Ice Skating e Rhythmic Gym Forum | Pattinaggio e Ginnastica Ritmica

Votes taken by Tran-Ky-Ky

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    CITAZIONE (Icemin @ 24/12/2021, 09:54) 
    CITAZIONE (Jantar @ 24/12/2021, 08:10) 
    Ma i fischi enormi del pubblico dopo il punteggio delle due coppie piazzate dopo Davis/Smolkin??? Il fatto che manco in Russia siano contenti... *^^*

    Eteri "se sta a allargà"

    Di questo passo si candida imperatrice nel post-Putin.

    Vogliamo parlare di quello che si è visto nella gara delle coppie?
    In un corto caratterizzato da pochissime sbavature, due sole coppie hanno commesso un errore grave.
    L'una (caduta sulla spirale della morte) si è ritrovata in ultima posizione.
    L'altra (sollevamento abortito a metà esecuzione) si è ritrovata.... terza, davanti a concorrenti molto brillanti.
    Indovinate di chi sto parlando? Tarasova/Morozov, con l'ineffabile Eteri seduta al loro fianco sul K&C.
    Con loro c'era anche Trankov, che prima del punteggio scuoteva la testa ad occhi bassi, sconsolato.
    Il suo atteggiamento la dice lunga su quale fosse il reale punteggio che avrebbero meritato T/M...
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    A proposito di pasticcioni, già che c'erano potevano fare un campionato Open e invitare Brezina.
    Così facevamo tripletta di Axel semplici...
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    cos'ha fatto Lutfullin!
    Prima cade sul quad Toeloop, poi piazza una combo 4S3Lo pulitissima!
    Se non son matti non li vogliamo...
  4. .
    Rieccomi per un resoconto più dettagliato e a mente fredda.
    In realtà ha già detto tutto Jantar, e io posso solo sottoscrivere.

    Aggiungo giusto un paio di considerazioni.

    La gara di ieri mi ha (parzialmente) riconciliato con la danza.
    Finalmente sono tornato a vedere coppie che danzano sul ghiaccio e non si limitano a languide carezze e svenevoli sospiri in programmi tutti uguali.
    Finalmente sono tornato a vedere stili diversi, interpretazioni personali e creatività.
    Certo, era un campionato nazionale, junior; quindi non sono mancate le imperfezioni, soprattutto da parte delle coppie più giovani o di recente formazione.
    Ma nel complesso tutti si sono fatti apprezzare per la loro freschezza e frizzzantezza (aiuto, mi sto pedrazzinizzando! :mfr_omg.gif: ).
    Le prime due coppie classificate, poi, meritano una particolare menzione..
    Calderari/Cilli ci hanno entusiasmato con la loro energia e fisicità. Tanto che, alla fine del loro programma avevamo l'impressione che i discorsi per la vittoria fossero ormai chiusi.
    Poi sono scesi in pista Tali/Frasca, diversissimi, eppure accomunati dalla stessa capacità di ipnotizzare il pubblico. Col la loro grazia e morbidezza hanno messo in dubbio le nostre convinzioni su chi meritasse la prima posizione, tanto che alla fine siamo rimasti persino sorpresi di vederli classificarsi secondi.
    Lascio a chi più se ne intende il disquisire su chi meritasse maggiormente il titolo nazionale. Quel che mi preme sottolineare è che entrambe le coppie non avrebbero sfigurato sullo stesso ghiaccio un mese fa, in occasione della tappa italiana di Grand Prix. Anzi, avrebbero dato una salutare scossa a noi poveri spettatori assopiti.
    Che dire... Io sono certamente di parte. Nei confronti dei pattinatori italiani non riesco ad essere del tutto obiettivo, ma certo mi sono divertito di più ieri che non nell'occasione precedente, guardando la danza.

    Maria Talalaikina.
    Torno a parlare dell'episodio finale perché mi ha particolarmente colpito.
    Vedere Maria pattinare da sola, in tuta, a fine giornata, diverse ore dopo la fine dalla gara femminile, è stato davvero strano. Ero curioso di vederla, ma mi ha fatto anche tenerezza.
    La sua non è stata un'esibizione, perché ha ricevuto dai giudici un punteggio. Ma non è stata nemmeno una prova di gara, perché la gara era abbondantemente finita, non c'era nulla in palio, e lei era, appunto, sola. Senza avversarie.
    Il pubblico cominciava a muoversi sulle gradinate e a scambiarsi commenti. Oltre la balaustra iniziavano i preparativi per le premiazioni. C'era la classica aria di smobilitazione e di festa che caratterizza la fine di un evento.
    C'era anche il rischio che il pubblico, composto per discreta percentuale da familiari e amici di atleti, le riservasse una certa indifferenza, considerando il suo ruolo di potenziale antagonista delle ragazze italiane.
    Invece non è successo. È stata applaudita, ha ricevuto calore. E la delusione per non aver potuto partecipare, causa mancato assenso della FedRus, spero sia stata mitigata dalla sensazione di essere ben accetta.
    Da parte nostra, ce l'abbiamo messa tutta per non farla sentire un'estranea.
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    Tornati adesso dal palavela.
    Appena posso farò un piccolo resoconto.
    Nel frattempo anticipo una chicca.
    Dopo il free maschile ha pattinato, da sola, in tuta, Maria Talalaikina. Non credo si sia vista in streaming.
    Ha commesso un paio di errori (un lutz aperto e una caduta) ma nel complesso ha fatto vedere buone cose. Alla fine del programma, applaudita dal pubblico, si fatta un pianto, ed è stata consolata da un Magri molto paterno.
    Si muovono cose sul piano del pattinaggio femminile italiano….
  6. .
    Pezzetta e Piredda portano a casa due combo 3-3 più 3Lz e finiscono in classifica dietro a Gutmann che fa solo 3-2 e step out sul 3Lz. È vero che Piredda ha aperto l'axel, facendolo solo semplice, ed è vero che Gutmann ha davvero una bella pattinata; ma questo metro di giudizio mi sembra non rispettoso di quella che è la realtà internazionale. Dove senza una combo 3-3 non ti siedi nemmeno al tavolo con le migliori.
  7. .
    CITAZIONE (NIX NINGIT @ 27/11/2021, 17:02) 
    CITAZIONE (Tran-Ky-Ky @ 27/11/2021, 16:56) 
    Magari non sarà un'olimpiade, ma sotto Natale ci sono i nazionali russi.
    Per la gara delle coppie ho già in programma di piazzarmi sul divano con birra e patatine, e guai a chi mi disturba!

    Idem :roftl.gif:

    🎄 Natale alternativo...🎄 :russia:
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    CITAZIONE (NIX NINGIT @ 27/11/2021, 16:50) 
    Non c'è niente di più esaltante di guardare le coppie russe una dopo l'altra.
    È un grande peccato che qualcuno di loro dovrà guardare Pechino da casa......
    Dovrebbero organizzare un'olimpiade solo per loro.

    Magari non sarà un'olimpiade, ma sotto Natale ci sono i nazionali russi.
    Per la gara delle coppie ho già in programma di piazzarmi sul divano con birra e patatine, e guai a chi mi disturba!
  9. .
    Kagiyama mette una seria ipoteca alla seconda vittoria in una tappa di Gran Prix.
    Il free sarà per lui una prova di maturità.
    A Torino fece una prestazione davvero straordinaria, ma era indietro in classifica e scese sul ghiaccio senza avere nulla da perdere.
    Qui invece pattinerà per ultimo, da favorito, e dovrà dimostrare di reggere la pressione.
    Se supera questa prova si accredita come cliente difficilissimo per chiunque, anche in chiave olimpica
  10. .
    Finalmente due programmi di DANZA, di quella vera, che in passato ci ha fatto tutti innamorare di questa disciplina.
    Non come quella di adesso, che a Torino mi ha provocato sbadigli da slogarmi le mascelle.
    E due programmi belli, per di più, di quelli che catturano l'attenzione dall'inizio alla fine.
    Daisuke dimostra che la classe non è acqua. Sembra nato per stare sul ghiaccio, a suo agio in tutte le circostanze. Il lavoro che ha fatto per trasformarsi in danzatore è davvero straordinario.
    Concordo sul fatto che nella RD lei riesca a stare al suo passo. Nella FD, invece, mi sembra che scompaia un po' a fronte di un Takahashi davvero debordante, che in certi movimenti mi ha ricordato nientemeno che Charlie White (fatte le debite proporzioni).
    Possono solo migliorare, comunuque, pur partendo da un livello già molto buono.
    Peccato solo che vadano a inserirsi in un panorama, quello della danza odierna, che...
    Vabbé, ci siamo capiti.
  11. .

    GIOIE E DOLORI DAL PALAVELA



    “È stato bello, ci siamo diveriti, speriamo di rifarlo”, ho scritto in conclusione del post della Gioia.

    Anche se…

    PARTE SECONDA: I DOLORI (E LA RABBIA)

    L’organizzazione.
    Nelle Faq del sito ufficiale c’era scritto, testualmente: “Considerando i suddetti controlli e limitazioni (green pass, certificato tampone per gli stranieri, temperatura corporea) consigliamo di arrivare alla venue con almeno due ore di anticipo sull’inizio dell’evento”.
    Bene. Visto che al venerdì da video non si notava un affluenza così oceanica, abbiano deciso di presentarci con un ragionevole anticipo di tre quarti d’ora. E abbiamo trovato una coda già piuttosto lunga davanti al palazzetto. Coda che è raddoppiata nel giro di pochi minuti perché le transenne all’unico varco di accesso erano ancora chiuse alle 14.15 passate.
    Ergo, coloro che si erano presentati “puntuali” con più di due ore di anticipo erano ancora lì sul marciapiede. Meno male che non pioveva.

    Constatato che nulla si muoveva e che ormai mancava mezz’ora o poco più all’inizio della gara, mia moglie ha risalito la coda per protestare presso l’accesso.
    “Non si preoccupi, la gara comincerà in ritardo causa un problema tecnico”. Questa la risposta ricevuta.
    Scusa inverosimile e risibile, dal momento che non eravamo ad una sagra paesana ma ad un evento tenuto a rispettare gli orari e le esigenze del broadcasting internazionale. E infatti, come ben sapete, la gara è cominciata puntuale.
    Sta di fatto che, dopo qualche minuto, sono finalmente cominciati gli accessi. La coda a quel punto è avanzata velocemente, perché i controlli si sono limitati alla “lettura” del green pass. Niente verifica della temperatura. Quindi una persona con sintomi da covid avrebbe potuto (e magari lo ha fatto) entrare tranquillamente. Molto grave.
    Ad ogni modo, poiché ormai si era formata un bella coda, molti dietro di noi hanno perso la prima parte della gara femminile.
    Ancora durante il secondo gruppo di discesa ha continuato ad entrare gente.

    Fra l’altro, causa l’assenza degli stewards (cooptati tutti all’’ingresso per velocizzare le procedure?) e una numerazione dei settori ben poco chiara e intuitiva, c’è stata tanta confusione, con persone che si sedevano al posto sbagliato, altre che protestavano, altre ancora che girovagavano senza capire dove fossero i loro posti. Il tutto a gara in corso. Inaccettabile, considerando che i biglietti costavano mediamente 100 euro l’uno.

    Per concludere, il bar del palazzetto ha chiuso a gara ancora in corso. E ancora prima, più o meno alla conclusione della gara delle coppie, aveva già terminato le scorte di cibarie. Chi non si era portato da mangiare è rimasto a digiuno. Inammissibile per un evento che, iniziato alle 15.00, è durato fin quasi alle 23.00 senza che fosse possibile uscire e rientrare dal palazzetto. E che, ribadisco, non aveva proprio prezzi popolari.
    Complimenti! (ironico)

    La gara
    Taccio, per carità di patria, sulla prestazione delle nostre ragazze. Mi limiterò ad osservare che il panorama del pattinaggio femmine italiano è desolante nonché preoccupante. Avevamo, abbiamo, un discreto numero di atlete promettenti. Era lecito sperare che almeno un paio sarebbero approdate a un dignitoso livello internazionale. Invece, per tanti motivi, le abbiamo perse una dopo l’altra. Ci vorrebbe forse un topic dedicato all’argomento per approfondire le cause di tutto ciò.
    Sorvolo anche sul fatto che i punteggi del free ladies hanno rispettato ben poco di quello che si è visto in pista.
    Anche questo è un argomento ampiamente dibattuto sul quale è inutile ripetersi. Certo è che io personalmente sono sempre più freddo di fronte al pattinaggio femminile, e la gara di Torino non mi ha fatto cambiare idea.

    Cha.
    Non è stata una gran giornata, per lui. Ma non lo cito qui per la sua prestazione. Le gare vanno così. A volte bene, a volte male. Ma al netto degli errori ho visto un gran bel pattinatore. Sono sicuro che si rifarà, e glielo auguro.
    No, la citazione è dovuta ad un nostro piccolo progetto non portato a compimento. Alla fine del suo programma avevamo intenzione di festeggiarlo con un gioioso e giocoso JUUUULLIIIEEEETTTTT!!!!
    Ma visto l’esito del free, non ce la siamo sentita. Sarebbe suonato irridente, e non era certo nostra intenzione.
    Quindi quell’urlo ci è rimasto in gola. Peccato. See you later, Jumhwan, chissàmai che non ricapiti l’occasione!…

    La danza
    Mi sono sforzato di seguirla, ma ho fatto una gran fatica. Nessuna coppia ha scatenato in me entusiasmo o mi ha strappato un applauso spontaneo e convinto. Nessuna coppia, a dire tutta la verità, mi è davvero piaciuta.
    Al netto della curiosità di vedere dal vivo Stepanova/Bukin, dei quali ho già detto, la sensazione che ho avuto, confrontando questa gara con i ricordi di gare passate viste dal vivo, è stata di un evidente e drammatico livellamento verso il basso. Sollevamenti elementari; twizzles ridotti a trottole viaggiate, lontani anni luce da ciò che erano dal punto di vista della difficoltà e della spettacolarità; musiche e coreografie banali, ripetitive e prive di creatività.
    Il tutto condito da un evento bizzarro e vagamente inquietante: prima dell’inizio della free dance un tizio è venuto a distribuire volantini inneggianti ad una certa coppia francese…
    “No grazie” gli ho risposto, chiedendomi, nello straniamento dell’istante, se mi trovavo a Torino o a Grénoble (“tappa italiana”, ricordate il virgolettato del post precedente?).
    Davvero, non c’era distribuzione di volantini inneggianti a Daniel Grassl, o a Dellamonica/Guarise. Oppure, che so, per la Gutmann o Frangipani.
    Mi è giunta poi voce che, in altri settori del palazzetto, volantinaggio simile è stato svolto per la Shcherbakova e la Khromykh.
    Il tutto, come ho detto, ha suscitato in me pensieri inquietanti, oltre che bizzarri, come se vi fosse una precisa volontà di “dimostrare” al pubblico televisivo la predilezione da parte degli spettatori sugli spalti per determinati atleti…
    Mah!

    E veniamo alla nota dolente fra le note dolenti.
    Grassl.
    Dopo aver saltato sul seggiolino di fronte a una prestazione a dir poco storica dal punto di vista delle difficoltà tecniche presentate, e tutto sommato pulita al netto di alcune sbavature, sono passato dall’entusiasmo all’incredulità e poi alla rabbia di fronte al punteggio.
    Come, come, come? “q” a raffica, GOE avarissimi, PCS altrettanto per un atleta che fa cose del genere?
    Quando da anni assistiamo a sottorotazioni, prerotazioni, puntate di lama, GOE assegnati in proporzione al TES senza alcun rapporto col loro reale significato?
    Quando in questa stessa gara Anna Shcherbakova ha preso GOE positivi per un evidente errore nella combo dello short?
    Sono sicuro che, se avrò il masochismo di riguardare il video di Grassl, troverò qualche magagna. E io sono sempre stato per la massima severità di giudizio, per tutti.
    Ma non è questo il punto. I GOE sono diventati lo strumento definitivo per assegnare o non assegnare in modo del tutto arbitrario punti determinanti, vanificando gli sforzi di chi aveva concepito l’attuale sistema di punteggio per ovviare alle storture consentite dal precedente.
    A Torino ne abbiamo avuto l’ennesima conferma. E a farne le spese è stato un atleta italiano in Italia.
    (“tappa italiana”? Ma davvero?)
    Sono uscito dal palazzetto davvero arrabbiato.
    "Speriamo di rifarlo" ho scritto alla fine del post della Gioia.
    Sì, lo confermo, ma la pazienza prima o poi finisce...

    Edited by Tran-Ky-Ky - 7/11/2021, 18:15
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    GIOIE E DOLORI DAL PALAVELA



    Doveroso resoconto delle mie/nostre impressioni dal vivo della “tappa italiana” (?) di Gran Prix. (Tenete a mente questo virgolettato, ci ritornerò)

    Non sarò breve.

    PARTE PRIMA: LE GIOIE

    In ordine sparso, senza pretesa di esaustività:

    Sui/Han: una delle ragioni che hanno spinto me e mia moglie a comprare i biglietti. Volevamo assolutamente vederli dal vivo almeno una volta. Non ci hanno deluso. Una gioia per gli occhi, una classe immensa, una prestazione entusiasmante. Grazie di esistere.

    Loena Hendrickx: come sopra. È una delle atlete più belle da vedere in assoluto, per la capacità di usare bene tutto il corpo. Ma a livello di skating skills la sua bravura diventa eccellenza. Mi ha impressionato per i fili profondi, la precisione e la scorrevolezza dei suoi pattini sul ghiaccio.
    Una spada laser nelle parole di Obi Wan Kenobi: “Questa è l’arma dei cavalieri Jedi. Non è goffa o erratica come un fulminatore, è elegante invece, per tempi più civilizzati di questi”.

    Yuka Kagiyama: alla sua discesa sul ghiaccio, abbiamo ironizzato sul fatto che presentasse la musica del Gladiatore. Non sembrava molto adatta al suo fisico minuto… Ma ci ha smentito, perché è stato gladiatorio eccome!
    Prestazione maiuscola, pattinatore dalle qualità straordinarie per capacità di salto, velocità, copertura di pista, intensità agonistica. Dopo la prestazione opaca del corto, nel lungo ha fatto vedere tutto ciò di cui è capace, ed è tanta, tanta roba.
    Il mondo del pattinaggio non troverà probabilmente mai un degno erede di Yuzuru Hanyu, ma per quel che si è visto ieri al Palavela, il Giappone ha forse trovato il suo successore per competere ai più alti livelli.
    Spero di aver ancora occasione di rivederlo. In caso contrario, potrò conservare il ricordo del suo free di ieri fra quelli che scaldano il cuore nelle sere d’inverno.

    Dima Aliev: lo so, metterlo fra le gioie è quasi una provocazione.
    Ma non è un caso se il Nostro ha così tanti estimatori, qui fra noi.
    Dal vivo si fa apprezzare, e molto. Al netto di un bagaglio di salti che purtroppo non gli permette più di primeggiare ai massimi livelli, e di prestazioni sempre altalenanti, Aliev appartiene a quella schiera di pattinatori che valgono sempre il viaggio, e che non ci si stanca di ammirare.
    Direi anzi che è migliorato. Più copertura del ghiaccio, in particolare. Sotto questo aspetto, in occasione dei mondiali di Milano avevo notato una netta differenza fra lui e Kolyada (in favore di Mikhail). Qui, invece, mi è parso allo stesso livello.
    Resta sempre uno dei migliori in assoluto per la capacità di usare tutto il corpo nell'accompagnare e sottolineare la musica.

    Mikhail Kolyada: un altro che si apprezza sempre, al di là della prestazione del momento, perché la tecnica non è solo salti quadrupli, e la qualità si vede in ogni singolo movimento.
    Per atleti come questi val sempre la pena lasciare il divano per la meno confortevole panchetta di un palazzetto.

    Peng/Jin: in occasione del famigerato “split” fra coppie cinesi di qualche anno fa, loro davano un po’ l’idea di essere quelli messi assieme con i pezzi avanzati. Non so voi, ma io nel tempo ho tifato per loro anche perché mi facevano tenerezza nel loro ruolo di “Calimeri”
    Bene, ieri al Palavela si è avuta la dimostrazione che il “riciclo” è davvero una pratica lodevole, e non solo dal punto di vista ecologico.
    Dietro gli inarrivabili Sui/Han, e nemmeno tanto lontani, si sono piazzati loro, con una prestazione convincente sotto tutti i punti di vista. Felice di aver avuto l’opportunità di ammirare anche loro dal vivo. Respect.

    Stepanova/Bukin: come coppia mi è sempre piaciuta. Non tanto per le qualità tecniche (che pure hanno, ma stiamo parlando della danza di oggi, ehm ehm…), quanto per quelle fisiche. Sembra un discorso superficiale, questo mio, ma nella danza ritengo che abbia comunque una sua valenza.
    Lei sembra disegnata da Leiji Matsumoto. Lui ha un carisma notevole.
    Queste almeno erano le mie impressioni vedendoli in video, ed ero curioso di scoprire se sarebbero state confermate dal vivo.
    Ebbene sì, mi sono piaciuti anche dagli spalti.
    Nulla che faccia gridare ai fenomeni, ma sono comunque una scintilla nel grigio e triste panorama della danza odierna (ne parlerò nel post successivo).

    Daniel Grassl: durante il suo free ho urlato “non ci credo!” a ogni suo salto, esaltandomi come un pazzo scatenato.
    Poi ho urlato ancora “non ci credo”, ma per un’altra ragione. Anche per lui rimando il discorso a dopo, per non sporcare il post della Gioia.
    Che dire… Grazie di esistere, Daniel.

    Le nostre coppie di artistico: Tutte. Non entrerò nei dettagli. Dirò solo che mi piace vedere il nostro movimento crescere, sia pure a piccoli passi, in una disciplina difficilissima, che è ormai la mia preferita.
    Presentare tre coppie in una gara di Gran Prix con prestazioni dignitosissime e assolutamente di livello non è cosa da poco.
    Tanti, tanti complimenti a tutti, atleti e allenatori.

    Compagni di merende: last but not least una doverosa e sentita citazione per Jantar con la quale abbiamo condiviso gioie, delusioni, risate e commenti irripetibili; per il suo amico che, pur avendo solo un moderato interesse per questo sport, ha sopportato con ammirevole pazienza i nostri sproloqui, che a lui saranno sembrati aramaico antico; per Rika, che pur essendo in compagnia di altri e in un settore diverso, è venuta a trovarci dopo ogni gara per scambiare le sue impressioni con noi.
    È stato bello, ci siamo divertiti. Speriamo di rifarlo.

    Anche se… (cliffhanger) :hmm.gif:
  13. .
    CITAZIONE (*SnowQueen* @ 30/10/2021, 11:57) 
    Comunque ho fatto l'errore di leggere i PCS degli uomini e vedo Chen che ha più di Brown in skating skills… in che senso- :cold.gif:

    Ecco, mi è passata la voglia di vedere i video
  14. .
    CITAZIONE (gwyn_bd @ 3/10/2021, 15:04) 
    Io non sento il tango

    Beh, a proposito di fratelli Duchesnay, direi che con questo, invece, si sente (e si vede) eccome...
  15. .
    CITAZIONE (Ilya Muromets @ 3/10/2021, 22:50) 
    ...

    Mi hai tolto le parole di bocca! :mfr_lol.gif:
651 replies since 7/9/2016
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