Svetlana ZAKHAROVA (UKR)

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    E' la prima volta che noto l'esistenza di una sezione dedicata alla danza e, lasciatemelo dire, amo questo forum sempre di più!!! :wub:

    So che mi invidierete da morire, ma la Zakharova l'ho vista dal vivo in Don Quixote l'anno scorso! Ed era più che perfetta!! :D E a tutti i suoi fans: se siete di Napoli e dintorni, ad Aprile 2014 ballerà "Giselle" al Teatro San Carlo di Napoli insieme a Sergei Polunin, non perdetevela! :)
     
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    Io adoro la Giselle e come la interpreta lei, ma Napoli è proprio fuori mano!!!
     
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    Se eravate curiosi di sapere come si riscalda la Zakharova prima di una performance... ecco la risposta!

    Inutile dire che la sua flessibilità è impressionante.
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    Intervista a Svetlana in inglese. Ad intervistarla è un'altra ballerina, Maria Sascha Khan del balletto di Monaco di Baviera.
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    Svetlana si esibirà in Italia anche per questa stagione!

    Giselle al Teatro di San Carlo (Napoli) con Sergey Polunin: Topic QUI
    Giselle al Teatro alla Scala (Milano) con Roberto Bolle: Topic QUI
     
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    Svetlana ne Il lago dei cigni con Denis Rodkin al Teatro Bolshoi di Mosca, il mese scorso
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    Il 10 e l'11 gennaio 2015, Svetlana sarà impegnata in Italia nel gala internazionale "Les Etoiles" all'Auditorium della Conciliazione di Roma, alle ore 21 in entrambe le date.
    Insieme a lei ci saranno anche Marianela Nunez, Thiago Soares, Anastasia Stashkevich, Mikhail Lobukhin e tanti altri ballerini da compagnie internazionali.
     
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    Intervista al Corriere della Sera, a cui saranno allegati balletti in DVD ogni settimana!
    Ho trovato un errore nell'intervista, per cui sappiate che l'ho corretta prima di pubblicarla XD Il giornalista del Corriere aveva scritto che Svetlana si è formata all'Accademia Vaganova, io l'ho sostituita con quella di Kiev, perché Svetlana parla di quando aveva 10 anni, e alla Vaganova ci è andata quando ne aveva 16 o 17!


    Source | In English (by Gramilano.com)

    Zakharova, l’eleganza al potere: non temo le invidie intorno a me

    Il gesto poetico delle sue braccia, l’estensione delle gambe, l’eleganza del portamento, l’ossessione della perfezione. E poi quel volto che non ricorda nessun’altra ballerina, il naso affilato, il collo lungo…

    Il cigno della danza si chiama Svetlana Zakharova, classe 1979, l’étoile della Scala e del Bolshoi contesa dai più importanti teatri del mondo. Erano anni che una ballerina non richiamava attenzioni da rockstar. Si è appena ammirata a Roma nel gala curato da Daniele Cipriani, dove si è lanciata in Souvenir del repertorio di Petipa ma anche in una piccola gemma poco nota in Occidente, dal Talismano creato per il Mariinskij di San Pietroburgo nel 1889.

    Si è formata inizialmente alla Scuola Coreografica di Kiev, tra le scuole di balletto più note al mondo:
    «Lì dentro la lotta è durissima, avevo dieci anni, più volte avrei voluto lasciare tutto per tornare a casa dalla mia famiglia. Questo non significa che il mondo della danza sia quello raccontato nel film Il cigno nero, che avevo sempre evitato fino a quando mi capitò di vederlo in aereo mentre ero in volo per gli Stati Uniti».

    Vuole dire che non ha mai vissuto episodi sgradevoli, come ci raccontò la prima ballerina dell’Opera di Roma, Gaia Straccamore, che ha lavorato con lei, a cui tagliarono i lacci delle scarpette?
    «Beh, io un giorno al Bolshoi trovai l’abito tagliato a metà, un minuto prima di entrare in palcoscenico: ricordo le mani tremanti di una sarta del teatro che riparava il mio costume mentre stava per iniziare lo spettacolo. Non ho mai capito chi fu il colpevole. Ci sono molte invidie intorno a me, ma cerco di non lasciarle avvicinare, di farmele scivolare sopra».

    Se i gala sono serate da fuochi d’artificio, sono le pietre miliari del balletto classico, come Giselle, a dare un’idea completa del pianeta Zakharova:
    «Non dimentichiamo la danza contemporanea, che ti permette di accedere a nuove tecniche e conoscenze. Ma certo Giselle… Avevo 17 anni quando lo ballai la prima volta al Mariinskij, avevo studiato con la mia insegnante Olga Moiseyeva ogni dettaglio del corpo e dell’anima; pur essendo molto giovane avevo la consapevolezza che stavamo realizzando qualcosa di veramente importante».

    Dal 2005 è Artista Emerito della Russia, l’anno dopo ha ricevuto il Premio di Stato di Russia. È stata anche parlamentare nel partito della Russia Unita (sostenitore di Putin), come a dire la prima étoile alla Duma, esperienza che non deve aver lasciato buoni ricordi se non ne vuole parlare.
    È nata in Ucraina, ma si considera russa al cento per cento.

    «Non so quale sarà la via d’uscita della crisi attuale, non parlo di politica».

    Molto riservata, dice che il suo idolo è stato Baryshnikov, non si sbilancia sui propri partner ma dice di amarne tre, Roberto Bolle, David Hallberg e Igor Zelensky; e sulle sue preferenze nel repertorio di oggi se la cava con una battuta:
    «Sono infedele. Ma solo con i coreografi».

    Ha una bambina di quattro anni, suo marito è il celebre violinista Vadim Repin, con cui ha tenuto uno spettacolo a Ravenna. Lui suonava, lei ballava:
    «Fu un progetto unico, spero di trovare il tempo per svilupparlo in futuro».

    Una volta ha detto che le piacerebbe fare l’attrice in un film…
    «Mi piace il cinema, amo le storie di re e regine, ultimamente ho rivisto Il dottor Zivago ed è stato elettrizzante; così come mi piace l’idea di debuttare come attrice, ma non adesso, non posso permettermi di lasciare la danza per un lungo periodo di tempo».

    Già, la danza: il primo grande amore.
    «Il mio mondo è totalizzante, richiede abnegazione. Quanti sacrifici, anche nel cibo! Mi nutro di vitamine, la mia dieta è il mio lavoro. La danza è la mia vita».
     
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    A volte non capisco le domande... che a volte non sono domande.
    E credo che le sue parole siano state molto manipolate per stare all'interno dello spazio giornalistico. Ma il senso secondo me risulta alterato: il giornalista le ha fatto dire quello che voleva lui.
     
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    A me dà l'impressione che sia un'intervista pilotata anche perché nelle risposte del Corriere noto una contraddizione rispetto ad un'altra intervista su "Grazia" che risale a 3 anni fa, in cui affermava di avere un ottimo rapporto col cibo e in cui addirittura diceva di amare quello italiano in particolare... nell'intervista del Corriere dice di nutrirsi di vitamine... non ho ben capito se volesse dire con questo che non può assolutamente mangiare schifezze o se per vitamine intendesse gli integratori... in quest'ultimo caso darebbe la solita impressione della "ballerina magrissima perché anoressica" a cui, purtroppo, credono molti.
    Tra Grazia (che se non sbaglio è comunque una rivista di gossip) e il Corriere... non saprei a chi dare retta, sinceramente.
    Nell'intervista tradotta in inglese che ho linkato, ci sono anche le domande (che purtroppo il Corriere ha lasciato praticamente sottintese... bah).
    Sono comunque d'accordo sulla sua scelta di non rispondere alla domanda sulla politica e contro il giornalista che invece le ha chiesto di parlarne. È una ballerina, non una candidata alle elezioni!

    Edited by *SnowQueen* - 8/9/2015, 19:24
     
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    Un'altra cosa che mi ha dato quest'impressione era l'affermazione di lei "la danza non è come nel film il cigno nero".
    E invece il giornalista sembra voler far credere il contrario, chiedendole se non è mai stata oggetto di invidie...
    cavolo, penso che la sua affermazione non si limitasse alle invidie, ma al mondo della danza per com'è ritratto. Manco io voglio vedere il film, ma so che è una storia di follia psicologica. L'affermazione poteva riguardare questo, neh? -_-"
     
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    Purtroppo quando il mondo della danza incontra quello del giornalismo, raramente ne deriva qualcosa di buono. Per quanto ne possiamo sapere, magari il giornalista non ha nemmeno mai visto Il cigno nero :P
    Tuttavia devo dire che l'invidia in teatri importanti come il Bolshoi è all'ordine del giorno, non è la prima volta che sento una storia del genere. Una volta alla ballerina Galina Ulanova (una delle migliori del secolo scorso) misero addirittura dei pezzi di vetro rotto nelle scarpette!

    Comunque io rimango dell'opinione che dovrebbe nascere la figura del "giornalista di danza" o qualcosa del genere, proprio come esistono i giornalisti sportivi XD
    Per fare un esempio... una volta in tv al telegiornale fecero una metafora "Svetlana Zakharova sta alla danza come Lionel Messi sta al calcio". Possibile che debbano tirare il calcio in ballo per ogni cosa?! Lol
     
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    Odette variation - Bolshoi Theatre 25/01/2015
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    "Swan Lake" Grand Pas de Deux with Denis Rodkin - Bolshoi Theatre 25/01/2015
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    E' un'eresia se dico che ... la trovo un pochino rigida sui salti? Ad esempio nella variazione di Odette appena postata...

    Mentre mi sorprende (ovviamente in positivo) come sia capace di rendere l'espressività e l'intensità della danza durante gli equilibri... sembra sia il suo corpo a parlare.
     
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    No, è vero che lo è! Penso che sia dovuto anche al fatto che le ballerine molto flessibili come lei tendano a "controllarsi" molto per non commettere errori tecnici. Essere flessibili può sembrare un vantaggio ma bisogna saper controllare la propria flessibilità: altrimenti rischi di "lanciare" troppo le gambe, non so se mi spiego. Per questo dà un senso di rigidità.

    Io comunque trovo che la Zakharova non sia la migliore 'saltatrice' in assoluto. Con questo non voglio dire che non sappia saltare, solo che secondo me ci sono ballerine che saltano con più elevazione, vedasi Natalia Osipova :)
     
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    Fotografie di Vladimir Fridkes, che ha organizzato una mostra intitolata Svetlana Zakharova: Still Frame al Multimedia Art Museum di Mosca.

    Svetlana Zakharova Still Frame © Vladimir Fridke Svetlana Zakharova Still Frame © Vladimir Fridke Svetlana Zakharova Still Frame © Vladimir Fridke Svetlana Zakharova Still Frame © Vladimir Fridke

    CITAZIONE
    At Moscow’s Multimedia Art Museum an exhibition of photographs by Russian photographer Vladimir Fridkes featuring Svetlana Zakharova has opened and will run until 8 March. The exhibition – called Svetlana Zakharova: Still Frame – is part of the IX Moscow International Biennale Fashion and Style in Photography 2015.

    Fridkes, a photographer for fashion magazines such as Vogue and Harper’s’ Bazaar, first turned to ballet in 2005, a few days before the beginning of the Bolshoi Theatre’s restoration project.

    "When I heard that the Bolshoi Theatre was to be closed for restoration, I realized that the atmosphere from all those old corridors and stairs where hundreds of thousands, maybe millions, of people had walked, the curtain which had risen and fell hundreds of thousands of times, and even the old Soviet symbols, would be lost. I had no idea how to photograph dancers, I just wandered around with my camera, trusting my intuition."

    The result was a series of photos called Ten Days To… published in the book Bolshoi and also exhibited at the Multimedia Art Museum in 2012.

    Now, six years later, Still Frame mixes studio shots with backstage photos of Zakharova, who chose Fridkes for this project. In an interview with RIA Novosti she said,

    "Half of the more than 60 pictures were taken in a studio, and the other half were taken when I was on stage, in rehearsal, and behind the scenes, even when I had no idea that I was being photographed. Some of them capture those moments that the audience cannot see and reveal some of the secrets of our profession. They are very strong images, and I’m happy to be working with such a talented photographer."

    Fonte

    Traduzione
    Al Multimedia Art Museum di Mosca, è stata aperta una mostra di fotografie del fotografo russo Vladimir Fridkes con la collaborazione di Svetlana Zakharova e durerà fino all'8 marzo. La mostra - chiamata Svetlana Zakharova: Still Frame - è parte della Biennale Internazionale di Moda e Stile nella Fotografia di Mosca 2015.

    Fridkes, fotografo per riviste di moda come Vogue e Harper's' Bazaar, si è interessato al balletto la prima volta nel 2005, pochi giorni prima dell'inizio del progetto di ristrutturazione del Teatro Bolshoi.

    "Quando seppi che il Teatro Bolshoi stava per essere chiuso per ristrutturazione, capii che l'atmosfera di tutti quei vecchi corridoi e scalinate dove centinaia di migliaia, forse milioni, di persone avevano camminato, il sipario che si era alzato e abbassato centinaia di migliaia di volte, e anche i simboli sovietici sarebbero andati persi. Non avevo idea di come fotografare i ballerini, semplicemente andavo in giro con la mia macchina fotografica, fidandomi del mio intuito."

    Il risultato fu una serie di foto chiamata "Dieci giorni a..." pubblicata nel libro "Bolshoi" e anche esposta al Multimedia Art Museum nel 2012.

    Adesso, sei anni dopo, "Still Frame" mescola scatti in sala con foto del backstage della Zakharova, che ha scelto Fridkes per questo progetto. In un'intervista con RIA Novosti, lei ha detto,

    "Metà delle più di 60 foto sono state scattate nella sala, e l'altra metà quando ero sul palcoscenico, durante le prove, e dietro le quinte, anche quando non avevo idea che mi stesse fotografando. Alcune di esse immortalano quei momenti che il pubblico non può vedere e rivelano i segreti della nostra professione. Sono immagini molto forti, e sono felice di lavorare con un fotografo così talentuoso."
     
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58 replies since 10/2/2012, 19:15   3453 views
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