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Nuovo topic dedicato all'abbigliamento della danza. Le sue origini, i suoi cambiamenti nel tempo, le foto dei costumi più belli, i body da indossare a lezione, le divise delle varie scuole... e chi più ne ha, più ne metta!
Ma, ovviamente, cominciamo dall'INIZIO
Le origini storiche del tutù
Il tutù è per antonomasia il costume di scena delle ballerine classiche (solo donne), composto da un corpetto e una gonna ("tutulette") più o meno vaporosa.
Tuttavia, nonostante oggi la danza classica sia spesso considerata "uno sport da ragazze", non sempre al sesso femminile è stato concesso di ballare. E' infatti solo sul finire del Seicento che una donna per la prima volta sale su un palco per danzare.
A quei tempi il vestiario di scena consisteva in maschere, scarpe col tacco, parrucche, e le donne in particolare erano vincolate anche da corpetti, bustini con stecco, gonne molto lunghe e sopragonne sorrette da panier. Furono due ballerine francesi, Marie Camargo e Marie Sallé, a iniziare a semplificare l'abbigliamento del balletto classico. La prima iniziò ad usare scarpe senza tacco, gonne più corte e smise di indossare maschere. La seconda invece abbandonò il panier per una tunica di mussolina.
Alla fine del Settecento, il tutù inizia ad apparire già più semplificato: il corpetto è aderente, con ampio scollo sul décolleté e sulla schiena, la gonna è più ampia e arricciata, arriva alla caviglia o poco sopra.
Ma è grazie alla "nascita" delle scarpette da punta che nasce il tutù come lo intendiamo oggi. Le punte iniziano ad essere utilizzate in Russia nell'Ottocento, ma è la ballerina Maria Taglioni (francese, di origini italiane) a danzare per prima un intero balletto (La Sylphide) con queste nuove scarpette. Questa "rivoluzione" implica una grande importanza per la libertà di movimento delle gambe delle danzatrici, che necessitano di una gonna più corta e che lasci le gambe più libere. Tuttavia, il tutù lungo e ampio, vaporoso, non viene completamente accantonato: tutt'oggi è richiesto per balletti romantici come La Sylphide o Giselle, in cui questo tipo di costume contribuisce a rendere l'essenza eterea delle protagoniste.
Nascono, così, due tipi di tutù:
Tutù romantico
La lunghezza della gonna va dal ginocchio alla caviglia, è vaporoso e morbido e solitamente ha colori tenui, in particolare il bianco.
Svetlana Lunkina in Giselle, Atto II
Tutù classico
La gonna non va mai oltre il ginocchio, anzi spesso consiste in un gonnellino corto e "a disco", rigido, a giro vita e che lascia le gambe quasi completamente scoperte.
Tutù classico più rigido
Maria Alexandrova in Raymonda.
Tutù classico più morbido: quello della Morte del Cigno si distingue da quello usato di solito per il Lago dei Cigni proprio perché è più morbido e meno "a ruota".
Ulyana Lopatkina, Morte del Cigno.
Un video "rapido" in cui le costumiste della Kungliga Operan (Stoccolma) ci mostrano come fabbricano i tutù (in questo caso, però, per "tutù" intendono solo la gonna, non l'intero costume)
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Sapevo che erano costosissimi, ed ora capisco perchè... tre giornate intere di lavoro per farne UNO!
Però so anche che per le bimbe si usano tutù non a 50 strati, ma a 5-10, un po' più economici
Tutu dal punto di vista di una ballerina, cosa significa per loro indossarlo:
Video
Dal punto di vista dei costumisti:
Video. -
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Oh cielo scopro di sapere già le origini del tutù e delle punte! Le lessi da piccola in un libro intitolato "La bambina francese" di Bianca Pitzorno, era uno dei miei libri preferiti ambientato in Francia e poi in Inghilterra nel 1800, uno dei personaggi più importanti è infatti una ballerina!
SPOILER (clicca per visualizzare)Il libro è una rivisitazione della storia di Jane Eyre dal punto di vista della bambinaia francese che ha in realtà una mente aperta e rivoluzionaria, è pensato per ragazzi ma trovo che sia scritto molto bene e piacevole anche se letto da un adulto. -
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Un po' di foto in cui i tutù spiccano parecchio *_*
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Costumi di scena che sembrano usciti dai cosiddetti "film in costume" per quanto sono belli
(in effetti penso che tutti e 3 questi balletti abbiano una corrispondente cinematografica )
Quelli di Evgenij Onegin (tratto dal poema di Pushkin)
Da La signora delle camelie (corrispondente de 'La Traviata' di Verdi)
Da Anna Karenina (Tolstoj, ovviamente)
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Scatto delle prove VS scatto dello spettacolo!
ph Gene Schiavone
Miki Hamanaka, Balletto Nazionale Lituano
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I costumi che più ho amato sono quelli della Signora delle Camelie, messa in scena in francia, dove danzava la Letestu... una meraviglia di sartoria! . -
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Tutù... da un'altra prospettiva!
Polina Semionova in Don Quixote, foto di Nikolay Krusser. -
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Prove in body e tutù
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La storia del tutù (in spagnolo)
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Tutù per Diamonds di Balanchine, al Teatro Statale di Berlino.
Dettagli dei costumi di Symphony in C, foto di Jack Devant.
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Sono tutti bellissimi: io ne ho molti di varie lunghezze e colori.
C'è quello corto "professionale", costa di più e ha i veli di una lunghezza obbligata..