MACCARANI Emanuela

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  1. Alessandraritmica
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    Emanuela è nata a Milano il 20-09-1966, è allenatrice e tecnica della squadra nazionale di ginnastica ritmica italiana.
    Inoltre è giudice nazionale ed internazionale.

    foto_Articolo_3825


    Titoli di Studio:
    Diploma di Ragioneria
    Diploma I.S.E.F.

    Carriera da atleta:
    E' stata ginnasta nella Squadra Nazionale di Ginnastica Ritmica
    - 1982 Campionati Europei (Stavanger)
    - 1983 1° Coppa del Mondo (Belgrado)
    - 1983 Campionato del Mondo (Strasburgo)
    - 1984 Campionati Europei (Vienna)
    - 1984 Campionessa Italiana Senior (Bergamo)


    Carriera da allenatrice:
    Ha allenato varie Società dal 1987 al 1998 con i seguenti risultati:
    - 1991 Titolo Assoluto di squadra (Società Ginnastica Rho)
    - 1996 Titolo Assoluto di squadra (Società Moderna Legnano)
    - 1998 Titolo Assoluto di squadra (Società Moderna Legnano)
    - 1998 Gimnasiady a Shanghai (Società Moderna Legnano)

    Allenatrice Assistente di Squadra Nazionale dal 1988 al 1996
    - 1988 Campionati Europei (Helsinky)
    - 1989 Campionato del Mondo (Sarajevo)
    - 1990 Campionati Europei (Stoccarda)
    - 1991 Campionato del Mondo (Atene)
    - 1992 Campionato del Mondo (Goteborg)
    - 1995 Campionati Europei (Praga)
    - 1995 Campionato del Mondo Q. O. (Vienna)

    Allenatrice Responsabile della Squadra Nazionale Junior
    - 1994 Campionati Europei (Salonicco)
    - 1996 Campionati Europei (Oslo) (2 medaglie di bronzo)

    Allenatrice Responsabile della Squadra Nazionale Senior dal 1996
    - 1998 Campionato del Mondo Siviglia
    - 1999 Campionati Europei Budapest
    - 1999 Campionato del Mondo Q. O. Osaka (6° class)
    - 2000 GIOCHI OLIMPICI SYDNEY
    - 2001 Campionati Europei Ginevra
    - 2002 Campionato del Mondo New Orleans

    - 2003 Campionati Europei Riesa (2 medaglie bronzo)
    - 2003 Campionati del Mondo Q. O. Budapest (2 medaglie bronzo)

    - 2004 Coppa del Mondo Russia (1 medaglia bronzo)
    - 2004 Coppa del Mondo Duisburg (1 medaglia bronzo)
    - 2004 GIOCHI OLIMPICI ATENE (1 medaglia argento)

    - 2005 Coppa del Mondo Russia (3 medaglie bronzo)
    - 2005 Coppa del Mondo Baku (2 medaglie argento)
    - 2005 Coppa del Mondo Germania (2 medaglie oro)
    - 2005 Coppa del Mondo Genova (2 medaglie argento)
    - 2005 Campionato del Mondo Baku (1 medaglia oro, 2 medaglie argento)

    - 2006 Coppa del Mondo Genova (1 medaglia argento)
    - 2006 Campionati Europei Mosca (2 medaglie argento, 1 medaglia bronzo)
    - 2006 Finale coppa del Mondo Mie (1 medaglia bronzo)

    - 2007 Coppa del Mondo San Pietroburgo (1 medaglia oro, 2 argenti)
    - 2007 Coppa del Mondo Genova (1 oro, 2 argenti)
    - 2007 Coppa del Mondo Tel Aviv (1 argento)
    - 2007 Campionati del Mondo Q.O. Patrasso (argento c.g. =concorso generale, argento 3cer/4clav, argento 5 Funi)
    - 2007 Pre-Olimpica Pechino (1 argento)

    - 2008 Coppa del Mondo Kiev (1 oro, 1 argento)
    - 2008 Coppa del Mondo Portimao (1 bronzo)
    - 2008 Coppa del Mondo Minsk (1 argento, 2 bronzi)
    - 2008 Campionati D'Europa Torino (1 oro, 1 argento, 1 bronzo)
    - 2008 GIOCHI OLIMPICI PECHINO

    - 2009 Coppa del Mondo San Pietroburgo (bronzo C.G, 2 argenti di specialità)
    - 2009 Coppa del Mondo Pesaro (oro C.G, 2 ori specialità)
    - 2009 Coppa del Mondo MinsK (argento C.G, 1 argento, 1 bronzo di specialità)
    - 2009 Campionato del Mondo Mie (oro C.G, 1 oro, 1 argento di specialità)

    - 2010 Coppa del Mondo Portimao (argento C.G, 1 argento 5 cerchi, 1 oro 3 nastri 2 funi)
    - 2010 Coppa del Mondo Kalamata (oro C.G, 1 oro 5 cerchi, 1 argento 3 nastri 2 funi)
    - 2010 Campionati Europei Brema (argento C.G, 1 argento 3 nastri 2 funi, 1 bronzo 5 cerchi)
    - 2010 Coppa del Mondo Pesaro (oro C.G, oro 3 Nastri-2 Funi, oro 5 Cerchi)
    - 2010 Campionato del Mondo Mosca (oro C.G, argento 3Nastri-2Funi, argento 5 Cerchi)

    - 2011 Campionato del Mondo Montpellier (oro C.G, argento 3 nastri 2 cerchi, argento 5 Palle)

    - 2012 World Cup Kiev (oro C.G, bronzo 5 Palle, bronzo 2 Cerchi 3 Nastri)
    - 2012 World Cup Pesaro (argento C.G, oro 2 Cerchi 3 Nastri, bronzo 5 Palle)
    - 2012 World Cup Sofia (argento C.G, argento 5 Palle, argento 2 Cerchi 3 Nastri)
    - 2012 Campionati Europei Nyzny Novgorod (bronzo C.G, bronzo 2 Cerchi 3 Nastri)
    - 2012 World Cup Minsk (bronzo 5 Palle, bronzo 2 Cerchi 3 Nastri)
    - 2012 GIOCHI OLIMPICI - LONDRA: MEDAGLIA DI BRONZO

    - 2013 World Cup Pesaro (oro C.G., oro 10 clavette, oro 3 palle 2 nastri)
    - 2013 World Cup Minsk (bronzo C.G, oro 10 clavette)
    - 2013 World Cup San Pietroburgo (bronzo 10 clavette)
    - 2013 Campionato del Mondo Kiev (argento C.G, argento 10 clavette)

    - 2014 World Cup Stoccarda (argento C.G, argento 10 clavette, argento 3palle/2 nastri)
    - 2014 World Cup Pesaro (oro C.G, oro 10 clavette, oro 3palle/2 nastri)
    - 2014 Campionati Europei Baku (argento C.G)
    - 2014 World Cup Sofia (bronzo C.G, bronzo 3palle/2 nastri)
    - 2014 Campionato del Mondo Izmir (argento C.G)

    Corsi come Docente:
    - 2003 Corso Internazionale Allenatori U.E.G. (Bremen - Germania)
    - 2005 1° International Workshop di G.R. (Monopoli)
    - 2005 Corso Internazionale Allenatori U.E.G (Stoccolma - Svezia)
    - 2006 Convegno internazionale di G.R. (Torino)
    - 2006 Relatore Seminario Scienze Motorie (Firenze)
    - 2006 2° International Workshop di G.R. (Monopoli)
    - 2007 Corso Internazionale Allenatori U.E.G. (Bremen - Germania)
    - 2009 Relatrice al Seminario Internazionale la "Donna atleta Preparazione Olimpica" CONI Roma

    Riconoscimenti:
    - 2004 Premio Oscar della Ginnastica 'Allenatrice dell'Anno' (Rimini)
    - 2005 Onoreficenza 'Al Merito della Repubblica Italiana di Ufficiale' (Roma)
    - 2005 Gurlande d'Honneur FICTS (Milano)
    - 2006 Palma di Bronzo al Merito Tecnico CONI (Milano)
    - 2010 Gurlande d'Honneur FICTS (Milano)
    - 2012 Palma D'Oro al Merito Tecnico Conferita dal Coni Nazionale
    - 2014 PREMIO ISIMBARDI - assegnato dalla Provincia di Milano




    Edited by Elettra_dancer - 21/8/2021, 02:02
     
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    Ginnastica ritmica: «Come volano le mie farfalle»

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    (Fonte: www.avvenire.it/Sport/Pagine/come-v...e-farfalle.aspx)

    «Che cos’è la ginnastica ritmica? Qualcosa che sta tra la farfalla e l’atleta». Così, in un articolo scritto per “La Stampa”, nel 1969, lo scrittore Giovanni Arpino raccontava incantato di otto soavi creature della Reale Ginnastica Torino (fondata nel 1844, la più antica società sportiva italiana) che si allenavano in un «luogo sobrio, fin quasi alla povertà», all’ultimo piano di un edificio di via Magenta. Da allora lo scenario della ginnastica ritmica non è cambiato, la nostre farfalle italiane sono rimaste “povere, ma belle”, sempre svolazzanti e tra le più vincenti del pianeta.

    Gran parte del merito dei successi a pioggia dell’ultimo ventennio (due podi olimpici, 2004-2012 e tre titoli Mondiali di fila, dal 2009 al 2011) portano la firma della “ct” Emanuela Maccarani. Nei momenti di battaglia la sua colonna sonora è la musica de “Il Gladiatore”, in quelli più sereni la melodia romantica di “Piccolo mondo antico” di Nino Rota. Carismatica, dal sorriso smaltato e “digrignato” all’occorrenza per chiedere sempre quel qualcosa in più che le «mie ragazze» possono e devono dare. È così che ha educato («non parliamo mai al passato, guardiamo sempre avanti») generazioni di crisalidi che, tra cerchi, funi, nastri, palle e clavette, poi spiccheranno il volo per diventare quelle splendide “farfalle” che hanno rapito gli sguardi ammirati dei palazzetti di tutto il mondo, e perfino di due Papi, Wojtyla e Bergoglio. Piccole donne della ritmica crescono accanto alla “Manu” e la prima regola che impartisce è quella che ha sperimentato, negli anni ’80, sulle sue ali di giovane ginnasta: «Bisogna trovarsi al momento giusto e fare la cosa giusta nel posto giusto».

    Sembra una frase dello “Special One” del calcio, ma lo sa che la chiamano il Mourinho della ginnastica ritmica?
    «La cosa mi lusinga e mi fa sorridere. I titoli vinti magari saranno gli stessi se non di più, è il conto in banca e lo stipendio a fine mese che fa la differenza tra me e Mourinho... Con la sua buonuscita o quella di un ct della Nazionale di calcio vi assicuro che si finanzierebbe tutta la ginnastica per diversi decenni».

    Siete messi davvero così male?
    «Se vogliamo la nostra è una disciplina “anti-crisi economica” – sorride divertita –. Quando sei abituato a vivere con poco, non ti rendi neanche conto del tanto che, anche nello sport, è sparito negli ultimi tempi. Io, comunque, rispetto ai miei colleghi allenatori della ginnastica mi ritengo fortunata».

    L’ingaggio da allenatore della Nazionale allora è soddisfacente?
    «Non scherziamo, ho un contratto che firmo annualmente. Sono un allenatore vero, ma a termine, come tutti. Di buono c’è che sto in federazione da ventisette anni e guido la Nazionale da diciotto».

    Una sola donna al comando.
    «Curo la parte tecnica, quindi dalla composizione degli esercizi alla scelta musicale, ma posso contare sul mio staff: l’insegnante di danza Gjerji Bodari, l’assistente tecnica Valentina Rovetta e l’altra assistente Giulia Galtarossa. Il nostro mestiere è creare cenerentole con il bel vestito, ma pur sempre cenerentole che devono sudare tanto per guadagnarsi l’unico oro possibile nel nostro mondo: la medaglia».

    Quanto si suda nella vostra vecchia “casa” alle porte di Milano, il PalaDesio?
    «A settembre il presidente del Coni Giovanni Malagò ha promesso che traslocheremo in un palazzetto tutto nostro, di fianco al PalaDesio. E anche lì le ragazze si alleneranno come sempre: otto ore sei giorni su sette, minimo per quattro anni di fila. Io arrivo anche a 10-12 ore di lavoro, perché dopo la palestra ci sono miriadi di attività parallele da seguire, dalle relazioni alla ricerca, anche degli sponsor».

    Vincendo tanto e spesso, di sponsor ne troverà molti?
    «L’unico “sponsor sicuro” è rappresentato dall’Aeronautica che alle ragazze garantisce uno stipendio finché sono in attività e la possibilità di fermarsi nel corpo a fine carriera. Per il resto, quando arriva qualcosa va diviso tra le “quattro famiglie” della ginnastica: noi della ritmica, l’artistica maschile e femminile e il trampolino elastico. Alla fine restano le briciole. Ma il nostro tesoro è il presidente della Federazione, il prof Riccardo Agabio: è lui che con la sua fede incrollabile e la profonda sensibilità ci dà la forza e la tranquillità per continuare a lavorare e migliorarci continuamente».

    Agabio il presidente buono, mentre di lei dicono che sia un “generale durissimo”?
    «Ero molto severa, adesso mi sto rabbonendo, anche se ogni tanto recupero “metodi” da tempi d’oro... È necessario, le ragazze hanno personalità sempre più forti, sono più sveglie e più furbe, quindi mai abbassare la guardia. Ho a che fare con squadre composte da dieci adolescenti (la più piccola Martina 16 anni, figlia dell’ex calciatore Felice Centofanti) e postadolescenti che sono ancora più difficili da gestire. Con tutte loro è uno stimolo e un arricchimento quotidiano, ma anche un prosciugamento di energie non indifferente».

    Come si riconosce una “farfalla azzurra”?
    «Dallo spirito di sacrificio e dall’amore incondizionato per la ginnastica. Dall’eleganza, che apprendono a cominciare dall’ora e mezza quotidiana di danza classica. Una “farfalla azzurra” è espressività fisica e volontà di vittoria prima nella testa e poi nel cuore».

    Il tempo a disposizione per una “farfalla” anche nella ritmica è però assai limitato.
    «Iniziano sempre più presto e l’apice lo raggiungono a 22 anni (la nostra capitana Marta Pagnini ne ha 23), da lì in poi comincia la discesa fisiologica. La nostra “individualista” Julieta Cantaluppi è arrivata ai Giochi di Londra a 27 anni, ma dopo quell’età è quasi impossibile reggere all’urto dell’inevitabile logorio fisico».

    Per tenersi su anche nella ginnastica si fa uso di doping?
    «Nella ritmica vige un antidoping severissimo. Magari in passato qualche russa ha assunto qualche sostanza, da noi mai registrato nessun caso di positività. E del resto questa è una disciplina che privilegia la tecnica e il doping non cambierebbe di una virgola l’esito di una prestazione».

    Ciò che è cambiato invece, è il nuovo codice internazionale dei punteggi.
    «Un cambiamento decisamente in peggio. Per rendere più oggettivo il giudizio delle giurie è stato mantenuto il coefficiente difficoltà e di esecuzione, mentre quello artistico, in cui l’Italia fa scuola, da trenta punti è sceso drasticamente. Risultato: esercizi più difficili, più “sporchi”, basta far cadere una clavetta per mandare all’aria il lavoro di anni».

    A proposito di anni, i prossimi due sono quelli che portano alle Olimpiadi di Rio 2016.
    «Prima, nel 2015 c’è lo scoglio del Mondiale a Stoccarda. Ci alleneremo con l’esercizio ai cinque nastri e nel misto con i due cerchi e sei clavette. A Rio avrò 50 anni e lo considero un momento di svolta anche personale. Il problema per tutti è arrivarci, il Cio per aumentare il numero delle squadre ha diminuito quello degli atleti in gara. Così, nella prova a cinque, il rischio è che se una ragazza si infortuna non c’è più la riserva».

    In Brasile a caccia della terza medaglia olimpica, quella che vi hanno strappato dal collo a Pechino 2008.
    «In Cina è stato il momento più triste e difficile, giù dal podio immeritatamente. Ma del resto spesso ci si imbatte in arbitri pazzeschi, altro che quelli del calcio... Nella ginnastica neppure la moviola in campo renderebbe immuni da certe sviste, non sempre involontarie».

    Pechino amara e da dimenticare. Quali sono state le gioie più intense condivise con le sue ragazze?
    «Il primo argento ad Atene 2004, è da quel momento che sono diventate le “farfalle”. Poi, la gara perfetta di Montpellier, terzo oro mondiale di fila e l’argento di Kiev dell’anno scorso che ci ha viste più forti del nuovo codice e del ricambio generazionale».

    La sua speranza per il futuro?
    «Che un domani qualcuna delle “farfalle” possa prendere il mio posto e che tenga sempre a mente: più ami la cosa che fai e più essa ti ripagherà».






    (Epic fail di un giornale che mette la foto delle ucraine.....10461392_10205026830301157_4529424959875790051_n -.-)


    Edited by Elettra_dancer - 21/8/2021, 01:46
     
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    Mh... io le avrei fatto qualche domanda diversa XD
    Non mi soddisfa molto in curiosità!
     
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    La Maccarani su Sky ad "Obiettivo Olimpiade Remix - Speciale Festa della donna"


    fotoArticolo_4123

    Continua su Sky il percorso verso le Olimpiadi di Londra 2012. Tutti i giovedì appuntamento con "Obiettivo Londra 2012", una lunga prima serata (dalle ore 21.00 su Sky Sport 2 HD) che porterà i telespettatori dentro l'Olimpiade, con il punto sullo stato dei lavori, tutte le news sugli atleti, con particolare attenzione alla spedizione Azzurra. Interviste esclusive ai protagonisti di ieri e di oggi, raccontate da Giovanni Bruno e dai suoi ospiti. Domani, giovedì 8 marzo, in studio ci saranno Rossana Ciuffetti, Direttore Sport e Preparazione Olimpica del CONI, e la prima donna ad aver superato la barriera dei 2 metri nel salto in alto, Sara Simeoni, campionessa olimpica e medaglia d'oro ai Giochi di Mosca nel 1980. Alle 22, spazio alla rubrica "Social Games", con tutte le curiosità dal web legate ai Giochi a cinque cerchi di Londra 2012. Questa settimana, in programma uno speciale dedicato all'universo femminile. In onda, tra gli altri, il video con le immagini della Regina Elisabetta in visita all'Olympic Park e quello che vede Michelle Obama impegnata al World gamma di ESPN con la sua associazione contro l'obesità' "Let's Move". Sarà anche l'occasione per tornare a vivere l'atmosfera del Carnevale di Venezia con le immagini del volo dell'angelo di Fabrizia D'Ottavio, nella squadra del commento di Sky Sport HD a Londra 2012. A seguire, alle 23, appuntamento con "Obiettivo Olimpiade Remix - Speciale Festa della donna": i principali volti femminili di Sky Sport HD e Sky Sport 24 HD, tra cui Francesca Zambon, Sara Benci, Cristiana Buonamano e Claudia Angiolini, rivivono i loro ricordi legati alle grandi protagoniste olimpiche di tutti i tempi. In questo contesto tutto al femminile non poteva mancare un richiamo alle Farfalle iridate della Ginnastica Ritmica, con un intervista esclusiva che l’allenatrice più medagliata d’Italia Emanuela Maccarani, ha concesso a Chiara Lavarello.

    Edited by Elettra_dancer - 21/8/2021, 01:46
     
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    Intervista a Maccarani dopo Pesaro
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    A Emanuela Maccarani la Stella d'oro al merito sportivo

    04.05.2017

    Fonte

    Il Presidente Giovanni Malagò ha consegnato ad Emanuela Maccarani, durante l’ultima giunta del quadriennio, uno fra i massimi riconoscimenti del Coni: la “Stella d’oro” al merito sportivo. L’Onorificenza della “Stella al Merito Sportivo” ha tre distinti gradi: oro, argento e bronzo. Può essere concessa alla bandiera di enti sportivi che con continuata e meritoria azione nel campo della promozione e della attività agonistica abbiano contribuito a diffondere e onorare lo sport nel Paese; a personalità sportive che con opere volontarie di segnalato impegno ed in positività d’intenti abbiano lungamente servito lo sport ed a personalità sportive straniere particolarmente meritevoli per aver operato in favore dello Sport Italiano.

    Stella d’oro al Merito Sportivo viene attribuita di diritto al Presidente del CONI, ai componenti, con diritto di voto, del Consiglio Nazionale e della Giunta Nazionale del CONI, ai Presidenti Nazionali delle Discipline Sportive Associate.

    La Stella d’argento al merito Sportivo viene attribuita di diritto: ai Presidenti Nazionali degli Enti di Promozione Sportiva, ai Presidenti Nazionali delle Associazioni Benemerite, ai Presidenti dei Comitati regionali del CONI e di Trento e Bolzano.
    La Stella di bronzo al Merito Sportivo viene attribuita di diritto: ai Delegati Provinciali del CONI, ai Delegati del CONI presso le Comunità Italiane all’estero.

    L’Onorificenza della Stella al Merito Sportivo può essere concessa una sola volta per ogni distinto grado e la concessione avviene per gradi successivi di merito. Tra la concessione della Stella di bronzo e la Stella d’argento deve intercorrere un periodo di almeno 3 anni e tra la concessione della Stella d’argento e la Stella d’oro deve intercorrere un periodo di almeno 6 anni.
     
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    Roma - La prof.ssa Piazza lascia. Dal 2018 la Maccarani sarà la nuova DTN della Ritmica.

    Fonte

    Il Consiglio Direttivo Federale riunitosi oggi a Roma ha preso atto della volontà della prof.ssa Marina Piazza di lasciare, al termine dell’anno, la Direzione Tecnica Nazionale della Sezione di Ginnastica Ritmica. Dal 1° gennaio 2018 l’incarico verrà dato all’allenatrice delle Farfalle, Emanuela Maccarani, che manterrà al contempo la responsabilità delle Squadre Nazionali. “Ringrazio la Piazza per quanto ha fatto in questi 20 anni – ha dichiarato il presidente federale Gherardo Tecchi – Per i successi agonistici, di squadra e individuali, ma soprattutto per aver contribuito a trasformare la Ritmica azzurra in un punto di riferimento, una scuola riconosciuta e riconoscibile a livello internazionale. I Mondiali di Pesaro, la prima edizione della rassegna dei piccoli attrezzi mai disputata nel nostro Paese, hanno suggellato una direzione tecnica che in poco tempo è riuscita a collezionare oltre 150 medaglie - tra le quali, rimarranno indimenticabili l’argento dei Giochi di Atene 2004 e il bronzo di Londra 2012 - e a creare un ambiente coeso, collaborando con tecniche e società, facendo crescere tanti giovani talenti e soprattutto il movimento delle individualiste. Non sarà facile, dunque, raccogliere la sua eredità ed è per questo che auguro alla Maccarani, che comunque ha condiviso con la DTN tanti grandi successi, di perseguire gli stessi obiettivi di chi l’ha preceduta, a cominciare dalla qualificazione ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020”. Marina Piazza, giudice internazionale e professore associato nel Corso di Laurea di Scienze Motorie dell’Università di Firenze, verrà insignita, venerdì 17 novembre, presso il Castello di Formigine, del Premio Panaro 2017, giunto alla sua terza edizione e conferito dalla società Panaro Modena a personalità del Mondo dello sport che hanno reso onore all’Italia.
     
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    Presentato a Follonica il libro di Emanuela Maccarani, “Questa squadra”

    10.08.2019
    di Maurizio Ceccarelli
    Fonte

    FOLLONICA- E’ stato presentato all’Acqua Village di Follonica l’ultimo libro di Emanuela Maccarani “Questa Squadra”. Presenti, oltre alla stessa Maccarani, il sindaco Andrea Benini, il titolare di Acqua Village Marcello Padroni e le ragazze della Nazionale Italiana di Ginnastica Ritmica.
    Il libro, scritto con la giornalista ed ex ginnasta Ilaria Brugnotti ( Baldini & Castoldi 299 pagine), ripercorre i momenti più significativi di una carriera straordinaria, costruita sulla competenza, il lavoro e il sacrificio. La signora dello sport italiano, come l’ha definita il moderatore dell’incontro Maurizio Ceccarelli, ha parlato a trecentosessanta gradi di quella che è stata la sua esperienza da allenatrice e responsabile tecnica della nazionale più vincente della storia della ginnastica ritmica italiana.
    Il sindaco Andrea Benini ha sottolineato ancora una volta la sua soddisfazione. “Siamo felici e orgogliosi di poter continuare ad ospitare queste straordinarie atlete- ha detto Benini- questo rapporto va avanti da oltre vent’anni con grande gioia da parte di tutti. Fra la squadra e la nostra città si è instaurato un legame molto forte, speriamo che questa collaborazione possa durare ancora per molti anni”. Le oltre 170 medaglie vinte, titoli mondiali, e le medaglie d’argento e di bronzo conquistate alle olimpiadi di Londra e Atene, non hanno minimamente appagato Emanuela Maccarani, che ora punta dritto alle olimpiadi di Tokyo del 2020. “Ci stiamo preparando con grande impegno a questo grande appuntamento- ha commentato la Maccarani- la medaglia d’oro? Non è poi cosi lontana. Ci proveremo anche stavolta, come sempre”. Nonostante i ventitrè anni alle guida della nazionale la signora della ginnastica ritmica è ancora lontana dall’andare in pensione. “Se sarò ancora alla guida della squadra dopo Tokio 2020? Certo, partiremo per il prossimo quadriennio con la medesima voglia di far bene e con lo stesso entusiasmo”. Parola di Emanuela Maccarani.
     
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    Ma... Questa Squadra non è un libro uscito un sacco di anni fa?
     
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    Sì ma ogni tot lo "aggiorna", ad esempio dopo Rio è uscito con un'integrazione. Morale: o aspetti che finisca la carriera per comprarlo o ti attacchi (tipo me che ho la prima edizione ed ignoro le restanti) :biggrin2.gif:
     
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    dall'Aluna

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    Ma non ha così tanto senso :shakehead.gif:
    era meglio fare un nuovo libro per il nuovo quadriennio e così via... così i fan come te l'avrebbero comprato, ma chi ha voglia di avere un doppione in libreria?
     
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    Pesaro - Maccarani: "il nostro segreto? staff e panchina lunga. Agli Europei porto Alex e Sofia!"

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    I due ori della squadra a Pesaro, al di là del risultato, hanno confermato, per l’ennesima volta, la qualità della gestione di Emanuela Maccarani e del suo staff, composto dalle assistenti Olga Tishina e Camilla Patriarca, dalle insegnanti di danza Federica Bagnera e Alessandra Valenti, dal preparatore fisico Mirko Ferrari e dai fisioterapisti Carlotta Mauri e Simone Gallo.
    “Un grande gruppo, che non si vede in pedana ma che è di supporto alla squadra che gareggia – spiega la DTN, e il pensiero vola agli ingegneri seduti al muretto del paddok oppure ai meccanici che cambiano le ruote ai box della Formula Uno, e che possono far vincere una gara al pilota, grazie alla loro velocità, alle strategie di corsa e all'affiatamento del reparto.

    “Abbiamo studiato a lungo la tattica da adottare prima di uscire allo scoperto, nel momento giusto, dopo diciassette mesi di lockdown – conferma la Maccarani - A Baku c’è stato l'esordio, atteso, pensato nei minimi particolari, durante le lunghe e snervanti giornate di chiusura nell’Accademia di Desio. In Azerbaijan sono arrivati tre argenti e non era per niente scontato trovare subito conferme, con una concorrenza maggiore (a Pesaro c’erano quasi tutte le big che rivedremo in estate in Giappone, ndr.) e la pressione di gareggiare in casa, in diretta su La7. Gli errori nell’all around sono da mettere in conto, altrimenti che banco di prova sarebbe? Soprattutto con esercizi nuovi, pieni di difficoltà. Servono fermezza, concentrazione, risolutezza, e bisogna averle in cinque, tutte alla stessa intensità. I sincronismi valgono fino ad un certo punto, servono poi la testa e il cuore. E devo dire che sono orgogliosa di come le ragazze abbiano reagito nelle specialità della domenica. Sono contenta di come si siano adattate alle difficoltà contingenti. La giuria ha apprezzato, è stato riconosciuto il valore tecnico della nostra proposta.

    Gli ultimi sono stati mesi funestati da imprevisti: l’infortunio della Centofanti alla caviglia, il piccolo risentimento della Duranti, e, soprattutto, il problema della Cicconcelli che abbiamo provato a risolvere con le terapie finché non è subentrata la Mogurean. Non è stato per niente semplice mediare e meditare il tutto. Per questa ragione mi sento in dovere di ringraziare chi ci aiuta dietro le quinte e che è protagonista, seppur indirettamente, di quanto avviene davanti. Mi riferisco alle cosiddette “riserve”. Paris, Russo, Torretti, la stessa Cicconcelli e Nina Corradini hanno vinto l’oro di Pesaro al pari delle titolari. Senza Alessia Russo non avremmo potuto ovviare all’indisponibilità di Martina Centofanti.
    La copertura in allenamento, l’interscambiabilità tra le ginnaste è un valore aggiunto determinante a questi livelli. In tutti gli sport di squadra la differenza la fa la panchina, che più è lunga e meglio si va avanti. E la disponibilità, la capacità delle seconde linee di farsi trovare pronte, fanno la fortuna loro e dell' allenatore. Oggi, con la pandemia e il rischio alto di infortuni, è fondamentale potersi voltare verso la panchina e modificare l’ordine degli addendi senza cambiare la somma. Di ciò sono molto grata alle mie ragazze, le quali, malgrado siano impegnate in uno sport dilettantistico, mostrano sempre un’enorme professionalità. La concorrenza è forte, ormai non si fanno più prigionieri, né sconti. Le Olimpiadi sono alle porte, e a vincere sarà il gruppo più coeso, quello che sarà riuscito ad amministrare meglio il rinvio di un anno. Guardate la Mogurean, dopo quattro stagioni ai margini, ha saputo cogliere l’attimo e prendersi il centro, perché in quelle quattro stagioni si è costruita come atleta, non ha certo vivacchiato”.


    La Maccarani poi ci tiene a sottolineare lo sforzo organizzativo del COL pesarese, altra componente ingiustamente in ombra di un appuntamento che brilla ormai di luce propria. “E’ stata brava Paola Porfiri, ha avuto un gran coraggio. So che molte World Cup dell’Artistica sono state annullate. Senza pubblico e con tutti i protocolli sanitari da applicare, la conferma di Pesaro è stato un atto di fede, di amore nei confronti della disciplina e di fiducia verso una macchina organizzativa ormai super rodata”.
    Le delegazioni straniere si sono complimentate con il COL Turismo&Sport per gli spazi enormi del warm up che consentivano il giusto distanziamento, per i tamponi effettuati all’arrivo e alla ripartenza, per la premura nei dettagli, la cura dei transfer, l’eleganza e l’autorevolezza sublimati nella cerimonia di premiazione. Alla presenza del presidente FGI Gherardo Tecchi e del collega mondiale Morinari Watanabe, che era già stato a Pesaro, subito dopo il suo insediamento, per il Mondiale del 2017, e che, come allora, si è detto di nuovo entusiasta dell’accoglienza. “La finale del circuito di Coppa, a pochi giorni dall’Europeo qualificante di Varna, era una gran bella sfida. E noi italiani l’abbiamo vinta – continua la Maccarani, da poco entrata in Giunta Coni – Malagò mi ha chiamato subito per rivolgere i suoi complimenti a me e alle ragazze. Gli ho detto che i punteggi delle finali di specialità hanno restituito alla gente che ci segue da casa la voglia di vedere la bella ginnastica, il movimento legato alla musica, la composizione di pregio e la parte artistica”. Che poi sono quelle cose che arrivano al pubblico meno esperto di difficoltà, di corpo e d'attrezzo.

    Un discorso a parte, infine, lo meritano le individualiste: l’aviere dell’Aeronautica Militare Alexandra Agiurgiuculese e il talento della Faber Fabriano Sofia Raffaeli. “Anche qui la pandemia ha alterato gli equilibri. Senza il Covid avremmo avuto due ginnaste al top della forma, giunte in fondo ad un percorso di maturazione quadriennale, con la Raffaeli sedicenne che si sarebbe affacciata tra le senior con qualche gara per accumulare esperienza. Il rinvio dei Giochi invece ha dato a Sofia la comfort zone per assorbire un codice che sembra cucitole addosso, mentre le altre due hanno visto l’obiettivo di una vita allontanarsi. Le stesse difficoltà che abbiamo dovuto affrontare nella squadra ce le hanno avute anche Julieta Cantaluppi e Spela Dragas”.
    Testa e cuore sono più volubili delle gambe e se poi ci si mette pure il virus - come nel caso di Alexandra, bloccata per più di un mese - il sogno di una vita rischia di trasformarsi in un brusco risveglio. “Nello sport non si deve mai mollare – ha concluso la tecnica di Rho - Sto dando a tutte le stesse opportunità di confrontarsi su pedane internazionali e andremo avanti cosi fino agli Assoluti di Folgaria, perché abbiamo tre ginnaste in concorrenza tra di loro, e come ho detto per la squadra, questo è un lusso, non certo un problema. Un tempo qualificarne una per l'Olimpiade era un successo, ora invece ne dovremo lasciare una a casa: è il segno buono di un movimento che cresce. In Bulgaria, agli Europei in programma la prossima settimana (dal 9 al 13 giugno ndr.) puntiamo al team ranking e a qualificare due italiane nel Gruppo A dell’edizione successiva, che avrà già un certo peso in vista di Parigi 2024. Quindi a Varna ci andranno la Raffaeli e l'Agiurgiuculese. Milena Baldassarri la rivedremo in Coppa del Mondo, a Cluj Napoca. Alex l’ho vista molto concentrata a Pesaro, con una buona preparazione fisica, malgrado un problemino ad un dito del piede che le ha fatto perdere altro tempo prezioso. Sofia è un talento straordinario nella sua fase più esplosiva. C’è un mese e mezzo per sciogliere la riserva. Chi starà meglio a luglio partirà per Tokyo. Ho sempre affrontato queste scelte con la squadra, non sarà diverso con le individualiste”.




    Caspita, mica ci escludono Milena da Tokyo???? Anche se Raffaeli è un talento straordinario!
    E' una scelta difficilissima! :blink.gif:
     
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    OOOOOOO POLEMICAAAAAAAAAAAAAA


    Il Cairo - Alex e Milena, non contro ma unite per ritrovare se stesse. Maccarani: "i Giochi sono nelle loro mani"

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    Nel week end, all’ombra delle piramidi, torna in pedana il jet set della ritmica mondiale, in un meeting nel quale, probabilmente, non vedremo proprio tutte le étoile di Tokyo, ma dove, chi ci sarà avrà senz’altro gli occhi del mondo olimpico addosso.
    Per l’Italia torna l’ex coppia fissa, non più del quadriennio bensì degli ultimi cinque anni – visto il rinvio dei Giochi giapponesi che ha aggiunto una stagione “suppletiva” al solito ciclo previsto dal Cio – Una coppia che negli ultimi mesi, per ragioni diverse, ha vissuto vicissitudini alterne.
    Dodici mesi più del previsto che stanno ovviamente incidendo sulla programmazione originale.

    “Abbiamo dovuto gestire situazioni inedite, che nessuno, prima di noi, aveva affrontato – ricorda la DTN Emanuela Maccarani – Non era mai accaduto, infatti, nella storia delle Olimpiadi moderne, che un’edizione fosse rinviata. E se nella squadra abbiamo avuto il nostro bel da fare, all’Accademia di Desio, per tenere le ginnaste pronte e concentrate malgrado la mancanza totale di gare per oltre diciassette mesi, confidavo che nelle società delle individualiste si facesse altrettanto”.

    Invece punteggi alla mano, l’accoppiata Baldassarri e Agiurgiuculese ha accusato un certo ritardo e, della repentina frenata, ne ha approfittato la diciassettenne Sofia Raffaeli, che negli ultimi incontri ha rubato la scena e gli occhi al pubblico e agli addetti ai lavori. “Ormai la cercano, se l’aspettano – conferma la DTN – ho colleghe straniere che mi chiedono di lei”. Pare di leggere la favola di Esopo sulla lepre e la tartaruga. “Ho detto a Milena e Alexandra di schiaffeggiarsi l’un l’altra e di darsi una svegliata, perché le Olimpiadi le possono perdere solo loro”.
    Il percorso fin qui tracciato, d’altra parte, ha visto molte tappe, ed ognuna di esse ha condizionato le scelte della successiva. “Nella World Cup di Sofia avevamo l’Agiurgiuculese out per il Covid, così, insieme alla compagna di squadra più grande, Milena, convocammo la giovane Raffaeli, all’esordio tra le senior – continua la Maccarani – A Tashkent avevamo già deciso di tutelare le titolari, presentandoci nella cosiddetta tana del lupo con la Maffeis e la Tagliabue, che dovevano fare solo esperienza. Poi Sofia ha vinto due bronzi in Bulgaria, in diretta su La7d e così, anche per ragioni televisive, ci sembrò opportuno darle un’altra chance in Uzbekistan. E nella trasferta più insidiosa lei rivince un altro bronzo e l’argento. A quel punto, quasi a furor di popolo e per onorare la Coppa del Mondo che, quest’anno, avrebbe avuto il suo prestigioso epilogo a Pesaro, live su La7, abbiamo puntato sulla Raffaeli, affiancandole a Baku l’Agiurgiuculese, finalmente pronta dopo due turni i box. In Azerbaijan Alex fa un buon all around e vince un oro di specialità e così alla Vitrifrigo Arena non potevamo che confermarle entrambe. Anche perché, nel frattempo, la Baldassarri, impegnata a Belgrado, non aveva dato gli attesi segnali di stabilità”.

    Una settimana più tardi, ad inizio giugno, gli Europei di Varna hanno portato ad altre considerazioni, sempre collegiali e ponderate con l’intero staff della Nazionale dei piccoli attrezzi. “Gli esercizi individuali erano otto, per il concorso generale si prendevano le migliori tre esecuzioni per ginnasta – ci spiega la Direttrice Tecnica Nazionale - Andare con tre azzurre significava togliersi la chance di sbagliare un attrezzo, costringendo, visto lo stato di grazia della Raffaeli, una delle due big ad una mera passarella. In palio c’erano i due posti per l’edizione di Tel Aviv 2022, quello era il nostro l’obiettivo, e chi l’ha centrato alla fine? Era importante anche entrare tra le dodici del team ranking per l’ammissione ai mondiali. Per fortuna siamo arrivate seste, però con qualche errore in meno si poteva salire sul podio. L’allenamento in chiave olimpica doveva essere una conseguenza. Non si può pensare di prender parte a rassegne di questo livello con lo scopo di prepararsi ad altre competizioni. La scuola italiana ha un prestigio da difendere e chi veste la maglia azzurra deve esserne sempre all’altezza”.

    È evidente che l’accelerazione degli impegni dopo un periodo di sospensione a causa del lockdown e dell’emergenza sanitaria abbia colto qualcuno di sorpresa. Non si spiega altrimenti l’involuzione delle nostre ginnaste di punta. “Sono state troppo a lungo nel loro confort zone – conclude la tecnica di Rho, impegnata questa mattina in Giunta al Coni – Ad ottobre dissi loro che se fossero volate agli Europei di Kiev avrebbero avuto l’obbligo morale di vincerli, vista la partecipazione ridotta. Poi purtroppo abbiamo scelto di non andare nemmeno noi. È vero che le individualiste hanno avuto la Serie A e gli Assoluti, però sono i confronti internazionali a fare la differenza. La squadra non ha avuto né gli uni, né gli altri, ma alla prima occasione ho visto ginnaste affamate che mordevano la pedana”.

    Proprio come ha fatto Sofia Raffaeli, aggiungiamo noi, che punta sempre a stare nella top ten, se non sul podio, approfittando talvolta delle amnesie altrui (vedi Averina a Tashkent). “A seguito del rinvio di Cluj Napoca, dove avevamo programmato di schierare Milena, abbiamo scelto di irare sull'Egitto, aggiungendo a Baldassarri ed Eleonora Tagliabue (quest’ultima doveva recuperare la gara mancata in Uzbekistan ad aprile, ndr.) l'Alexandra Agiurgiuculese, che certo non può e non deve convivere con il ricordo di quanto fatto a Varna. Errori e prestazioni negative vanno metabolizzate, superate e , talvolta, sono frutto di fattori occasionali e contingenti, che nulla hanno a che fare con la condizione generale dell’atleta. Alex ha perso la coincidenza del volo in Bulgaria ed è rimasta una notte in più a Vienna. La stanchezza e tre giorni di allenamenti scombinati l’hanno accompagnata alla prova podio in una specie di stato confusionale che ha poi inciso sulla prestazione. Adesso si allenerà con Elena Aliprandi a Desio, fino al momento della decisione definitiva”. Che ancora non è stata presa, precisa la Maccarani. E per zittire rumor infondati e aggiunge: “Non sono mica io a decidere chi va alle Olimpiadi, sono le ginnaste stesse. Le lasciamo a casa apposta per non turbarne gli equilibri, però poi, all’atto pratico, al momento delle verifiche, devono farsi trovar pronte. Spero di rivedere in Milena e Alexandra la fame agonistica indispensabile per competere a certi livelli, tutto il resto è noia”.

    C’è tempo fino al 5 luglio, data ultima per la consegna delle liste alla preparazione olimpica. Prima ci sono gli Assoluti di Folgaria. La Maccarani avrà già deciso? lo farà dopo l’Egitto oppure deciderà all’ultimo istante? Non è questo il punto! Cosa hanno deciso di fare Milena e Alexandra è l’unica domanda alla quale il Cairo dovrà dare una risposta.
     
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    Tokyo - Farfalle, back to the future. Maccarani: "Gruppo unico che può arrivare a Parigi"

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    "Siamo orgogliose di aver conquistato la 40esima medaglia. A Rio eravamo tristi per essere tornate a mani vuote". Così il capitano della squadra nazionale di ginnastica ritmica, Alessia Maurelli, medaglia di bronzo nella finale del Concorso Generale ai Giochi Olimpici di Tokyo 2020 a Fiumicino di rientro dal Giappone. "E' stato emozionante tornare e trovare i nostri genitori - dice Martina Centofanti - abbiamo sentito il loro calore fino a Tokyo". Emozioni su emozioni per le azzurre: "Credo che sia impossibile scegliere solo un ricordo – ha raccontato Martina Santandrea - sono tantissimi, penso ad esempio agli occhi delle mie compagne in pedana prima dell'ultimo esercizio è stato incredibile". Un gruppo unito, compatto e che viaggia sulla stessa lunghezza d'onda: "Non sarei mai riuscita a fare quello che ho fatto senza le mie compagne - ha aggiunto Daniela Mogurean - mi hanno accolto a braccia aperte. Questa Olimpiade è stata incredibile". Idee chiare, sulla medaglia conquistata e c’è anche una particolare dedica: "Abbiamo dedicato la medaglia alla nostra direttrice tecnica Emanuela Maccarani” - conclude Agnese Duranti.

    Ed è proprio della Direttrice Tecnica Nazionale della Sezione di Ritmica, che abbiamo chiesto l’ultima analisi di una spedizione destinata a rimanere negli annali del Foro Italico: “Sono stata felice di ritrovare in zona mista e a Casa Italia tante testate giornalistiche interessate alle discipline che di solito hanno meno visibilità, ma che spesso portano prestigio al nostro paese – ha esordito l’allenatrice di Rho, membro di Giunta Coni in rappresentanza dei tecnici - Lo hanno fatto anche a Tokyo, in questo momento così difficile e quindi, al di là della ginnastica ritmica, mi auguro che da qui, dal Giappone, parta la svolta, la rinascita dello sport italiano a 360 gradi. Per me è stata la sesta olimpiade. Costruisco da oltre 25 anni queste squadre che possono competere per l’unica medaglia a disposizione, quella del completo, non essendoci le finali di specialità. È una rassegna difficile da affrontare e quando prendi il legno, come è accaduto a noi in due occasioni, ti brucia tanto da darti una carica incredibile per la volta successiva. Dopo Pechino, dopo Rio de Janeiro (ma con in più la difficoltà della pandemia), ci siamo rialzare e siamo ripartite più convinte che mai".

    "Il podio non era scontato, al di là del risultato in qualifica - prosegue la Maccarani, che dal 1° gennaio 2018 ha raccolto l'eredità della direzione tecnica dalla professoressa Marina Piazza - La ritmica sta attraversando un periodo di sofferenza dal punto di vista del sistema di giudizio, ha avuto una involuzione in questo quinquennio. Abbiamo cominciato con un codice che poi è stato cambiato in corsa, incrementando il valore delle difficoltà e, al tempo stesso, sacrificando il lato artistico. La coordinazione d’attrezzo, la corrispondenza tra musica e corpo dovrebbero prevalere, secondo me, altrimenti il pubblico non capirà mai che succede in pedana. Anche i tecnici non sanno più da che parte muoversi. Io ad esempio ho provato ad aumentare le difficoltà mantenendo l’artisticità coreografica, però non è facile ed ero anche stanca di sentirmi dire che siamo la squadra più bella, mentre sul podio ci vanno le altre. La vittoria della Bulgaria e di Linoy Ashram nell’individuale è molto forte. Potrebbe segnare un cambio di rotta e, comunque, premia due scuole prestigiose".

    "La 40esima medaglia? Non lo sapevo, altrimenti sai che pressione - aggiunge la tecnica lombarda, che ha ricevuto i complimenti del Presidente Malagò e del Segretario Generale del Coni Carlo Mornati, nocnhè delle sue due ex capitane, Elisa Santoni e Marta Pagnini, presenti entrambe, in ruoli diversi, all'Ariake Gymnastics Centre - Ieri le avevo contate ed ero rimasta a 38. Di medaglie in carriera ne ho vinte tante, ho perso il conto, ci tenevo, tuttavia, che a vincerne una importante fosse questa squadra. Tra le ragazze c’è un’unione particolare, loro emanano una forza di gruppo che, così forte, non l’ho mai vista in precedenza. Tutti sanno che è Alessia (Maurelli) la capitana, lei è quella che dà la carica, però, in verità, la squadra si tiene su Martina (Centofanti). Lei è la regista, con i suoi virtuosismi all’attrezzo e il suo corpo plastico e leggero che le consente di volare. Le due di Rio avevano il timore che si potesse ripetere la beffa. L’attesa al kiss and cry è stata tremenda, proprio per quei fantasmi che riaffioravano. Agnese (Duranti) è l’eleganza fatta persona, è una ginnasta molto raffinata, mentre l’altra Martina (Santandrea) è il cervello, una ginnasta che riesce a programmarsi come un computer. Dana (Daniela Mogurean), infine, è il mio orgoglio. Ragazza umilissima che per quattro anni ha fatto la riserva, lavorando a testa bassa. Si sarebbe meritata il posto anche senza l’infortunio di Cicconcelli. Purtroppo la squadra è fatta da cinque atlete e non è facile fare le scelte".

    "L’Accademia di Desio? Senza questo impianto, inaugurato nel 2018, con il Covid non ci saremmo potute allenare. Nell’ultimo anno e mezzo arrivavano sulle Olimpiadi notizie frammentate e contraddittorie: le faranno sicuramente, poi no le rinviano, invece le fanno perché prima ci sono gli Europei di calcio e alla fine le hanno rimandate. L’Hotel è rimasto aperto solo per loro e le 10 ginnaste hanno vissuto insieme, in bolla. Forse questo le ha aiutate perché non è cambiato il loro modello di vita rispetto ad altri atleti che si allenavano a casa. Il momento più brutto è stato quando abbiamo dovuto rinunciare agli Europei di Kiev. E anche dopo le vacanze di Natale. A gennaio ci siamo ritrovate nell’anno nuovo di Tokyo2021 con la speranza che avessimo voltato pagina, e invece i numeri dei contagi ricominciavano a salire. Sono state giornate di sconforto ed è stata dura trovare le motivazioni. Brutta pure l’ultima settimana a Follonica quando dal Giappone arrivavano voci di cancellazioni e chiusure del villaggio".

    "Come DTN - ci svela la Maccarani - sono orgogliosa, infine, delle due individualiste. Non ci fosse stato il virus sarebbero arrivate qui per recitare un ruolo da protagoniste. Hanno iniziato entrambe da molto giovani, e dopo le medaglie storiche di Sofia e la qualifica di Baku, con il lockdown si sono un po’ adagiate. Alexandra (Agiurgiuculese) è stata positiva e si è dovuta fermare per oltre un mese, uscendo completamente di forma a pochi mesi dai Giochi. Quando prendi dieci chili, poi è faticoso buttarli giù mentre devi lavorare sull’ampiezza e la stabilità dei tuoi elementi. Le due ragazze qui ci stavano bene entrambe in finale. purtroppo la condizione è arrivata sul filo di lana, e mentre Milena è più fredda e centrata nel trovare il focus, Alex è una talento molto più emotivo. Il sesto posto della Baldassarri è un altro primato, il risultato migliore di un'individualista nella finale olimpica, che mi gratifica molto. Per me è un onore guidare la sezione e vorrei ripagare la Federazione centrando obiettivi sempre più ambiziosi. Magari con una medaglia olimpica individuale".

    "Sulla road to Parigi abbiamo già due ginnaste con la stoffa giusta, oltre alla Baldassarri e all'Agiurgiuculese - chiosa la Direttrice Tecnica lombarda, già proiettata verso il futuro - Una è la Raffaeli, l’altra è una fuoriclasse, ancora piccola, che non vi svelo. Abbiamo un bel parco atlete, non come quello della Russia che può permettersi tre squadre, però il movimento italiano è in salute. Programmare con le ginnaste contate è un rischio enorme. Basta che se ne faccia male una e viene giù il castello e vi assicuro che con la Centofanti a marzo abbiamo rischiato. Voglio ringraziare quindi tutte le ragazze che sono passate per l’Accademia dal 2017 ad oggi. Il quintetto che avete visto a Tokyo è il frutto di una rosa più allargata che merita la nostra gratitudine. Questa Squadra non è più tanto giovane, è vero, ma mancano solo tre anni a Parigi. La prossima stagione è già qualificante. Per me Alessia e le altre possono tranquillamente continuare a volare!".

    Ovviamente il merito dei piazzamenti prestigiosi della Ritmica va distribuito in maniera equa su tutto il movimento che dalla direzione tecnica federale arriva fino alle società affiliate e ai loro dirigenti, che svolgono un lavoro straordinario sul territorio, passando per i tecnici, gli ufficiali e i segretari di gara. Un ruolo importante svolgono anche i gruppi sportivi militari e di pubblica sicurezza che permettono alle nostre nazionali di lavorare con la massima serenità. Quando si raggiungono risultati di vertice di tale clamore, non bisogna mai dimenticare che è dalla base che partono. E la FGI ha una base enorme, entusiasta, e competitiva, composta di ginnaste e ginnasti davvero speciali che dalle gare regionali all'Olimpo ci riempiono di soddisfazioni.





    Chissà se la squadra rimarrà per Parigi 2024, dato che mancano tre anni....
    Brutali le parole che ha usato per Alex, non le condivido affatto :nono2.gif:

    Quanto mi piacerebbe che il ruolo di DTN passasse a Cantaluppi!
     
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    Chi è la "fuoriclasse" che non ci dice?
     
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