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Name: Charlène Guignard
Country: Italy
Date of birth: 12.08.1989
Place of birth: Brest FRA
Height: 158 cm
Start sk. / Club: 1993 / Agora Skating Team
Former Partners: Christopher Guignard, Goulven Fourdan, Guillaume Paulmier
Con Decreto del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (3 ottobre 2013), le è stata conferita la cittadinanza italiana. Il provvedimento è stato emesso dopo che il Governo Letta al Consiglio dei Ministri (28 febbraio 2013) aveva deciso di attribuirle la cittadinanza per meriti speciali.
Name: Marco Fabbri
Country: Italy
Date of birth: 02.02.1988
Place of birth: Milano
Height: 165 cm
Start sk. / Club: 1995 / Forum Milano
Former Partners: Francesca Mangini, Stefania Berton, Paola Amati
- ISU Profile
- Palmares
Coppia formatasi nel 2010.
Charlène e Marco sono insieme anche nella vita (2009).
Hanno partecipato a 3 Olimpiadi (2014, 2018, 2022). Nel 2023 sono diventati Campioni Europei e vice-Campioni Mondiali.PALMARES
Charlene GUIGNARD / Marco FABBRIEvent 10–11 11–12 12–13 13–14 14–15 15–16 16–17 17–18 18–19 19–20 20–21 21–22 22–23 Olympics 14th 10th 5th Worlds 19th 17th 14th 12th 10th 11th 9th 8th C 6th 4th 2nd Europeans 11th 9th 8th 6th 7th 6th 5th 3rd 4th C 3rd 1st GP Final 3rd C 3rd GP Cup of China 5th GP Finland 2nd GP France 5th 5th 3rd C 1st GP NHK Trophy 3rd GP Rostelecom 4th 4th 5th 2nd GP Skate America 6th 4th 2nd GP Skate Canada 7th 4th 2nd GP Wilson Trophy 1st CS Alpen Trophy 1st CS Budapest WD CS Cup of Austria 1st CS Golden Spin 3rd 3rd 2nd 1st 1st 2nd 1st WD CS Lombardia 1st 1st 1st 1st 1st 1st CS Nepela Trophy 2nd CS Warsaw Cup 1st Bavarian Open 1st Finlandia 4th Lombardia 2nd Mont Blanc 3rd Nepela Trophy 2nd New Year's Cup 1st NRW Trophy 4th 2nd 1st Pavel Roman 3rd Trophy of Lyon 1st Universiade 1st National<sup id="cite_ref-ISU-CGMF_11-14" class="reference">[11] Italian Champ. 2nd 2nd 2nd 2nd 2nd 2nd 2nd 2nd 1st 1st 1st 1st 1st Team events Olympics 4th T
4th P7th T
3rd PWorld Team Trophy 6th T
5th P4th T
2nd PTBD = Assigned; WD = Withdrew; C = Event cancelled
T = Team Result; P = Personal result. Medals awarded for team result only.
Edited by Andrea Rika - 27/3/2023, 16:32. -
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Charlene e Marco si allenano a Milano con Barbara Fusar Poli. SD 2010/2011 - Mondiali di Mosca
Video
FD 2010/2011 - Mondiali di Mosca
Edited by Andrea Rika - 27/3/2023, 16:25. -
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Guignard/Fabbri e Kolbe/Caruso: il nostro Europeo
A pochi giorni dalla partenza per Sheffield, città che li vedrà gareggiare ai Campionati Europei di Pattinaggio, incontriamo le coppie di danza sul ghiaccio senior allenate da una campionessa italiana molto amata, Barbara Fusar Poli, presso l’Agorà di Milano.
Charlène Guignard e Marco Fabbri rappresenteranno l’Italia insieme ad Anna Cappellini e Luca Lanotte, Tanja Kolbe e Stefano Caruso la Germania insieme a Nelly Zhiganshina e Alexander Gazsi.
Manca veramente poco alla vostra partenza per Sheffield e all’inizio delle gare. Parliamo della danza corta... Quanto sentite vostri i ritmi latini e in che cosa siete riusciti a migliorare in vista della prova europea...
Guignard/Fabbri: Abbiamo dovuto approcciare questi ritmi con molta calma e lavorare molto: i latini non sono i balli che si avvicinano maggiormente al nostro pattinaggio. Poi, però, ci siamo concentrati sui singoli elementi per eseguirli al meglio e sull’interpretazione. In particolare abbiamo dato spazio alla rumba che è il ritmo che fa la differenza nell’esibizione.
Kolbe/Caruso: Per noi la short dance è stata più semplice. Ci troviamo a nostro agio con rumba, samba e cha cha cha. Sentiamo nostri questi ritmi. Siamo riusciti a perfezionare le coreografie e a preparare un buon programma anche lavorando, insieme a Charlène e a Marco, con un gruppo di ballerini da sala di Bologna. E’ stata un’esperienza molto utile per rendere migliore la nostra danza obbligatoria.
I vostri programmi nella danza libera. So che Marco e Charlene hanno scelto, come Cappellini/Lanotte, musiche di Nino Rota...
Guignard/Fabbri: Sì Nino Rota è un compositore molto amato dai pattinatori italiani. Anna e Luca hanno scelto “La Strada” di Fellini. Noi, invece, abbiamo voluto interpretare “Il Padrino”, non soltanto utilizzando la musica, ma cercando di raccontare una storia, quella del Padrino, un uomo, violento, duro, crudele e della sua donna innamorata, succube, che è pronta a fare qualsiasi cosa purché lui la accetti e la tenga con sé e smetta di respingerla. Alla fine vincerà l’amore...
Kolbe/Caruso: Noi abbiamo scelto “Love Story”: la prima parte è la colonna sonora del film, mentre la seconda è stata resa più moderna da un musicista coreano che abbiamo contattato proponendogli questa collaborazione. Kim Seh Hwang è stato subito felice di accettare e ha reinterpretato per noi questa musica con la chitarra elettrica. Negli ultimi anni molti musicisti lavorano a stretto contatto con il mondo del pattinaggio e lui ha seguito anche Yuna Kim in passato.
I vostri obiettivi per questo Europeo...
Guignard/Fabbri: saranno tre gare dure. A noi non dispiace il nuovo metodo di giudizio, benché debba essere ancora perfezionato.... Vogliamo fare bene, essere apprezzati e risalire la classifica... poi vedremo al termine delle gare che cosa siamo riusciti a fare...
Kolbe/Caruso: non ci sbilanciamo sulla posizione che occuperemo... Vogliamo pattinare al meglio, con la consapevolezza di essere la seconda coppia schierata dalla Germania... Ci sono Nelly Zhiganshina e Alexander Gazsi... hanno fatto bene al Grand Prix, hanno accumulato grande esperienza, non ultima quella della parte acrobatica. Noi dobbiamo acquisire ancora molta sicurezza, farci le ossa: questa è la nostra prima stagione seria. Se avremo dato il massimo saremo soddisfatti. Sarà un buon punto di partenza per il futuro...
Vi potete sbilanciare sulle coppie da podio, però...
Guignard/Fabbri: questo possiamo farlo... Allora, per noi, primi Péchalat/Bourzat, secondi... o Bobrova/Soloviev o Anna e Luca... sarà una bella sfida...
Kolbe/Caruso: Noi diciamo: primi Péchalat/Bourzat, secondi Bobrova/Soloviev e terzi Cappellini/Lanotte... poi tutto è sempre possibile...
In attesa di vederli sul ghiaccio, facciamo un grande in bocca al lupo a queste due coppie di danza, consapevoli di essere solo all’inizio della loro carriera, ma con una forte volontà di farcela e di essere i campioni di domani.
Barbara Castellaro
per art on ice. -
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Charlene GUIGNARD / Marco FABBRI
passano il round di qualificazione per gli Europei con il secondo punteggio.
In bocca al lupo per lo short di questa sera!!!
Edited by Andrea Rika - 27/3/2023, 16:32. -
•Silvy on Ice~.
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European Championships 2012
E' il loro primo Europeo e si piazzano 11°
Edited by Andrea Rika - 27/3/2023, 16:48. -
Alessandraritmica.
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Stupendo il costume di lei *--*!! . -
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Un giorno in pista con due coppie di danza
16 febbraio 2012 – Era stato un invito inaspettato, ma graditissimo: "Vieni a vedere i nostri allenamenti, una volta!". Ne ho approfittato, naturalmente, veder allenare coppie di danza di buon livello non è cosa da lasciarsi sfuggire. Questo è il resoconto di una splendida giornata, di cui ringrazio tutti di cuore.
All’Agorà di Milano, sotto lo sguardo vigile della loro allenatrice, Barbara Fusar Poli, si allenano Charlene Guignard/Marco Fabbri che gareggiano per l’Italia e Tanja Kolbe/Stefano Caruso che hanno deciso di rappresentare la Germania.
Barbara interviene correggendo, consigliando, osservando, sempre presente, sempre attenta. Si percepisce un’atmosfera serena, ma al tempo stesso grande impegno e un bisogno di valicare i propri limiti.
“Io alleno coppie molto diverse tra loro in tutte le categorie” - racconta Barbara Fusar Poli - “Devo essere attenta all’approccio, ai punti deboli, all’aspetto psicologico di ciascuno dei ragazzi. Se usi lo stesso metodo con tutti rischi di non farti capire, di essere fraintesa”.
I ragazzi si allenano con disciplina e dedizione. Ma quanto tempo dedicano al pattinaggio?
Sentiamo Charlène e Marco: Sul ghiaccio di solito stiamo dalle 9,00 alle 11,00 ogni mattina. Poi facciamo una pausa e riprendiamo alle 13,00 fino alle 15,00. Tre volte alla settimana abbiamo una sessione aggiuntiva in palestra. Naturalmente, dipende dai periodi, dai momenti, dall’approssimarsi delle gare, possono variare.
Un bel carico, davvero, per ragazzi che hanno altri impegni, interessi, lo studio per esempio.
Marco: Sì, entrambi studiamo. Certo, però, l’università, gli esami sono rallentati dalla danza su ghiaccio. Ma ci siamo detti: o giochiamo ora le nostre carte nello sport, oppure non avremo un’altra occasione. Io studio lingue e letterature straniere.
Charlène: io, invece, sono iscritta alla Facoltà di Chimica, in Francia.
Tanja: io studio a Berlino giornalismo sportivo. Sono al primo anno.
Stefano: io sono iscritto a Lingue e Letterature Straniere. Ho scelto inglese e russo. Il russo, nel mondo del pattinaggio, è molto importante. Non si sa mai che cosa possa accadere.
Tanja e Stefano mi parlano anche di come impiegano il loro tempo libero:
Tanja: io pratico anche altri sport, oltre alla danza sul ghiaccio, come equitazione e climbing. Mi piace andare al cinema e frequentare i miei amici.
Stefano: adoro fare il dj e organizzare serate, eventi, come, per esempio, le feste di Carnevale. E poi mi piace viaggiare… Tra aprile e maggio voglio andare in Canada e negli Stati Uniti per rivedere i miei amici… In quel periodo, infatti, Tanja sarà impegnata con la formazione militare… è stata ammessa nell’esercito tedesco e ha l’obbligo di prendere parte a questo corso. Tornato a Milano mi allenerò da solo per un periodo. Mi piace frequentare altri ambienti, non chiudermi nel mondo del pattinaggio e basta, conoscere persone diverse.
Al termine della sessione di allenamenti della mattina, incontro i ragazzi, per primi Marco e Charlene, per ripercorrere con loro gli inizi, le emozioni, le competizioni.
Marco, Charlene, ci raccontate i vostri esordi nel mondo del pattinaggio e come vi siete conosciuti fino a diventare una coppia che pattina insieme soltanto dal 2010, ma che ha ottenuto già buoni risultati…
Marco: per anni sono stato un pattinatore di artistico. Ho partecipato a molte gare junior, a tredici anni sono stato campione italiano in questa categoria, ma ad un certo punto mi sono mancati gli stimoli, mi rendevo conto che non riuscivo a proseguire. Nel 2008 ho optato per la danza sul ghiaccio con Paola Amati, con la quale ho pattinato per alcuni mesi e, poi, su un sito internet che mette in contatto i pattinatori, “ice partner search”, ho visto che anche Charlène stava cercando un partner. Abbiamo fatto una prova in Francia, prova che ci ha convinti che avremmo potuto far bene insieme. Abbiamo vagliato la scelta di gareggiare per l’Italia o per la Francia, dato che Charlène è di Brest, ma l’Italia ci offre più spazi e più possibilità.
Charlene: ho iniziato a pattinare a tre anni e mezzo e a sei anni ero in coppia con mio fratello, poi, per dieci anni ho fatto coppia con Goulven Fourdan, senza la possibilità, però, di partecipare a gare internazionali. Poi ho gareggiato con Guillaume Paulmier e, quando lui ha deciso di smettere e di ritirarsi, ho inserito la mia richiesta sul sito web del quale parlava Marco e ci siamo incontrati. Mi sono trasferita a Milano ed è iniziata questa avventura insieme.
Europei di Sheffield 2012. Com’è stata questa esperienza?
Charlene/Marco: E’ stata davvero bellissima e profondamente diversa dai Mondiali dello scorso anno. Sicuramente, dovendo passare attraverso le qualificazioni, e dovendo, quindi, affrontare tre prove non si è trattata di una competizione semplice, eppure, fin dall’inizio, l’abbiamo affrontata con grande serenità. Ci sentivamo bene e, soprattutto, eravamo pronti. Siamo una coppia nuova. Pattiniamo insieme soltanto dal 2010. Abbiamo ancora molta strada da percorrere, dobbiamo farci conoscere dai giudici e dar loro un’impressione positiva e lo possiamo fare soltanto affrontando il maggior numero di gare possibile e pattinando al meglio. A Sheffield abbiamo eseguito tre programmi puliti, non abbiamo commesso grandi errori. Del resto, gli allenamenti erano stati una spia positiva: sapevamo di poterci esprimere al meglio.
Mi è piaciuta la vostra danza libera: un bel programma... ben studiato, adatto alle vostre caratteristiche.
Charlène/Marco: Grazie. Abbiamo lavorato tanto per preparare questo programma. Volevamo raccontare una storia: quella del padrino e della donna innamorata, completamente asservita a lui, che, però, lotta per conquistare l’amore del suo uomo. Nel film non c’erano due personaggi come questi, li abbiamo creati noi, sulle note della musica di Nino Rota. A dire la verità non avevamo immediatamente scelto questa musica, ma poi ci ha conquistati e siamo riusciti a creare questa danza libera che ci sembra sia piaciuta al pubblico e alla giuria.
Anche i costumi sono curati nei dettagli: il cameo di Charlène, per esempio. Abiti che mi hanno ricordato quelli di Faiella/Scali nella danza originale della stagione 2009/2010, la Tamurriata nera campana e la Tarantella Pizzicata calabrese, i costumi delle donne della nostra Italia meridionale, così belle, così forti, così determinate...
Charlène/Marco: Barbara sceglie i costumi... non abbiamo voce in capitolo (ridono). Non avevamo in mente Faiella/Scali davvero... Però era questa l’immagine che volevamo trasmettere: la donna mediterranea, il padrino... un uomo e una donna del Sud d’Italia. Abbiamo passato molto tempo dalla sarta che ha sviluppato tutti i dettagli. Siamo contrari ad alcuni costumi tanto semplici da non sembrare nemmeno tali. Il costume, soprattutto nella nostra disciplina, è importante, completa il programma, aiuta ad aggiungere qualcosa alla coreografia, è un elemento essenziale. Certo non deve diventare eccessivo.
Charlène, tu hai deciso di venire ad allenarti a Milano e di gareggiare per l’Italia. Hai lasciato la Francia, la tua città Brest. Come ti trovi nel nostro Paese?
Charlène: Mi sono trasferita in Italia nell’estate del 2009 e ho pensato: “che caldo qui in Italia”. Del resto hai presente come sono a Brest le estati? Piuttosto fresche... Mi sono, però, ambientata rapidamente e mi sono trovata subito bene. La scelta di gareggiare per l’Italia è stata presa dopo aver valutato attentamente, insieme a Marco, le possibilità, gli spazi che avremmo potuto avere nelle nostre rispettive nazioni.
Coppie del passato o del presente alle quali vi ispirate, che vi hanno colpiti... Non ditemi Fusar Poli/Margaglio...
Charlène/Marco: Bella domanda. Una volta si dava molto spazio al carisma, all’interpretazione... Adesso è tutto veloce, rapidissimo... la tecnica è così importante che le transition servono più per riposarsi un istante che per abbellire il programma... Virtue/Moir sono forse la coppia che mantiene maggiormente l’equilibrio tra tecnica ed arte. Ma Davis/White... sono così bravi da trasformare la tecnica in un’emozione... così rapidi da travolgere...
Sochi 2014...
Charlène/Marco: Tutti gli atleti sognano l’Olimpiade. Tutti... Noi non siamo un’eccezione. Stiamo lavorando moltissimo per partecipare alle competizioni internazionali e certo... a Sochi. Un’Olimpiade arriva solo ogni quattro anni, ma il vero problema è burocratico... quello rappresentato dal passaporto di Charlène che rischia di non essere rilasciato in tempo... e non è giusto: abbiamo dimostrato in pista di potercela fare, ci impegniamo ogni giorno per migliorarci... Ai Nazionali e agli Europei avete visto che cosa possiamo fare. Non possiamo vederci portare via tutto per un dettaglio, per un passaporto che non arriva in tempo... non sarebbe giusto... è sul ghiaccio che dimostriamo quanto valiamo...
Barbara Castellaro per art on ice. -
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Short Dance: un valzer cantato da Pavarotti ed una polka di Strauss
FREE DANCE: Estate ed Inverno di Vivaldi
... GRANDISSIMA SCELTA! Condivido pienamente, bellissima!
Ecco articolo di art on ice
La nuova stagione di Guignard/Fabbri
Grazie per questa intervista e perché continuate a raccontarvi al vostro pubblico, attraverso ArtOnIce. Si è chiusa una stagione. Momenti di bilanci per Charlène e Marco…
Dal nostro punto di vista il bilancio di questa stagione non può che essere positivo, sia sotto l’aspetto dei risultati ottenuti, sia per quel che riguarda la maturazione come coppia. Nella stagione 2010-2011, i giudici avevano sottolineato come dovessimo migliorare sotto il lato artistico ed interpretativo, e così abbiamo scelto due programmi che ci hanno permesso di mostrare la nostra maturazione in questo campo, con risultati soddisfacenti sia nel latino che nel “Padrino”.
Come state preparando le nuove gare? Dove vi state allenando?
Per parlare di gare è ancora un po’ presto; diciamo che ci siamo seduti a tavolino, abbiamo scelto le gare internazionali alle quali prenderemo parte (oltre alla Cup of China ovviamente), e abbiamo strutturato l’allenamento estivo in modo tale da poter effettuare un lavoro volto a migliorare determinate qualità necessarie per la miglior riuscita possibile dei programmi dell’anno prossimo. Nel mese di luglio ci alleneremo con Barbara a Cerreto Laghi (alias Cerreto Lager nello slang di alcuni pattinatori), mentre nel mese di agosto torneremo, come due estati fa, a Mosca, ma quest’anno ci alleneremo con Alexander Svinin ed Irina Zhuk.
Ci potete già anticipare qualcosa sui nuovi programmi? Dopo una danza libera sulle note de’ “Il Padrino” di Rota, quale musica sceglierete quest’anno e quali personaggi saranno, sul ghiaccio, Marco e Charlène?
Per quel che riguarda la short dance abbiamo scelto un valzer cantato da Pavarotti ed una polka di Strauss; entrambe le musiche sono molto vivaci e gioiose, e ci fa “sorridere” il fatto che molte persone, ascoltando il nostro valzer in pista, si mettano, poi, a canticchiarlo.
Col libero (Estate ed Inverno di Vivaldi), invece, abbiamo preso una strada completamente diversa rispetto a quella dello scorso anno; quest’anno, infatti, abbiamo deciso di puntare in modo deciso sul nostro punto di forza, la qualità del pattinaggio, senza ovviamente tralasciare l’aspetto artistico e coreografico.
Su questo libero dovremo lavorare davvero tantissimo in quanto è di gran lunga il programma più ambizioso, ricco e complicato che Barbara ci abbia montato sinora (speriamo di non deludere le aspettative prefissate).
Parliamo di costumi. Ci avete abituati alla ricercatezza fin nei minimi dettagli. Che cosa ci farete vedere?
Anche quest’anno abbiamo parlato a lungo con Barbara per lo studio e lo sviluppo di costumi che potessero fare da cornice a quello che andremo a rappresentare. Diciamo soltanto che, dopo ore ed ore di tête-à-tête, siamo riusciti a tirar fuori delle idee davvero carine ed originali.
Per la short dance, l’ISU ha sorteggiato la polka. Dopo i ritmi latino-americani dello scorso anno che ci avevano dato l’impressione di un’apertura moderna e frizzante, non vi sembra che questo ballo rappresenti quasi un ritorno al passato?
Più che un ritorno al passato dobbiamo dire che valzer e polka faranno, probabilmente, meno presa sul pubblico rispetto ai vivaci ritmi latino-americani; tuttavia, riteniamo che anche queste danze, se ben pattinate, costruite, interpretate e con un’idea originale alla base, potranno offrire un ottimo spettacolo.
Come si rapportano Marco e Charlène con la polka e come stanno preparando questa short dance?
Anche se al momento ci stiamo concentrando maggiormente sul libero, possiamo dire che ci sentiamo a nostro agio nella short dance di quest’anno; sicuramente il valzer ci si addice maggiormente rispetto al latino-americano della passata stagione, mentre, per quanto riguarda la polka come danza obbligatoria, partiamo da una base più avanzata in confronto alla rumba.
E’ ovvio che i margini di miglioramento sono molto grandi e, di conseguenza, dovremo lavorare anche qui duramente.
Una tappa di Grand Prix da brividi per voi: Coppa di Cina in cui incontrerete Weaver/Poje, Péchalat/Bourzat, Bobrova/Soloviev… Grandi responsabilità, ma anche grandi stimoli…
Innanzitutto, vorremmo esprimere la nostra felicità per essere riusciti ad entrare nel circuito dei Grand Prix Senior. Detto questo, sicuramente la Cup of China non sarà la gara più semplice tra i Grand Prix della prossima stagione, ma non per questo la cosa ci dispiace; non essendo infatti ancora arrivati ai vertici delle classifiche internazionali, troviamo molto più stimolante competere con coppie di altissimo livello dalle quali imparare e grazie alle quali possiamo accrescere la nostra esperienza.
Gli obiettivi per questa stagione che vi apprestate ad affrontare. L’anno scorso avete realizzato un ottimo undicesimo posto agli Europei di Sheffield.
Così come nella passata stagione, non ci siamo posti un obiettivo in termini di piazzamento ai Campionati Europei e Mondiali. Ciò che ci interessa maggiormente è fare quel salto di qualità che ci permetta di avere credito in campo nazionale ed internazionale e di scalare le posizioni nelle competizioni più ambite.
Su quali elementi vi sentite sicuri e su quali ritenete di dover ancora lavorare?
Sappiamo di essere scontati dicendo che bisogna lavorare sempre e su tutto, ma è la verità, in quanto vi è sempre un margine di miglioramento raggiungibile grazie all’impegno ed al lavoro costante. E’ naturale che su alcuni elementi ci sentiamo più sicuri che su altri, ma l’esperienza ci ha insegnato che non ci si può permette di tralasciare nulla, nemmeno ciò che si potrebbe fare ad occhi chiusi.
Camerlengo ha detto che molti pattinatori di solito, all’inizio della stagione, pensano meno alla parte coreografica per dedicarsi maggiormente all’esecuzione pulita degli elementi tecnici, poi, con il passare del tempo iniziano ad identificarsi con i ruoli, a dare più spazio alla parte coreografica. Accade anche a voi?
Su questo argomento potremmo disquisire a lungo in quanto esistono molte scuole di pensiero e diverse vedute sia tra allenatori che tra pattinatori. Per quanto ci riguarda, l’idea del ruolo da interpretare sta alla base della costruzione di un programma e riteniamo necessario, per lavorare nella giusta direzione, metterci da subito in testa la parte che dovremo ricoprire. Riteniamo, inoltre, che non sia fondamentale riuscire ad eseguire gli elementi tecnici con estrema sicurezza e precisione già dal mese di giugno in quanto, soprattutto se ambiziosi e complicati, necessitano di tempo e lavoro per il loro conseguimento. Gli elementi tecnici, benché fondamentali, non devono inoltre togliere spazio allo studio della parte coreografica dal momento che anch’essa è complessa e richiede molto tempo e lavoro.
Un saluto da parte di Charlène e Marco per tutti i vostri tifosi e una promessa all’Italia del pattinaggio che vi guarderà gareggiare…
Intanto buone vacanze a tutti gli appassionati di pattinaggio. Ci rivediamo la prossima stagione con la speranza (più che la promessa) di stpirvi…. noi ce la metteremo tutta!!!
In bocca al lupo Marco e Charlène, attendiamo di vedervi sul ghiaccio.
Barbara Castellaro
Nota: io mi ricordo che Camerlengo parlava di pattinatori "che nella prima parte si concentrano sull'aspetto tecnico più che interpretativo" in quanto individualisti... (i quali semplificavano la coreografia, deludendolo), poichè nella danza e nelle coppie è difficile improvvisare o cambiare il programma.
Ovviamente i danzatori partono molto di più dall'idea interpretativa e "danzante"...
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sofiapassion.
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Guignard/Fabbri: “Pavarotti, Strauss e Vivaldi per entrare tra i grandi della danza sul ghiaccio”
La coppia di danza sul ghiaccio formata da Charlène Guignard e Marco Fabbri si sta confermando, nel panorama internazionale, come una bella realtà e, dopo aver conquistato un ottimo 5° posto nella difficile tappa di Grand Prix della Cup of China, si prepara ad affrontare gli Europei di Zagabria.
Li incontriamo a Milano, dove si allenano con Barbara Fusar Poli, per parlare di sfide, programmi e sogni.
Marco, Charlène: una tappa importante ed impegnativa quella in terra cinese, nella quale avete gareggiato contro coppie fortissime. Le vostre emozioni. Come avete vissuto questo esordio…prima e adesso dopo i due segmenti di gara.
Charlène: Essere invitati a partecipare ad una tappa di Grand Prix è una grandissima soddisfazione per un pattinatore, a prescindere da come potrà andare la gara. E’ un riconoscimento per il lavoro che hai svolto e per quello che hai espresso sul ghiaccio, ti senti fortunato. A noi è toccata sicuramente una tappa difficile, quella della Coppa di Cina, con coppie come Weaver/Poje, Péchalat/Bourzat, Bobrova/Soloviev. Siamo arrivati quinti e siamo stati felicissimi. Durante il viaggio, Marco era stato colpito da una forma influenzale e ha pattinato sotto terapia antibiotica, ma l’adrenalina ci ha aiutati ad eseguire dei buoni programmi.
Siete soddisfatti dei risultati ottenuti? Dove possono arrivare Marco e Charlène?
Marco e Charlène: Il nostro esordio è stato molto positivo con il Finlandia Trophy, poi un ottimo 5° posto nella Tappa di Grand Prix. Per il momento possiamo essere soddisfatti di quello che abbiamo fatto. Ci aspettano gli Europei a Zagabria. Lo scorso anno siamo arrivati all’11° posto. Quest’anno miriamo ad entrare nei primi 10. Lavoriamo molto e stiamo migliorando stagione dopo stagione. Si tratta di un fatto positivo soprattutto per una coppia senior. Infatti, è normale che in una coppia junior si notino dei miglioramenti rapidi, mentre è meno scontato che accada in una coppia come la nostra: è più difficile far vedere il salto di qualità. Speriamo di poter fare bene agli Europei e di poter gareggiare, questa volta, anche ai Mondiali.
I vostri programmi sono splendidi… Trovo molto d’effetto l’idea del valzer cantato da Pavarotti… Siete riusciti a coinvolgere il pubblico…e a ricordare uno dei più grandi tenori di tutti i tempi.
Marco e Charlène: La scelta del valzer è stata quasi casuale. Lo trasmettevano alla radio nella pubblicità della nutella. Barbara Fusar Poli, ascoltandolo, ha avuto l’idea che potesse essere adatto alla nostra coppia e appena ce l’ha proposto abbiamo capito che era una musica sulla quale avremmo potuto costruire un programma di sicuro impatto. Ci siamo detti “Che bella. Sicuramente la voce di un grandissimo come Pavarotti riempirà la pista”. E così è stato. Al valzer abbiamo abbinato la polka di Strauss, un’altra musica molto famosa e conosciuta. Entrambe le musiche sono state rallentate da Matteo Zani e sono stati aggiunti alcuni strumenti.
Com’è stata per voi l’esperienza di lavoro con Barbara Fusar Poli e Igor Shpilband insieme? Che cosa vi ha trasmesso?
Marco e Charlène: E’ bellissimo lavorare con Barbara e Igor. Siamo stati a Novi una decina di giorni e siamo tornati a Milano portando con noi un bagaglio immenso. Abbiamo imparato moltissimo. Igor e Barbara sono molto complici. Si consultano continuamente e tra loro si è creato un feeling incredibile. Igor è un allenatore affermato e ti avvicini a lui con una sorta di timore reverenziale. Poi, però, ti stupisce per la sua disponibilità, per la sua umiltà. E’ incredibile vedere come Igor sia sempre un passo avanti nel comprendere il nuovo sistema e nell’interpretarlo nel modo migliore. Sembra che riesca ad anticipare tutti, a creare una moda, a fare tendenza e lo fa con naturalezza, in modo semplice. Non è mai scostante, mai altezzoso, è davvero straordinario. Ti trovi a fare lezione con un mostro sacro della danza sul ghiaccio e scopri che è attento a tutto ciò che fai, al più piccolo dettaglio, ad un singolo e magari insignificante movimento. I dieci giorni che abbiamo trascorso con lui ci sono serviti moltissimo.
Una curiosità: come allentate la tensione prima della gara?
Marco e Charlène: Noi cerchiamo di stare calmi, di essere sereni, ma non credo che esista al mondo un pattinatore che non senta la tensione prima di una gara, persino un atleta immenso come Plushenko che ha affrontato anni ed anni di competizioni, vincendo più di tutti. Gestiamo la tensione e cerchiamo di farlo nel miglior modo possibile. Per contro, riusciamo a farlo meglio nelle competizioni più importanti come gli Europei e i Mondiali. Cerchiamo di restare il più possibile concentrati e di non farci prendere dal panico. L’atmosfera, poi, è importantissima per un pattinatore. Quando ti trovi a gareggiare davanti ad un bel pubblico, tutto sembra meno difficile, ti lasci andare. I movimenti, i programmi, le coreografie sono quelle che hai provato centinaia di volte e devi, semplicemente, fare del tuo meglio per ripeterle alla grande in gara.
Dei tanti che avete interpretato c’è un programma o ci sono dei personaggi ai quali vi sentite più legati per tanti motivi oppure che ricordate in modo particolare?
Marco e Charlène: Abbiamo cercato di fare nostri tutti i programmi che abbiamo portato sul ghiaccio. “Il Padrino” della stagione scorsa è, probabilmente, stato il programma che abbiamo sentito più nostro, in cui abbiamo avuto la possibilità di raccontare una storia, quella del Padrino e della sua donna che, alla fine, riuscirà a conquistarlo… Poi, naturalmente, siamo legati ai programmi della stagione in corso… Nella short dance vogliamo interpretare la dama che cerca di resistere alle lusinghe di un Casanova che la insegue…
Bellissimi costumi, ragazzi. Nella short dance sembrate due figure settecentesche uscite da un palazzo veneziano, quelli della free dance sono da fiaba. Come li avete scelti?
Marco e Charlène: Internet aiuta moltissimo a creare i costumi. Per quelli della short dance ci siamo proprio ispirati ai costumi settecenteschi, prendendo il bustino da una parte, la gonna dall’altra. Inizialmente, il bustino del costume di Charlene doveva avere le stecche ed essere molto più rigido e stretto, proprio come gli abiti delle dame, poi, per favorire i movimenti, è stato semplificato. Per la danza libera siamo partiti dall’idea della farfalla: sulle “Quattro Stagioni di Vivaldi” volevamo creare l’immagine di una farfalla che viene inseguita e che rappresenta la leggiadria e la purezza.
Insomma, Charlène, tu fuggi sempre e Marco ti insegue… e alla fine vi ritrovate…
Marco e Charlène: (Ridono) Esattamente… in entrambi i programmi…
Vi allenate con Stefano Caruso e Tanja Kolbe che sono tornati insieme dopo qualche mese di separazione. Com’è lavorare insieme ad una coppia che vi sarà avversaria nelle competizioni internazionali?
Marco e Charlène: Quest’anno non abbiamo lavorato molto insieme: Tanja e Stefano sono stati a lungo in Germania. Si dividono tra le due nazioni. Non ci disturba sapere che saranno nostri avversari. Anzi è bello avere dei compagni di allenamenti con i quali confrontarci, dialogare, lavorare insieme…
Il sogno di Marco e Charlène…
Marco e Charlène: La cittadinanza italiana per Charlène, innanzitutto. Significa tutto per noi: significa poterci giocare la possibilità di andare a Sochi. Da noi dipendono i risultati, certo. Il passaporto di Charlène darebbe maggiore concretezza al nostro lavoro. E, poi, un altro sogno è quello di continuare ad avere questa crescita che ci ha consentito di affrontare al meglio le competizioni internazionali.
Tempo di auguri. Il vostro a tutti coloro che vi seguono e fanno il tifo per voi.
Marco e Charlène: Tante famiglie stanno attraversando un periodo molto difficile, di disagio, di crisi. L’augurio per il 2013 è che possa essere un anno più fortunato, più tranquillo e più sereno.
Charlene e Marco incarnano figure di altre epoche, che catturano lo sguardo dello spettatore volteggiando sul ghiaccio, sollevandosi, posandosi rapidi, sfuggendo l’una all’altro in un inseguimento che sembra non avere mai fine e sembrano fatti della materia dei sogni: i loro ed i nostri.
Barbara Castellaro. -
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2013 ISU World Figure Skating Championships
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2013 Junior World Championships - Opening Ceremony
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•Silvy on Ice~.
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2013
- 9° agli Europei
- 17° ai Mondiali
- 5° GP Cup of China
Edited by Andrea Rika - 27/3/2023, 16:49. -
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Charlene Guignard ottiene la cittadinanza italiana
(ANSA) - ROMA, 23 AGO - Diventa italiana la pattinatrice sul ghiaccio francese Charlene Edith Magali Guignard. Il Cdm ha approvato, su proposta del ministro Angelino Alfano, il conferimento della cittadinanza alla sportiva che 'ha manifestato il desiderio di dare lustro all'Italia partecipando come italiana alle Olimpiadi invernali 2014, usufruendo quindi della possibilità che la legge n.91 del 1992 dà ai cittadini stranieri ai quali possono essere ascritti meriti speciali di diventare italiani'.
- Charlene pattina con Marco Fabbri nella categoria danza su ghiaccio, sono allenati da Barbara Fusar Poli, nota danzatrice vice-campionessa olimpica 2002 assieme a Maurizio Margaglio. -
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Wow, il sollevamento è incredibile.
Ma... Charlene ha una FACCIA sul vestito, sul seno destro? E' una faccia??? Da lontano lo semra... e mi inquieta....