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Tran-Ky-Ky
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Segnalo un interessante articolo di ArtOnIce che partendo dalla già citata intervista al NYT sviluppa una serie di riflessioni su certi eccessi del pattinaggio femminile.
Riguardo alla Gold, aggiungo le mie, di riflessioni.
Ricordo che una delle prime volte che ho assistito ad una sua performance, la telecronista aveva sottolineato come in patria i giornalisti facessero della facile suggestione sul suo cognome definendola una predestinata. All'epoca io mi ero detto che se questa ragazza non avesse avuto un carattere più che solido avrebbe fatto una brutta fine (dal punto di vista agonistico, ovvio).
Sono stato facile profeta.
E però se è vero che non le hanno reso la vita facile, è altrettanto vero che Gracie ci ha messo del suo, in passato come oggi.
Tralasciando la scellerata partecipazione alla tappa di GP di Mosca (un vero prontuario di come non si prepara un ritorno all'agonismo), mi pare che anche adesso si perseveri con gli stessi errori.
Mi sembra di aver capito, ad esempio, che Gracie abbia dichiarato che il suo obiettivo sono le prossime Olimpiadi. Intendiamoci, è del tutto legittimo. Ma poiché ha già dimostrato di reggere male la pressione e le aspettative, forse era il caso di tenere un profilo più basso dichiarando, per esempio, che per questo suo rientro alle gare non si pone limiti ma nemmeno obiettivi, se non quello di pattinare per il piacere di farlo.
Perché non è affatto detto che riuscirà a superare la concorrenza di casa per uno dei pass olimpici. E se non ce la farà, c'è il concreto rischio che il suo sia considerato un fallimento.
Nulla di nuovo sotto il cielo, sono cose già successe innumerevoli volte, e mi stupisco che lei, e il suo staff, non ci abbiano pensato.
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416 replies since 21/6/2011, 13:52 15805 views
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