Paul Bonifacio PARKINSON (ITA)

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    Paul Bonifacio PARKINSON

    Date of birth: 16.02.1991 Paul Bonifacio PARKINSON
    Place of birth: CAN
    Height: 170 cm
    Home town: Ottawa, CAN
    Coach: Becky Calvin, Tom Zakrajsek
    Choreographer: Jeffrey Buttle, Tom Dickson

    ISU Biography


    Edited by *SnowQueen* - 21/6/2021, 18:10
     
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    Parkinson: "La mia speranza è rappresentare l'Italia nei maggiori campionati"

    E' adesso venuto il momento di intervistare Paul Bonifacio Parkinson, un pattinatore canadese, ma con origini italiane, che da tre stagioni gareggia sotto i colori dell'Italia e che nell'ultima edizione dei campionati nazionali ha conquistato il terzo posto.
    Puoi darci un tuo commento sulla scorsa stagione?

    Paul: La scorsa stagione non è stata la migliore. Mi concentravo troppo sulle aspettative di qualificarmi per i team di Europei e Mondiali e non abbastanza sull'allenamento e su come raggiungere questi obiettivi. Nella seconda parte della stagione ho deciso di non gareggiare, per rafforzare alcune delle mie tecniche di base e per lavorare sul lato mentale delle mie performance.

    Quali sono i tuoi piani per la prossima stagione?

    Paul: Ho intenzione di partecipare al Nebelhorn Trophy e alla Coupe de Nice, come gare internazionali in autunno, e ai Campionati Nazionali a dicembre. Ho preso parte ad alcune competizioni negli Stati Uniti e in Canada per prepararmi a questi eventi. Spero anche di qualificarmi per i Campionati Europei così come per i Mondiali.

    Ora che Samuel Contesti si è ritirato, le tue possibilità di far parte del Team italiano per le maggiori competizioni internazionali sono molto alte. Senti pressione nei tuoi confronti?

    Paul: Sì, sento maggiore pressione quest'anno, con le aspettative di qualificarmi per il Team arriva anche più pressione. Sto lavorando con uno psicologo sportivo per essere più preparato allo stress in questa stagione.

    Hai deciso di tenere lo Short Program che avevi la scorsa stagione, ci puoi dire perchè?

    Paul: Ho deciso di tenerlo perché è stato molto apprezzato dai giudici la scorsa stagione e non sentivo di averlo eseguito sfruttando appieno il suo potenziale.

    Stai ancora collaborando con Jeffrey Buttle per le tue coreografie?

    Paul: Sì, Jeff ha coreografato il mio Long Program per questa stagione, che pattinerò sulle musiche di Queen Symphony.

    Al Broadmoor Open a Colorado Springs hai tentato di eseguire il quadruplo Salchow due volte. Hai intenzione di inserirlo anche nelle prossime gare, questa stagione? Qual'è la sua percentuale di riuscita?

    Paul: Proverò ad eseguire il Salchow nel Long Program se la sua percentuale di riuscita aumenterà in allenamento, dato che è abbastanza bassa ora. L'obiettivo principale nelle mie prime gare sarà il raggiungimento del punteggio minimo ISU.

    A proposito del punteggio minimo inserito dall'ISU quest'anno. Cosa ne pensi? E dei cambiamenti nel TES? Per esempio, la sequenza di passi non ha più uno schema preciso da seguire. Credi che con queste nuove regole sarai in grado di esprimerti meglio sul ghiaccio?

    Paul: Secondo me i punteggi minimi sono un po' alti per i Campionati Mondiali, ma questo significa che solo il meglio del meglio può prendere parte a quella gara. Mi piace la regola sulla sequenza di passi che non prevede un percorso preciso, dato che lascia più libertà e aiuta a prevenire che gli elementi nei diversi programmi si assomiglino tutti.

    Il prossimo anno i campionati mondiali si svolgeranno in Canada. Come pensi che ti sentiresti se riuscissi a far parte del Team italiano? Ti sembrerebbe di partecipare a dei mondiali “in casa”, oppure no?

    Paul: Beh, essere ai campionati mondiali è un onore, a prescindere dal proprio paese di origine! In Canada c'è una vasta comunità italo-americana, e sono orgoglioso di rappresentare le mie radici italiane. Il mio bisnonno ha una casa per le vacanze estive a Campobasso e ho molti parenti a Oratino. Ho molto sostegno in Italia e mi piace molto visitare questo paese. Sarebbe magnifico pattinare non solo di fronte ai miei amici, ma anche rappresentare la mia famiglia e il mio paese al tempo stesso.

    Cosa ne pensi invece del Team Event che ci sarà a Sochi?

    Paul: Sono emozionato, perchè dà ai pattinatori più opportunità di gareggiare alle Olimpiadi. Sarebbe bello avere un Team Event simile a quello che si ha nella ginnastica artistica, dove ognuno gareggia in un certo attrezzo: un pattinatore nel Team potrebbe fare i salti, un altro potrebbe fare le trottole, e così via.

    Abbiamo posto questa domanda anche ad altri pattinatori nelle nostre interviste: vorremmo sapere se guardi i programmi degli altri pattinatori, li analizzi, li apprezzi, sei semplicemente curioso o preferisci non sapere nulla a riguardo?

    Paul: Non guardo i programmi dei miei avversari. Preferisco concentrarmi su me stesso durante le gare, e non su quello che stanno facendo gli altri pattinatori.

    I Giochi Olimpici a Londra sono ormai finiti. C'è qualche disciplina che hai seguito, qualcuno in particolare per cui tifavi, che ti abbia ispirato?

    Paul: Ho cercato di seguire più gare che potevo. Quando non mi allenavo ero incollato al televisore, facendo il tifo per ogni atleta che partecipava. Preferisco comunque guardare la ginnastica e le gare di atletica.

    E ora un'ultima domanda, quali sono i tuoi interessi al di fuori del pattinaggio, quali sono i tuoi hobby?

    Paul: Quando non pattino mi piace ascoltare la musica, giocare ai video games e uscire con gli amici.
     
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    Challenge Cup: Parkinson ottiene il punteggio minimo del libero per i Mondiali

    Ottimo libero per Paul Parkinson, il terzo. Ha ottenuto un TES di 69,89, superiore al limite imposto dall'ISU anche nella sua prima versione più alta. Per lui il quinto posto con 188,99. Troppi errori nel corto, in cui ha eseguito, completo di rotazioni ma finito a terra, il 4S; imperfetto il 3A, è poi ancora caduto sul 3Lz mancando la combinazione. Nel free ha eseguito due 3A, imperfetto il primo, pulito il secondo in combinazione col 2T, ancora quattro tripli e 2A1Lo3S; molto bene in particolare 3Lz2T col toe a braccia alzate, mentre sul 3Lz singolo c'è stato uno step out.
     
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    2013 ISU World Figure Skating Championships

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    Il lungo di Parkinson all'NHT, con commento in inglese

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  6. IceBreaker96
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    Sono proprio contento che sia riuscito a conquistarsi il posto per le oly!
     
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    Nazionali ITA 2013-14

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  8. Sylvice
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    OLYMPICS - TEAM EVENT
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    Edited by Sylvice - 11/2/2014, 22:24
     
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    Paul Bonifacio Parkinson si ritira

    E' un ritiro definitivo, ne dà notizia il giornale canadese di Ottawa, città dove è nato e cresciuto Parkinson, Ottawa community news. Il suo articolo, in data 20 marzo, inizia con un inequivocabile: "il pattinatore italiano Paul Bonifacio Parkinson ha deciso di abbandonare il mondo del pattinaggio internazionale dopo aver partecipato alle Olimpiadi di Sochi".

    Paul, la cui madre è di origini italiane, è entrato a far parte del pattinaggio azzurro a partire dal 2010 ed è divenuto campione nazionale nel 2012/13.
    In questa stagione ha lottato per poter realizzare il suo grande sogno, partecipare alle Olimpiadi; ha guadagnato il posto per l'Italia, in campo maschile, alla gara di qualificazione a Oberstdorf e, nonostante il secondo posto ai Nazionali a Merano, si è piazzato primo nella classifica a punti interna, basata su più eventi internazionali, guadagnando così il posto agli Europei e alle Olimpiadi. A Saitama andrà invece il campione nazionale in carica, Ivan Righini.

    Parkinson, che a Sochi ha partecipato con entusiasmo sia alla gara a squadre sia al concorso individuale pur con risultati non brillanti (ha mancato la finale individuale), ha dichiarato di aver raggiunto tutti gli obiettivi che si proponeva nella sua carriera agonistica e che ora è entusiasta di tornare in Canada per conseguire un diploma universitario presso l'Università di Toronto: "Per me è un momento di grande carica, perché non vedo l'ora di iniziare il prossimo passo della mia vita."

    Paul ha anche spiegato i motivi della sua decisione di gareggiare per l'Italia, presa dopo aver vinto l'argento ai Nazionali Junior canadesi nel 2009: avrebbe potuto avere maggiori occasioni di competere internazionalmente, visto che il nostro paese partecipa a molti eventi europei. Inoltre, dopo il podio del 2009, si era reso conto di poter padroneggiare la pressione ai Nazionali.

    Ha anche confessato, tuttavia, che nonostante il sostegno ricevuto da famiglia e fan negli anni successivi, non sempre è stato pronto a reggere lo stress di gare di alto livello: "Niente ti può davvero preparare alla pressione che senti alle Olimpiadi", ha detto.
    A Sochi, la sua prova migliore è stato il libero a squadre, in cui ha ottenuto il suo personal best: "E' stata la gara in cui mi sono divertito di più. Sono sceso sul ghiaccio cercando di godere ogni momento, e ciò che ho provato alla fine del libero ecco, è stato indescrivibile."

    Tornato alla sua sede di allenamento a Colorado Springs dopo le Olimpiadi, Paul ha considerato la possibilità di seguire i corsi di kinesifisioterapia all'Università di Toronto ed ha deciso di abbandonare il pattinaggio senza grandi rimpianti. L'accettazione della sua domanda è quasi sicura, ha detto, ci sono solo alcune pratiche da completare. Parteciperà comunque, quasi certamente, alle gare della squadra universitaria.

    Parkinson ha anche detto di ricordare con grande piacere il sostegno e gli applausi del pubblico dopo ogni gara. Anche noi lo ricorderemo, per l'entusiasmo e l'impegno con cui ha gareggiato per i nostri colori in questi anni.


    Fonte: www.artonice.it/?q=it/node/15754
     
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    Ero più felice se si ritirava l'anno scorso e le Olimpiadi le facevano Righini o Bacchini che sicuramente avrebbero fatto una figura migliore (peggio non si poteva proprio fare).
     
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    L'unico ritiro per il quale non piangerò quest'anno.
     
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    A me, devo dire, dispiace anche che lui non sia riuscito a fare bella figura in...praticamente nessuna gara xD
    D'altronde è vero che ha fatto sfigurare l'Italia, ma sul ghiaccio c'era lui a pattinare, perciò mi aspettavo che fosse almeno un po' deluso dalle sue performance. Invece mi sembra bello sereno, tranquillo o.o boh, beato lui: io non ci riuscirei, soprattutto dopo aver mancato la finale della gara individuale.
    Però, se è contento lui...contenti tutti xD gli auguro il meglio per la sua carriera universitaria!
    Come pattinatore, ecco...credo che sarà l'unico ritiro di questa stagione per il quale non piangerò :biggrin2.gif:
     
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    Vabbè...Non me ne importa molto a dire la verità
    Ma andate a leggere Ambesi che dice tra i commenti!!E' peggio di noi!!!XD
    http://www.neveitalia.it/sport/figureskati...a-il-suo-ritiro
     
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    Ambesi è stato sempre molto esplicito e senza peli sulla lingua.
    Giustamente, peraltro.

    E' anche molto probabile che ne sappia più di noi in merito agli inspiegabili giochetti di federazione che hanno portato ai risultati che conosciamo.
     
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    Il punto non è la qualificazione, ma questo atteggiamento di "sono tranquillo e felice nonostante la pessima gara".
    Quindi mirava solo a partecipare e NON a rappresentare bene l'Italia.

    Facciamo l'esempio di Paolo Bacchini che anche mancando le finali ha sempre tenuto un atteggiamento impeccabile e quantomeno non si faceva le foto con il cellulare mentre aspettava li punteggio al Kiss&Cry.

    Bonifacio non ha avuto alcun rispetto per la nostra bandiera, mi pare.
     
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