Alena KANYSHEVA (RUS)

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    Mi sembra il minimo dirlo, adesso vediamo la Tursinbayeva quando rientra, ed ho ancora il pensiero della Kromyck ;infortunio in estate e appena si é ripresa subito sotto con il quad salchov.

    Non vedo ora che finisca la fissa dei quadrupli( sic) .
     
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    So bene che inevitabile pensarlo.

    Certe cose inducono a credere che ad Eteri non interessi della salute delle atlete, se reggono i suoi ritmi bene altrimenti avanti un'altra.

    Poi però, nello specifico di un infortunio con conseguenze di questo tipo, occorrono valutazioni più precise per poter attribuire colpe di alcun genere, perché se ci fossero sarebbero gravi.
     
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    Purtroppo il pattinaggio è uno sport ad alto rischio infortuni. Non è solo il metodo Eteri, potremmo citare molti casi non-Eteri che hanno smesso per gravi infortuni tipo Proklova (sigh).
    Buon per lei che riesce a reinventarsi con la danza ed essendo che ha un ottima base di SS chissà che non riesca a ritagliarsi il suo spazio
     
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    Oh no, non è Eteri in particolare... è il sistema. Il sistema in cui lei sguazza.

    Il sistema di imporre allenamenti troppo severi ad un corpo che non è ancora del tutto sviluppato.

    Voglio dire, prendiamo le corse dei cavalli.
    Cavalli che a 3 anni corrono negli ippodromi con la muscolatura della schiena non ancora formata. Corrono a razzo, vincono e a 5 anni... si spaccano, zoppi, via al macello (o adottati da amatori, nei casi fortunati).

    Nel pattinaggio uguale.
    Prendi una 12enne non ancora sviluppata. Falle saltare i quadrupli, falla vincere... a 15 si rompe, fa riabilitazione... e ritorna a studiare scuola (o cambia disciplina sportiva, nei casi fortunati).

    Possiamo trovare altri sport da esempio.
    O guardare quelli dove i coach sono tanto intelligenti da studiare un sistema di allenamento che consenta loro di svilupparsi senza danneggiare l'apparato scheletrico e muscolare.

    Mi viene in mente la danza. Dove per grazia del cielo è più importante l'armonia, più che il salto di potenza... e sono necessari 10 anni di studio prima di potersi esibire nei teatri migliori del mondo. Ecco, qui non c'è tutta questa fretta di fare 36 flouette di fila o salti esageratamente alti (a meno di non voler diventare virali su instagram).
    Nessuno ti obbliga a saltare in alto, più in alto, ancora di più... certi elementi vengono allenati poco nei bambini e maggiormente negli adulti, il motivo è che hanno paura di bloccare loro la crescita in altezza ingrossando troppo i muscoli. Il programma cambia e si arricchisce nel corso degli anni.
    Nella danza classica si prendono i loro tempi. Esistono gli infortuni, certo... ma considerato che il sistema non premia "chi arriva primo" ma chi lo fa meglio nella propria categoria, i ballerini sono in parte salvi.
    Vero anche che i bambini prodigio sono sempre più frequenti... ma non vedremo mai una tredicenne competere con Svetlana Zakharova. Semplicemente non può: si premia la perfezione "artistica", non il numero di salti o giri.

    Mi piace tirare in ballo i cavalli.
    Nel salto ostacoli ci sono infortuni? Un sacco. MA... i cavalli di 4 anni competono con quelli di 4 anni. Quelli di 5 con quelli di 5... e l'altezza degli ostacoli è mooooolto inferiore a quella dei cavalli considerati adulti. Sono in grado di saltare più in alto? Certo, certo... anche un puledro di 4 anni può arrivare a saltare 1 metro e 80, probabile che a casa loro già lo fanno. Il punto è che NON POSSONO partecipare a gare del genere, non possono essere iscritti.
    Gli si da tempo. Tempo di crescere e svilupparsi. Di formare quei muscoli che servono a reggere tutto l'impatto e il peso del loro corpo. In questo modo la carriera futura dura più a lungo e la possibilità di infortunio si riduce notevolmente.

    Ora mi chiedo... se l'umana specie è riuscita a stabilire dei vincoli di età per gli animali in modo da non rovinarli prematuramente con un'allenamento troppo intensivo... perché l'umana specie non riesce a fare altrettanto per tutelare gli esseri umani?!
     
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    Parole sacrosante.

    Il fatto è che quello che auspica Rika esisterebbe già. Ossia un circuito di gare separato per gli/le juniores, con regole ad hoc per loro.

    Solo che:
    - Si è formata l'abitudine di promuovere in senior atleti (principalmente femmine) ancora MOLTO junior.
    Non è un fenomeno solo di oggi. basti vedere l'età di alcune campionesse olimpiche. Ma mentre in passato (almeno da quando esiste il nuovo sistema di punteggio) le ultime arrivate nel circuito principale pagavano un minimo di gavetta sotto forma di PCS più bassi rispetto alle avversarie, oggi da subito il secondo punteggio viene parificato in tutto e per tutto a quello di atlete espressivamente mature.
    Il trend è cominciato con Medvedeva e prosegue tuttora, rendendo così più facile e assai vantaggioso il passaggio di categoria, che avviene ormai appena l'età lo consente.

    - La categoria junior presenta difficoltà tecniche e punteggi nettamente superiori rispetto alla categoria senior (almeno in campo femminile).
    È un paradosso, perché una categoria junior dovrebbe servire proprio per tutelare fisici ancora non formati da stress eccessivi, con conseguente limitazione degli sforzi richiesti. E, aggiungo io, dovrebbe servire anche per permettere un percorso nello sport agonistico che lasci spazio a un minimo di infanzia (ma qui so che mi addentro in un campo etico dove più che pie illusioni non è possibile coltivare).
    È un paradosso, dicevo. Perché in nessuno sport, credo, si assiste a un totale rovesciamento di valori fra categoria senior e junior come nel singolo femminile del pattinaggio di figura, con tutte le conseguenze del caso, comprese quelle fisiche.
    Ormai siamo al punto che andrebbe creata un'ulteriore categoria, riservata alle atlete con più di vent'anni, per tutelarle come panda in via d'estinzione.

    Il sistema è sbagliato, quindi?
    No. Forse occorrerebbe qualche correttivo, tipo alzare l'età di ingresso in senior. O magari limitando le difficoltà tecniche consentite in junior.
    Ma sarebbero interventi sentiti come antiprogressisti, e infatti si sentono già ragionamenti in tal senso.
    In realtà sarebbe sufficiente ripristinare una corretta applicazione delle regole, riportandole alla loro funzione originaria.
    Per esempio chiamando i salti per quello che sono, e non per quello che sembrano.
    La stragrande maggioranza del quadrupli fatti dalle junior non sono veri quadrupli. Spesso non rientrano neppure nelle tipologie dei salti previsti dal regolamento.
    Pensiamo alla Scherbakova. Lo so che questo è il post dedicato alla Kanysheva, ma questo è il caso attualmente più eclatante.
    I suoi 4Lz hanno una puntata fatta talmente di lama che di fatto i suoi sono Loop. O forse no, sono Salchow, perché comunque il piede di appoggio è il sinistro.
    O più probabilmente non sono nulla di tutto ciò. Lei salta su due piedi, e la rotazione che chiude è tutt'altro che quadrupla, perchè quando si stacca dal ghiaccio è già completamente girata.
    Insomma, quei salti andrebbero chiamati come elementi invalidi. Zero punti, non sedici o diciotto.
    Si potrebbe continuare pensando agli axel della Medvedeva, che adesso lei cerca con tanto impegno di sistemare. Gli esempi sono così tanti che sarebbe tedioso proseguire l'elenco.
    Se i giudici applicassero il regolamento per quello che è, certi estremi sarebbero naturalmente limitati.
    Ci sarà sempre qualche giovanissimo fenomeno che brucia le tappe, ma si tratterà di casi isolati, e l'equilibrio fra crescita psico/fisica degli atleti, ambizioni agonistiche e credibilità dello sport sarebbe mantenuto.
    Ma c'è la volontà di farlo? Non mi sembra proprio.
    Quindi auguri alla Kanysheva, e avanti la prossima.

    Edited by Tran-Ky-Ky - 30/1/2020, 08:49
     
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    Ormai la soglia per entrare in categoria Senior sembra uno muretto da oltrepassare il prima possibile, si aspetta di oltrepassarlo il prima possibile con ansia e trepidazione sperando che lo sviluppo ritardi quanti più mesi possibili.
     
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    Mi immagino le scene isteriche e le minacce di suicidi se aumentassero a 17 anni l'età senior.
     
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    Più che altro il taglio di finanziamenti della Russia all'ISU?
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    Metterei comunque dei controlli per il rapporto peso/altezza delle atlete, in particolare per quelle appena passate in Senior, che se troppo sbilanciato, comporti almeno dei richiami nei rispettivi club, a tutela della salute delle atlete.
     
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    CITAZIONE (Roma20 @ 30/1/2020, 21:35) 
    Metterei comunque dei controlli per il rapporto peso/altezza delle atlete, in particolare per quelle appena passate in Senior, che se troppo sbilanciato, comporti almeno dei richiami nei rispettivi club, a tutela della salute delle atlete.

    Nelle Accademie prestigiose di danza tipo bolshoi ci sono delle vere e proprie tabelle consegnate ai genitori...peccato che siano al negativo del tuo discorso. Ho visto una di quelle tabelle... una cosa spaventosa. Cose tipo 25 kg in meno rispetto all’altezza a ragazzine 14enni
     
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    Gneh, per quelle tabelle che hanno negli ospedali con il peso ideale ero sottopeso pure da io da 16enne atleta e lo sono tutt'ora di almeno 3 kg, ho sempre mangiato quel che mi pare. Sono molto "larghe" come misure, quindi diciamo... che forse sì, 15kg in meno, ma non 25. Un po' meno peggio di quanto potrebbe sembrare.
     
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    In ogni sport il settore junior serve per preparare gli atleti a quello senior, se si dovessero far trovare impreparati un infortunio potrebbe portare a conseguenze peggiori, non credo che alzare l'età di passaggio risolverebbe qualcosa.

    Piuttosto bisognerebbe concentrarsi pesantemente sulla corretta esecuzione dei movimenti in junior, movimenti che dovrebbero evitare il verificarsi di certi infortuni. In breve, un atleta potrebbe tentare un quadruplo senza grosse conseguenze per la padronanza di tecniche di base che limitano il range di infortuni, o eseguire un triplo ed ammazzarsi perchè al momento del salto il corpo è tutto storto.

    Mi chiedo inoltre se il relativo limitato numero di atleti di questa disciplina non porti alla situazione per cui "buttiamo in pista quello che abbiamo". In altri sport solo pochi arrivano ad alti livelli, e sono quelli con l'estrema padronanza degli esercizi. Nel pattinaggio quei pochi che ci sono devono rimanere a galla cercando in ogni modo di essere competitivi, e spingendo corrono il rischio di farsi male. Ma è solo una supposizione.

    Quello che non è una supposizione è la quantità di pattinatori/trici che hanno problemi di schiena, c'è sicuramente alla base qualcosa che non va.
     
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