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Edited by Elettra_dancer - 28/9/2020, 00:42
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Valentine 2011 Competition 
Bulgarian Elite 2010 Competition
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Miss Valentine 2011
molto graziosa..ed espressiva!!
fa un sacco di giochini con le clavette!
NT "J.Shishmanova"
yeah vai così!! forza Bulgaria!!. -
Alessandraritmica+1 .
User deleted
Ai nazionali bulgari di quest'anno si è qualificata 7°
Hoop
Ball
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Alessandraritmica+1 .
User deleted
Ribbon
Clubs
GALA
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Punto molto su di lei come erede di Miteva, se riesce a non fare errori e diventa più precisa è una bomba, sia nel maneggio sia nell'interpretazione..poi ha sempre degli esercizi originali, balla proprio sulla musica! E' da tenere d'occhio...
Da Sofia 2012
Edited by Elettra_dancer - 7/5/2012, 19:15. -
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Esercizi con nuovo codice:
In lei mi piacciono tanto l'aderenza alla musica e l'espressività dei movimenti, le cose che più amo nella ritmica!! Ma guardate che ficata assoluta alla palla!!!!. -
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Gp Holon 2013 
Edited by Elettra_dancer - 22/3/2013, 14:04. -
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Varie: da gare in Bulgaria 
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WC Sofia 2016 
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E' entrata nella squadra nazionale senior!! . -
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Foto della sua carriera in squadra nel quinquennio! 
2017
2018
2019
2020
2021
Edited by Elettra_dancer - 20/11/2021, 02:52. -
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Simona Dyankova: non sono più ufficialmente una ginnasta e mi sento bene
14.11.2021
Fonte
Simona Dyankova, capitana del nostro ensemble di ginnastica ritmica che ha vinto l'oro ai Giochi Olimpici di Tokyo, è ospite dello spettacolo "Code Sport" in TV. I sorrisi hanno illuminato i volti delle bulgare, grazie a cinque ragazze di talento, trasformate in una squadra invincibile dall'allenatrice Vessela Dimitrova e dalla nonna della nostra ginnastica ritmica, Iliana Raeva. L'ensemble ha praticamente lasciato il palco in cima, ma non è riuscito ad aggiungere all'oro olimpico il titolo mondiale in Giappone. Alla squadra è stata impedita la partecipazione a causa del grave infortunio di Laura Traats.
"Simona, ciao!" Siamo felici che tu abbia accettato il nostro invito a comparire nello show "Code Sport"! Prima di tutto, come stai?
- Grazie mille per l'invito. Sto bene, non sono più ufficialmente una ginnasta e mi sento bene.
- C'è stata delusione per il fatto che tu e le tue compagne di squadra non siate riuscite a partecipare al Mondiale in Giappone?
- Sì, certo, c'è stata una leggera delusione, perché eravamo davvero ben preparate. Eravamo pronte, siamo andate, abbiamo fatto un intero allenamento. La gente ha visto che eravamo preparate e non ci siamo affatto arrese dopo la medaglia d'oro olimpica. Ma sappiamo che questa è stata la decisione giusta, quindi non ce ne pentiamo. L'amarezza di non essere riuscite a salire ancora una volta sulla pedana come squadra in una grande competizione come un Mondiale, c'è, ma è molto piccola.
- E quando è diventato chiaro che avreste saltato la gara?
- Dopo il primo giorno di allenamento, abbiamo partecipato a due allenamenti. La sera ci siamo ritrovate in una delle stanze e la signora Raeva ci ha detto che ci stava fermando, perché l'infortunio di Laura era davvero peggiorato e il rischio era enorme. Penso che abbiano preso la decisione giusta: fermarsi, non correre questo rischio enorme, perché in realtà abbiamo finito nel migliore dei modi alle Olimpiadi e abbiamo preso la medaglia più grande che abbiamo sempre sognato, quindi non avevamo molto da perdere .
- Come ha reagito Laura Traats? Hai scritto che era pronta a gareggiare, anche se era infortunata.
- Sì, siamo tutti atlete e sappiamo quanto ci costa prepararci e andare a una gara. Sapevo che avrebbe stretto i denti finché non l'avessero fermata. Non si sarebbe arresa da sola, anche se conosceva il rischio. Ma era molto infortunata perché aveva già sopportato questo dolore, noi eravamo già lì e sapevamo di potercela fare. Era delusa che noi non potessimo partecipare.
- Sei rimasta sorpresa dalla reazione della gente quando si è saputo che avreste mancato il campionato del mondo? Molti di loro ti hanno incoraggiata, sei semplicemente la preferita della Bulgaria.
- Certamente non ho visto tutti i commenti, ma da quelli che ho visto, le persone ci hanno supportato. Ci è stato detto che eravamo già ragazze d'oro, che avevamo già preso quello che volevamo. E questa gara non sarebbe stata una delusione né per loro né per noi se l'avessimo persa, per cui li ringraziamo, perché avevamo bisogno di sentirlo. Volevamo davvero partecipare, era un altro dei nostri sogni: diventare campionesse del mondo. Ma non è stato un dramma esserci fermate perché sapevamo che sarebbero potute succedere cose peggiori se avessimo continuato. Il fatto di aver già realizzato il nostro sogno ci ha aiutate.
- Cosa ti sei detta quando hai lasciato il paese in cui il tuo sogno più grande si è avverato: hai vinto l'oro olimpico. Dobbiamo dire che ti stavi preparando a concludere la tua carriera con un altro oro, proprio dal mondiale.
- Esattamente in Giappone, sì. Bene, siamo felici. Siamo soddisfatte della carriera complessiva, potremo fare un buon vantaggio. Quando siamo partite, ci siamo dette che tutto aveva un senso. Tutte le cose che abbiamo sopportato, tutto quello che abbiamo passato non è stato vano, aveva un senso e siamo contente di aver raggiunto le Olimpiadi. C'erano davvero buone possibilità che non accadesse affatto. Ci sono state notizie costanti che le Olimpiadi avrebbero potuto non aver luogo a causa della situazione con Covid-19. Questo ha gravato molto, personalmente non ho voluto sentire una notizia del genere perché mi ha colpita molto male. Quando qualcuno mi ha detto che non si sapeva se ci sarebbero state le Olimpiadi, ho risposto: "No, per favore, ci saranno sicuramente le Olimpiadi". Quando siamo andate lì, ho scritto loro qualcosa che finiva con "queste sono le nostre Olimpiadi" e il fatto che ci siamo già è una piccola vittoria.
- Cosa significa essere il capitano del nostro gruppo di ginnastica ritmica? Cosa c'è dietro a questo riconoscimento?
- È stato un grande riconoscimento da parte delle mie compagne di squadra scegliermi. Hanno dimostrato di avere fiducia in me e mi hanno seguita per tutti e cinque gli anni. Ma è davvero una responsabilità enorme. Mi sento responsabile di tutto ciò che accade nella squadra. Oltre ad essere un privilegio, è anche una responsabilità.
- Sei il capo negoziatore quando ci sono domande con la signora Raeva e lo staff tecnico?
- Sì, in generale, sono la parlamentare che dirige le cose.
- Riesci a descrivere ciascuna delle tue compagne di squadra?
- Comincerò in ordine di età. Posso dire che Laura è una persona molto brava e responsabile che ha sempre un piano. Sono sicuro che se continua in questo modo, e continuerà ad essere così responsabile e dedita a tutto ciò che fa, non c'è modo che fallirà. Steffi è una persona molto pura che si fida della sua fede e penso che questo la aiuti molto nella vita. Non ho iniziato con le età , è la più giovane della nostra squadra a entrare come riserva, ma ha davvero salvato la squadra e ha fatto molto bene. Madeleine è probabilmente il personaggio più difficile della nostra squadra. È una ribelle, ho dovuto parlarle spesso, per sistemare le cose tra lei e il nostro coach, ma è una persona su cui puoi davvero contare ed è pronta a tutto per i suoi amici. Ercheto è rimasta, è stata l'ultima ad entrare nella nostra squadra. Ha anche salvato la squadra dall'infortunio di Ellie, si è adattata molto rapidamente e molto bene. Lei è davvero molto dolce.
- Sei di nuovo con le ragazze nella sala di ginnastica ritmica - a cosa ti stai preparando? C'è notizia di un galà di beneficenza - quando sarà?
- Sì, al momento ci stiamo preparando per il galà e allo stesso tempo per uno spettacolo in Spagna. Il 20 novembre ci aspettano tutti i nostri fan spagnoli. Il galà sarà il 16 dicembre in Arena Armeec. È in arrivo uno spettacolo davvero spettacolare.
- Come ti senti quando vedi l'amore delle persone ovunque nel nostro paese?
- Il nostro team gode davvero di molto amore. Fin dall'inizio abbiamo ricevuto riconoscimenti da tutti gli spettatori e dagli appassionati di ginnastica ritmica. Questo ci ha sempre aiutato molto, perché quando abbiamo fallito, non abbiamo avuto altro che supporto da loro. Ci è sempre stato detto che siamo le migliori, che la prossima volta ci saremmo riuscite. E soprattutto, che avremo successo quando vorremo di più, come è successo. Voglio ringraziare tutte le persone che sono state con noi in questi cinque anni e ci hanno sempre sostenute.
- Ora ti riporto all'inizio della tua carriera. La piccola Simona fa parte del club di Varna "Char", e la tua prima allenatrice è la leggenda Maria Chipriyanova. Qual è il tuo ricordo più brillante?
- Ricordo quando mia madre mi portò nella sala con la signora Chipriyanova, avevo sei anni. Ricordo molte cose. Il ricordo più vivido mi viene in mente quando stavamo tutti imparando a lanciare e prendere la palla con i piedi. Ci sono riuscite tutte, ma io no. Non ne ho mai presa una. Ero come una macchina da scrivere, lanciavo e lasciavo cadere. Non ho preso la palla quel giorno, ma ci sono riuscita dopo.
- Qual è il merito della tua personal trainer Filipa Filipova nel diventare una star della ginnastica ritmica?
- Ha uno dei più grandi meriti per il mio successo, perché ha visto qualcosa in me quando ero piccola. Mi ha preso dalla signora Chipriyanova, ha iniziato ad allenarmi e fino alla fine è stata con me durante il mio viaggio, che non è stato per niente facile. Molte volte ho provato ad entrare in nazionale senza successo. È sempre stata al mio fianco fino a quando non mi sono finalmente unita alla squadra nazionale e ho continuato a lottare per il mio posto in essa. Quando ho avuto difficoltà, lei è stata sempre al mio fianco e mi ha aiutato molto.
- Che cos'è per te: più allenatrice o più amica?
- Quando mi sono allenata a Varna con lei, era più un'allenatrice, perché era la mia coach ogni giorno. Ma poi, quando mi sono separata e sono venuta a Sofia, posso dire che è diventata una mia carissima amica.
- Inizi come ginnasta individuale e poi fai parte del gruppo - cosa ha reso necessario questo cambiamento?
- Sì, sono stata chiamata per essere la riserva della squadra precedente - le ragazze che hanno vinto una medaglia di bronzo a Rio. Ma molto prima di queste Olimpiadi, sono tornata ad allenarmi individualmente e stavo già pensando al prossimo ciclo di come avrei eventualmente gareggiato individualmente. Ma è successo che era ora del test nazionale per le nuove squadre e l'ho passato. Non sapevo ancora cosa avrei fatto, individuale o gruppo. Ricordo che un giorno la signora Raeva è venuta in sala e mi ha chiesto: "Simona, tu insieme o individualmente, cosa hai intenzione di fare?" Poi ovviamente avevo già preso la decisione, perché avevo detto che sarei rimasto nell'ensemble. Nel momento in cui ci siamo riunite, con tutte queste ragazze e con la signora Vessela Dimitrova, ho sentito qualcosa di speciale nell'aria e ho deciso che quello era il mio posto. Mi è piaciuto lì e ho preso la decisione giusta.
- Quali difficoltà hai dovuto superare in questi 20 anni in palestra?
- Forse ogni atleta dice di aver superato molte difficoltà. Fin dall'inizio, non sono mai stata una delle ginnaste che hanno tutto facile e le cui porte sono spalancate. Per tutto quello che volevo raggiungere, ho attraversato molte difficoltà. Il fatto stesso che io stia finendo la mia carriera sportiva all'età di 26 anni, e che le mie colleghe abbiano sette anni in meno, significa che le cose sono diventate un po' più difficili per me, mi ci è voluto un po' più di tempo. Ma penso che ogni singola cosa mi abbia insegnato tante altre cose e preparato a ciò che mi aspettava. Ho aspettato queste ragazze, perché sono davvero sicuro che fosse con loro che dovevamo andare a queste Olimpiadi per avere questa magia ed ottenere la medaglia d'oro.
- Simona, dimmi cosa si nasconde per chi vede solo delle ragazze sorridenti che escono per fare un'altra combinazione?
- Il lavoro che svolgiamo in sala ogni giorno è sempre nascosto alla gente. L'allenamento non è la nostra parte preferita, ovviamente. Questi sono allenamenti quotidiani in cui facciamo assolutamente la stessa cosa, sempre la stessa cosa. Piace a tutti, ma quando hai un obiettivo e sai cosa devi fare per avere successo, in qualche modo ti mantiene attivo, così come la convinzione che ci riuscirai.
- Cosa ti ha pesato di più in questo periodo? Ci sono stati momenti in cui eri sul punto di ritirarti dalla ginnastica ritmica?
- Sono una tale persona che quando dico che mi arrenderò, non saranno solo chiacchiere vuote, ma mi arrenderò davvero. Quindi non sono mai stata così estrema. Sì, ci sono stati momenti in cui tutti per affetto buttano via tutto e dicono: "Non ce la faccio più". Ma non ho approfondito molto i momenti come quello né pensavo davvero di arrendermi. Dal momento in cui noi cinque ci siamo messe insieme, ci siamo sempre aiutate molto ed è stato più facile per noi, quindi non c'erano cose che mi pesassero.
- Hai avuto infortuni gravi?
- Ecco, ho già terminato lo sport e posso tranquillamente affermare che in tutti questi anni non ho subito infortuni gravi, cosa di cui sono molto grata.
- Perché ti piace dire che si dovrebbe credere in quello che si fa?
- Perché ha senso per ognuno continuare a lavorare ogni giorno per quello che vuole ottenere. Se non hai fede, sarai completamente demotivata. Molte cose si sono accumulate su di noi che ci hanno fatto esitare. Anche prima delle Olimpiadi abbiamo avuto una competizione: il Campionato Europeo a Varna, dove abbiamo fatto molti grandi errori. È stato poco prima delle Olimpiadi e questo ci ha scosso. Ma dovevamo solo credere che quando sarebbe arrivato per noi il momento di andare alle Olimpiadi, allora le cose avrebbero funzionato.
- Parliamo troppo spesso di queste Olimpiadi e del tuo più grande successo. Questo è il consiglio, ovviamente, per te e le ragazze dell'ensemble, ma quando hai capito esattamente cosa avevi ottenuto?
- Certamente non quando è successo, perché poi credo che nessuno sapesse cosa stesse succedendo. Abbiamo appena gridato: “Siamo su! Ha funzionato! Siamo prime! Non possiamo crederci!“
Ma credo che nessuno si sia reso conto di quanto sia storica questa medaglia, in quanto è davvero la prima per la ginnastica ritmica in Bulgaria. E forse non ce ne siamo ancora rese completamente conto.
- Sei rimasta sorpresa dalla reazione della squadra russa?
- Nell'interesse della verità in una certa misura, sì, perché non mi aspettavo così tanto tempo dopo la gara che continuassero questi commenti da parte loro. Ma tutti sanno che la Russia si stava preparando per essere campionessa olimpica. È normale avere in loro insoddisfazione e cercare in qualche modo di sminuire il nostro lavoro e il nostro successo.
- Qual è stata la cosa più difficile per te in queste Olimpiadi?
- La cosa più difficile è stata superare tutte le emozioni che imperversano dentro di me, uscire sulla pedana ed essere assolutamente cool, calma e concentrata per fare ciò che dovevo fare.
- Come si ottiene tutto ciò di cui parli?
- Tutto questo si ottiene ogni giorno in palestra. allenando ogni tipo di situazione. La signora Dimitrova si è assicurata che non siamo molto calme, che abbiamo una tensione costante, in modo che quando andiamo e la tensione è davvero enorme, possiamo farcela.
- Come reagisci alle decisioni arbitrali sbagliate, perché il tuo sport è molto soggettivo? Quando una persona si allena, si allena e alla fine non ottiene un voto adeguato, questo lo uccide...
- In linea di principio, non commento il giudizio, poiché questo non è il nostro lavoro. Dobbiamo fare ciò che ci viene richiesto, ma è abbastanza spiacevole quando sai che sei migliore e la gente lo vede, ma non sei apprezzata. Non è molto carino, sì.
- Alla fine dei giochi hai portato la bandiera della Bulgaria - come ci si sente?
- È un grande onore per me. L'avevo desiderato cinque anni fa, quando la squadra precedente aveva terminato e Mihaela Maevska ha portato la bandiera. Non so come sia successo, perché è esattamente come immaginavo la finale dei Giochi Olimpici, con una medaglia d'oro e come avrei portato la bandiera. In effetti, tutti gli altri atleti se ne erano andati, quindi forse hanno reso la scelta più facile, ma ha funzionato ugualmente ed ero molto felice. È stato un grande onore portare la bandiera. La performance di chiusura è stata spettacolare.
- L'accoglienza in Bulgaria ti ha sorpreso? Ti aspettavi di avere così tante persone, così tanta gioia e amore per te?
- Di certo non ci aspettavamo così tante persone. Non ci aspettavamo che accadesse fuori. Le accoglienze sono sempre state dentro l'aeroporto, ma ora forse per via dei provvedimenti è successo fuori. C'erano davvero tante persone, tanti regali, poster di tutti i bambini, ci avevano provato molto. Ho visto come ci ammirano, il che ci rende molto felici, perché sono i prossimi. Sono contenta che siamo un buon esempio per i bambini piccoli.
- Dov'è la medaglia d'oro olimpica?
- A casa. Gli ho reso un posto speciale con vari oggetti che mi ricordano le Olimpiadi.
- Sta arrivando un anno indimenticabile per te. Hai ricevuto una proposta di matrimonio dal tuo amico Nikola Yanachkov: ha scelto un posto adatto ed è riuscito a sorprenderti?
- Sicuramente il posto era giusto. Mi piace molto l'Italia, la nostra vacanza è andata davvero molto bene. È stato molto intenso, non posso definirlo una pausa, perché non ci siamo fermati. Non pensavo potesse decidere di offrirmelo adesso, quindi è stata davvero una grande sorpresa.
- I classici sono tornati: un giocatore di football sposa una ginnasta ritmica. L'associazione è chiara: Nasko Sirakov e Iliana Raeva.
- Beh, non è stato un calciatore per molto tempo, ma il fatto che sia stato nel grande sport, penso che mi abbia aiutato molto, perché mi ha capito molto durante tutti questi anni in cui mi sono allenata. Era al mio fianco e da atleta mi ha capito e mi ha aiutato.
- Come mantieni una tale connessione quando sei nella sala per 10-12 ore, costantemente nei campi?
- Esattamente che sapeva di cosa si trattava. Sapeva qual era il mio obiettivo e il mio sogno, mi ha supportata al 100% e mi ha capita.
- Che tipo di persona è Iliana Raeva?
- Si possono scrivere libri su Iliana Raeva. Lei è davvero una persona molto interessante. E' una persona responsabile dalla quale puoi davvero imparare molto, allo stesso tempo è molto divertente e puoi ridere fino alle lacrime. Una donna che sa motivare molto bene.
- Cosa prenderesti dal suo personaggio?
- Prenderei le sue doti di leadership. È una persona che sa davvero guidare, motivare e dare il meglio di sé per andare avanti in tutto ciò che fa.
- Simona, di cosa non puoi fare a meno? Certamente non la ginnastica ritmica…
- Non posso fare a meno delle persone che amo. Non credo che nessuno possa farne a meno.
- Chi è stato il primo a congratularsi con te per la medaglia d'oro a Tokyo?
- Dato che non avevo internet in sala, nel momento in cui sono tornata al villaggio olimpico, ho iniziato a chiamare. Non ricordo chi ho chiamato per primo, ma ho chiamato mia madre, mia sorella, la mia amica e il mio personal trainer, oltre ad altri amici. Tutte le conversazioni sono iniziate prima con la medaglia, poi sono arrivata io.
- Tua madre ha avuto il coraggio di guardare le tue routine?
- Oh no. Aveva incontrato il mio personal trainer Filipa Filipova nel nostro paese e hanno guardato le qualifiche, ma non ha visto le finali, era nell'altra stanza.
- Cosa sono per te Varna e Sportpalace?
- Distinguo tra i due. "Sportpalace" è un luogo dove si sono svolti molti dei nostri allenamenti. Penso che ogni camp ci sia stato molto utile, perché ogni volta che tornavamo a Sofia dopo un camp allo Sportpalace, eravamo molto avanti. Un posto che associo a un sacco di cose - emozioni positive e non così positive. Ma Varna è la mia città natale, che amo moltissimo e ogni volta ci ritorno con tanta voglia. Mi piace sempre molto.
- Il teatro bulgaro ha perso il fatto che non potevi realizzare il tuo sogno d'infanzia di diventare un'attrice?
- Non posso dire se sarò una brava attrice. Ho certamente dei talenti recitativi, a giudicare dalle persone. Tutti mi dicono: "Dovevi fare l'attrice!" Potrei non essere affatto all'altezza, ma ci proverei sicuramente perché è molto interessante per me.
- Hai pensato a cosa farai dopo la fine della tua carriera? Vedo già che puoi iscriverti a NATFA (National Academy of Theatre & Film Arts) ma hai pensato a qualcos'altro?
- Non lo so.
- È una scelta difficile, perché finora la tua quotidianità è stata chiara, ma d'ora in poi tutto cambia radicalmente?
- Sì e se decidi in un'altra direzione, tutto è nuovo. Sarà abbastanza difficile. Per ora non andrò subito a fare l'allenatrice, magari questo accadrà in futuro. Non posso dirlo perché è davvero troppo presto per me, ma il tempo lo dirà. Sono una persona che non può stare a casa in un posto, devo fare sempre qualcosa, quindi penso che cambierò idea in fretta.
- Qualcosa per terminare la nostra conversazione?
- Grazie mille!CITAZIONESimona Dyankova: I am no longer officially a gymnast and I feel good
Simona Dyankova, captain of our rhythmic gymnastics ensemble, which won gold at the Olympic Games in Tokyo, is a guest on the show "Code Sport" on TV. Smiles lit up the faces of the Bulgarians, thanks to five talented girls, turned into an invincible team by the coach Vessela Dimitrova and by the grandma of our rhythmic gymnastics Iliana Raeva. The ensemble virtually left the stage at the top, but failed to add to the Olympic gold and world title in Japan. The team was prevented from participating due to the serious injury of Laura Traats.
"Simona, hello!" We are happy that he accepted our invitation to appear on the show "Code Sport"! First let's ask you how are you?
- Thank you very much for the invitation. I'm fine, I'm not officially a gymnast anymore and I feel good.
- Was there a disappointment with the fact that you and your teammates failed to participate in the World Cup in Japan?
- Yes, of course, there was a slight disappointment, because we were really well prepared. We were ready, we went, we did a whole workout. People saw that we were prepared and by no means gave up after the Olympic gold medal. But we know that this was the right decision, so we do not regret it. The bitterness that we failed to get on the carpet once again as a team in a big competition, such as the World Cup, is there, but it is very small.
- And when did it become clear that you are missing the world championship?
- After the first training day, we were in two trainings. In the evening we were gathered in one of the rooms and Mrs. Raeva told us that she was stopping us, because Laura's injury had really worsened and the risk was huge. I think they made the right decision - to stop, not to take this huge risk, because we actually finished in the best way at the Olympics and took the biggest medal we've always dreamed of, so we didn't have much to lose.
- How does Laura Traats react? You wrote that she was ready to compete, even though she was injured.
- Yes, we are all athletes and we know how much it costs us to prepare and go to a competition. I knew she would grit her teeth until they stopped her. She would not give up on her own, even though she knew the risk. But she was very sick because she had already endured this pain, we were already there and we knew we could handle it. She was sick of us not being able to take part.
- Were you surprised by the reaction of the people when it became known that you were missing the world championship? Many of them encouraged you, you are just Bulgaria's favorites.
- I certainly did not see all the comments, but from those I saw, people supported us. We were told that we were already golden girls, that we had already taken what we wanted. And this race will not be a disappointment for them or for us if we miss it, for which we thank them, because we needed to hear that. We really wanted to participate, it was another dream of ours - to become world champions. But it wasn't a drama that we stopped because we knew how much worse things could have happened if we had continued. The fact that we had already made our dream come true helped us.
- What did you say to yourself when you left the country where your biggest dream came true - you won the Olympic gold? We must mention that you were preparing to end your career with another gold, right from the world championship.
- "Exactly in Japan, yes." Well, we're happy. We are satisfied with the overall career, we will be able to make a good benefit. When we left, we said to ourselves that everything made sense. All the things we endured, everything we went through was not in vain, it made sense and we are glad that we reached the Olympics. There really was a good chance it wouldn't happen at all. There was constant news that the Olympics might not take place due to the situation with COVID-19. This burdened us a lot, I personally did not want to hear such news because it affected me very badly. When someone told me that it was not known if there would be an Olympics, I replied, "No, please, there will be an Olympics for sure." When we went there, I wrote them something that ended with "this is our Olympics" and the fact that we are already there is a small victory.
- What does it mean to be the captain of our rhythmic gymnastics ensemble? What is behind this recognition?
- It was a great recognition from my teammates to choose me. They showed that they trusted me and followed me for all five years. But it's a really huge responsibility. I feel responsible for everything that happens in the team. Apart from being a privilege, it is also a responsibility.
- Are you the chief negotiator when there are any questions with Ms. Raeva and the coaching staff?
- Yes, in general, I am the parliamentarian who directs things.
- Can you identify each of your teammates?
"I'll start with the size." I can say that Laura is a very good and responsible person who always has a plan. I am sure that if she continues in this way, and she will continue to be so responsible and dedicated to everything she does, there is no way she will fail. Steffi is a very pure person who trusts her faith and I think that helps her a lot in life. I didn't start in size, she is the youngest in our team to come in as a reserve, but she really saved the team and did very well. Madeleine is probably the most difficult character on our team. She is a rebel, I often had to talk to her, to settle things between her and our coach, but she is a person you can really count on and is ready for anything for your friends. Ercheto remained, she was the last to join our team. Also saved the team from Ellie's injury, it fit very quickly and very well. She is very sweet and sweet.
- You are with the girls in the rhythmic gymnastics hall again - what are you preparing for? The mention of a benefit - when will it be?
- Yes, we are currently preparing for the benefit and at the same time for a show in Spain. On November 20, all our Spanish fans are waiting for us. The benefit will be on December 16 in Arena Armeec. A really spectacular show is coming up.
- How do you feel when you see the love of people everywhere in our country?
- Our team really enjoys a lot of love. From the very beginning we received recognition from all spectators and fans of rhythmic gymnastics. This has always helped us a lot, because when we failed, we had nothing but support from them. We have always been told that we are the best, that next time we will succeed. And most of all, that we will succeed when we want the most, as it happened. I want to thank all the people who have been with us over these five years and have always supported us.
- Now I will take you back to the beginning of your career. Little Simona is part of the Varna club "Char", and your first coach is the legend Maria Chipriyanova. What is your brightest memory?
- I remember when my mother took me to the hall with Mrs. Chipriyanova, I was six years old. I remember a lot of things. The most vivid memory comes to my mind when we were all learning to throw and catch the ball with our feet. They all succeeded, but I did not. I never caught one. I was like a typewriter - throwing and dropping. I didn't catch the ball that day, but I succeeded later.
- What is the merit of your personal trainer Filipa Filipova to become a star in rhythmic gymnastics?
- She has one of the greatest merits for my success, because she saw something in me when I was little. He took me from Mrs. Chipriyanova, started training me and until the end he was with me through my journey, which was not easy at all. Many times I tried to enter the national team unsuccessfully. She was always by my side until I finally joined the national team and continued to fight for my place in it. When I had difficulties, she was always by my side and helped me a lot.
- What is it for you - more coach or more friend?
- When I trained in Varna with her, he was more of a coach, because he was my coach every day. But then, when I separated and came to Sofia, I can say that she is a very good friend of mine.
- You start as an individual competitor, and later you are part of the ensemble - what necessitated this change?
- Yes, I was called to be the reserve of the previous team - the girls who won a bronze medal in Rio. But long before this Olympics, I came back to train individually and I was already thinking about the next cycle how I would eventually compete individually. But it so happened that it was time for the test for the new teams and I took it. I still didn't know what I was going to do - individually or as an ensemble. I remember one day Mrs. Raeva came to the hall and asked me: "Simona, you ensemble or individually, what are you going to do?" Then I had obviously already made the decision, because I said that I would stay in the ensemble. The moment we were gathered, with all these girls and with Mrs. Vessela Dimitrova, I felt something special in the air and decided that this was my place. I liked it there and I made the right decision.
- What difficulties did you have to overcome during these 20 years in the hall?
- Maybe every athlete says that he has overcome many difficulties. From the very beginning, I have never been one of the gymnasts who have everything easy and their doors are wide open. For everything I wanted to achieve, I went through many difficulties. The very fact that I am finishing my sports career at the age of 26, and my colleagues are seven years younger, means that things have become a little more difficult for me, a little more time has taken me. But I think that every single thing has taught me many other things and prepared me for what awaits me. I waited for these girls, because I'm really sure that it was with them that we had to go to this Olympics to get this magic and get the gold medal.
- Simona, tell me what is hidden for people who see only some smiling girls who go out to perform another combination?
- The work we do in the hall every day is always hidden from the people. Training is not our favorite part, of course. These are daily workouts in which we do absolutely the same thing, the same thing. Everyone likes it, but when you have a goal and you know what you have to do to succeed, it somehow keeps you, as well as the belief that you will succeed.
- What weighed you the most during this period? Were there times when you were on the verge of retiring from rhythmic gymnastics?
- I am such a person that when I say that I will give up, it will not be just empty talk, but I will really give up. So I've never been so extreme. Yes, there have been times when everyone out of affect throws everything away and says, "I can't take it anymore." But I haven't delved much into moments like that and really think about giving up. From the moment the five of us got together, we always helped each other a lot and it was easier for us, so there were no things that weighed on me.
- Did you have any serious injuries?
- Here, I have already finished the sport and I can safely say that in all these years I have not suffered from serious injuries, for which I am very grateful.
- Why do you like to say that one should believe in what one does?
- Because it makes sense for him to continue and work every day for what he wants to get. If you do not have faith, you will be completely unmotivated. A lot of things piled up on us that made us hesitate. Even before the Olympics we had a competition - the European Championship in Varna, where we made many big mistakes. It was very shortly before the Olympics, which shook us. But we only had to believe that when the time came for us to go to the Olympics, then things would work out.
- Too often we talk about this Olympics and your greatest success. This is the tip, of course, for you and the girls in the ensemble, but when did you realize exactly what you had achieved?
- Certainly not when it happened, because then I think no one knew what was happening. We just shouted, “It's up! It worked! We are the first! We can't believe it! ”But I don't think anyone realized how historic this medal is, as it really is the first for rhythmic gymnastics in Bulgaria. And maybe we haven't fully realized yet.
- Were you surprised by the reaction of the Russian team?
- In the interest of truth to some extent, yes, because I did not expect so long after the race to continue these comments on their part. But everyone knows that Russia was preparing for Olympic champions. It is normal to have dissatisfaction in them and to seek in some way to belittle our work and our success.
- What was the most difficult for you at this Olympics?
- The hardest thing was to overcome all the emotions that rage inside you, to go out on the carpet and be absolutely cool, calm and concentrated to do what you need to do.
- How is everything you talk about achieved?
- All this is achieved every day in the gym by training all kinds of situations. Mrs. Dimitrova has made sure that we are not very calm, that we have constant tension, so that when we go and the tension is really huge, we can cope.
- How do you react to the wrong refereeing decisions, because your sport is very subjective? When a person trains, trains and finally doesn't get an adequate grade, it just kills him…
- In principle, I do not comment on the judging, as this is not our job. We have to do what is required of us, but it is quite unpleasant when you know that you are better, and people see it, but you are not appreciated. Not very nice, yes.
- At the closing of the games he carried the flag of Bulgaria - how does it feel?
- It is a great honor for me. I had wished for this five years ago, when the previous team ended and Mihaela Maevska carried the flag. I don't know how it happened, because that's exactly how I imagined the final of the Olympic Games - with a gold medal and how I would carry the flag. As a matter of fact, all the other athletes had left, so maybe they made the choice easier, but it still worked out and I was very happy. It was a great honor to carry the flag. The closing performance was spectacular.
- Did the reception in Bulgaria surprise you? Did you expect to have so many people, so much joy and love for you?
- We certainly did not expect so many people. We didn't expect it to happen outside, the receptions were always inside the airport, but now maybe because of the measures it happened outside. There were really a lot of people, a lot of gifts, posters from all the children, they had tried very hard. I saw how they admire us, which makes us very happy, because they are the next ones. I am glad that we are a good example for young children.
- Where is the Olympic gold medal?
- At home. I made him a special place with various objects that remind me of the Olympics.
- An unforgettable year is coming for you. You received a marriage proposal from your friend Nikola Yanachkov - did he choose a suitable place and did he manage to surprise you?
- "Certainly the place was right." I really like Italy, our vacation really went very well. It was very intense, I can't call it a break, because we didn't stop. I didn't think he could decide to offer it to me now, so it really was a big surprise.
- The classics are back - a football player marries a rhythmic gymnast. The association is clear - Nasko Sirakov and Iliana Raeva.
- Well, he has not been a footballer for a long time, but the fact that he was in the big sport, I think it helped me a lot, because he understood me a lot during all these years in which I trained. He was by my side and as an athlete he understood me and helped me.
- How do you maintain such a connection when you are in the hall for 10-12 hours, constantly in camps?
- "Exactly that he knew what it was about." He knew what my goal and dream was, he supported me 100% and he understood me.
- What kind of person is Iliana Raeva?
- Books can be written about Iliana Raeva. She is really a very interesting person. Ham is a responsible person from whom you can really learn a lot, at the same time he is a lot of fun and you can laugh to tears. A man who knows how to motivate very well.
- What would you take from her character?
- I would take her leadership qualities. She is a person who really knows how to lead, motivate and give the best of herself in order to move forward with everything she does.
- "Simona, what can't you do without?" Certainly not rhythmic gymnastics…
- I can't do without the people I love. I don't think we can all do without it.
- Who was the first to congratulate you on the gold medal in Tokyo?
- Since I did not have internet in the hall, the moment I returned to the Olympic village, I started calling. I don't remember who I called first, but I called my mother, my sister, my friend and my personal trainer, as well as other friends. All the conversations started first with the medal, then I showed up.
- Does your mother have the nerve to watch your routines?
- Oh no. She had met with my personal trainer Filipa Filipova in our country and they watched the qualifications, but she did not watch the finals, she was in the other room.
- What is Varna and Sportpalace for you?
- I distinguish between the two. "Sportpalace" is a place where a lot of our training took place. I think that every camp there was very useful for us, because every time we returned to Sofia after a camp at Sportpalace, we were very advanced. A place that I associate with an awful lot of things - both positive and not so positive emotions. But Varna is my hometown, which I love very much and every time I return there with great desire. I always like it a lot.
- Did the Bulgarian theater lose that you could not make your childhood dream of becoming an actress come true?
- I can't say if I will be a good actress. I certainly have some acting talents, judging by the people. Everyone tells me, "You were supposed to be an actress!" I may not be up for it at all, but I would definitely give it a try because it's very interesting to me.
- Have you thought about what you will do after the end of your career? I already see that you can enroll in NATFA, but did you think of something else?
- I do not know.
- Is it a difficult choice, because so far your daily life has been clear, but from now on everything changes radically?
- Yes, and if you decide in another direction, everything is new. It will be quite difficult. For now, I will not go immediately to become a coach, maybe this will happen in the future. I can't say because it's really too early for me, but time will tell. I'm a person who can't stay at home in one place, I have to do something all the time, so I think I'll change my mind quickly.
"Something to end our conversation?"
- Thank you very much!. -
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Masterclass: 
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DYANKOVA Simona (BUL) |
