Carol BRESSANUTTI (ITA)

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  1. Andrea Rika
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    Carol Bressanutti: continua per rappresentere l'Italia alle Olimpiadi 2018 in Corea

    Carol, ci racconti il tuo esordio nel mondo del pattinaggio? Quanti anni avevi quando hai iniziato a pattinare e quali sono state le tue prime esperienze?

    Carol: Ho cominciato a pattinare a 9 anni dopo avere praticato altri sport, dalla ginnastica artistica alla danza fino allo sci. Devo però confessare che da quando ho indossato per la prima volta i pattini ho capito che quella sarebbe stata la mia strada. Ho iniziato a gareggiare, come tutte le ragazzine, nelle competizioni Free, poi ho continuato categoria dopo categoria fino ad arrivare in Senior. Ho sempre guardato le ragazze più grandi di me con ammirazione.

    Come si svolge la tua giornata di allenamento? Sei seguita da Silvia Martina e Lorenzo Magri è il tuo coreografo. Com’è lavorare con loro? Dove ti alleni?

    Carol: Mi alleno tutti i giorni ad Egna. Comincio la mattina presto con l'allenamento sul ghiaccio, passo, quindi, alla preparazione atletica oppure alla danza e, successivamente, mi sottopongo ad altre due sessioni sul ghiaccio. Talvolta, nel pomeriggio, inserisco ancora un allenamento in palestra. Quando riesco a concentrare la preparazione nella mattina dedico il resto della giornata all'università. Da poco tempo sono seguita da Silvia Martina con cui mi trovo molto bene, ma anche il mio lungo rapporto con Lorenzo Magri è stato importante perché è con lui che ho partecipato ai Mondiali junior e senior e sono contenta che mi segua ancora per le coreografie.

    Lo scorso anno ti avevamo vista nei panni di un’affascinante Audrey Hepburn. Parliamo, invece, dei programmi di questa stagione, partendo dal corto: “Suite for Solo Cello” di Johan Sebastian Bach. Da dove nasce questa scelta?

    Carol: Le idee per le musiche sono, quasi sempre, di Lorenzo che me le propone. Quando mi rendo conto che un brano è adatto a me, alle mie caratteristiche, che mi trasmette qualcosa, allora lo elaboro con lui. Per quanto riguarda questa musica trovo sia molto raffinata, sicuramente un po' difficile da interpretare, ma non così comune e ripetitiva come altre musiche nel pattinaggio. Ecco perché l'ho scelta!

    Per il lungo “La vie en rose”, una canzone coinvolgente portata al successo dalla grande Edith Piaf. Ci parli di questo programma?

    Carol: E' stato, come sempre, Lorenzo a suggerirmi questa canzone. Dalla prima volta che l'ho sentita me ne sono subito innamorata, anche per l'inserimento di un parte cantata che è l'innovazione di quest'anno. Ho voluto vedere anche il film sulla storia di Edith Piaf per capire meglio la figura di questa donna affascinante e poter interpretare nel modo migliore la sua canzone. Penso sia un programma molto romantico che sento molto mio.

    Sei una delle pattinatrici più eleganti e non soltanto del panorama italiano. Sei tu a scegliere i tuoi costumi? Chi li realizza?

    Carol: Si, sono io a scegliere i miei costumi e lo faccio insieme a Lorenzo e a mia madre, che è una pittrice. Li disegniamo e vengono, poi, realizzati da una costumista che mi segue da tanti anni, Mara Pacini. Mara è di Milano ed è la mamma di Federica Bernardi, la pattinatrice di danza sul ghiaccio.

    Hai recentemente preso parte alle Universiadi. Che cosa studi? Al di là del risultato, com’è stata questa esperienza?
    Carol: Studio economia all'Università di Bolzano. Quella delle Universiadi è stata una bellissima esperienza, diversa dalle altre gare per il fatto di trovarci insieme ad atleti di diverse nazioni e sport. È stato bello conoscere molti altri sportivi e gareggiare come un team. Ho anche avuto la possibilità di visitare la città di Granada, mentre, solitamente, si vedono solo aeroporti e palaghiacci. Purtroppo, a causa di un infortunio alla caviglia qualche settimana prima dell'evento, non sono riuscita a prepararmi al meglio e non sono stata in grado di realizzare i salti come avrei voluto.

    A livello tecnico quali sono i tuoi punti di forza e quali quelli di debolezza? Stai lavorando per inserire nuovi elementi nei tuoi programmi?

    Carol: I miei punti di forza sono sicuramente l'eleganza e l'interpretazione, le trottole e le sequenze di passi. I miei punti di debolezza sono lutz e flip che non riesco ancora a presentare in gara. Sto, però, lavorando per inserirli, come sto cercando di reintrodurre anche la combinazione triplo-triplo che avevo già presentato in gara, ma che quest'anno non ha funzionato.

    Chi è Carol Bressanutti fuori dal ghiaccio? Come trascorri il tuo tempo libero?

    Carol: Sono una ragazza normalissima, amo la musica, la moda, occasionalmente ho fatto qualche sfilata e servizio fotografico e cerco di impegnarmi anche negli studi. Tra allenamenti, viaggi e università il tempo libero è davvero poco, ma cerco di ritagliare qualche momento per stare con i miei amici, la mia famiglia e il mio adorato cane.

    So che fai parte della Polizia di Stato. Mi parli dell’esperienza in un corpo militare?

    Carol: É stata un'esperienza interessante e particolare. Ho dovuto fare esercitazioni di tiro con la pistola e imparare varie regole e disciplina. Ogni tanto mi devo recare a Moena che è la sede delle Fiamme Oro. Sono molto grata alla Polizia di Stato perché mi dà la possibilità ed il sostegno per allenarmi.

    I sogni di Carol fuori e sul ghiaccio.

    Carol: Come ogni atleta penso il più grande sogno sia quello di arrivare alle Olimpiadi. Vorrei migliorare le mie prestazioni per partecipare ai prossimi Europei e ai Mondiali. Al di fuori del ghiaccio, voglio riuscire a finire gli studi, anche se penso che per qualsiasi pattinatore sia difficile abbandonare il mondo del ghiaccio.


    Barbara Castellaro
    da ART ON ICE
     
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26 replies since 29/3/2013, 21:39   1069 views
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