo Scali. Com’è lavorare con loro?
Matteo: Lavorare con loro è un’esperienza fantastica. Con Massimo costruisco i programmi dalla base. Con lui parliamo della musica per, poi, creare il programma passo dopo passo. Mentre con Corrado lavoro più volte durate l’anno, sia per rivedere, in corsa, parti dei programmi che magari con Franca decidiamo di cambiare, sia per arricchirli. Ho lavorato anche con Vakhtang Murvanidze per il programma libero e con il mio papà, Valter Rizzo sulle sequenze di passi.