Stefania BERTON / Ondrej HOTAREK (ITA)

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  1. marta19
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    Berton/Hotarek: una delle qualità su cui puntiamo è l'interpretazione

    Dopo aver intervistato diversi pattinatori italiani nel corso di questa lunga estate, è la volta di leggere le parole di Stefania Berton ed Ondrej Hotarek, campioni nazionali in carica, che abbiamo di recente incontrato anche a Courmayeur, durante una delle tappe dell'”Italian Summer Tour”.
    Cominciamo parlando un po' della passata stagione. Ci potete dire le vostre impressioni sulla gara che avete svolto ai Campionati Mondiali lo scorso marzo?

    Stefania ed Ondrej: Il campionato del mondo è sempre una gara molto intensa. Ci siamo preparati tutta la stagione per questo evento e siamo arrivati in ottima forma. Lo Short Program è stato emozionante, anche perché l’abbiamo pattinato senza errori. Nel programma libero abbiamo fatto il nostro meglio, un paio di errori purtroppo ci sono costati il piazzamento nei primi dieci. Siamo dispiaciuti per gli errori, ma useremo questa esperienza come motivazione per la prossima stagione.

    Pensate che le vostre performance ai Mondiali siano state influenzate dal fatto che non avete potuto recarvi a Detroit dopo i Campionati Europei?

    Stefania: Sicuramente la nostra preparazione sarebbe stata più completa se fossimo potuti andare a Detroit, anche se sinceramente non credo avrebbe cambiato molto nella nostra performance. Stiamo lavorando con la nostra allenatrice, Franca Bianconi, e il nostro team di lavoro per essere in grado di reagire con forza e a testa alta in tutte le circostanze. Cogliamo l’occasione di ringraziare chi ci permette tutto questo: la Federazione Italiana e le Fiamme Azzurre, gruppo sportivo di cui siamo onorati di far parte.

    Nel corso di queste tre stagioni i vostri piazzamenti agli Europei sono migliorati, mentre quelli ai Mondiali sono rimasti pressoché gli stessi, sebbene il vostro livello tecnico sia aumentato da una stagione a quella successiva. A cosa pensate sia dovuto questo risultato? Avete intenzione di cambiare qualcosa nella vostra preparazione, nei vostri programmi, per scalare la classifica mondiale?

    Stefania ed Ondrej: Siamo contenti dei progressi che stiamo facendo a livello tecnico e abbiamo ancora un bel margine di miglioramento. Per quello che riguarda il risultato delle gare siamo consapevoli del fatto che, come noi, anche le altre coppie stanno progredendo e siamo pronti a batterci fino all'ultima goccia di sudore per scalare le classifiche.
    Non possiamo decidere il risultato, ma di certo possiamo rendere le nostre performance sempre più incisive.

    Quale pensate sia stata la vostra miglior gara della stagione, e perchè?

    Stefania: Durante la stagione siamo andati incontro ad un paio di inconvenienti di salute che hanno un po' rallentato la nostra preparazione per Europei e Mondiali. Grazie al team medico che ha curato prontamente Ondrej siamo riusciti a partecipare a tutti e due i grandi eventi, ma è stata dura.
    La gara migliore è stata il Grand Prix in Giappone dove abbiamo affrontato la competizione in modo positivo e siamo usciti di pista soddisfatti dopo entrambe le performance. Ovviamente l'emozione più grande è stata salire sul podio al Grand Prix di Mosca e vedere il tricolore innalzarsi sulle nostre teste.

    Passiamo ora alla stagione che è da poco cominciata. Lo scorso anno ci avete regalato degli splendidi programmi, molto intensi, ricchi di personalità. Che cosa vedremo durante la prossima stagione?

    Stefania: Grazie, innanzitutto, per i complimenti. Ci fa piacere essere riusciti ad emozionare il pubblico. Per quest’anno le idee erano tantissime. La scelta del corto è stata una specie di tour de force. Poi, alla fine, abbiamo optato per un suggerimento di Jeremy Abbott. Si celebra il 50° Anniversario dei Rolling Stones e così abbiamo deciso di scegliere una loro musica, “Paint it black”. Su questa musica abbiamo creato una storia. E’ un tratto distintivo della nostra coppia raccontare sempre una storia. La canzone parla di un uomo che piange al funerale della sua fidanzata e della sua sofferenza, del buio che rischia di soffocarlo, di sommergerlo. Ondrej interpreta il buio che cerca di cancellare la luce, la speranza, la vita, che si diffonde…
    Ondrej: Stefania, invece, è la persona che ha subito la perdita. La sua famiglia quest’anno è stata colpita da un lutto e abbiamo parlato molto del dolore della morte. All’inizio del programma Stefania è distrutta, vede tutto nero, non riesce a reagire, ma, poi, comprende che deve accettare questo buio, che fa parte di lei, che vita e morte sono due facce della stessa medaglia e questo la aiuta a tornare a vivere, nonostante la sofferenza.
    Stefania e Ondrej: per il lungo abbiamo scelto un “Flamenco” di Vicente Amigo, utilizzato, già in passato, da Stéphane Lambiel. Anche su questa musica abbiamo creato una storia triste, malinconica, quella di due innamorati che vengono separati dalla morte. Nella prima parte l’uomo sogna la sua amata perduta e lei gli appare come un fantasma, eterea e irraggiungibile. Ci inseguiamo senza toccarci mai, ma dialogando continuamente, un dialogo tra il mondo dei vivi e quello dei morti. L’uomo, alla fine, si sveglia, cerca la sua donna e capisce che l’ha perduta per sempre. Per realizzare questo programma abbiamo lavorato con Pasquale Camerlengo, mentre per il corto con Angelyka Krylova.

    Abbiamo posto questa domanda anche ad altri pattinatori nelle nostre interviste: vorremmo sapere se voi guardate i programmi delle altre coppie, li analizzate, li apprezzate, siete semplicemente curiosi o preferite non sapere nulla a riguardo?

    Stefania ed Ondrej: Guardiamo i programmi dei nostri avversari per capire dove possiamo migliorare, apprezziamo sempre i programmi ben fatti perché sappiamo perfettamente il lavoro che c'è dietro. Cerchiamo di prendere spunto per rendere le nostre performance migliori e alzare il nostro livello.

    Un altro aspetto su cui vorremmo avere anche la vostra opinione e di cui abbiamo già parlato con Massimo: la scuola italiana. Ormai sembra che, specialmente nella danza, si stia cercando di trovare uno stile italiano che ricerchi molto il coinvolgimento emotivo nei programmi. Tra i nostri ex-atleti abbiamo Margaglio che allena in Finlandia, la Fusar Poli a Milano, infine Massimo Scali e Pasquale Camerlengo a Detroit. Sembra che da parte di questi tecnici ci sia anche la volontà sviluppare particolarmente l'aspetto interpretativo, possiamo parlare proprio della formazione di uno “stile italiano”?

    Stefania ed Ondrej: Anche noi facciamo parte di questo movimento, grazie alle coreografie di Pasquale e all'aiuto di Massimo nella cura dei dettagli dei programmi. Una delle qualità su cui puntiamo è l'interpretazione perciò sarebbe meraviglioso poter includere anche noi, coppia d'artistico, in questo "stile italiano" creato nella danza. Noi speriamo che l'orgoglio nazionale possa continuare a crescere grazie al lavoro dei nostri indispensabili insegnanti e alle belle performance di noi atleti.


    Quando avevamo parlato con Dungjen lui ci aveva detto che dopo circa tre anni si comincia a capire il carattere di una coppia, ciò che la contraddistingue. Che tipo di coppia pensate di essere? Pensate che ci sia qualcosa che vi contraddistingua rispetto alle altre? È qualcosa che avete pianificato dall'inizio della vostra partnership o che si è sviluppata nel tempo?
    Stefania ed Ondrej: Noi siamo una coppia con un buon livello tecnico di base, ma ciò che ci contraddistingue sono la passione e il cuore che trasmettiamo al pubblico quando pattiniamo. Vogliamo raccontare una storia che sia chiaramente leggibile e che rimanga nella memoria a prescindere dal risultato e vogliamo che il gesto tecnico sia parte integrante della coreografia; questa è sempre stata la linea di base che abbiamo impostato fin dal primo programma libero eseguito sulle note di “Notre Dame de Paris”.
    Ogni stagione siamo alla ricerca di due programmi nuovi, originali, e diversi da quelli che abbiamo presentato nell’anno precedente. Cerchiamo di sorprendere il pubblico e la giuria.

    Quali sono quindi i vostri obiettivi per la prossima stagione?

    Ondrej: Siamo molto contenti di poter prendere parte a due Grand Prix che ci porteranno in Canada, dove nessuno dei due è mai stato, e a Parigi, una delle nostre città europee preferite che Stefy non ha ancora avuto l'occasione di visitare.
    Saranno due esperienze uniche e punteremo a salire sul podio in entrambe le tappe, a fare il maggior numero di punti e a pattinare al meglio.

    State lavorando su nuovi elementi, su nuove difficoltà?

    Stefania ed Ondrej: Sì, ci stiamo allenando moltissimo. Stiamo inserendo nuovi elementi, nuove difficoltà e nuove acrobazie. Inoltre stiamo lavorando anche su noi stessi come persone. Siamo positivi. Stiamo vivendo un periodo sereno.

    Quali costumi avete scelto per la nuova stagione?

    Stefania ed Ondrej: Non sappiamo ancora che cosa indosseremo. Ne stavamo parlando durante il viaggio verso Courmayeur… Dobbiamo lavorare alle idee durante le prossime settimane…

    Ci troviamo a Courmayeur, nella città di Samuel Contesti. Samuel ha annunciato il suo ritiro dalle competizioni… un vostro pensiero…

    Stefania ed Ondrej: Ci mancherà e tanto. Samuel non è soltanto un grande pattinatore, ma una persona meravigliosa, trasparente, leale. Ci siamo divertiti insieme al World Trophy. I giapponesi ci hanno accolti in modo meraviglioso. Con Samuel abbiamo vissuto un’esperienza che non dimenticheremo mai: l'aspetto più bello di questa gara è stato quello di poter essere presenti a tutti gli eventi dei nostri compagni e potersi fare il tifo a vicenda. Però comprendiamo la sua decisione. E’ arrivato ad un’età in cui ha preferito dedicarsi alla famiglia, ai figli. E’ entrato nella storia del pattinaggio italiano e ha dato moltissimo al nostro Paese. Adesso ha scelto la sua strada, una nuova strada. Gli saremo sempre grati per tutto.

    Le Olimpiadi di Londra sono appena terminate. Le avete seguite? Quali gare vi hanno appassionati maggiormente?

    Stefania ed Ondrej: Certo! Abbiamo seguito tutti gli italiani, in particolare i colleghi delle Fiamme Azzurre. Ci ha commossi Eleonora Giorgi, la marciatrice. E’ stata bravissima. Ma anche tutti gli altri, come Clemente Russo, come Molfetta. Di Molfetta abbiamo seguito tutte le gare: ci ha creduto fino in fondo e ha vinto l’oro. Fantastico! E’ stata una bellissima Olimpiade, appassionante. E, poi, abbiamo guardato tutte le gare di atletica!

    Due anni alle prossime Olimpiadi: quelle Invernali di Sochi. Stefania e Ondrej si stanno preparando?

    Stefania ed Ondrej: Un anno e mezzo… (ridono). A Sochi dovrebbe concludersi il nostro progetto. Quando abbiamo iniziato a pattinare insieme ci siamo posti alcuni obiettivi: l’ultimo sarà l’Olimpiade. Stiamo lavorando non soltanto per partecipare, ma anche per ottenere un risultato importante!
     
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