Casi di abuso verso le ginnaste

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    Più leggo e più il metodo educativo della ritmica sembra appartenere ad un secolo diverso, a inizio 1900, quando se ti menavano con la chinghia era normale.
    Mah...
     
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    Maccarani rompe il silenzio: Fonte

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    Due commenti a caldo:
    - "Una nuova sensibilità verso il body shaming", NUOVA! Non sfiora l'idea che sia stato sempre sbagliato ??
    - "L'alto livello non è per tutti", parla sempre di ginnaste campionesse del mondo eh...
    - "Se i risultati li otteniamo, c'è un benessere", come a dire che prendere medaglie è sinonimo di salute mentale e fisica? E' una visione un po' semplicistica....
    - "E' una di quelle a cui non è mai stato detto nulla" -> Ah quindi ad altre si? Giusto un filino di contraddizione.
    - "Arrivano tutte da ginnaste che non hanno mai fatto le Olimpiadi" : MA SE HA APPENA PARLATO DI SAVRAYUK!!!


    - "Prenota la pedicure" :facepalm: :facepalm:


    Anna Basta le risponde: Fonte

    basta basta2




    E rispondono anche le attuali ragazze in squadra con lo stesso post sui loro social media: Fonte

    "L’era delle “Farfalle” NATA giornalisticamente ad Agosto del 2004, MUORE dopo 18 anni sempre giornalisticamente a Novembre 2022.
    La rottura è dolorosa ed irreversibile, dato sopratutto il peso insostenibile di un collegamento diretto e ormai mediaticamente inevitabile a violenze e abusi che non rispecchia il nostro stesso ideale di libertà.
    L’attuale e futura Squadra Nazionale Italiana di Ginnastica Ritmica non si riconoscerà MAI PIÙ con il soprannome FARFALLE."
     
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    Vabbè, dalle parole di Maccarani, è una santa in terra :lol3.gif:
    non molto credibile.

    Ora, non sta a noi stabilire esattamente cosa ha fatto Maccarani nella sua quotidianità lavorativa, lei o le sue collaboratrici (anche se delle collaboratrici lei è RESPONSABILE quindi deve rispondere anche delle loro azioni).
    I giudizi adesso spettano a chi fa giustizia e indagini di mestiere...

    MA... addirittura andare a modificare i fatti sulla storia di Anna Basta, accusandola di aver avuto problemi in famiglia anziché con la ginnastica... e modificando la versione sul come se ne sia andata... MAH.
    Praticamente ha voluto screditare Anna Basta e darle della viziata/debole/irriconoscente.
    Questo è molto scorretto, fortuna che c'è stata una risposta di Anna, tra l'altro coerente con quello che ha sempre raccontato / sostenuto.


    Vorrei aggiungere a margine che l'unico "guadagno" di Anna Basta, ovvero la promozione che lei fa,
    è riguardo ai disturbi alimentari, titolata "🎗️NON SIETE SOLI🎗️" in cui una nutrizionista dispensa consigli sull'alimentazione e la gestione dell'ansia.
    In pratica condivide foto su instagram (slide) con testi che consigliano le famiglie e le ragazze su come comportarsi davanti a disagi alimentari, senza incentivare ad andare da medici o altro.
    Così, per correttezza.
     
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    CITAZIONE (Andrea Rika @ 11/1/2023, 15:32) 
    anche se delle collaboratrici lei è RESPONSABILE quindi deve rispondere anche delle loro azioni

    Esatto!!! E' un ruolo che hai accettato? Funziona così!


    CITAZIONE (Andrea Rika @ 11/1/2023, 15:32) 
    Vorrei aggiungere a margine che l'unico "guadagno" di Anna Basta, ovvero la promozione che lei fa, è riguardo ai disturbi alimentari, titolata "🎗️NON SIETE SOLI🎗️" in cui una nutrizionista dispensa consigli sull'alimentazione e la gestione dell'ansia.
    In pratica condivide foto su instagram (slide) con testi che consigliano le famiglie e le ragazze su come comportarsi davanti a disagi alimentari, senza incentivare ad andare da medici o altro.
    Così, per correttezza.

    Giusto, hai fatto bene a precisarlo.

    A proposito del "non sapere nulla" di pesate o altro che facevano le collaboratrici, pubblico la risposta di Giulia Galtarossa



    Scandalo ritmica, Galtarossa contro Maccarani: “Mi costringeva a pesare le ginnaste e io baravo"
    di Riccardo Caponetti
    12-01-2023
    Fonte

    "Avevo espressamente chiesto a Maccarani di non costringermi a pesare le ginnaste perché ero ancora dentro la mia malattia del disturbo del comportamento alimentare. Nel corso degli anni, essendo sua assistente, mi ci sono ritrovata e prima di ogni allenamento mi chiedeva di riferirle i pesi. Ma quando capivo che una ragazza era in difficoltà, scrivevo un peso inferiore sul quaderno perché sapevo che altrimenti la sua giornata sarebbe stata compromessa".
    Giulia Galtarossa, due volte campionessa mondiale con la Nazionale italiana di ritmica, è sconvolta dalle parole di Emanuela Maccarani al Corriere della Sera.

    "Ha detto che le denunce di abusi sono arrivate solo da chi non ha fatto le Olimpiadi? E' assurdo, è un alibi, hanno parlato anche atlete che hanno partecipato ai Giochi. Io sono stata due volte campionessa del mondo con le mie compagne, non ho gareggiato alle Olimpiadi solo perché, per colpa della sua ossessione sul peso e sul cibo, mi sono ammalata. E sono stata in cura per molti anni."
    Galtarossa, 31 anni, ribatte punto su punto all'intervista della direttrice tecnica della Nazionale, indagata per gli abusi a Desio sia penalmente dalla Procura di Monza sia da quella Federale. Il suo mandato dura fino a Parigi 2024, ma il contratto le viene rinnovato di anno in anno ed è scaduto il 31 dicembre: il suo ruolo verrà discusso oggi nel consiglio federale straordinario al Coni, alla presenza anche del presidente Malagò. Galtarossa non si sbilancia sul futuro, ma ricorda la telefonata di Maccarani di due mesi fa.

    - Cosa le disse?
    "Era il 1° novembre, Repubblica aveva appena pubblicato le denunce di Nina Corradini e Anna Basta. Così ho trovato coraggio e, dopo 10 anni di silenzio, pubblicai il mio primo post sui social. Maccarani mi chiamò subito: mi confermò quanto scritto e poi mi disse che sperava che io non portassi avanti questa vicenda."

    - Maccarani sostiene che non esista alcun rito del peso.
    "Falso, avviene da sempre. Lo dimostra il fatto che mi sono ritrovata in tutto nei racconti di Nina ed Anna, che sono state a Desio 10 anni dopo di me. Non capisco perché Maccarani scarichi le responsabilità sulle assistenti quando è sempre stata lei la responsabile".

    - E' stato eliminato il soprannome di Farfalle. E' d'accordo?
    "Non lo trovo rispettoso, soprattutto nei confronti delle atlete che sono state chiamate in questo modo grazie alla prima medaglia olimpica della ritmica ad Atene 2004. Tra l'altro, trovo superficiale che oggi ci si concentri sull'utilizzo del termine "Farfalle", quando di fatto il problema è un altro. Credo che si stia perdendo il focus delle denunce".

    - Cosa intende?
    "Che l'obiettivo non era colpire le ginnaste della Nazionale, ma fare uscire tutto il marcio. Penso anche al flash mob di ieri (a Desio, in sostegno a Maccarani, ndr) o alla petizione della scorsa settimana. Noi, come tante ginnaste anche non della Nazionale, abbiamo parlato per il bene di questo sport, per proteggere le atlete del futuro e per migliorare il sistema. Nessuno ha mai accusato le Farfalle, non va bene che si cambi l'oggetto della questione".
    APPLAUSI!!!!


    - Chi difende il sistema attuale fa riferimenti ai risultati ottenuti. Come se le medaglie fossero più importanti della salute.
    "Questo è il punto, nella petizione lanciata per sostenere Maccarani si fa riferimento più volte ai risultati ottenuti mentre non si parla mai di alimentazione, maltrattamenti, abusi psicologici o altri comportamenti sbagliati".

    - C'è ancora timore nel denunciare abusi?
    "In questi mesi ho parlato con tante mie compagne di Nazionale. Chi non parla è perché, per diversi motivi, preferisce non farlo. Ma nessuna ha smentito le nostre confessioni: il loro silenzio quindi è come una conferma."






    Intanto il forum di Beatrice Vivaldi ha definitivamente chiuso ;_;
     
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    Fabrizia d'Ottavio pubblica oggi su IG:

    dottavio
     
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    Nina Corradini. L'ex ginnasta, la prima a rivelare i soprusi e la tempesta social che l'ha colpita

    Fonte - Fonte
    di Nadia Ferrigo per La Stampa

    "Le mie ex compagne di squadra si sentono aggredite. Non vogliono nemmeno più essere chiamate Farfalle, ma non ne capisco il motivo. Io non ho mai detto nulla contro di loro, ho raccontato la mia storia. Che conoscono bene".

    Nina Corradini, 19 anni, studia a Roma, Scienze della Comunicazione. Sei stata la prima a incrinare l'immagine perfetta delle Farfalle, ritrovandoti poi bersaglio di chi le sostiene. Sui social, ma non solo. Come stai?
    "Parlare mi ha liberato. Studio, sono tranquilla. Leggo messaggi, commenti e interviste con distacco. So di aver detto solo la verità. E se la difesa è la pedicure...".

    In un'intervista al Corriere della Sera, la direttrice tecnica Maccarani ha detto di essere sempre a disposizione delle sue ragazze, sia per prenotare una pedicure che per dare un abbraccio. Non ti suona?
    "Entrando in Nazionale pensavo sarei arrivata nella classica bolla di cristallo, seguita in tutto. Ma nessuno sa che cosa accade dentro l'Accademia. A Fabriano, nella mia società, mi trovavo bene sia dal punto di vista sportivo sia umano. A Desio non c'era nessun rapporto umano, in più c'erano gli insulti. Vorrei che Maccarani capisse che l'abbraccio mancato non è il problema".

    Cosa ti ha fatto più male?
    "Dalle ragazze della squadra con cui ero più legata mi aspettavo almeno un messaggio. Non in pubblico, perché capisco che non possono, ma in privato. Ci speravo".

    Abbiamo visto la foto di gruppo delle Farfalle con il dito medio rivolto all'obbiettivo. Come hai reagito? *
    "Mi ha fatto male. Anche se ho sempre pensato che a Desio le ragazze fanno quello che gli viene detto. Abbiamo parlato delle allenatrici, non di loro. Dimostrano di essere molto immature. Tante sapevano quello che stava succedendo a me e Anna Basta. Hanno visto la nostra sofferenza".

    Sui social hai ricevuto anche messaggi di sostegno?
    "Sul mio profilo Instagram moltissimi. Chi mi segue, mi ha appoggiato. Questo mi ha stupito e in positivo."

    E i cosiddetti «leoni di tastiera»?
    "Se mi sposto su Twitter o sui profili delle ragazze della Nazionale, di alcuni genitori, allora gli insulti per me e per le altre ci sono".

    Ti fanno restare male?
    "Non ci rimugino sopra. O sono persone esterne a questo mondo, che non sanno come funziona, o non vogliono capire e pensano che per stare in Nazionale bisogna essere pronte a tutto".

    L'accusa implicita è di essere «debole».
    "Anche solo per arrivare in Nazionale bisogna aver lavorato una vita. I sacrifici li ho sempre fatti. Andare via di casa a 12 anni e allenarmi otto ore al giorno non è mai stato un problema. Chi mi insulta o non arriva a capirlo o parla senza pensare. Le parole di queste persone non mi interessano".

    A chi ti accusa di aver parlato solo perché non hai fatto le Olimpiadi, che cosa rispondi?
    "Il mio sogno era entrare nelle Farfalle. Me ne sono andata per mia scelta, ero la più piccola. Se fossi rimasta, probabilmente quattro anni dopo sarebbe toccato a me. Nessuna invidia".

    Primissimo bilancio, parlarne è stato utile?
    "Dopo le nostre testimonianze e tutto quel che è successo, credo che il mondo della ginnastica ritmica sia almeno un pochino migliorato. Meno insulti, meno schiaffi. Nelle pedane credo che ora ci sia molta più gentilezza. Che poi non sia un cambiamento temporaneo, ma duraturo, non dipende da noi, ma dalle scelte che farà chi ha la responsabilità di questo sport".



    *
    E' uscita non so come una foto delle ragazze che facevano il dito medio, Russo su IG ha rivendicato il fatto che quella fosse una foto personale non pubblicata e precisato che era rivolto all'annata sportiva 2022
     
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    trovo superficiale che oggi ci si concentri sull'utilizzo del termine "Farfalle", quando di fatto il problema è un altro.

    Io non ho proprio capito perché dobbiamo smettere di chiamarle Farfalle.
    Che senso ha? Cosa ha che non va il soprannome? Nessuno ha niente contro le ginnaste, anzi c'è tanta empatia affinché vivano bene la loro vita sportiva.
    Per me le atlete non sono cambiate, sono solo delusa dal sistema di adulti-allenatori-burocrati che sta loro attorno.

    Ad ogni modo per me saranno sempre le farfalle, ora e per sempre.
    Così come la pallanuoto ha Settebello maschile e Setterosa femminile.
    Così come gli italiani sono definiti AZZURRI e a prescindere da quel che accade di bello o brutto attorno, il soprannome resta (a prescindere anche dalle orribili tute nere con palla tricolore al centro che sono costretti ad indossare adesso).
    Avere un soprannome è solo un segno per far capire al mondo che sei talmente famoso da non avere bisogno di presentazioni.

    Se dico FARFALLE pensi subito alla squadra di ginnastica ritmica italiana, non serve menzionare il nome dello sport.

    Chi ricama attorno al soprannome della squadra sta (come giustamente detto da Galtarossa) spostando altrove l'attenzione.

    Il problema è SEMPRE l'abuso di potere da parte di allenatori sulle atlete e i problemi di salute fisica e mentale che essi causano e il fatto che tali crimini vengano insabbiati anziché puniti.
     
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    AGGIORNAMENTO: Emanuela Maccarani sospesa come direttrice tecnica della Nazionale: ma resta allenatrice

    Fonte
    di Riccardo Caponetti

    La decisione del consiglio federale straordinario della Federginnastica. Interim al presidente Tecchi che ha spiegato: "La decisione finale l'ho presa io. Ora l'obiettivo è la qualificazione olimpica. È un ridimensionamento. Se vuole bene alle ragazze e all'Italia accetterà". Lei: "Prendo atto e rispetto la decisione"

    ROMA. Emanuela Maccarani è stata sospesa dall'incarico di direttrice tecnica della nazionale di ginnastica ritmica. Resta però come allenatrice della squadra. L'interim come dt viene assunto dal presidente federale Tecchi. Lo ha deciso il consiglio federale straordinario della Federginnastica che si è riunito a Roma. La delibera del Consiglio non riguarda l'assistente di Maccarani, Olga Tishina, anche lei indagata dalla procura federale e dalla Procura ordinaria di Monza.

    "Abbiamo parlato tutti in consiglio. La decisione finale l'ho presa io - ha spiegato il presidente Tecchi uscendo - È stata lunga perché tutti hanno fatto delle domande ma alla fine è stato deciso così. Il 2 febbraio, nel consiglio federale, approveremo il budget per la ritmica. Adesso l'obiettivo è conquistare la qualificazione olimpica. Maccarani accetterà? Non devo sentire nessuno io. È un ridimensionamento. Ora lei penserà e deciderà. In caso di deferimento, sospensione o radiazione? Lasciamole al tempo queste cose. E se verrà assolta? Il suo compito adesso è portare le ragazze alle Olimpiadi. Abbiamo parlato con loro e con i loro genitori. Da oggi siamo tranquilli, il clima da un punto di vista generale è idilliaco. Su quello che è accaduto invece decideranno le procure". Poi Tecchi ha concluso: "Se vuole bene alle sue ragazze e all'Italia Maccarani accetterà. Avrà anche modo e tempo per difendersi. Possiamo fidarci di una giustizia sportiva che ha sempre avuto un determinato atteggiamento? Se a Mourinho danno 10 giornate di squalifica e 3 milioni di multa dite che è una follia no? Ecco, per noi 3 mesi di sospensione sono tantissimi".

    Tecchi ha parlato anche delle atlete, in particolare della Nazionale Alessia Maurelli, che ha partecipato al Consiglio: "È stata fantastica. Ha presentato le problematiche da vero capitano. Lunedì sono stato a Desio, ho parlato con la Maccarani e i genitori delle ginnaste. La foto del dito medio delle Farfalle (mostrato da alcune ragazze dell'Accademia di Desio in un post su Instagram, ndr)? Offende chi si è appropriato di una foto con 4 minorenni. Il dito medio era rivolto all'anno 2022, non era verso chi ha accusato. Il 2022 è stato un anno orribile per loro, hanno sbagliato l'esercizio a Sofia e non si sono qualificate alle Olimpiadi".

    Maccarani rispetta quanto deciso in Consiglio federale. "Prendo atto e rispetto la decisione presa dal presidente Tecchi" ha detto la ormai ex dt. "Mi rimetto alle decisioni degli organi superiori per il rispetto che ho per le istituzioni per le quali lavoro - ha proseguito - Tecchi mi ha videochiamata. Era contento della soluzione che fosse scaturita perché dopo analisi approfondite è stato verificato che l'ambinte è sano e si fa dello sport di alto livello con persone che stanno bene in questo ambiente. Era felice di non aver perso un patrimonio".

    Il consiglio federale straordinario, convocato al Coni proprio per discutere della posizione di Maccarani, è durato tre ore. I lavori sono stati aperti da un discorso del presidente del Coni Giovanni Malagò. Insieme ai 10 membri del consiglio (8 consiglieri e 2 vice presidenti), al tavolo c'era anche la capitana della Nazionale Alessia Maurelli, che nei giorni scorsi sui social aveva annunciato di voler cancellare il soprannome 'Farfalle'. La decisione, molto criticata nell'ambiente e dalle ex ginnaste, era stata condivisa da tutta la squadra di Desio, che oggi poco prima delle 17 ha raggiunto Maurelli al palazzo H del Coni. Il presidente del Coni, uscendo dal consiglio, non ha detto nulla sulla decisione, ma ha ribadito quanto affermato già a Milano in occasione della firma del protocollo tra tribunale e procura sportiva: "I dirigenti sportivi e i giornalisti non devono essere i giudici. La giustizia però deve essere veloce e capace".
     
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    Ma Tecchi resta in carica?

    Cioè a Maccarani hanno tolto una posizione di responsabilità (quella da cui in sostanza dominava su tutti senza avere un capo che controllasse il suo operato) a causa del fallimento nel gestire in modo consono le relazioni con le atlete...
    E questo è un dato di fatto che non richiede indagini, vedi pessime dichiarazioni fatte su Anna Basta.


    Ma Tecchi che ha ignorato le denunce, che è responsabile almeno quanto Maccarani dell'aver ignorato la violenza fisica/psicologica sulle ragazze, non va incontro a niente?

    Anche lui andrebbe rimosso.

    Maccarani può restare una buona allenatrice con un supervisore a impedirle di maltrattare le ragazze (e togliendole lo strapotere con cui terrorizza tutti gli altri).
    Ma di Tecchi cosa ce ne facciamo, sinceramente?

    Maccarani almeno ci ha portato delle medaglie e capisco la necessità sportiva di rifarci alla sua esperienza, capisco il terrore di restare improvvisamente senza un allenatore come lei e lasciare la nazionale allo sbando. Non è piacevole, ma diciamo che "capisco" la necessità di tenerla a fare il suo lavoro.
    Tecchi invece non ha nemmeno il merito di aver portato le squadre alle medaglie olimpiche, ha semplicemente nascosto degli scandali, insabbiato dei casi di abuso verso minori e sparato cavolate per difendere i suoi protetti. In poche parole, non è utile.

    Andrebbe dimesso dall'incarico, subito.
    Se Maccarani viene punita, va punito anche lui che copriva le spalle ai responsabili di abuso.

    CITAZIONE
    il clima da un punto di vista generale è idilliaco.

    AHAHAHAHAHA idilliaco. Clima idilliaco ahahha, ma in che mondo vive Tecchi?
    Cioè, non avesse già visto mezzo mondo il post in cui addirittura si discute sul lasciare o meno il nome "farfalle" e le ginnaste che continuano a esprimere disagio sui social... boh vabbè, idilliaco forse ha cambiato definizione sul dizionario senza che me ne accorgessi.
     
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    In un Paese normale, un Tecchi si sarebbe dimesso già al primo sbugiardamento...



    "Sicuramente è un passo in avanti, nel senso che c'è tanta strada da fare ancora sicuramente, bisogna lavorare tanto, io credo fortemente che le indagini continueranno e che si continuerà a ricercare la verità.

    Sono andata via per il mio malessere quando ero ancora in lizza per le Olimpiadi e potevo tranquillamente essere scelta per entrare in squadra a gareggiare. Io credo semplicemente che sia un modo per attaccare, noi subiamo ma pazienza, nel senso che sappiamo qual è la nostra verità, raccontiamo i fatti per quelli che sono e andiamo avanti.

    Sono contenta se delle persone non hanno passato ciò che ho passato io, non abbiamo mai attaccato nessuno (delle ragazze in squadra ndr) e continueremo a non farlo perché non è quello il nostro obiettivo. Il nostro obiettivo è cambiare un sistema."
     
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    Come ci vedono all'estero - Erik Moers del gruppo "Ban unfair judging and corruption from RG"


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    "Parents testify in written that their daughters do not suffer harassment in Desio"
    I honestly wonder how parents can engage themselves if they are practically never present in trainings and even less in intense preparations for competitions.
    I honestly wonder why their daughters, all of legal age (+18) are not writing themselves such a declaration if they feel the need for it.
    People should let justice do its work during an independent investigation.
    Protecting the career of your own daughter is fully understandable but maybe, just maybe other people's daughters really have some serious things to complain about.
    Let us be patient and try not to mix in the course of justice"


    CITAZIONE
    "I genitori testimoniano per iscritto che le loro figlie non subiscono molestie a Desio"
    Sinceramente mi chiedo come possano impegnarsi i genitori se non sono praticamente mai presenti negli allenamenti e ancor meno nelle intense preparazioni per le gare.
    Sinceramente mi chiedo perché le loro figlie, tutte maggiorenni (+18), non scrivano loro stesse una simile dichiarazione se ne sentono il bisogno.
    Le persone dovrebbero lasciare che la giustizia faccia il suo lavoro durante un'indagine indipendente.
    Proteggere la carriera di tua figlia è del tutto comprensibile ma forse, solo forse le figlie di altre persone hanno davvero delle cose serie di cui lamentarsi.
    Siamo pazienti e cerchiamo di non intrometterci nel corso della giustizia"


    Edited by Elettra_dancer - 15/1/2023, 15:31
     
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    Caso ginnaste, Maccarani: "Da me mai cattiverie. Ma se denunciano, il malessere c’è"

    Fonte
    di Diletta Giuffrida
    14.01.2023

    Emanuela Maccarani è stata sospesa dal ruolo di direttore tecnico della Nazionale di ginnastica ritmica travolta dal caso delle atlete dell’accademia di Desio ed è sotto procedimento della giustizia ordinaria e sportiva per presunti maltrattamenti psicologici subiti da alcune ex allieve che l’hanno denunciata. A Sky TG24 si difende: “Non ho mai offeso nessuno, ma è giusto attendere le decisioni che prenderanno gli organi di giustizia”. L'INTERVISTA

    Incontriamo Emanuela Maccarani a poche ore dalla notizia della sua sospensione da direttore tecnico della Nazionale italiana di ginnastica ritmica, ruolo andato ad interim al presidente Federale Gherardo Tecchi, anche se Maccarani continuerà ad allenare la squadra. Milanese, 56 anni, allenatrice della Nazionale dal 1996 è la più titolata della storia della ritmica italiana con all’attivo oltre 200 medaglie. Oggi è sotto procedimento della giustizia ordinaria e sportiva, insieme con la sua assistente Olga Tishina, per presunti maltrattamenti psicologici nei confronti di alcune ex allieve che l’hanno denunciata. Qui la sua versione dei fatti.

    - Emanuela Maccarani come ha reagito alla notizia della sospensione? Il Presidente Tecchi ha parlato di demansionamento, ma in fondo lei resta con le sue ragazze. Vi siete parlati col Presidente?
    La decisione che il Consiglio Federale ha preso nei miei confronti la rispetto e la accetto, però è una cosa che sta a metà perché la persona è una anche se i ruoli sono due. Dopo sei cicli olimpici da allenatrice, dal 2018 quando sono diventata direttore tecnico ho avviato un lavoro di organizzazione di tutto l'ambiente della ginnastica ritmica ottenendo risultati non solo nel settore a squadre, che è il mio, ma anche in quello individuale. È stato un percorso che mi è costato tanto lavoro e che si è interrotto nel momento più bello forse, con la vittoria storica di Sofia Raffaeli al campionato del mondo dello scorso settembre, una vittoria che ha unito tutta l'Italia intorno alla ginnastica ritmica e che per me ha un grande significato. Col Presidente Tecchi ci siamo sentiti, so che non era una scelta scontata quella che mi riguardava, mi ha garantito la fiducia da parte del Consiglio Federale e per me questo è fondamentale. La decisone d’altra parte è stata presa sulla base di valutazioni che nell'ultimo periodo sono state fatte da figure predisposte. Col commissariamento dell'Accademia abbiamo avuto una serie di figure che sono state strettamente a contatto con le ginnaste, con gli allenatori e con tutto ciò che ruota intorno alla struttura e quindi vi è la consapevolezza che l'ambiente è costruttivo e positivo. Per quanto riguarda il futuro è giusto attendere le decisioni che prenderanno gli organi di giustizia.

    - Questo ambiente però per alcune ragazze, almeno per quelle che l'hanno denunciata di maltrattamenti psicologici, non è stato così positivo. Come se lo spiega?
    Io ancora non sono riuscita a darmi una risposta, faccio molta fatica a trovare una spiegazione coerente. Quello che è certo è che per quel che mi riguarda cattiverie non ce ne sono mai state, non ne ho mai fatte anzi io credo esattamente il contrario. Ci sono semmai metodiche di allenamento, ci sono correzioni o atteggiamenti che però sono stati sempre rivolti al gesto tecnico non certo all'offesa della persona, o tantomeno al corpo di un'atleta. Non ho mai offeso nessuno, ci sono stati modi di comunicare volti a strutturare degli atleti che devono credere in se stessi, che devono essere portati a dare il meglio di sé.

    - Le ragazze che l'hanno denunciata non sarebbero molto d'accordo con quello che sta dicendo.
    Io di certo ci ho provato, poi sicuramente si poteva fare meglio, si può sempre fare meglio. Sono comunque scelte, nessuna delle atlete è mai stata obbligare a stare in quel contesto. L'agonismo ad alto livello non è per tutti, però c'è quella soglia dove tu talento arrivi a me e io ti cerco di costruire dal punto di vista tecnico, e devo aiutare gli atleti a superare proprio quell’asticella, purtroppo è in quel momento che si capisce se questo sport, a questi livelli, è anche per te oppure no.

    - Alcune ragazze che la accusano però dicono di aver avuto anche disturbi alimentari a causa dei maltrattamenti psicologici, delle vessazioni che hanno subito durante gli allenamenti. A Desio c'è un'ossessione per il corpo e per il peso delle atlete?
    A Desio non c'è nessuna ossessione né per il corpo né per il peso e penso che far ruotare questa vicenda intorno alla questione del peso sia riduttivo. Nei miei quasi 30 anni da allenatrice sono stati moltissimi i casi di ginnaste che hanno avuto bisogno di supporto nel controllo dell'alimentazione, di programmi alimentari, in funzione di una difficoltà a riuscire a mettere peso e quindi a costruire quella massa muscolare idonea per performare. Io ho una ginnasta che quando a 17 anni è arrivata al centro mangiava la pasta frullata che le preparava la madre.

    - Le atlete però fino a poco tempo fa venivano pesate tutti i giorni e davanti alle altre ragazze. Qualcuna ha detto anche che in queste occasioni venivano fatti commenti pesanti.
    Questo aspetto andrà chiarito. Il peso viene preso nello spogliatoio, le ragazze vivono insieme e si spogliano insieme, avviene nello spogliatoio semplicemente perché arrivano e devono poi cambiarsi per indossare la divisa tecnica e in quel frangente vengono pesate prima che si rivestano. Non ci sono commenti come sono stati descritti, ci sono semmai osservazioni davanti a situazioni in cui si nota che un'atleta per esempio un giorno è mezzo chilo in più, il giorno dopo un altro mezzo chilo in più, allora al sesto giorno magari in quel caso le si dice ‘stai attenta, chiamiamo il dietista, cosa succede?’ Gli insulti però non ci sono mai stati.

    - Al di là della giustizia ordinaria e di quella sportiva che faranno il loro corso, si è mai interrogata sull'opportunità oggi di utilizzare certi metodi particolarmente duri - magari considerati anche "normali" nello sport di alto livello - in un momento però in cui la sensibilità sociale rispetto a temi come il body shaming, la violenza verbale, il bullismo è profondamente cambiata rispetto al passato?
    Nelle ultime due generazioni di atlete che ho allenato è stato assolutamente doveroso adeguarsi a un cambiamento sociale che vede, a causa della sovraesposizione che oggi i ragazzi hanno, delle fragilità che si manifestano ancora di più e che quotidianamente si sono inserite nell’affrontare determinate situazioni anche di difficoltà. Quello che in passato era un disagio tecnico, sempre legato quindi al nostro lavoro, finiva in quel contesto, oggi invece va oltre perché attraverso i social di qualsiasi genere i confronti pesano ancora di più.

    - Lei si rimprovera qualcosa oggi?
    Sono serena per quello che è stato il mio percorso come allenatrice. Trovo che alcune sofferenze facciano parte di questo percorso, ma io le ho sempre condivise e affrontate. In 30 anni non ho mai mancato una gara, sono sempre stata accanto alle mie ragazze in qualsiasi parte del mondo. Non è mai accaduto che io le abbia lasciate sole.
    Credo invece che la delusione e il mancato raggiungimento di obiettivi personali, per esempio anche solo riuscire una volta a poter entrare in squadra per poter fare una gara, o riuscire ad arrivare ai giochi olimpici,
    ARIDAJEEEE :shakehead.gif:
    ecco queste sono grosse delusioni per chi vede che il resto del gruppo riesce ad ottenere qualcosa e magari un altro non ce la fa. Questa credo sia una questione molto importante da tenere presente. Per me è un grande dispiacere perché queste delusioni andrebbero metabolizzate e poi però superate. Una volta che le farfalle si staccano e vanno via dal mio giardino se ne deve occupare qualcun'altro e credo che questo sia uno dei tanti aspetti che lo sport stesso dovrà affrontare ovvero quello che è il domani dell'atleta, lo stacco da un ambiente dove tutto è programmato e che di colpo non c'è più.

    - Le denunce relative a maltrattamenti e abusi nel mondo della ginnastica ritmica nel frattempo sono arrivate a quasi 200. Esiste un problema nel mondo della ginnastica?
    Il malessere evidentemente c'è, se le persone denunciano qualche cosa che non funziona c'è sicuramente. Bisogna capire però dove.

    - È davvero finita l'era delle farfalle? Le atlete non vogliono più essere chiamate così. Si è spezzato qualcosa?
    In questo momento nelle ragazze si è spezzata una parte fondamentale che loro sentono nel rispecchiarsi in questo nome che vuol dire eleganza, bellezza, armonia, libertà. Penso che questa sensazione rimarrà e credo che loro vogliano ripartire adesso semplicemente dalla squadra nazionale di ginnastica ritmica per ritrovare poi il messaggio che vogliono esprimere. Non sarà facile, sarà un periodo dove credo che le difese immunitarie di tutti saranno assolutamente messe a repentaglio e quindi occorrerà un grosso lavoro. la paura e lo sconforto delle ragazze per il timore che tutto questo potesse finire di colpo però è l'unica cosa che mi fa dire oggi 'Sì, vi accompagno fino alle Olimpiadi di Parigi 2024'. Poi bisognerà vedere come le cose proseguiranno.

     
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    Non ho capito perché Maccarani vuol prendersi il merito dei risultati di Sofia Raffaeli.
    Sofia è allenata da Julieta Cantaluppi in tutt'altra città o sbaglio? Cos'ha fatto Maccarani per lei? Questo mi manca proprio.
     
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