Paul Bonifacio PARKINSON (ITA)

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  1. Andrea Rika
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    Parkinson: "La mia speranza è rappresentare l'Italia nei maggiori campionati"

    E' adesso venuto il momento di intervistare Paul Bonifacio Parkinson, un pattinatore canadese, ma con origini italiane, che da tre stagioni gareggia sotto i colori dell'Italia e che nell'ultima edizione dei campionati nazionali ha conquistato il terzo posto.
    Puoi darci un tuo commento sulla scorsa stagione?

    Paul: La scorsa stagione non è stata la migliore. Mi concentravo troppo sulle aspettative di qualificarmi per i team di Europei e Mondiali e non abbastanza sull'allenamento e su come raggiungere questi obiettivi. Nella seconda parte della stagione ho deciso di non gareggiare, per rafforzare alcune delle mie tecniche di base e per lavorare sul lato mentale delle mie performance.

    Quali sono i tuoi piani per la prossima stagione?

    Paul: Ho intenzione di partecipare al Nebelhorn Trophy e alla Coupe de Nice, come gare internazionali in autunno, e ai Campionati Nazionali a dicembre. Ho preso parte ad alcune competizioni negli Stati Uniti e in Canada per prepararmi a questi eventi. Spero anche di qualificarmi per i Campionati Europei così come per i Mondiali.

    Ora che Samuel Contesti si è ritirato, le tue possibilità di far parte del Team italiano per le maggiori competizioni internazionali sono molto alte. Senti pressione nei tuoi confronti?

    Paul: Sì, sento maggiore pressione quest'anno, con le aspettative di qualificarmi per il Team arriva anche più pressione. Sto lavorando con uno psicologo sportivo per essere più preparato allo stress in questa stagione.

    Hai deciso di tenere lo Short Program che avevi la scorsa stagione, ci puoi dire perchè?

    Paul: Ho deciso di tenerlo perché è stato molto apprezzato dai giudici la scorsa stagione e non sentivo di averlo eseguito sfruttando appieno il suo potenziale.

    Stai ancora collaborando con Jeffrey Buttle per le tue coreografie?

    Paul: Sì, Jeff ha coreografato il mio Long Program per questa stagione, che pattinerò sulle musiche di Queen Symphony.

    Al Broadmoor Open a Colorado Springs hai tentato di eseguire il quadruplo Salchow due volte. Hai intenzione di inserirlo anche nelle prossime gare, questa stagione? Qual'è la sua percentuale di riuscita?

    Paul: Proverò ad eseguire il Salchow nel Long Program se la sua percentuale di riuscita aumenterà in allenamento, dato che è abbastanza bassa ora. L'obiettivo principale nelle mie prime gare sarà il raggiungimento del punteggio minimo ISU.

    A proposito del punteggio minimo inserito dall'ISU quest'anno. Cosa ne pensi? E dei cambiamenti nel TES? Per esempio, la sequenza di passi non ha più uno schema preciso da seguire. Credi che con queste nuove regole sarai in grado di esprimerti meglio sul ghiaccio?

    Paul: Secondo me i punteggi minimi sono un po' alti per i Campionati Mondiali, ma questo significa che solo il meglio del meglio può prendere parte a quella gara. Mi piace la regola sulla sequenza di passi che non prevede un percorso preciso, dato che lascia più libertà e aiuta a prevenire che gli elementi nei diversi programmi si assomiglino tutti.

    Il prossimo anno i campionati mondiali si svolgeranno in Canada. Come pensi che ti sentiresti se riuscissi a far parte del Team italiano? Ti sembrerebbe di partecipare a dei mondiali “in casa”, oppure no?

    Paul: Beh, essere ai campionati mondiali è un onore, a prescindere dal proprio paese di origine! In Canada c'è una vasta comunità italo-americana, e sono orgoglioso di rappresentare le mie radici italiane. Il mio bisnonno ha una casa per le vacanze estive a Campobasso e ho molti parenti a Oratino. Ho molto sostegno in Italia e mi piace molto visitare questo paese. Sarebbe magnifico pattinare non solo di fronte ai miei amici, ma anche rappresentare la mia famiglia e il mio paese al tempo stesso.

    Cosa ne pensi invece del Team Event che ci sarà a Sochi?

    Paul: Sono emozionato, perchè dà ai pattinatori più opportunità di gareggiare alle Olimpiadi. Sarebbe bello avere un Team Event simile a quello che si ha nella ginnastica artistica, dove ognuno gareggia in un certo attrezzo: un pattinatore nel Team potrebbe fare i salti, un altro potrebbe fare le trottole, e così via.

    Abbiamo posto questa domanda anche ad altri pattinatori nelle nostre interviste: vorremmo sapere se guardi i programmi degli altri pattinatori, li analizzi, li apprezzi, sei semplicemente curioso o preferisci non sapere nulla a riguardo?

    Paul: Non guardo i programmi dei miei avversari. Preferisco concentrarmi su me stesso durante le gare, e non su quello che stanno facendo gli altri pattinatori.

    I Giochi Olimpici a Londra sono ormai finiti. C'è qualche disciplina che hai seguito, qualcuno in particolare per cui tifavi, che ti abbia ispirato?

    Paul: Ho cercato di seguire più gare che potevo. Quando non mi allenavo ero incollato al televisore, facendo il tifo per ogni atleta che partecipava. Preferisco comunque guardare la ginnastica e le gare di atletica.

    E ora un'ultima domanda, quali sono i tuoi interessi al di fuori del pattinaggio, quali sono i tuoi hobby?

    Paul: Quando non pattino mi piace ascoltare la musica, giocare ai video games e uscire con gli amici.
     
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15 replies since 4/9/2012, 11:47   644 views
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