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Cosa rimane di questa Rostelecom Cup 2021? E' stato bellissimo vedere finalmente soddisfatto Matteo, al termine del suo libero. Se sistemerà bene il corto, cosa che può ancora ben fare, potrebbe essere un cliente scomodo per tutti ai prossimi campionati europei. Le scelte musicali sono molto insolite, probabilmente non molto appropriate per una stagione olimpica, però lui esegue e interpreta bene entrambi i programmi.
Morisi conquista per la prima volta una tappa di GP.....prima o poi sarebbe dovuto succedere. Kolyada dà l'impressione di essere meno consistente dello scorso anno. Vedremo cosa saprà realizzare ad Osaka.
Valieva si sta trasformando nella pattinatrice di cui avevamo bisogno. Non avrei mai immaginato che la scuola Tutberidze potesse sfornare una creatura simile. Mai dire mai, specialmente in un contesto dove l'esecuzione e la programmazione di un quadruplo serba un ampio margine di aleatorietà, però, credo vivamente che con i nuovi record del mondo Valieva abbia seriamente messo un'ipoteca sull'oro olimpico. Non c'è nessuna che, al momento, possa adombrarla. Elizaveta, invece, ha raggiunto un grado di solidità e consistenza invidiabile. Chiunque, in casa russa, vorrà agguantare il terzo pass per Pechino dovrà vedersela con lei.
La specialità delle coppie è ormai divenuta la più interessante ed entusiasmante di tutte. Pavlyuchenko/ Khodykin hanno finalmente sfornato un corto, dalla difficoltà tecnica unica, quasi impeccabile. Mi piace molto vederli sperimentare, cadere e crescere. Sembrano anche molto migliorati sul lato artistico. Mishina/Galliamov meritatamente e onorevolmente primi.
Nella danza, la nota più dolente di tutte, mi spiace constatare che Sinitsina/Katsalpov non sono riusciti a produrre due programmi convincenti. Di là dal dato della forma fisica, che per Nikita non è ancora al top, come dimostra l'uscita difficile dallo stationary lift, i programmi che presentano quest'anno mi sembrano ancora vuoti, ripetitivi, in fase di costruzione. Papadakis/Cizeron, che presentano due programmi di difficoltà tecnica molto inferiore (il rotational lift del libero è banalissimo e ancora non mi capacito di come abbiano fatto a raggiungere quasi 2 punti di GOE sull'elemento la scorsa settimana), che hanno raggiunto la tappa più abissale della loro involuzione tecnica (come hanno fatto a ridursi a così poco?), hanno dei coreografi decisamente migliori e anche questo fa la differenza. Guignard/Fabbri in costante crescita e questo è già un sogno Beaudry-Sorensen mi hanno affascinato. Hanno grande morbidezza e velocità, presentano un programma libero molto interessante. Un vero peccato che Pechino sarà probabilmente la loro prima e ultima olimpiade.
In questi giorni ho riflettuto sul futuro della danza su ghiaccio e, tutto d'un tratto, mi ha scosso un'epifania: l'anno prossimo segnerà l'avvio di un nuovo e potentissimo ricambio generazionale.
In Europa Guignard/Fabbri sembrano destinati al ritiro, Katsalapov ha 30 anni e ha raggiunto un'età dove il ritiro diventa una concreta possibilità, Papadakis/Cizeron non hanno ancora ufficializzato, ma, dopo l'oro olimpico (che arriverà ) potrebbero ritirarsi. In America Gilles/Poirier stanno per superare i 30 anni, Hubbell/Donohue hanno già dichiarato che questa sarà la loro ultima stagione, Chock/Bates sono ancora più maturi delle coppie precedentemente nominate, Sorensen vira verso i 33 anni.... Cappellini/Lanotte, Weaver-Poje e Virtue-Moir sono in pensione da anni. Dopo Pechino 2022 si aprirà un grande vuoto. Secondo voi chi potrebbe riempirlo? Io dò due nomi: Davis/Smolkin e Kazakova/Reviya.
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