Non so quanto possano essere attendibili, ma secondo i media russi a breve Daniel sarebbe pronto ad allenarsi con Tutberidze regolarmente, l'ultima parola però spetta a lei. In ogni caso in qualche intervista non troppo datata Daniel aveva già palesato il desiderio di allenarsi al Khrustalny. Aspettiamo e vediamo…
Mi sembra veramente una scelta illogica considerando prima di tutto i problemi politici, non vorrei che andarsi ad allenare li ora venga considerata quasi una presa di pozione, persino Morisii è andato via dalla Russia e da quella scuola. Oltretutto c'è anche la questione Doping di Valieva da non sottovalutare...Non capisco proprio perchè Daniel tra tutte le opzioni che ci sono decide di andare in Russia. Io, un pò romanticamente, speravo andasse da Lambiel o da Orser...
Oltre a ragioni politiche, di tempistica etc... Per me poteva andare ovunque tranne che nel posto dove gli atleti vengono rovinati da infortunio in età adolescenziale.
Comunque fossi nella famiglia, lo legavo alla sedia piuttosto che vederlo partire per la Russia. Finché non cambia la situazione geopolitica, andarci è un rischio inutile. Oltre alle tensioni, dici una parola e sei morto.
Io non la vedo così tragica, in fondo Daniel si allenerà (rumors permettendo) in Russia, mica PER la Russia. Il mondo non si ferma per questioni geopolitiche, altrimenti nello sport metà delle nazioni sarebbero inaccessibili.
Magari fa un percorso tipo la Tursynbaeva che si faceva qualche mese di "specializzazione" in Russia anche quando era da Orser.
Se invece è una questione di tempistiche ed adattamenti, quello è un'altro discorso (giusto).
I commenti sui social verso di lui non sono molto gentili al momento, per dirla con un eufemismo. Capisco e condivido la delusione che può portare l'aver scelto proprio quella scuola (e comunque non è il primo né l'ultimo), ma qualsiasi discorso che vada oltre ciò per me merita uno "scorri e passa oltre".
La scelta è però sostenuta appieno dalla FISG, la Federazione Italiana Sport Ghiaccio, che per bocca del presidente Andrea Gios ha ribadito ai microfoni di RaiSport di essere al fianco dell’atleta. “Lui ha un impegno fra quattro anni e vuole prepararsi al meglio. Questa sotto il profilo tecnico è una grande scelta” ha detto il numero 1 della Federghiaccio.
Interpellato in merito all’opportunità di Grassl di trasferirsi in una nazione ai margini della comunità internazionale, Gios ha spiegato di “non aver trovato alcun documento che testimoni come la signora Eteri Tutberidze abbia sostenuto la guerra. Se qualcuno dovesse trovare e mostrarmi un documento di questo genere, allora io sarò il primo che andrà a dire a Daniel di interrompere la sua collaborazione”.
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In merito [al coinvolgimento di Tutberidze nel caso Valieva], Gios ha chiosato. “Ci sono dei sospetti. Però, signori, quanti sospetti abbiamo in ogni campo? Sospettato non significa colpevole. Il giorno in cui dovesse arrivare una pronuncia, è evidente come la signora Tutberidze non potrà più allenare nessuno e non potrà più entrare in una pista di ghiaccio, quindi il problema non si porrà”.
Il signor Gios è a sua volta campione di uno sport: il mirror climbing.
Io non sono d'accordo, trovo che il discorso di Gios, che delle scelte di Grassl gli importa relativamente, abbia senso.
Primo fa notare che le scelte dell'atleta possono essere giuste o sbagliate ma sono insindacabili. La Sambo è indubbiamente la scuola che ha meglio interpretato il pattinaggio moderno: abbozzato, raffazzonato e che premia le intenzioni. Va dove gli insegneranno un pattinaggio che attualmente che ha più possibilità di essere premiato, se si spacca bon, è una scelta sua.
Secondo, possiamo farci l'idea di come il popolo russo subisca mooolto passivamente la guerra in Ucraina quando in Iran le donne stanno ribaltando il regime. Ma da qui a cancellare ogni russo sul pianeta, è eccessivo. Fosse andato al CSKA era già un tantino diverso. Certo, la nuova scuola di Eteri la sta costruendo il governo, mica viene su innaffiandola...
Terzo, il doping delle atlete Sambo non è un problema. Grassl risponde agli organi internazionali e a quelli italiani, che sul doping sono abbastanza severi, anche a 2700km di distanza. Non è neanche bello nei confronti di Daniel pensare che sia talmente rinco da iniziare a doparsi.
Primo fa notare che le scelte dell'atleta possono essere giuste o sbagliate ma sono insindacabili.
Cambiare 3 allenatori in un anno non mi sembra una scelta insindacabile, anzi... è la più sbagliata del mondo. Non mi sembra che la federazione abbia fatto molto per aiutare Daniel nel suo percorso, e se l'ha fatto, il risultato è pessimo. Non il risultato di Daniel agli Europei, intendiamoci: sesto posto è ancora tanta roba. E' disastroso i suo stato d'animo, sia in pista che dopo le gare.