Campionati Italiani 2022

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  1. Tran-Ky-Ky
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    Eccomi qui.
    Ieri gare ed emozioni si sono susseguite troppo incalzanti per permettere qualcosa di più di brevi post telegrafici.
    Adesso, a mente riposata, molti sono i pensieri, le riflessioni, i ragionamenti che chiedono di essere messi in ordine. O perlomeno in un disordine organizzato.

    Comincio dalla gara dei maschi, e dalle emozioni.
    La disperazione di Grassl, che con la testa fra le mani non si capacitava di aver commesso errori non da lui.
    La pacata sicurezza di Memola, espressa tanto in pista quanto fuori.
    La grinta di Rizzo, che da quattro anni aveva voglia di riprendersi quel titolo già stato suo.
    La soddisfazione mista a sollievo di Frangipani, che sotto pressione tira fuori il meglio.
    La delusione di Zich, che aveva voluto confrontarsi con i "grandi" e sperava andasse meglio.
    L'espressione un po' così di Indelicato, giunto per fare il vaso di coccio che però non si è rotto, rivelandosi più solido di quanto ci si aspettasse.
    Tantissimo altro ci sarebbe da dire su una gara maschile che ha mostrato il meglio di ciò che il pattinaggio di figura può mettere in pista: tecnica, emozioni, grinta, fisicità, leggerezza, drammaticità, incertezza.
    A priori ci si poteva aspettare una classifica che rispecchiasse gerarchie più o meno consolidate. Una cosa del tipo: Grassl, Rizzo, Frangipani, Memola, Zich, Indelicato.
    Non una di queste posizioni è stata rispettata. Il risultato finale ha stravolto i pronostici, perché è stata battaglia vera, combattuta e incerta dal primo al sesto posto.
    Complimenti a tutti, ai delusi e ai soddisfatti.
    Ce ne fossero di gare così.

    Coppie.
    Ce ne fossero di gare così.
    Devo ripetermi, perché c'è da stropicciarsi gli occhi per la qualità mostrata in questi nazionali.
    La vittoria di Conti/Macii era nell'aria, logica conseguenza dei continui progressi mostrati da questa coppia. Si può dire che il sorpasso su Ghilardi/Ambrosini fosse già avvenuto a Torino, in finale di Grand Prix. il punteggio di 202 e spiccioli è generoso, come normale in un campionato nazionale, ma lo si può intendere come un augurio, in quanto la "quota 200" sembra alla loro portata anche in contesto internazionale.
    Ghilardi/Ambrosini pagano le loro difficoltà nei salti in parallelo. Significativo che queste difficoltà non hanno impedito loro di vincere la tappa di Grand Prix di Espoo, ma si sono rivelate decisive per questi nazionali. Come cambiano i tempi.
    Beccari/Guarise. In una disciplina dove tutto è tremendamente difficile, la specialità di casa Bianconi sembra essere quella di far bruciare le tappe alle sue coppie di nuova formazione. Dopo aver portato in tempi record ad alto livello internazionale la "strana coppia" Marchei/Otarek, ecco che si ripete con Beccari/Guarise. Anche qui abbiamo una ex singolarista abbinata a un partner navigato nella disciplina, e in pochi mesi i risultati sono, di nuovo, stupefacenti.
    Agli Europei penso che godranno anche del piccolo vantaggio dato dal ranking di Matteo, che dovrebbe essere ancora valido. Ce ne faranno vedere delle belle, anche perché Lucrezia è straordinaria sul ghiaccio. Completamente rinata.
    Caldara/Maglio. Due tappe di Grand Prix concluse con prestazioni e risultati lusinghieri... e non andranno agli Europei, salvo sconquassi.
    Tanto per dire qual'è il livello del movimento in Italia. E ci sarebbero stati pure Valesi/Piazza nella partita, che hanno dovuto dare fortait.
    Datemi un pizzicotto che sto sognando. Anzi no, non datemelo.

    Ragazze.
    Lara ha vinto. Meritatamente.
    Andrà lei agli Europei, e speriamo bene, perché quella combo 3Lo+3Lo dello short mi preoccupa assai.
    In passato nessuno è riuscito a presentarla senza problemi, perché è molto rognosa.
    I motivi di questa scelta?
    Ipotizzo che Lara abbia difficoltà ad attaccare un 3T come secondo saldo di combinazione. Infatti non presenta una combo+3T nemmeno nel Free. Al massimo fa 2A+2T.
    Se è così, è un grosso problema, che impone scelte difficili nel corto.
    C'è da dire che quest'anno il "taglio" delle 24 dovrebbe avvenire a un punteggio piuttosto basso, data l'assenza delle russe e il ritiro di atlete di livello (penso a Ryabova)
    Forse una più tranquilla combo+2T nello short potrebbe bastare? Dilemma amletico.
    Certo è che abbiamo un bisogno folle di una seconda casella agli europei, e questo è decisamente l'anno buono per ottenerla. Sperùmm.
    Detto ciò, mi accodo ai rimpianti espressi per Marina Piredda e ciò che avrebbe potuto essere e non è stato, causa infortuni. Mannaggia.
    Capitolo Pezzetta. Pattina come un uomo, nel senso buono del termine. Voglio dire cioè che è raro vedere in campo femminile tanta energia, salti con parabole così ampie e una capacità di rilanciare di continuo la velocità.
    Ma deve ancora imparare a controllare la sua potenza, perché spesso esagera e va in difficoltà sulle uscite dai salti. Lo stesso genere di errore di Frangipani.
    Dovrebbero entrambi prendere esempio da Memola.
    Capitolo Negrello. Ci risiamo con i rimpianti. Come si fa a lasciare una così senza possibilità di allenarsi come si deve?
    Mah!

    Concludo dicendo che mi è dispiaciuto molto non vedere dal vivo questi nazionali, che con ogni probabilità sono stati i migliori mai disputati quanto a livello e qualità generale.
    Ho già espresso le mie perplessità sulla scelta della sede. Aggiungo solo, collegandomi ad un osservazione di Rika, che anche il palazzetto, pur bello, non era proprio adatto al pattinaggio di figura, visto che i pochi spettatori dovevano stare sulle gradinate più alte causa presenza di grossi schermi da hockey.
    Davvero non si poteva fare di meglio?
     
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169 replies since 1/11/2022, 17:54   8764 views
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