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INTERVISTA - PRIMA PARTE
Natalia GODUNKO: "non mi hanno mai insegnato ad essere una coach"
La due volte campionessa mondiale di ginnastica ritmica sulla sua carriera di allenatrice
Video
Fonte
di Alexander GLYVINSKY
- Natalia, per favore dicci cosa stai facendo in questo momento.
Ora ho molto lavoro. Lavoro a Kiev con bambini che vogliono vedersi non nello sport professionistico, ma semplicemente impegnati nello sviluppo generale. Dò anche corsi di perfezionamento in diversi paesi, lì lavoro già con i bambini per il grande sport, questo è un altro livello. Le lezioni di perfezionamento sono un giorno, tre giorni settimanali, a volte vieni per un mese. Questo è un lavoro completamente diverso. I bambini delle master class sono di età diverse, alcuni sono più grandi, altri sono più giovani, sono tutti insieme, e spesso il mio compito è condividere, perché se offro quello che vogliono i bambini, gli adulti non saranno interessati, e viceversa. A volte ci sono 100 persone a gruppo, non c'è sempre comunicazione in una lingua, ma abbiamo un linguaggio del corpo, cerco sempre di separarli: per un compito piccolo, per i più grandi - un altro, poi un terzo, in modo che sia interessante. Ora non posso dare alle master class quello che ho fatto 10 anni fa, anche 5 anni fa. Pertanto, ho bisogno di allenarmi costantemente, guardare tutti i video tutto il tempo, inventare qualcosa per rendere i bambini interessati. Perché se non sono interessante, non sarò invitata.
- Cosa vuoi trasmettere agli studenti nella comprensione della ginnastica ritmica?
- Non so se voglio essere nello sport di elite e seguire le orme dei miei grandi allenatori ... Ho più il compito di rendere felici i bambini, in modo che sappiano cos'è lo sport, in modo che sappiano come lavorare, abbiano una psiche sana, non rotta, sapevano come vincere, sapevano come perdere, sapevano come combattere. Nei miei momenti di coaching, cerco di trasmettere la mia esperienza. Essere un educatore è molto difficile e non si ha gratitudine, lo dirò. Un bambino è già una persona, è ancora una piccola persona, ma questa bambina ha tutta la vita davanti a sé. Io stessa sono passato attraverso questo momento della mia vita ...
- Questo è sincero ...
- Penso che sia meglio iniziare con la ginnastica ritmica. La base dovrebbe essere ginnastica: stretching, flessibilità, destrezza, coordinazione, tutto questo è fornito dalla ginnastica. Poi, in tre o quattro anni, il bambino può andare in qualsiasi direzione legata all'arte. Sia che si tratti di ballare, balletto - il bambino sarà in grado di rivelare se stesso. Perché se un bambino arriva alla danza e non ha una base, un bel piede, lo stretching (ovunque sia necessario allungarsi), la flessibilità, allora sarà più difficile.
Sono sempre abbastanza severa, ma in cambio non chiedo nulla. I genitori non possono congratularsi con me per il mio compleanno, non portare fiori, i bambini possono dire "grazie" ... Ma era sempre richiesto ai nostri genitori. Ma concedo solo una parte di me stessa e, forse, quando tra 10 anni il bambino sarà già in un'altra sfera, si ricorderà di me con calore. Il bambino non sempre sa come trasmettere gratitudine, ma soprattutto, quando i bambini corrono, abbracciano, dicono: "Sei severa, ma ti amo ancora". O forse: "No, starò sulla tua tazza e non andrò a cucinare".
Perché gli allenatori si permettono di alzare la voce per bambini più grandi, che hanno 10-12 anni? Questa è manipolazione, questo non può essere fatto. Dovresti aiutare un giovane atleta a rivelarsi, essere fiducioso in se stesso e se il bambino non ha dati colossali per natura, allora non dovrebbe essere umiliato per questo.
- Puoi vedere che sei un'insegnante per vocazione ... Non hai un'educazione pedagogica?
- Beh, solo all'Università di Educazione Fisica. Sono molto grata ai miei allenatori per il modo sportivo che li accompagna. Insieme siamo stati in grado di creare qualcuno come me.
- Le allenatrici Deryugina?
- Irina Ivanovna Deryugina e Albina Nikolaevna Deryugina, sì.
- Ti hanno dato amore?
- Sto parlando del modo in cui la ginnastica ... Il mio percorso dopo lo sport è un muro così enorme, un pozzo, non so come chiamarlo ... Ma il percorso di coaching è indipendente. Mi è stato insegnato ad essere un ginnasta. Ma non ci hanno mai insegnato come essere un allenatore. Praticamente non siamo andati a scuola. Non c'era educazione.
- Hai mai studiato? Da quale classe?
- Dalla sesta.
- Ma tu comunichi bene ... Hai preso lezioni, letto libri? Come hai conosciuto il mondo al di fuori della ginnastica ritmica?
- Fino a 26 anni non c'era nulla. È stato un periodo molto difficile dopo lo sport. Fino a 26 anni non sapevo come. Anche pensare. Questo è il problema.
La seconda parte dell'intervista è prevista successivamente.
CITAZIONE Natalia GODUNKO: "I was never taught to be a coach"
Two-time world champion in rhythmic gymnastics - about his coaching career
Interviewed by Alexander GLYVINSKY
- Natalia, please tell us what you are doing right now.
- Now I have a lot of work. I work in Kiev with children who want to see themselves not in professional sports, but simply engaged in general development. I also give master classes in different countries, there I already work with children for big sport, this is quite another level. Master classes are one-day, three-day, weekly, sometimes you come for a month. This is a completely different work. The children at the master classes are of different ages, some are older, others are younger, they are all together, and often my task is to share them, because if I give what the kids want, the elders will not be interested, and vice versa. Sometimes they are 100 people each, there is not always communication in one language, but we have one body language, I try to always separate them: for small one task, for older ones - another, then joint third, so that it would be interesting. Now I can not give at the master classes what I did 10 years ago, even 5 years ago. Therefore, I need to constantly train, watch all the videos all the time, invent something myself to make the children interested. Because if I'm not interesting, I will not be invited.
- What do you want to convey to students in the understanding of rhythmic gymnastics?
- I do not know if I want to be in big sports at all and follow in the footsteps of my great coaches ... I have more task to make the children happy, so that they know what sport is so that they know how to work, they have a healthy psyche, they were not broken, they knew how to win, they knew how to lose, they knew how to fight. In my coaching moments, I try to convey my experience. Being an educator is very difficult and it's not grateful, I will say so. A child is already a person, she is a small person yet, but this child has the whole life ahead of her. I myself went through this moment in my life ...
- This is frank ...
- I think it's best to start with rhythmic gymnastics. The base should be gymnastic: stretching, flexibility, dexterity, coordination, all this is provided by gymnastics. Then, in three to four years, the child can go to any direction related to art. Whether it will be dancing, ballet - the child will be able to reveal himself. Because if a child comes to the dance and does not have a base, a beautiful foot, stretching (everywhere you need stretching), flexibility, then it will be more difficult.
I am strict enough always, but in return I do not demand anything. Parents can not congratulate me on my birthday, do not give flowers, children can say "thank you" ... But it was always required of our parents. But I just give myself a part of myself and, perhaps, when in 10 years the child will be already in another sphere, he will remember me with warmth. The child does not always know how to convey gratitude, but best of all, when the children run up, hug, they say: "You are strict, but still I love you". Or, maybe: "No, I'll stay on your mug and I will not go to cooking."
Why do coaches allow themselves to raise their voice for more adult children, who are 10-12 years old? This is manipulation, this can not be done. You should help a young athlete to reveal himself, be confident in himself and if the child does not have colossal data by nature, then he should not be humiliated for this.
- You can see that you are a teacher by vocation ... Do not you have a pedagogical education?
- Well, only at the University of Physical Education. I am very grateful to my coaches for the sporting way that went with them. Together we were able to create someone like me.
- Trainers Deryuginy?
- Irina Ivanovna Deryugina, Albina Nikolaevna Deryugina, yes.
- Did they give you love?
- I am now talking about the gymnastic way ... My path after sports is such a huge wall, pit, I do not know what to call it ... But the coaching path is independent. I was taught to be a gymnast. But they never taught us how to be a coach. We practically did not go to school. There was no education.
- Have you studied at all? From which class?
- From the sixth.
- But you communicate well ... Lessons took, books read? How did you know the world outside of rhythmic gymnastics?
- Up to 26 years there was nothing. It was a very difficult period after the sport. Up to 26 years I did not know how. Even to think. That's the trouble.
The second part of the interview is expected later.
Edited by Elettra_dancer - 27/12/2017, 03:22
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