DANZA CLASSICA - fondamentale per la ginnastica ritmica

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    DIZIONARIO DELLA DANZA CLASSICA

    Adagio: Termine musicale usato internazionalemtne, che significa " a proprio agio" . Nella danza indica un pezzo o un tipo di esercizio in cui i passi in esso sono lenti e controllati e una posizione fluisce nell'altra. Indica quindi una legazione complessa di developpès in diverse posizioni uniti ad altri p assi complementari. Si esegue alla sbarra, al centro, e può far parte di un pas de deux o di un balletto.

    A' la seconde: La gamba libera dal peso del corpo si muove in direzione laterale, ovvero in direzione della seconda posizione, a terra oppure in aria a diverse altezze.
    Esempi: battement tendu à la seconde, battement jeté à la secondn, grand battement à la seconde e così via.

    Allegro: Termine musicale che significa "veloce e vivace" Nella danza, corrisponde a passi rapidi e solitamente con l'uso di piccoli salti.

    Arabesque: Una delle posizioni fondamentali della danza classica, in cui si sta in equillibrio su una gamba sola, mentre l'altra viene sollevata all'indietro. Conosciamo 4 tipi diversi di Arabesque (presto avremo ulteriori infomazioni correlate di foto, ma non in questa sede;))

    Arrière: Normalmente utilizzato in congiunzione con en; en arrière indica che il passo è eseguito in direzione dietro o spostandosi all'indietro rispetto al pubblico.

    Assemblé: L'assemblé è un passo saltato. Si inizia in quinta posizione, si effettua un dégagé (in avanti, di fianco o all'indietro) e si salta. Durante il salto le due gambe si congiungono in quinta posizione nella verticale. Si termina il salto con un demi-plié in quinta posizione.
    Assemblé soutenu è un passo che viene eseguito sulle punte o sulle mezze punte. Dalla quinta posizione, si esegue un dégagé avanti, lateralmente o in dietro e subito dopo si chiude nuovamente in quinta posizione salendo sulle mezze punte o sulle punte, riportando così la gamba che si era allontanata davanti (o dietro) a quella che sostiene il peso del corpo. Può essere eseguito con o senza giro.

    Attitude: Posizione simile all'arabesque, solo che in questo caso la gamba sollevata è piegata. Può essere eseguita avanti, dietro e a lato.

    Balletti a tema: balletti che non hanno una trama, ma comunicano al pubblico una certa sensazine o idea.

    Balletti astratti: Balletti che non hanno nè trama, nè tema, ma che mostrano solo l'abilità dei ballerini.

    Balletti classici: Un gruppo di balletti narrativi russi, come "il lago dei cigni" , creati nel tardo Ottocento. Il termine è usato anche per descrivere i balletti ideati in quel periodo.

    Balletti Romantici: Balletti creati all'inizio dell'Ottocento, influenzati dal Romanticismo.

    Balletto moderno: Qualunque balletto creato nella seconda metà del Novecento.

    Batterie: Indica tutti i passi saltati battuti (dove cioè le gambe in aria si riuniscono incrociandosi prima di scendere nella posizione, una o più volte)

    Cambrè: Indica la flessione del corpo dal punto vita in su: può essere in avanti, indietro o di fianco.

    Chaines: Serie di giri sui due piedi, in prima posizione (mezza punta o punta) che si effettuano compiendo ad ogni passo mezzo giro.

    Changement de pied: Piccolo salto durante il quale si cambiano i piedi da "quinta " a "quinta"

    Colofonia: Una resina gialla che si scompone in una polvere bianca. I ballerini la applicano sulle suole delle scarpette per non scivolare (viene comunemente chiamata PECE).

    Croisè: direzione del corpo in diagonale. La gamba che lavora incrocia davanti o dietro la gamba che sostiene. Si fa riferimento al punto di vista del pubblico, che vede durante l'esercizio le game del ballerino come incrociate.

    Divertissement: una sequenza di danze che evidenziano l'abilità tecnica di u n ballerino e non fanno parte della trama del balletto.

    Efaccè: posizione del corpo in diagonale, l'opposto della direzione croisè perchè il pubblico vede le gambe del ballerino non incrociate.

    En Dedans: in dentro. Nella piroetta, indica la direzione del giro verso l'interno in relazione alla gamba di base.

    En Dehors: in fuori. Nella piroetta, indica la direzione del giro verso l'esertno in relazione alla gamba di base. Indica anche la rotazione delel gambe nella danza classica.

    En torunant: girando. Indica che il passo va fatto compiendo un giro su se stessi.

    Epaulement: atteggiamento della posizine delle spalle leggermente in diagonale. Dà la sensazione che l'intero passo sia compiuto cambiando diagonale.

    Etoile: si intende la prima ballerina o ballerino di un balletto . E' il grado più alto che si possa raggiungere in una compagnia.

    Fermè: chiuso. Indica un passo che verrà eseguito e terminerà nella quinta posizione.

    Manége: Indica un cerchio immaginario grande come tutto il palcoscenico che il ballerino compie nell'eseguire determinati passi di seguito.

    Pas de deux: Forma tipica nel balletto classico per due ballerini, composto da 4 brani musicali: il primo viene eseguito in coppia, e generalemente è un adagio o un andante: il secondo è un "a solo" del ballerino, il terzo un "a solo" della ballerina, il quarto alterna vari " a solo" dei due termianndo ocn un finale in coppia che si chiama "coda".

    Variazione: "a solo" di un ballerino o di una ballerina.


    fouettè: consiste nel voltarsi rapido del corpo da una parte all'altra con una gamba in uscita e una di sostegno; si può eseguire a terra o in aria. una variazione è il
    FOUETTE ROUND DE JAMBE EN TOURNAMENT:sono dei giri sul posto dati da un movimento veloce della gamba sollevata che si porta all'esterno del corpo con un rond de jambe e velocemente si chiude in in un retiré al ginocchio della gamba di sostegno con l'effetto di una frustata




    POSIZIONI DEI PIEDI:

    Innanzitutto possiamo dire che è scorretto parlare solamente di rotazione del PIEDE, in quanto il lavoro in realtà è tutta la gamba, partendo dalle anche, (dall'articolazione del fianco) che dà la direzione la posizione del piede.

    La prima posizione vede le ginocchia stese e unite, con i muscoli interni della coscia che si vogliono toccare, e immaginariamente cercano di ruotare verso l'esterno, appiattendo il bacino. Le punte dei piedi sono divaricate verso l'esterno, anche se l'appoggio delle dita a terra è totale (fino ai mignoli) . A causa della muscolatura, i talloni possono anche essere leggermente distanti, come nella figura.

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    La seconda posizione è simile alla prima, senonchè tra i due talloni passa all'incirca la distanza di un piede. E' una posizione molto utile perchè permette di sentire meglio il lavoro della rotazione.

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    La terza posizione, ormai abolita nella danza, presentava i due piedi divaricati verso l'esterno. Dove c'è l'arco plantare della gamba dietro, lì si posizionava il tallone della gamba davanti.

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    La quarta posizione, prevede che i due piedi, sempre divaricati verso l'esterno, siano paralleli tra di loro ad una brave distanza. L'incorcio delle gambe deve essere tale da permettere al bacino di guardare sempre in avanti, con gli "occhi delle anche" (cioè le due ossa che si sentono a tatto) rivolti in avanti e paralleli. Anche qui, come sempre, è importante il lavoro della muscolatura, che a partire dall'anca e dai muscoli interni della coscia, si avvita verso l'esterno, fino a sentire come una spirale con il ginocchio, il polpaccio e la caviglia ben sostenuta che non cede.

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    La quinta posizione è simile alla quarta, ma il due piedi sono uniti tra loro. Idealmente, al tallone di una gamba, corrisponde la punta dell'altra e viceversa.

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    La sesta posizione è stata introdotta nel Novecento e viene usata soprattutto nei balletti cosiddetti (anche se impropriamente) "neo-classici". Si ottiene tenendo i piedi paralleli leggermente distaccati fra loro.

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    LE POSIZIONI DELLE BRACCIA:

    Le braccia nella danza classica hanno tre compiti: Aiutare nel prendere la forza, dare espressione, e far da corince alla testa. L'aronia e la bellezza di una esecuzione di un passo sono determinate molto anche dal movimento delle braccia che deve essere coordinato con quello delle gambe e della testa.

    La posizione di preparazione
    In questa posizione il braccio è in arrondì, cioè l'arto è leggermente arrotondato tramite una flessione del gomito e del polso, e da un allineamento tra avambraccio e braccio che è dato da una contrapposizione di rotazione tra i due segmenti. Di profilo, l'arto superiore forma così un'unica linea obliqua e discendente in cui la punta del gomito e il dorso della mano guardano di lato. Tra una mano e l'altra vi è una distanza minima. Il palmo della mano guarda verso l'alto. I pollici non sono aperti ma tendono al centro della mano, e le dita, pur allungate, non sono stese del tutto, nè attaccate tra loro. I gomiti tirano all'infuori, di modo che la schiena è spianata e dilatata. (attenzione al lavoro di scapole!)
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    La prima posizione
    Il braccio è in una posizione grazie alla quale la mano si trova di fronte alla bocca dello stomaco.. Pa posizione di avambraccio e braccioè sostanzialmente la stessa della posizione di preparazione. La distanza minima tra le due mani, che guardano questa volta verso lo stomaco, dà la sensazione dell'ovale delle braccia.
    Mentre la flessione del gomito può essere più o meno accentuata in funzione di un maggiore arrotondamento della posizione, la flessione del polso rimane invariata. I gomiti tirano all'infuroi, facendo attenzione a non sollevare le spalle, nè a spingerele scapole in avanti.
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    La seconda posizione
    Le due braccia sono aperte ai lati. Guardando di profilo, il gomito è sullo stesso piano della spalla, mentre avanzano leggermente oltre il piano laterale l'avambraccio e la mano, a causa della leggera flessione delle articolazioni di gomito e polso.
    L'allineamento di braccio e avambraccio e della mano non è più contrapposto. La mano e l'incavo del gomito guardano avanti, il dorso della mano e la punta del gomito sono rivolti indietro. Le scapole sono spontaneamente ruotate in fuori. La schiena ottiene così una forma piatta e liscia.
    La sensazione è quella di tirare in fuorii gomiti come volendo staccare le braccia dalla colonna vertebrale, e pensare di dilatare i contorni del torace sotto il cavo ascellare. Le spalle sono come sempre tenute abbassate.
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    La terza posizione
    In questa posizione le bracci si ritrovano sopra la testa, a formare una specie di corona. L'allineamento tra avambraccio, braccio e mano, dato dalla stessa rotazione che abbiamo trovato nella prima posizione e in quella di preparazione, l'arto superiore forma di profilo un'iunica liena obliqua dove la punta del gomito e il dorso della mano guardano di lato. La forma ovale è data dalal solita flessione leggera delle articolazioni di gomito e polso, e dalla distanza minima tra le dita delle mani. Il palmo delle mani guarda verso il basso. In questa posizione la scapola si sposta im naiera automatica verticalemtne, lateralmente e in rotazione, per cui l'unica cosa da fare è cercare di neutrallizzare la tendenza della spalla a sollevarsi e sviluppare al massimo la rotazione in fuori della scapola con la solita sensazione di tirare in fuori i gomiti come a voler staccare le braccia dalla schiena.
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    Altre posizioni sono date dalla combinazione di queste tre, sia che vengano numerate a loro volta, sia che vengano chiamate dalle posizioni delle braccia separate (ad es: un braccio in terza, uno in seconda... ecc. ecc.) a seconda delle metodologie seguite.

    APPOGGIO DELLE MANI SULLA SBARRA
    La sbarra è "la migliore amica di una ballerina" perchè è con il lavoro degli esercizi alla sbarra che la ballerina cresce e si sviluppa con il tempo. Anche le più granid ballerine devono ogni giorno confrontarsi con il proprio corpo ed eseguire gli esercizi, non importa che studino da uno o da 30 anni!

    Ambedue le mani di fronte alla sbarra:
    E' la posizione che viene usata agli inizi, nel lavoro di impostazione, perchè permette di non coinvolgere le scapole nè di far lavorare in modo specifico la muscolatura della parte superiore del torace, lasciando libera la ballerina di concentrarsi sugli arti inferiori.
    Le mani vanno appoggiate sulla sbarra davanti alle spalle. I gomiti, leggermente flessi e rilassati, devono pendere con naturalezza fino a trovarsi sulla stessa linea di mano e spalla.
    Le braccia sono scostate dal torace con una flessione di circa 45°: con questo assetto le mani si appoggiano spontaneamente sulla sbarra con tutte e cinque le dita parallele perchè se si afferra la sbarra tra palma e pollice, il gomito si solleva ruotando in dentro il braccio, e ciò è scorretto. L'arto superiore si trova in una posizione molto simile a quella naturale.
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    Una mano alla sbarra
    Il segmento del braccio che è alla sbarra deve trovarsi sul piano laterale oppure spostato leggermente in avanti, ed è sollevato leggermente dal torace. Il gomito è flesso e rivolge la punta verso il basso con una leggerissima rotazione esterna del braccio. La mano è girata verso il basso e spostata in avanti rispetto al piano laterale. La mano si appoggia così con tutte e cinque le dita parallele (non si afferra la sbarra!).
    Questa posizione è il modo più naturale e funzionale di tenere una mano sulla sbarra perchè, attraverso la pressione verso il basso della spalla protante, le spalle vegono equilibrate e l'assetto del torace stabilizzato. Attenzione: il piazzamento coretto della mano sulla sbarra è findamentale per la posizione di scapola e torace. (Provate a spostare la mano indietro, oppure troppo avanti, oppure ancora ad una distanza troppo grande dalla sbarra... vedrete come si comporta il vostro torace per equilibrare il tutto! )
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    GLI ESERCIZI ALLA SBARRA

    Come si svolge una lezione di danza?
    Prima di tutto si parte dalla questione del riscaldamento. Nella maggior parte delle lezioni di danza non si parla del riscaldamento dei muscoli, perchè è un lavoro che ognuno dovrebbe fare per conto suo, con i suoi tempi, PRIMA della lezione, per poi cominciare già pronto a dare il massimo senza rischiare strappi o stiramenti, doloroso e deleteri.

    La lezione di danza comincia con gli esercizi alla SBARRA.
    Si tratta di una lunga asta di legno o di metallo, fissata al muro o semovibile. Finchè si è piccoli e si studia l'impostazione degli esercizi, la si usa rivolti verso di essa, con le due mani appoggiate. Pian piano si comincia a studiare con una mano sola appoggiata.
    Solitamente ogni esercizio lo si ripete due volte: la prima volta con la mano sinistra appoggiata, facendo così esercitare la parte destra del corpo, la seconda voltandosi dall'altra parte, con la mano destra appoggiata alla sbarra.

    La sequenza degli esercizi è più o meno la stessa: si comincia con qualche esercizio di preparazione (ma non sempre) dove si lavora con i piedi e qualche allungo, e poi si parte con la sequenza:
    Pliè
    Battement Tandu
    Battement jetè
    rhond de jambe
    Battement frappès
    Retires (spesso questo esercizio viene abbiano ad altri )
    Developpè (o Adagio)
    Battement fondue
    Grand Battement

    Segue una sessione di allunghi, che può essere fatta guidata dall'insegnate (che comanda stirmenti con una gamba alla sbarra, o esercizi di stretching particolari) oppure autonoma. Appartengono a questo gruppo le spaccate.

    Il lavoro alla sbarra ha il compito di permettere di recuperare gradualmente il controllo del corpo e nel contempo di scaldare tutti i muscoli per preparare al lavoro al centro, dove si eseguiranno gli esercizi senza l'ausilio di un supporto quale è la sbarra.

    Il lavoro al centro prevede l'esecuzione di tutti gli esercizi fatti alla sbarra, ma spesso essi vengono saltati o accorpati ad altri per permettere di lavorare su altri elementi oppure con le scarpette da punta.

    Elementi che sono caratteristici del lavoro al centro sono lo studio delle pirouettes, in tutte le posizioni, e il piccolo e grande sbalzo (salti). CAratteristica del piccolo sbalzo sono le batterie, cioè l'esecuzione di passi saltati con le bambe che si riuniscono in aria ("battono", appunto) una o più volte prima della discesa.

    In seguito la lezione continua con il lavoro in diagonale, oppure con qualche particolare esercizio al centro (ad esempio i fuettèes oppure il manège, cioè il giro della stanza piroettando)
    Chiude la lezione un momento di stratching morbido e di port de bras.
    Lo stretching alla fine della sezione (di solito un sercizio al centro unito ai port de bras dove si eseguono dei cambrès) serve ad eliminare l'acido lattico in eccesso.

    Ovviamente ogni insegnante è autonomo nel decidere di seguire questa trafila o, per mancanza di tempo, di variare la sequenza, oppure saltare qualche esercizio, per concentrarsi magari su alcuni elementi.


    I PLIE'S

    I pliès sono letteralmente dei "Piegamenti" della gamba. Si possono fare partendo da qualsiasi delle posizioni dei piedi già citate. Solitamente di comincia a studiare in prima e seconda, poi vengono aggiunte la quinta e la quarta.
    Come sempre nella danza classica, ogni passo studiato alla sbarra, un po' alla volta, ha la sua fondamentale importanza per lo studio che verrà dopo. Senza un buon pliè, ad esempio, è impossibile eseguire un buon salto, o una presa di un equilibrio. Per questo tutto, anche le piccole cose, vanno studiate e impostate con attenzione.
    I pliès si suddividono in demi pliès e grand pliès.

    Pliès in prima posizione.
    Questo è un Grand pliè in prima posizione tenendo due mani alla sbarra. Fermo restando il bacino e la schiena, le gambe si piegano. La sensazione è quella delle ginocchia che vogliono tirare in fuori. FInchè i talloni sono a terra la posizione è quella di demi pliè. Conitnuando con la flessione del gionocchio, i tallono devono sollevarsi. Abbiamo così il Grand pliè. Per tornare nella posizione di partenza, si passa nuovamente attraverso il demi pliè. Una volta appoggiati i talloni bisogna ricostruire tutto il lavoro della muscolatura per tornare al massimo della nostra prima posizione. La sensazione è quella dei polpacci che vogliono toccarsi, e i muscoli interni che lavorano come sempre in spirale, caviglie sostenute e anche ruotate verso l'esterno.

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    Lo stesso lavoro si fa con una mano alla sbarra. Questa ragazza esegue un demi pliè in prma posizione.
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    Pliès in seconda posizione.

    In questa posizione la differenza tra demi pliè e grand pliè non sta nel sollevamento del tallone ma semplicemente nella profondità del piegamento. E' interessante notare la posizione delle mani delle allieve, che le tengono incorciate nei primi anni di studio nella tecnica russa, per poter controllare correttamente il resto del corpo.

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    Pliès in quarta e quinta posizione.
    si esegue esattamente come la prima posizione. Le ginocchia devono piegarsi seguendo la loro linea verso l'esterno. I talloni si sollevano solo all'ultimo e sono i primi a riprendere cotnatto con il terreno. La schiena rimane eretta, il bacino scende in perfetto aplomb.

    Ecco un grand pliè in quinta posizione con una mano alla sbarra.
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    I BATTEMENTS

    BATTEMENTS TANDU

    Il battement tandu è un passo strisciato. Può paritre da una prima o da una quinta posizione, e può essere eseguito in ogni direzione (avanti, seconda, cioè di lato, e dietro)
    Il peso del corpo, che nella posizione di partenza è distribuito su entrambe le gambe che lavorano come abbiamo visto nella descrizione delle impostazioni, un attimo prima di partire si sposta sulla gamba di terra, quella che farà da perno e continuerà il suo discorso di rotazione e allungo verso l'alto per tutto il movimento. Le anche rimangono diritte, guardando in avanti.
    Il movimetno di battement tandu può essere diviso in un movimetno di andata e uno di rotorno.
    Prendiamo in consirderazione un battement in avanti. Nel movimento di andata, il piede comincia a strisciare sul pavimento. A far partire l'impulso è il tallone, che spinge in avanti. le dita, che idealmente vogliono restare indietro (sia chiaro, si parla di sensazioni, non è che il piede si giri all'indietro!) seguono strisciando sul pavimento fino a che, per forza di cose, il tallone comincia a sollevarsi e le dita continuano a strisciare finchè non rimangono sul pavimento solo con la punta delle dita. Il piede è tirato e il tallone è alto e spige verso avanti. Questo lavoro è supportato dalla muscolatura di tutta la gamba che lavora a spirale dai muscoli interni della coscia fino alla caviglia e al tallone.
    Il movimento di ritorno prevede sempre questa posizione intermedia di "mezza punta" , solamente che l'impulso del moviemtno è comandato dalle dita, che cercano di rientrare nella posizione di base, mentre il tallone vuole restare fermo in avanti. Ovviamente le dita per rietnrare dalla punta scendono in mezzapunta, e sono le falangi a strisciare sul paviemtno, fino a costringere il tallone a cedere e a seguire il piede che striscia fino al suo ritorno nella posizione di partenza.

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    Nel battement tandu alla seconda, fermo restando il lavoro della gamba di terra (e il difficile sta proprio nel tenere ruotata l'anca della gamba che funge da perno!) il piede striscia usul pavimento,s entendo la sensazione del tallone che vuole sollevarsi, fino a che il piede si trova steso con il ginocchio tirato e la punta delle dita che appoggiano a terra mentre il tallone è sollevato. Il dorso del piede, così come il ginocchio, guardano verso l'alto dove prima guardavano a lato.

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    Nel battement tandue dietro, infine, la senzsazione dell'impulso iniziale è data dalle dita e il rientro dal tallone, in modo che il piede resti sempre ruotato dall'anca in tutto il suo percorso. Non dimentichiamo il passaggio dalla pianta del piede a terra, alla mezza punta e al piede steso, perchè è un passaggio fondamentale che servirà in tutti i passi sucessivi.

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    I battment tandu: possono essere eseguiti secondo due diverse dinamiche: con l'accento in dentro e con l'accento in fuori.
    I battements tandu con l'accento in dentro prevedono la "fine" del movimento nella richiusura nella posizione di base (quinta o prima), mentre gli altri hanno un attimo di sospensione (l'accento) nell'uscita, e di conseguenza il rientro viene sveltito.


    Battements tendu pour le piedi

    Chiamato anche "Battement double" nella scuola sovietica, il battement tendu pour le pied è composto da un battement tendu o jetè cui si aggiungono nella posizione aperta una flessione e estenzione della caviglia.
    In pratica, si apre la gamba di lato, poi si abbassa il tallone a terra, e dinfine di rialza il tallone, stendendo la punta, e si richiude la gamba in quinta posizione.

    battement_double



    I BATTEMENTS JETE'

    "Jetè" significa gettato. In questo caso sta ad indicare un movimento con precise esigenze ritmiche. Si tratta di un movimento simile al battement tandu, però che termina, invece che a terra, ad una altezza di circa 25°.
    Inizialmente si ha un grosso impulso (una spinta) veloce, quasi brusco, in modo che nella posizione aperta si abbia un momento di fermata.
    SE eseguito con una durata compelssiva di 1/16 (quindi molto veloce) il movimento può non aver accento.
    Molto importante dunque resta il momento in cui i piedi sono entrambi in quinta. Il piede della gamba che "lavora" deve prendere la forza dal pavimento, strisciando con molta attenzione.



    Battements jetès pointès

    Detti pointès o piquès, sono movimenti che si formano dal battment jetè. Il piede, invece di rientrare nella prima o quinta posizione, batte con la punta sul pavimento con piccoli colpi cui seguono senza interruzione rapidi ribalzi in aria.


    Battements Fondue

    Sono movimenti che prevedono un lavoro attivo di entrambe le gambe.
    Nella prima fase il piede "che lavora" sale (con il solito lavoro mezza punta-punta) lungo la caviglia, in un coup-de -pied. (si posiziona cioè sopra il malleolo, se davanti o a lato, dietro invece se la gamba dele poi stendersi all'indietro. Il tutto senza strocere il piede con un antiestetico effetto "a banana". Ne riparleremo trattando il coup de pied.) Nel frattempo la gamba portante esegue un pliè. Nella seconda fase, invece, mentre la gamba di terra stende, l'altra si sviluppa, stendendo il ginocchio, nella direzione prevista (avanti, lato o dietro)

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    Precisazione: al momento dello sviluppo, il fondue può far toccare la punta della gamba "che lavora" a terra, oppure farla sollevare di 45°, oppure ancora a 90°
    Infine si può anche farlo più alto...

    I CLOCHES
    cloches (noi li chiamiamo così.. nei libri non ci sono, scusate) sono dei movimenti che di solito sono fatti con il battement tandue, jetè e anche con i grand battement. Consistono nel passare dal battement avanti in prima posizione e da lì a dietro, e viceversa. Molta importanza riveste il passaggio in prima, poichè il piede, specialmente nella velocità, è in esso che riprende la forza per poi ripartire. E' anche il momento in cui "riprendere il cotnrollo" e l'assetto del corpo.



    I CROIX
    Corix significa, come potete capire intuitivamente, "croce". Difatti questo termine sta ad indicare che la serie di movimenti che si faranno somiglieranno ad una croce. Stanno quindi ad indicare la serie: avanti, seconda (cioè di lato), dietro , seconda, oppure viceversa partendo da dietro.
    Capite bene che si possono applicare a praticamente tutti i passi che abbiamo descritto.


    I ROND DE JAMBE

    Il rond de Jambe è un movimento che si realizza in una circonduzione di tutto l'arto (la gamba) a partire dall'articolazione dell'anca. In pratica, da una posizione di base (solitamente la prima, ma anche la quinta, volendo) si parte con un battement tandu in avanti, si passa strisciando la punta sul pavimento a disegnare idealmente un semicerchio fino ad arrivare alla posizione intermedia (la seconda) e infine a raggiungere la posizione dietro. Da qui si richiude in prima posizione, oppure, passando per la prima, si riparte per un altro rhond.
    Il movimento è accentato, nel senso che l'impulso iniziale (il primo quarto del giro) è più rapido, poi rallenta fino alla chiusura o al passaggio strisciato nella prima posizione che serve a prendere la forza per dare l'impulso.

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    Il rhond de Jambe può essere eseguito anche con la gamba che lavora sollevata a 45 o a 90 gradi. In quest'ultimo caso si chiama Grand rond de jambe.


    Rond de jambe en l'air

    In questo movimento si parte con la gamba in seconda posizione sollevata a 45 o a 90 gradi. Mentre la coscia rimane nella sua posizione, il piede, grazie alla circonduzione della gamba nell'rticolazione del ginocchio, compie un movimento ellittico, partendo e terminando in seconda posizione.
    In pratica, il ginocchio si piega, e il piede compie un piccolo giro rientrando verso la gamba di terra (da davanti a dietro oppure da dietro in avanti) e ritorna nella sua posizione stesa. A questo movimetno viene data una accellerazione nella parte iniziale (al moviemtno circolare di rientro ) e di allungo nella parte finale (l'estensione delpiede alla seconda) in modo da dare l'impressione che il piede sfugga in fuori.

    Il rond de jambe en l'air può essere fatto anche multiplo (doppio o triplo o quintuplo). In questi casi solamente l'ultimo rhond en l'air sarà accentato e completo in ampiezza (ci sarà quindi il ritorno alla seconda posizione estesa). Nei primi movimenti invece il piede, tracciato il disegno ellittico, non copleta l'estensione del ginocchio, ma torna velocemente indietro per tracciare il rhond successivo, con un tragitto quindi minore.
    Nei rond de jambe en l'air triplo e quintuplo, a causa della velocità del movimento spariscono quasi del tutto sia il carattere legato del movimento, sia la linea ellittica.


    Il Grand Rond de Jambe

    Il grand Rond de Jambe è un movimento in cui la gamba libera compie un movimento circolare passando dalla quarta avanti alla quarta dietro (grand rond en dehors) o viceversa (grand rond en dedans). Si differenzia dal rond de jambe normale perchè l'arto libero è sollevato ad una altezza di novanta gradi o più, come accennato.
    Questo movimento è normalmente introdotto da un developpè o da altri passi, ha un andamento legato e lento e costituisce un esempio classico di un ADAGIO.



    Il d'ici-de là

    E' un movimento formato da due mezzi grand rond de jambe a 90° (demi-rond) In questa forma di balancè (tipo di movimento che somiglia ad una oscillazione) la gamba, partendo da una dele tre posizioni a 90° (avant, seconda e dietro), compie due demi-ronds di verso opposto (ad esempio: avanti-seconda-avanti). Questi movimetni però non sono eseguiti con la stess dinamica, ma sono veloci e vigorosi, e sono simili al rond solo per l'itinerario.
    Possono essere eseguiti a 90 o a 45 gradi.


    In pratica viene alzata la gamba a 90 gradi, poi si compie un mezzo rond fino alla seconda posizione (lato) e torni davanti. Il tutto fatto velocemente.
    Bisogna quindi fare un mezzo rond verso una posizione e poi farne un altro mezzo tronando indietro, ripercorrendo lo stesso tragitto all'inverso.




    L'USO DELLE PUNTE

    L’uso delle scarpette da punta risale alla prima rappresentazione del balletto “La Sylphide” (1832) interpretato dalla ballerina romantica Maria Taglioni. Il padre, Filippo Taglioni, maestro di ballo, creò questo balletto per sua figlia mettendo in risalto i suoi movimenti delicati e aerei, la sua sensibilità poetica e la sua leggerezza che l’uso delle punte rendeva ancora più eterea. Questo evento segnò l’inizio del balletto romantico.

    A quell’epoca la scarpetta da punta era molto semplice, di raso con una suola sottile e dell’ovatta per proteggere le dita. Più tardi, quando gli italiani crearono delle scarpette più rigide e resistenti, la danza sulle punte divenne sempre più brillante, fino ad arrivare ai giorni nostri, con virtuosismi che sfiorano l’acrobazia perdendo quello spirito per cui erano state concepite: dare alla ballerina quell’aspetto aereo sovrannaturale.

    Montare sulla punta significa appoggiare tutto il peso del corpo sulla punta del piede, quindi un’eccessiva gracilità della caviglia o una muscolatura non sufficientemente rinforzata impediscono la danza sulle punte.

    Non è mai sottolineato abbastanza che l’esercizio sulle punte è il risultato di un lento e graduale allenamento dell’intero corpo: schiena, fianchi, cosce, gambe, piedi, cordinazione di movimenti e sistemazione del corpo in modo che il peso sia sollevato verso l’alto rispetto ai piedi, con le ginocchia ben tese, in perfetto equilibrio senza che nessuna parte del piede tenda a piegarsi verso l’intero o verso l’esterno, evitando che le dita si pieghino o si rattrappiscano.

    Questo risultato si otterrà in diversi momenti, a seconda dei vari allievi, e sarà dovuto, non solo all’allenamento precedente, ma anche al loro tipo di fisico e alla crescita delle loro ossa. Tutte le ossa del corpo sono formate da un materiale relativamente morbido, conosciuto come cartilagine, che si ossifica progressivamente e diventa sempre più duro e resistente in vari stadi; l’ossificazione si completa intorno ai 25 anni. Durante questo processo c’è un progressivo indurimento, che parte dal nucleo osseo più interno per raggiungere la parte più esterna. Idealmente, se gli esercizi sulle punte potessero essere rimandati fino al momento di completa ossificazione, soprattutto nelle ragazze con ossatura debole, senza dubbi i loro piedi sarebbero salvaguardati, ma questo è un consiglio per la perfezione, il massimo che possa essere fatto è di preparare l’intero corpo il più perfettamente possibile e di assicurarsi che l’introduzione degli esercizi sulle punte sia lenta e graduale, raramente prima degli 11-12 anni di età e preferibilmente dopo.

    Naturalmente, è molto importante la scelta delle scarpette che dovrebbero calzare perfettamente. Non vi dovrebbe essere spazio in più all’interno, né tanto meno le dita dei piedi dovrebbero essere costrette all’interno di esse. La tomaia dovrebbe essere scelta a seconda della conformazione del piede dell’individuo per fare sia da sostegno che da complemento alla linea.

    La posizione delle dita sulla punta vede la massima estenzione dorsale della caviglia per il forte stacco da terra del tallone, e l'allineamento del piede in verticale, come nella posizione di mezza punta.

    la differenza delle due posizioni sta nella diversa forma e ampiezza della base di appoggio e nella posizione delle dita rispetto alla testa del piede e al pavimetno. Sulla punta le due dita portanti (alluce e secondo dito) toccano il pavimento con il polpastrello formando una base di appoggio che trova il suo centro tra i due. Quindi le due dita si piantano tese e diritte sul pavimento con le articolazioni rette e diritte per evitare che le falangi vengano peigate e schiacciate.
    Quando il collo del piede è molto sviluppato e la caviglia è molto mobile, bisogna cercare di manenere il piede il più veritcale possibile, contenendo l'estensione della caviglai e recueprando la posizione verticale delle dita.
    La sensazione immediata comunque è quella di irare in su al massimo il tallone per stabilizzare e forzare la caviglia e la sua estenzione, e invece tirare verso il basso la parte inferiore del piede e le dita come se le si volesse conficcare nel pavimento.

    Edited by Andrea Rika - 17/9/2011, 18:33
     
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    Le arabesques



    abc-mini-1arab
    Prima arabesque: la gamba alzata è tesa, le braccia sono allungate: quello della gamba di terra, in avanti; quello della gamba sollevata, alla seconda. La testa è rivolta verso il braccio davanti.







    abc-mini-2arab
    Seconda arabesque: la gamba alzata è tesa, le braccia sono allungate: quello della gamba di terra, alla seconda; quello della gamba sollevata, in avanti. La testa è rivolta verso il pubblico.







    abc-mini-3arab
    Terza arabesque: la gamba alzata è tesa, le braccia sono allungate: quello della gamba di terra, alla seconda; quello della gamba sollevata, in avanti. La testa è rivolta verso il braccio davanti.







    abc-mini-4arab
    Quarta arabesque: la gamba alzata è tesa, le braccia sono allungate: quello della gamba di terra, in avanti; quello della gamba sollevata, all'indietro, parallelo alla gamba stessa. La testa è rivolta verso il pubblico.








    Attitudes ed ecartés



    abc-mini-att-croi-die
    Attitude croisée dietro: la gamba alzata è piegata mentre l'altra è tesa, e stabilisce se la posa è a sinistra o a destra (in questo caso si ha una attitude sinistra). L' attitude croisé è "chiusa" al pubblico: la gamba alzata è visivamente in secondo piano.








    abc-mini-att-eff-die
    Attitude effacée dietro: la gamba dietro è piegata e stabilisce se la posa è a sinistra o a destra (in questo caso si ha una attitude sinistra). L' attitude effacé è "aperta" al pubblico: la gamba alzata è visivamente in primo piano.








    abc-mini-att-croi-av
    Attitude croisée avanti: la gamba alzata è piegata e stabilisce se la posa è a sinistra o a destra (in questo caso si ha una attitude destra). L' attitude croisé anche in questo caso mantiene visivamente la caratteristica di posa "chiusa" al pubblico.








    abc-mini-att-eff-av
    Attitude effacée avanti: la gamba alzata è piegata mentre l'altra è tesa e stabilisce se la posa è a sinistra o a destra (in questo caso si ha una attitude sinistra). L' attitude effacé anche in questo caso mantiene visivamente la caratteristica di posa "aperta" al pubblico.








    abc-mini-ecarte-av
    Ecarté avanti: la gamba alzata è tesa, il corpo asseconda l'elevazione della stessa compensando con una leggera inclinazione rispetto alla gamba di terra, il braccio in terza è parallelo alla gamba sollevata. La testa è rivolta verso la mano del braccio in terza.








    abc-mini-ecarte-die
    Ecarté dietro: la gamba alzata è tesa, il corpo asseconda l'elevazione della stessa compensando con una leggera inclinazione rispetto alla gamba di terra, il braccio in terza è parallelo alla gamba sollevata. La testa è rivolta verso il lato opposto al braccio in terza.









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    Io pratico danza classica oltra alla ritmica e questo è utilissimo perché a ritmica non si può fare tanta danza.
     
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