Casi di abuso verso le ginnaste

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    A voler essere cinici, come se già il disagio di molte atlete non sia per sé una bomba termonucleare, si potrebbe fare leva sul concetto molto diffuso che questo sistema tutto sommato funzioni, scartando le più deboli per far emergere le più forti.

    A conti fatti, gli stessi risultati smontano questa tesi, con le atlete medagliate più simili a sopravvissute che la supposta elite. In pratica, per ogni atleta che resiste, c'è ne sono tre talentuose che si tagliano fuori perché non ne possono più o perché invise alle allenatrici.

    Il risultato è che le numerose medaglie vinte sono persino un risultato deludente comparato con il bacino virtuale di talenti persi per strada.
     
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    ma solo io trovo che le risposte dei vertici non dicano NULLA a parte cose scontate tipo: "oh povere ragazze bisogna fare qualcosa" senza dire nè cosa nè quando... ???

    CITAZIONE (Elettra_dancer @ 2/11/2022, 23:18) 
    Be in realtà stanno anche sdoganando fisici più formosi e femminili. Sono ugualmente vincenti ginnaste come Taseva, Linoy Ashram o Kolosov. Quindi almeno abbiamo degli esempi di "normalità" che competono a livello internazionale.

    A me non sembra "normale" Linoy... è magra, slanciata e tonicissima come tutte le campionesse.

    L'unica appena un po' diversa (per farti capire) era la Pazhava, l'unica così bassa, ma ancora magrissima. Io intendo che nella ritmica non vincerà mai un'atleta con un fisico da (devo cambiare sport per fare un esempio) Kaori Sakamoto. O una ginnasta di ritmica con gambe corte non s'è mai vista (nell'artistica invece abbiamo sia gambe lunghe che corte, filiformi o muscolose).
    In sostanza, la ritmica è molto più restrittiva con il tipo di fisico richiesto, non tutte lo hanno di natura e secondo me anche questo causa più problemi del normale. Nell'artistica insomma puoi avere le ossa del bacino più grosse e diventare comunque campionessa, nella ritmica sembra che le eliminino prima.

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    Confronto al modello russo dove le vogliono scheletriche ed eternamente junior colpevolizzandole se sviluppano le forme da donna, Linoy è "normale" ma ovviamente si è magri in uno sport in cui ti alleni 9 ore al giorno. Leve corte le ha Nikolova, plurimedagliata.

    CITAZIONE (Gocvha @ 3/11/2022, 12:00) 
    A voler essere cinici, come se già il disagio di molte atlete non sia per sé una bomba termonucleare, si potrebbe fare leva sul concetto molto diffuso che questo sistema tutto sommato funzioni, scartando le più deboli per far emergere le più forti.

    E' quello che temo infatti, che non cambi un tubo essendo la Nazionale un bacino di medaglie...
     
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    Ritmica, la rivolta delle atlete: "Avevo l'intestino distrutto dai lassativi. Pesavo 36 chili. Non ho avuto il ciclo per un anno"

    Fonte
    di Riccardo Caponetti

    Decine e decine di messaggi, mail, audio. Testimonianze, richieste d'aiuto, ricordi dolorosi. È un autentico tsunami quello che sta travolgendo Federginnastica, dopo l'inchiesta di Repubblica sulle violenze psicologiche nella ginnastica ritmica. Dopo le denunce di Nina Corradini, Anna Basta e Giulia Galtarossa, molte atlete ed ex atlete hanno deciso di rompere il silenzio. Non solo ginnaste della Nazionale, ma anche di categorie inferiori. Ecco le loro parole.

    I lucchetti alle mensole
    Quasi nessuna vuole fare i nomi dei colpevoli, "è tutto il sistema che è sbagliato" ma molte ci mettono la faccia. Viene fuori il quadro di un "mondo infernale", "da incubo". Non singole "eccezioni", come le ha definite il presidente del Coni Malagò. "Per due anni della mia vita speravo tutti i giorni di alzarmi e di non venire insultata dalla mia allenatrice".

    Sara Branciamore, 22 anni, campionessa italiana nell'individuale nel 2013: "Avevo paura della mia insegnante e nonostante ciò per un periodo ho vissuto a casa sua. Il cibo che mangiavo lo razionava lei: una volta mise il lucchetto alle mensole. Ovviamente io mangiavo di nascosto, altrimenti non avrei mai potuto sostenere 10 ore di allenamento quotidiane. Venivo pesata tre volte al giorno, ma prima andavo in bagno a vomitare. Una volta ho messo i piedi fuori dalla bilancia per pesare meno, sono cascata e sono stata insultata. Avevo paura che mi potesse mettere le mani addosso, voleva addirittura levare la tutela ai miei genitori. Per tutto il periodo del campionato di A non mi hanno fatto vedere mamma e papà, che tra l'altro si stavano separando. Sono alta 165 cm ed ero arrivata a pesare 36 chili: per un anno non ho avuto le mestruazioni e ancora oggi sono irregolari".

    "Hai il sedere come un baule"
    "Mi sono ammalata di anoressia nervosa, sono stata diverse volte ricoverata in ospedale. Già a 10 anni venivo pesata", racconta Victoria Polidori, 21 anni: "Chi prendeva due o tre etti doveva correre intorno alla pedana con i pesi alle caviglie. Una società per cui ho gareggiato mi faceva contare le penne al pomodoro che mangiavo. Alcune frasi le ricordo bene: "Hai un sedere grande come un baule" o "quest'anno non gareggi se non dimagrisci"".

    I deficit mentali
    "Non salgo sulla bilancia dal 2017. Durante uno stage - confessa Chiara Ferri, 20 anni - in una settimana persi un chilo, non avevo più forze e chiamai mamma piangendo. Lei mi venne a prendere e mi portò a mangiare al centro di Padova. Io soffrivo di deficit dell'attenzione e problemi di apprendimento certificati, stavo seguendo un percorso con un neuropsichiatra. L'allenatrice mi prendeva in giro: "Non è vero che hai problemi, non vuoi ricordare gli esercizi". Oppure: "Oggi non vai da una psicologa?"".

    Niente scuola per dimagrire
    "La mia allenatrice decideva anche sulla scuola. Frequentavo la sera le lezioni private, ma spesso - anche 3 volte a settimana - me lo impediva e mi mandava in palestra o in sauna per dimagrire: tutto dopo 8 ore di allenamento". Luisa, nome di fantasia, ricorda una frase che ripeteva sempre l'allenatrice: "La miglior ginnasta è orfana, perché non ha genitori che si impicciano, e ignorante, perché non va a scuola".

    Fuori squadra per il mio peso
    "Prendevamo il magnesio supremo per andare al bagno e le allenatrici ci chiedevano di usare gli elastici per nascondere il seno". Angela Simonelli, 44 anni, si sofferma su alcuni aspetti: "I confronti con le ragazze più piccole e magre, che erano privilegiate, erano continui. Nelle foto di squadra chi aveva un peso maggiore veniva messo dietro. L'umiliazione più grande fu nel 1998. A giugno feci gli Assoluti, poi a settembre tornai in palestra ma quando entrai l'allenatrice mi disse che dovevo allenarmi più tardi. Mi aveva fatto fuori dalla squadra per il mio peso, retrocedendomi con le principianti: venni anche presa in giro dalle mie ex compagne".

    L'ispezione del corpo in fila
    "Ricordo che una volta ci hanno messo tutte in fila, dalla più alta alla più bassa, e ci scrutavano in due". Davanti a Erika De Simone, 35 anni, si sono fermati indicando la pancia: "Mi dissero: 'Che cos'è questa cosa?'. Ero piccola, è stata la prima volta che ho iniziato a vedere che fisicamente non andavo bene. Per tanto tempo ho fatto di tutto per diventare come le altre, mi si era innescato un meccanismo della perfezione che mi faceva sentire sempre in difetto".

    In terapia dello psicologo
    Claudia, nome di fantasia, ha 23 anni e non ha dubbi: "Il lassativo mi ha 'spappolato' l'intestino. Quando ero nel pieno dello sviluppo e stavo diventando donna era un'impresa entrare nei loro standard di peso. I traumi che ho vissuto sono rimasti, sono entrata in terapia da uno psicologo per riuscire ad accettarmi dopo aver smesso con la ritmica".

    Niente acqua e lei sviene
    "A me hanno sequestrato gli integratori perché secondo loro avevano scambiato le scatole ed erano caramelle. Facevo la C, avevo 13-14 anni. Inoltre - continua Chiara, nome di fantasia, 24 anni - ci impedivano di bere acqua dalle nostre bottiglie, potevamo bere solo i bicchieri che preparavano loro e quando decidevano loro. Ho visto una mia compagna svenire".



    AGGHIACCIANTE

    _________________________________________________




    Sempre peggio la risposta della Federazione: :nono2.gif: Fonte

    Il presidente della Federginnastica, Gherardo Tecchi: "Faremo chiarezza sulle denunce, vogliamo un sistema limpido". E aggiunge: "Non pensa che sia molto strano che queste ragazze trovino il coraggio di parlare adesso? Lo sa che in passato avevano fatto richiesta per entrare nello staff?"


    MEGDATO_t



    Edited by Elettra_dancer - 5/11/2022, 01:37
     
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    La storia di Rebecca Riccò
    e di Alice Aiello

    Vera Santagata:
    santagata



    FGI, Commissariata l'Accademia di Desio
     
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    "Non pensa che sia molto strano che queste ragazze trovino il coraggio di parlare adesso? Lo sa che in passato avevano fatto richiesta per entrare nello staff?"

    Per favore, vada a quel paese perché altrimenti dovremmo pestarla a sangue.

    Ora non sono più vittime da proteggere ma donne deluse da un rifiuto. Ha appena offeso le ginnaste e tutte le donne in generale ritenendoci schizzofreniche appena ci rifiutano qualcosa.
    Chissà che invece quelle ginnaste non volessero cambiarlo, il sistema.

    Spero che questo Tecchi si dimetta.
    E che la smettano seriamente di dichiarare "vogliamo un sistema limpido" perché di chiarezza non ci stanno dando proprio niente ma solo frase fatte e oramai anche offensive non solo per le ginnaste ma per tutte le donne che hanno subito mobbing nella loro vita.
     
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    CITAZIONE (Andrea Rika @ 3/11/2022, 15:40) 
    ma solo io trovo che le risposte dei vertici non dicano NULLA a parte cose scontate tipo: "oh povere ragazze bisogna fare qualcosa" senza dire nè cosa nè quando... ???

    L'Italia è il paese delle poltrone e dove i responsabili pagati con stipendi da responsabili non sono responsabili.

    Sicuro che quando è scoppiato questo scandalo la prima domanda che i tizi della federazione si sono posti è "manterrò il mio posto?"
     
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    Troppi bubboni devono ancora esplodere - e più ne esplodono, più godo.

    Nel frattempo la Maccarani ha dichiarato che non concederà alcuna intervista e che FORSE ci sarà una conferenza stampa.
     
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    Ripensandoci, io quasi "capisco" un allenatore/lavoratore che da di matto e pur di arrivare all'obiettivo maltratta i suoi atleti/dipendenti poiché sottoposto a enorme stress.
    E' sbagliato ingiusto, ma una debolezza umana. Orribile, ma posso "capire" una coach che impazzisce e maltratta gli altri, succede, la mente umana impazzisce. Andrebbe radiata, ma succede.


    Ciò che non capisco nemmeno a livello psicologico, ciò che non tollero e mi fa ancora più schifo di un'allenatrice che insulta una ginnasta, è un capo sopra alle allenatrici che dovrebbe essere la tutela e il supervisore che fa finta di non vedere e ignora le denunce, proteggendo i colpevoli.
    Ecco, questi uomini che ignorano le denunce, che fingono che tutto vada bene pur di tenersi la poltrona, sono veramente i peggiori. Peggio delle coach che chiamano le ragazze "balena", perché si fanno difensori del carnefice, perché cristallizzano con il loro silenzio-assenso delle pratiche sbagliate e abominevoli, praticamente proteggono un sistema di soprusi anziché fare il lavoro di supervisione e dirigenza per cui sono pagati.

    Perché questi signori che adesso difendono la poltrona non solo hanno ignorato le denunce di maltrattamenti subiti da minori (in alcuni casi anche minacciando le famiglie o lasciando che venissero minaccate), ma anche perché non capiscono nulla di ginnastica ritmica (mai l'hanno praticata), nè si mettevano in gioco la carriera per allenare le atlete.
    Là, comodo sulla tua poltrona a godere dei risultati del lavoro degli altri, magari rimproverandoli quando non ottengono risultati, e se si pone un problema, far finta che non esista, nascondere la polvere sotto il tappeto.

    La pena per questi "signori" dovrebbe essere uguale se non superiore a quella delle allenatrici-maltrattatrici.
    Propongo in misura proporzionale alla cifra dello stipendio e alla durata della carica.
     
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    Esatto, alcune hanno denunciato in passato, leggete la storia di Lara Paolini

    E questo articolo sulle denunce ignorate:
    MEGDAI8_t

    Ora viene fuori il motivo di ritiro di tutte queste ragazze che sono sparite improvvisamente dalle gare...

    Le storie di
    Bevilacqua: https://skating-ritmica.forumfree.it/?t=61...&st=15#lastpost
    Gorina: https://skating-ritmica.forumfree.it/?t=77985522#lastpost
    Bricchi: https://skating-ritmica.forumfree.it/?t=72635278
    Pasquini: https://skating-ritmica.forumfree.it/?t=76525688#lastpost
    Cavaliere: https://skating-ritmica.forumfree.it/?t=72635314#lastpost


    Anna Tucci (il post è del 2021) MEGDCDA_t MEGDCDC_t

    E se potete, leggete il libro di Savrayuk!

    Edited by Elettra_dancer - 5/11/2022, 02:19
     
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    Beh dai, sono cmq episodi sporadici che non devono rovinare il lavoro di una intera federazione.

    Pesare meno di 40kg se sotto l'1.60 è dura, ma come tutti gli sport è un sacrificio accettabile per ottenere certi risultati.























    ... Ovviamente sono sarcastico, mi vedreste sulla cronaca nera se succedesse ad un mio parente stretto.


    Edited by Gocvha - 5/11/2022, 18:41
     
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    Anna Tucci: il problema non è la ginnastica ma le persone che la gestiscono.

    Molto bene, allora piazza pulita ai vertici, tutti a casa e mettiamo figure nuove sotto stretta sorveglianza.
    E' l'unica soluzione per purificare lo sport dall'omertà. Pregherò in questo senso.

    La cosa più INQUIETANTE della vicenda è che ci siano state denunce di maltrattamenti ma siano state ignorate.
    E' più grave ancora degli episodi di maltrattamento, perché grazie a questi individui la pratica di maltrattamento/abuso s'è consolidata negli anni.
     
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    CITAZIONE (Andrea Rika @ 5/11/2022, 12:54) 
    Molto bene, allora piazza pulita ai vertici, tutti a casa e mettiamo figure nuove sotto stretta sorveglianza.

    Non accadrà, già il commissario è il VICE della Federazione!!



    Ho sempre più l'impressione che sia ginnaste sia allenatrici siano talmente dentro questo sistema che non si rendono nemmeno conto dei confini...





    Caso Desio, dopo le accuse il mondo della ginnastica fa quadrato: «Lo sport è disciplina e rigore»
    - Da Torino a Roma e Milano, le associazioni sportive della ritmica si schierano contro il “processo” su media e social

    www.open.online/2022/11/04/caso-de...nnastica-sport/
    04.11.2022 di Simone Disegni

    C’è stupore, delusione e una punta di rabbia, nel mondo della ginnastica italiana. Il caso dell’Accademia internazionale di Desio, con le denunce di presunti maltrattamenti da parte di almeno due atlete, ha portato al commissariamento della struttura da parte della Federginnastica, e a un ribollire di accuse che potrebbe scoperchiare un fenomeno reale, quello della pressione soprattutto legata al peso e all’aspetto esteriore delle atlete, ma che sono anche mal digeriti tra gli addetti ai lavori. Lo confermano ad Open diverse voci di allenatori e dirigenti sportivi di società da Nord a Sud. Che condannano nettamente eventuali abusi, ma circoscrivono il problema e respingono la narrazione dominante di un “caso-ginnastica” in Italia. «L’attività sportiva ad alti livelli richiede disciplina e rigore», mette in chiaro Patrizia Tupone, che segue le giovani promesse romane del centro Ritmica Tuscolana.

    «Questo vale, ed è noto a tutti, già nei centri che offrono corsi agonistici sul territorio: a livello di agonistica nazionale è evidente che vanno rispettate delle regole ferree, ed altrettanto evidente che un simile regime non è adatto a tutti». Ma a presunti “maltrattamenti” a Desio, Tupone rifuta di credere. «Conosciamo perfettamente la direttrice tecnica dell’Accademia, il suo impegno e la sua serietà: è lei stessa, nei corsi per noi istruttori “territoriali”, ad insistere perché le bimbe non siano spinte eccessivamente in tenera età, per non arrivare poi stremate all’età della maturità agonistica». A quel livello, ricorda ancora Tupone, la federazione mette perlatro a disposizione delle atlete dei mental coach proprio per aiutarle a gestire l’inevitabile stress psico-fisico.

    A dare una lettura simile del polverone alzatosi in questi giorni è Carla Meda, tra le responsabili del centro milanese Ginnastica 2000. «In decenni di lavoro in questo settore, non ho mai visto tanta attenzione – e tanta cattiveria gratuita – per le nostre attività: non solo sui media, ma anche sui social c’è un’esplosione di commenti negativi, quasi sempre infondati». Anche per Meda chiunque – ragazzi e ragazze – si avvii all’attività sportiva agonistica sa di intraprendere un percorso fatto di regole ferree, disciplina e sacrifici. In tutte le discipline sportive, e certamente in quello della ginnastica. «Le prime gare si disputano normalmente verso gli 8 anni, ma già a partire dai 6-7 è necessario dedicarsi ad allenamenti costanti anche tre o quattro volte alla settimana».

    Il percorso è duro, durissimo, ma gli istruttori accompagnano ragazzi e famiglie proprio per assicurarsi che chi lo prosegue riesca a reggere la situazione. Possono esserci state pressioni sull’aspetto fisico, sul peso di quelle che, non a caso, vengono chiamate le “farfalle” italiane? «Chi conquista i massimi livelli ci arriva perché ha delle caratteristiche ben precise: devi essere super-leggero e super in forma – racconta Meda – Ma questo non significa che ci sia l’approccio “killer” che è stato raccontato in questi giorni». Ciò che è certo, riflette ancora l’istruttice, è che allo sbocciare dell’adolescenza, specie per le ragazze, possono esserci trasformazioni fisiche che influiscono su questo percorso, e sono cambiamenti, fisici e ormonali «da gestire». Ma ai maltrattamenti, ovviamente da condannare, Meda si rifiuta di credere.

    A preoccupare allenatori e palestre è anche l’impatto su un settore sportivo che è riuscito ad emergere all’attenzione del grande pubblico solo recentemente e proprio grazie ai successi nati a Desio. «E’ l’ultima cosa di cui avevamo bisogno in questo momento», osserva da Torino Marco Napoli, direttore di Eurogymnica, il più grande centro piemontese di ginnastica ritmica. «Le associazioni sportive dilettantesche come tutte le nostre vivono ogni giorno di passione e sacrifici, e devono fare i conti con la crisi economica generale, del mondo sportivo e delle famiglie. Proprio ora che i successi internazionali di Sofia Raffaeli (l’atleta italiana che ha vinto 4 medaglie ai recenti Mondiali di Sofia, ndr) avevano acceso un faro di visibilità e d’attenzione per la nostra disciplina, non avevamo bisogno di un simile polverone». Insomma, anche Napoli invita a non fare di ogni erba un fascio. Il mondo della ginnastica fa quadrato, dunque. Basterà?
     
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    Intanto Tecchi sembra aver cambiato rotta... Fonte

    Tecchi, Federginnastica: «Siamo stati carenti, abbiamo lasciato troppo spazio ai tecnici»
    Al CorSera: «Alla ct Maccarani sono stati tolti i poteri di gestione, va al centro solo per allenare. Siamo garantisti, ma interverremo in maniera durissima».


    Sul Corriere della Sera un’intervista al presidente di Federginnastica, Gherardo Tecchi. Guida la federazione dal 2017. Al momento è al centro dello scandalo che riguarda le Farfalle, con le denunce delle ginnastiche, che sostengono di aver subito umiliazioni e violenze psicologiche. Tecchi si dice allibito per quanto sta accadendo.

    «Sono allibito, inca… issimo. Ho due figlie che hanno fatto ginnastica, ho allenato squadre di pallavolo in serie A. Ho pensato cosa avrei provato se fossero state le mie figlie a soffrire così. Concordo col ministro Abodi: nessuna medaglia vale il benessere di una persona. Non sono disposto ad accorgimenti o a scorciatoie per arrivare. Per arrivare dove, poi? A rovinare le persone? O i traguardi si raggiungono in un certo modo, o non si raggiungono. Niente di simile sarà più accettato, l’obiettivo è arrivare a zero casi. Zero».

    Tecchi parla della ct Emanuela Maccarani, della sua posizione.
    «Certo che le ho parlato, anche lei è allibita, mai si sarebbe immaginata una simile situazione. Chiariamo: le sono stati tolti i poteri di gestione del centro, ora va lì solo per allenare, l’aspetto tecnico non è stato toccato. Io credo alle ragazze, ma sono in corso le indagini della procura federale, noi vogliamo essere garantisti: poi quando saranno accertate le responsabilità interverremo in maniera durissima: che si tratti della grande allenatrice o dell’ultima».

    Le Farfalle vivono con le loro allenatrici: com’è possibile lo stupore?
    «Questo è stato un nostro errore, consentire che le stesse persone avessero troppo spazio: non esiste che i tecnici controllino il peso, ci sono altre figure per questo, il medico, il nutrizionista».

    A Desio esistono questi professionisti, Tecchi li enumera e ammette che forse sono stati poco presenti.
    «Ho aumentato io le figure presenti nei centri federali. A Desio ci sono quattro fisioterapisti, due medici (uno generico e uno sportivo), un preparatore atletico, uno psicologo e un nutrizionista. Alcune di queste figure però dovevano essere più presenti, non solo una volta al mese».

    Genitori e atlete parlano di esposti o denunce già fatte anche alla Federazione: perché non vi siete mossi prima? Avete sottovalutato?
    «La nostra è una famiglia molto ampia, ci possono essere screzi, contrasti. Ma è chiaro che c’è sfuggito più di qualcosa, mea culpa. C’era anche un’altra mentalità. Però abbiamo istituito a inizio anno il Safeguarding office, proprio per tutela degli atleti, siamo all’avanguardia: chi vive situazioni di disagio può segnalare in modo anonimo, istituiremo un numero di telefono. La Federazione è aperta ad ascoltare».

    A Tecchi viene chiesto se è possibile che una volta questi metodi fossero più accettati di adesso e che ora sia cambiata la mentalità di ragazze e genitori ma non quella dei tecnici.
    «Quei metodi non sono mai stati accettabili. Però c’è stata una nebbia che non ci ha permesso di vedere le cose, siamo stati carenti. Ora basta. I tecnici a gennaio dovranno seguire un corso di formazione obbligatoria. Chi non lo fa è fuori. Questo è un mondo con poche risorse, che si basa sulla fiducia nei tecnici, se viene meno la fiducia cade tutto. Ora non vogliamo insabbiare niente, bisogna tirare fuori anche i casi del passato, denuncino alla procura».

    Sulle denunce relative al controllo dell’alimentazione e del peso: «Tutti gli sport, in misura diversa, hanno a che fare con il controllo del peso. Se so che per essere Farfalla devo rispettare certi canoni e ho la forza di farlo bene, altrimenti posso fare ginnastica a livelli più bassi con soddisfazione. Il punto è se questo tema viene accompagnato da forme di derisione, da umiliazioni: è inaccettabile. Per esempio mai il peso in pubblico. Quando allenavo nella pallavolo due cose non facevo mai: pesare le atlete e far lavorare loro con i pesi. Servono professionisti, sennò si fanno danni».

    L’errore è stato la scarsa presenza della Federazione, dice.
    «C’è stato un grave errore: dovevamo essere più presenti, lo saremo. È finita questa stagione, l’obiettivo è i zero casi. Meglio una medaglia di meno, ma avere solo gente contenta di aver fatto ginnastica, con il proprio peso».

    Tecchi ha rilasciato un’intervista anche a La Repubblica, in cui dichiara:
    «Non abbiamo saputo interpretare i sintomi dei problemi delle atlete».




    Ah bè... LA NEBBIA
     
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    Vorrei chiedere a Patrizia Tupone se nella disciplina e nel rigore dello sport è compreso il chiamare le ragazze "baule", "ippopotamo" e svergognarle in mutande sulla bilancia davanti alle coetanee.

    Ma che disgusto, queste difese.
    Lo sappiamo tutti che lo sport è sacrificio, non si mette in dubbio la necessità di una dieta, ma la dieta non può essere una mela e due fette di bresaola per pranzo, il sacrificio non può causare danni alle ossa, scompensi ormonali e danni agli organi interni.

    Finalmente ha scelto la meno omertosa delle due strade.
    Anziché negare fino alla morte, si fa paladino della giustizia.

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    Sono allibito, inca… issimo. Ho due figlie che hanno fatto ginnastica, ho allenato squadre di pallavolo in serie A. Ho pensato cosa avrei provato se fossero state le mie figlie a soffrire così.

    Ma io non cambio idea: sostituzione immediata per una persona che è stata così incapace di gestire la situazione e ha lasciato che accadessero queste tragedie.
    Fatti da parte Tecchi, che magari un'altra persona saprebbe veramente come salvaguardarti le figlie, e non solo le tue, che magari nessuno ha toccato perché sapevano chi era paparino (tra le denunce delle ginnaste, proprio i favoritismi verso le figlie di coach/giudici/direttori).

    p.s.: se non hai saputo interpretare sintomi EVIDENTI come le denunce, ti meriti di andare a casa, fine.
     
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166 replies since 25/6/2020, 00:45   7864 views
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