Paul Bonifacio PARKINSON (ITA)

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    Paul Bonifacio Parkinson si ritira

    E' un ritiro definitivo, ne dà notizia il giornale canadese di Ottawa, città dove è nato e cresciuto Parkinson, Ottawa community news. Il suo articolo, in data 20 marzo, inizia con un inequivocabile: "il pattinatore italiano Paul Bonifacio Parkinson ha deciso di abbandonare il mondo del pattinaggio internazionale dopo aver partecipato alle Olimpiadi di Sochi".

    Paul, la cui madre è di origini italiane, è entrato a far parte del pattinaggio azzurro a partire dal 2010 ed è divenuto campione nazionale nel 2012/13.
    In questa stagione ha lottato per poter realizzare il suo grande sogno, partecipare alle Olimpiadi; ha guadagnato il posto per l'Italia, in campo maschile, alla gara di qualificazione a Oberstdorf e, nonostante il secondo posto ai Nazionali a Merano, si è piazzato primo nella classifica a punti interna, basata su più eventi internazionali, guadagnando così il posto agli Europei e alle Olimpiadi. A Saitama andrà invece il campione nazionale in carica, Ivan Righini.

    Parkinson, che a Sochi ha partecipato con entusiasmo sia alla gara a squadre sia al concorso individuale pur con risultati non brillanti (ha mancato la finale individuale), ha dichiarato di aver raggiunto tutti gli obiettivi che si proponeva nella sua carriera agonistica e che ora è entusiasta di tornare in Canada per conseguire un diploma universitario presso l'Università di Toronto: "Per me è un momento di grande carica, perché non vedo l'ora di iniziare il prossimo passo della mia vita."

    Paul ha anche spiegato i motivi della sua decisione di gareggiare per l'Italia, presa dopo aver vinto l'argento ai Nazionali Junior canadesi nel 2009: avrebbe potuto avere maggiori occasioni di competere internazionalmente, visto che il nostro paese partecipa a molti eventi europei. Inoltre, dopo il podio del 2009, si era reso conto di poter padroneggiare la pressione ai Nazionali.

    Ha anche confessato, tuttavia, che nonostante il sostegno ricevuto da famiglia e fan negli anni successivi, non sempre è stato pronto a reggere lo stress di gare di alto livello: "Niente ti può davvero preparare alla pressione che senti alle Olimpiadi", ha detto.
    A Sochi, la sua prova migliore è stato il libero a squadre, in cui ha ottenuto il suo personal best: "E' stata la gara in cui mi sono divertito di più. Sono sceso sul ghiaccio cercando di godere ogni momento, e ciò che ho provato alla fine del libero ecco, è stato indescrivibile."

    Tornato alla sua sede di allenamento a Colorado Springs dopo le Olimpiadi, Paul ha considerato la possibilità di seguire i corsi di kinesifisioterapia all'Università di Toronto ed ha deciso di abbandonare il pattinaggio senza grandi rimpianti. L'accettazione della sua domanda è quasi sicura, ha detto, ci sono solo alcune pratiche da completare. Parteciperà comunque, quasi certamente, alle gare della squadra universitaria.

    Parkinson ha anche detto di ricordare con grande piacere il sostegno e gli applausi del pubblico dopo ogni gara. Anche noi lo ricorderemo, per l'entusiasmo e l'impegno con cui ha gareggiato per i nostri colori in questi anni.


    Fonte: www.artonice.it/?q=it/node/15754
     
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15 replies since 4/9/2012, 11:47   644 views
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