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GiocosaTheQueen.
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Le mie foto di Ginevra e le altre azzurrine del team Italia (Malavasi, Cicconcelli, Tornatore, Violante, Vilucchi) sulla nuova pagina dedicata all'Italia:
http://giocosathequeen.altervista.org/phot...saro/italy-ita/
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International Tournament Città di Pesaro 2014
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Dal II Trofeo Città di Desio 2014
Photos by FIG
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Sashenka.
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Ginevra parteciperà agli Europei 2014 good luck! . -
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Baku 2014 Junior Team Competition . -
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Assoluti 2014
Edited by Elettra_dancer - 23/11/2014, 02:05. -
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EC Baku 2014
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Edited by Elettra_dancer - 19/8/2014, 01:34. -
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Ha degli infortuni, ma non ha smesso! . -
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E' tornata in pedana al campionato di serie B!! . -
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Serie A 2016
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Ginevra si era ritirata per un infortunio durante gli allenamenti con la squadra delle Farfalle e si era dedicata all'allenamento delle piccole della Polisportiva Virtus Orentano Fonte, ma tornerà in forza all'Etruria per la serie A di quest'anno!!! . -
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Serie A 2018
Edited by Elettra_dancer - 31/1/2019, 00:41. -
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Ginevra Fiore Parrini: dai piccoli attrezzi alla grande passerella di “Miss Italia”
Fonte
di Rebecca Alessi
26.08.2019
Dopo Vera Santagata, Noemi Iezzi, Laura Vernizzi e Rachele Risaliti, la Ginnastica Ritmica tornerà a essere di nuovo protagonista di Miss Italia, il concorso di bellezza più popolare e seguito in tutto il Paese.
Questa volta tocca a Ginevra Fiore Parrini, ginnasta toscana in forza per tanti anni all’Etruria Prato ed ex-individualista della nazionale italiana di Ritmica, con la quale ha disputato a livello internazionale, anche un Campionato Europeo individuale da Junior nel 2014 e un test-event per le Olimpiadi Giovanili di quell’anno.
Classe 1999, Ginevra ha partecipato a numerose competizioni individuali e per team ed è stata anche per un periodo nel centro tecnico di Desio. Dopo un lungo periodo di stop dovuto ad un infortunio alla schiena è tornata ad allenarsi, aiutando la sua squadra nei Campionati di Serie A nel 2018 e 2019, concludendo poi la sua carriera.
Successivamente ha deciso di intraprendere una nuova strada, fatta di passerelle e bellezza, fino ad arrivare alle selezioni regionali di Miss Italia e conquistando l’accesso alle pre-finali, previste per oggi a Mestre.
In attesa di conoscere il verdetto della giuria che potrebbe portarla alla finalissima del 6 Settembre, Ginevra ha raccontato a Ginnasticando.it la sua avventura e in nostra compagnia si è concessa a qualche bel ricordo legato alla sua carriera di ginnasta.
Dalle pedane della Ginnastica Ritmica alle passerelle dei concorsi di bellezza. Cosa ti ha portato ad affacciarti in questo mondo così visibile per una carriera diversa da quella sportiva?
Fin da piccola ho sempre voluto fare questa esperienza, grazie al fatto che mia mamma l’ha fatta da giovane, ti parlo di trent’anni fa. Però, per una ginnasta che già fa 6-7 ore di allenamento tutti i giorni non è facile e quindi ho detto: “quando finirò la mia carriera proverò” . Dopo l’infortunio di Desio e la ripresa in gara, ho deciso di fermarmi e dopo qualche anno mi sono detta: “l’ho sempre voluto fare fin da piccina, proviamo!”. Allora ho preso il coraggio, ho ripreso a fare un po’ di sport e ho affrontato questa nuova esperienza.
Sei stata dell’Etruria Prato, la stessa società di Rachele Risaliti, vincitrice di Miss Italia nel 2016. Avete avuto modo di confrontarvi su questa esperienza e se confermi questo, quali suggerimenti ti ha dato per questa avventura?
Sì, ho fatto tesoro dei consigli di Rachele. Non devo pensare solo alle fasce o a vincere, ma ad un’esperienza che mi aiuterà a “crescere” nella vita; sicuramente dovrò affrontarla in modo spensierato cercando anche di divertirmi, ma tutto può trasformarsi in un’esperienza formativa.
Della tua società ha fatto parte anche Marta Pagnini, due volte olimpionica e capitana della squadra nazionale nel precedente ciclo olimpico. Quanto conta per te il suo esempio come ginnasta ma anche come persona?
Tanto. Marta è sempre stata un mio punto di riferimento. Fin da quando ero bambina, la mia allenatrice Olga Tishina mi ha sempre detto che per ogni problema avrei dovuto rivolgermi a Marta, cosa che ho sempre fatto. Quindi, io la vedo più come una sorella perché ci siamo sempre sentite sia per la Serie A che per gli Europei. Anche per Miss Italia le ho chiesto dei consigli su come fare le interviste o sul parlare, visto che è stata il Capitano della nazionale per quattro anni. Di conseguenza, sono contenta che, nonostante si sia conclusa la sua carriera, lei mi è sempre stata vicina e mi ha sempre dato una mano, addirittura l’ho vista qualche giorno fa e mi ha detto “Mi raccomando, i nostri consigli per Miss Toscana!”.
Parliamo di Ginnastica Ritmica: qual è stata la tua esperienza più bella che ti ha lasciato la pratica sportiva?
Gli Europei Junior del 2014. Diciamo che sono stati forse la gara più importante che ho fatto: i ricordi che ho di quella gara mi hanno aiutata ad affrontare l’università e gli esami di stato, oltre ad entrare in passerella: il momento del fare il respiro e buttare l’asciugamanino a terra è sempre rimasto!
Diciamo che in quelle sensazioni dovevi entrare calma, senza andare troppo carica altrimenti facevi solamente “figuracce”. (ride)
Dopo molte esperienze internazionali, hai avuto un periodo di stop dovuto a due infortuni e da lì ci sono voluti anni per tornare al top.
Una volta recuperato, sei tornata a gareggiare in Serie A con le tue compagne dell’Etruria Prato. Com’è stato ritornare a gareggiare a distanza di tanto tempo?
Io quest’anno l’ho fatto per divertirmi, perché ero già consapevole che la mia carriera fosse al termine, però mi piace molto rimettermi in gioco ed entrare in pedana con i miei attrezzi e i miei body. Quindi quando mi hanno chiamata per riprovare per loro, visto che quest’anno erano in difficoltà, io mi sono lanciata e sinceramente non ci ho pensato due volte.
Continui a seguire la Ginnastica Ritmica?
La Ginnastica Ritmica mi è sempre piaciuta e sempre mi piacerà.
Cosa ne pensi del momento positivo che sta avendo la Ritmica italiana?
Sono contenta, anzi era l’ora che i giudici comprendessero che le nostre ginnaste valgono molto di più degli anni scorsi. Quest’anno le Junior hanno fatto passi da gigante e vedo in loro un grande futuro!
Quali sono i tuoi progetti dentro e fuori la Ginnastica?
Fuori dalla Ginnastica mi piacerebbe continuare a studiare, sono iscritta a dietistica a Pisa e mi piacerebbe fare medicina, quindi il prossimo anno riproverò il test d’ingresso: mi stavo preparando, ma a seguito degli impegni di Miss Italia non ho fatto in tempo. Così proverò a entrare a medicina, in caso contrario continuerò con dietistica, di conseguenza l’università è al primo posto.
Poi mi piacerebbe anche provare qualcosa sul mondo della moda e della televisione, e poi continuare ad allenare.
Chi è la tua ginnasta preferita di questo quadriennio?
Alexandra Agiurgiuculese.
Una ginnasta che ti ha dato tanta ispirazione per il lavoro in palestra?
Evgenia Kanaeva.
Se non avessi scelto la Ginnastica Ritmica, che sport ti sarebbe piaciuto praticare?
A me piacciono tutti gli sport. Quando facevo Ginnastica, d’estate mi mettevo a fare surf o facevo tennis o negli anni che ho smesso facevo pallavolo, quindi diciamo che mi piacciono un po’ tutti.
Però se devo dirne uno, forse avrei provato tennis o pallavolo.
Grazie Ginevra e in bocca al lupo per le tue future conquiste!
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"Digiuni, infortuni e sensi di colpa: la mia vita da farfalla della ritmica" - Ginevra Parrini oggi ha 23 anni: era entrata in Nazionale all’età di 14, ma la gioia è stata presto rimpiazzata dallo sconforto. "Iniziarono subito a inculcarci il dogma della dieta"
06.11.2022 di Paolo Lazzari
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Regole d’acciaio per plasmare corpi inscalfibili, impermeabili ai sentimenti. Così quei sorrisi acerbi sfumano in fretta in espressioni rigide. Il risultato va raggiunto ad ogni costo e pazienza se l’anima friabile di una ragazzina minorenne ne esce contusa. Certo, inizi presto a maneggiare la disciplina e ti tornerà utile per il resto dei tuoi anni. Magari sollevi anche qualche trofeo. Ma il prezzo da pagare è, troppo spesso, un urlo nero conficcato dentro per la vita.
Ginevra Parrini aveva soltanto cinque anni quando ha cominciato con la ginnastica ritmica: oggi che ne ha ventitre anche lei si fa coraggio e scava dentro un periodo che ha lasciato lividi. In nazionale, nel team di quelle farfalle che sono salite alla ribalta delle cronache, ci è arrivata quando ne aveva quattordici. Da lì in poi la trama comincia ad assumere tinte in controluce, fino a diventare tetra.
“Da piccola mi piacevano tutti gli sport. In particolare - racconta - mi disimpegnavo con la pallavolo, con la danza e la ginnastica ritmica, decisamente la mia preferita. Mi attiravano i body scintillanti, l’eleganza dei movimenti, la femminilità che scaturiva da ogni gesto. Se ne accorsero anche le mie prime allenatrici, che infatti dissero ai miei di puntare tutto in questa direzione. Anche perché avevo il fisico e il talento giusti”.
Quindi è deciso. Ginevra intraprende un percorso che all’inizio è lastricato di gioia e soddisfazioni abbondanti. Cresce in fretta e trangugia le tappe mescolando divertimento e determinazione. La nota una società più grande e lascia la tiepida zona di comfort locale. A quattordici anni approda nelle Farfalle, prima da individualista, poi in gruppo. Partecipa ai campionati Europei, ai Mondiali e a diverse competizioni internazionali. Qualcosa però inizia ad incrinarsi.
“Iniziarono da subito a inculcarci il dogma della dieta, perché era fondamentale che il concetto ci arrivasse prima che diventassimo più grandi. Salivo sulla bilancia ogni giorno e mi ripetevano che dovevo dimagrire, che ero troppo grassa, che non avrei mai disputato le gare importanti in quelle condizioni. Ci ispezionavano le camere per vedere se nascondevamo del cibo e se lo trovavano venivamo punite con allenamenti ancora più stremanti”.
In realtà Ginevra è una ragazzina magra, dalla figura possente ma affilata. Però non basta. “Al mio ingresso in Nazionale ho capito subito che la situazione era pesante. Quelle che prima erano semplici richieste si sono accentuate, fino a diventare pressanti avvertimenti. Iniziarono a dirmi che se non dimagrivo, se mi ostinavo a mangiare ed anche a bere, non avevo rispetto per la mia famiglia e per il Paese che rappresentavo. Che ero un’ingrata. Questo concetto ce lo ribadivano spesso, a tutte. Il divertimento con gli amici era proibito. Dovevi soltanto allenarti, per 9 lunghissime ore al giorno: era la mia passione e lo facevo, ma qualcosa cominciava a pesarmi. Ricordo che prima degli Europei la nostra cena consisteva in una mela. Facevamo di tutto per rientrare nei canoni imposti: il senso di colpa è una manipolazione psicologica potente su una ragazzina”.
Qui iniziano gli scompensi. Il corpo di Ginevra, come quello di molte sue giovani colleghe, fluttua costantemente di peso. Le ricadute in termini di salute fisica e mentale sono un macigno che preme ancora oggi. “Ad un certo punto iniziarono a pesarci anche quattro volte al giorno. Io restavo a digiuno per lunghi periodi, perdevo anche 10 kg di fila e poi riprendevo peso in pochissimo tempo. Il corpo, destabilizzato, non rispondeva più a dovere. Il ciclo si interrompeva. Gli svenimenti si moltiplicavano”.
Traumi che si traducono in lunghe sedute dallo psicologo, ma non esiste cerusico dei sentimenti che tenga, quando sanguini da dentro. “D’un tratto cominciai ad avere terrore di mettere piede in palestra. Mi avevano influenzato a tal punto che non volevo più mangiare nemmeno a casa: pensavo di essere irriconoscente verso tutti, se addentavo qualcosa. Questi problemi alimentari me li porto dietro ancora oggi, insieme a quelli fisici. Ho cinque protrusioni discali, ma loro al tempo facevano spallucce. Un giorno caddi sulla schiena durante un esercizio e non riuscivo più a rialzarmi. Mi sollevarono di peso dicendomi di camminare. Dovevo andare al pronto soccorso, ma negavano il problema. Mi feci le lastre e gliele stampai davanti, ma mi dissero che parlavo a sproposito, che tutte le atlete professioniste c’erano passate. In squadra c’era anche un fisioterapista, ma era interdetto alle ragazze più giovani: visitava solo le più mature”.
L’accusa, è chiaro, non è rivolta alla disciplina in sé, ma all’interpretazione che ne viene data. “Le mie società di origine mi hanno dato tanto e le ringrazierò sempre: con loro ho appreso una disciplina e una determinazione fuori dal senso comune. Impari il sacrificio, ti misuri con sfide enormi. Tutte cose che nella vita ti torneranno utili. Per questo consiglierei la ginnastica ritmica a chiunque: il problema è nato in nazionale, penso che sia lì che l'approccio debba mutare radicalmente. Nella migliore delle ipotesi hai davanti vent’anni di carriera: non puoi barattarli con una vita di privazioni e traumi destinati ad accompagnarti per sempre”.
Oggi Ginevra si sta gradualmente riprendendo. Ha lasciato quel mondo anni fa: dopo quella brutta caduta ha tentato di tornare, ma il dolore era un passeggero che scuoteva inevitabilmente il capo. Adesso lavora nel segmento del Wellness, ha al suo attivo una partecipazione a Miss Italia ed anche ad un programma tv. Le cose ripartono. Magari le farfalle restano impigliate nei retini della vita, ma l'anima non l'addomestichi.
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