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Skate America 2018 - 7° posto
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ISU GP 2018 Rostelecom Cup - 8° posto
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Edited by Andrea Rika - 19/11/2018, 09:55
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Polina Tsurskaya annuncia il suo ritiro con un post su Instagram dove dice di volersi dedicare allo studio e dove ringrazia i genitori e tutti gli allenatori che hanno lavorato con lei, i fans e gli amici.
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Ricordiamo: 17 anni.
In tutto questo ammiro ancora di più Liza Tuktamisheva.
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C’è da dire che lei ha problemi fisici importanti... Peccato non le abbiano consentito di avere almeno una stagione al top...mancheranno i suoi lutz alle stelle 😢
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Questa è una perdita importante per il pattinaggio, del resto se non si compete ad altissimi livelli in questo sport è difficile continuare una volta superati i 16 anni, soprattutto in Russia. Speriamo che qualcuno, leggendo l'annuncio la convinca a ripensarci.
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La convinca a ripensarci o a cambiare nazione per vivere meglio un'intera ipotetica carriera?
Vedi Elizabet Tursynbaeva. Se quest'anno gareggiava ai nazionali russi anziché affrontare la passeggiata di quelli kazaki, non sarebbe mai arrivata fra le prime 3. Ergo non avrebbe mai vinto la sua medaglia mondiale.
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Potrebbe anche essere una soluzione, ma bisogna che prima di tutto ci sia la voglia di gareggiare.
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Enorme, enorme perdita. Sono letteralmente in lutto.
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Purtroppo questo annuncio non mi coglie di sorpresa. Mettiamoci i ricorrenti problemi fisici (in parte misteriosi perché ci sono state notizie contraddittorie sulla loro natura), l'ancora più misterioso ostracismo della federazione nei suoi confronti, (che in campo internazionale ha spinto senza vergogna atlete ben meno meritevoli di lei, e idem in campo nazionale, negli anni in cui Polina poteva stracciare tutte). Aggiungiamo il cambio di scuderia che non ha dato gli esiti sperati, con le ultime uscite caratterizzate da prestazioni sottotono ed errori non da lei. Mixiamo il tutto con le voci maliziose (o no?) sul suo carattere difficile e, aggiungo io, forse non abbastanza corazzato per muoversi nel salubre ambientino del pattinaggio russo, ed ecco che l'amaro calice è servito.
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Forse la osteggiavano proprio per i problemi fisici? Pensando: se puoi romperti da un momento all'altro, non rischio di mandarti ad una competizione importante.
Mi chiedo se in Russia un Yuzuru Hanyu (asmatico, con un'articolazione malmessa una stagione sì e una sì) avrebbe potuto ottenere gli stessi risultati. Forse sì perché ha un carattere di acciaio... o forse sarebbero stati capaci di tante scelte sbagliate da affossarlo?
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Da quanto si può leggere in giro, pare in realtà una scelta molto personale di una ragazza cresciuta a pattinaggio anche contro i propri reali interessi, quindi non dipesa unicamente dai risultati, anche se condizionata anche dai limiti fisici. Ha scelto di dedicarsi agli studi, a prescindere dall'opinione di chi le sta intorno. Improbabile pensare che possa ridiscutere la scelta, se non è più disposta a fare certi sacrifici per il pattinaggio e non è ciò che vede e vuole nel proprio futuro.
Va tenuto conto che molte di queste atlete vengono messe a pattinare a 4-5 anni, in situazioni dove sono i genitori a spingere in quella direzione. Un po' come quei genitori che da noi spingono i bambini verso il calcio e poi si azzuffano in partite giovanili.
Dispiace, per il potenziale mostrato negli anni, ma d'altra parte è arrivata al punto di sentire di dover e poter scegliere la propria strada.
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Ahia, questa è una bella botta. Dispiacerà un sacco non vedere più un talento indiscusso come il suo, ma se manca la volontà di sottoporsi a determinati sacrifici non la si può di certo obbligare. Anzi, fa bene a decidere da sé per il proprio futuro. Resta comunque una perdita enorme per questo sport.
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Sì, dopo che si superano i 16 anni inizia una fase complessa non solo dal punto di vista dello sviluppo fisico, ma anche per questioni pratiche, la crescita personale, la volontà di pensare concretamente a un futuro oltre allo sport del pattinaggio, le amicizie e anche le prime relazioni. Per questo chi continua anche non essendo un campione assoluto o non avendo ancora raggiunto risultati di massimo livello, è d'apprezzare e stimare pensando al suo percorso.
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Mi dispiace tantissimo non vederla più ma la vita dell'atleta è dura e se non c'è volontà di fare sacrifici diventa tutto una tortura quindi son contenta per lei che ha deciso di mettere davanti se stessa che non deve essere stato felice rinunciare a una cosa fatta per anni anche se, ormai, non ti piaceva più.
In bocca al lupo, Polina
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