ISU JGP Egna/Bolzano 2017

11 - 14 Oct 2017, Egna (ITA)

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  1. Tran-Ky-Ky
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    Rieccomi come promesso (o minacciato) e comincio dalla fine, ovvero (ore ventitrè) Rizzo sul gradino più alto del podio che tasta la medaglia al collo come per assicurarsi che sia reale.
    Nel primo pomeriggio la Bianconi si aggirava per il palazzetto con la faccia di una che, se le rivolgevi la parola, ti azzannava un braccio. Scherzo, ovviamente. Lei è una persona molto cortese e disponibile, ma è per spiegare che la tensione nel clan Rizzo si sentiva tutta. Sapevano che la vittoria era alla portata, lo dicevano i numeri. Anzi, ad essere alla portata era un risultato storico.
    Complimenti quindi a Matteo che ha onorato le alte aspettative che gravavano su di lui (la cosa più difficile da fare, nello sport).
    Complimenti perché ha vinto per meriti propri e non per demeriti altrui (gli avversari hanno sbagliato, sì, ma non fatto disastri. E l’errore è una componente normale nel pattinaggio).
    Il cambio di espressione nei visi del componenti del suo staff è stato evidente, a risultato ottenuto. Gioia, orgoglio, soddisfazione. Questo si leggeva sui volti della Bianconi e di Rizzo sr, dopo la gara.
    Lui invece non ha cambiato la sua, di espressione. E’ sceso in pista concentrato ma sereno, ha mantenuto la stessa serenità anche dopo, dimostrando umiltà nel ricevere i meritati complimenti (sì, glieii abbiamo fatti anche noi).
    Questo fa ben sperare per il futuro, perché è l’atteggiamento corretto. Lui non avrà il talento cristallino dei grandi campioni, né un fisico eccezionale, però ha dimostrato di saper valorizzare i propri mezzi con il lavoro. E questo è importante.
    Sottoscrivo quindi quello che dice Ilya, sul fatto che questa vittoria vale ancora di più perché segue il risultato deludente di Gdansk. Significa riscatto ma anche affermazione di una “normalità” sulla quale si può contare. Gdansk era stata anormale, Egna no.
    E un grosso, grossissimo applauso a Bianconi, Rizzo sr e co.
    Mi fermo qui perché mi rendo conto che sto scrivendo un panegirico, ma diamine, per una volta che si vince!… :italy:
    Riprendo dall’inizio. Ore tredici meno spiccioli. Io e mia moglie arriviamo al palazzetto, davvero molto bello come dice Ted (a proposito, Ted forever!). Incontriamo Ely’ in una tribuna ancora semivuota. In sua -piacevole- compagnia (e abbeverandoci alla sua competenza) abbiamo seguito tutta la gara maschile. Mano a mano che i gruppi si susseguivano sul ghiaccio ci siamo trovati sempre più circondati da atleti, allenatori e accompagnatori vari che venivano a piazzarsi attorno a noi per prepararsi o, dopo, per assistere alle prove degli altri. Canadesi, francesi, giapponesi, anglo-neozelandesi-sudafricani, persino argentini. I coreani meriterebbero un post solo per loro, anzi un LIBRO. Divertentissimi.
    Pattina Zandron. E’ altissimo e fa fatica, si vede. L’unico salto davvero pulito e bello è il Lo (specialità di famiglia, a quanto pare).
    Espongo la mia bislacca teoria a Ely’ la quale, pazienze e comprensiva, mi ascolta pure. Dovrebbe cambiare disciplina, sostengo, con quel fisico e la buona tecnica di base che possiede gli basterebbe trovare una junior adatta per formare una coppia dalle promettenti potenzialità. Facciamo anche qualche nome di possibili candidate.
    Scende sul ghiaccio Maierhofer, che è atleta di casa, e il tifo si scalda. E’ cresciuto molto questo ragazzo, fa fatica anche lui.
    Poi tocca a Cha, e non lo vedo. Un coreano è un gradino più in basso di noi e fa un tifo indiavolato, sollevando cartelli plastificati che mi oscurano la visuale. Poi Cha viene a sedersi con lui e la scena si ripete con Lee. Si aggiungono anche le allenatrici e tutti assieme fanno un bordello dell’altro mondo. Vanno e vengono di continuo, spuntano altri cartelli, stavolta in caratteri latini. Sono organizzatissimi. Più avanti si aggiungeranno anche la You e la Kim.
    Pattina Grassl e il palazzetto si accende per davvero. Lui ha movenze ancora un po’ infantili ma salti sicuri, soprattutto lutz e flip.
    Mi pare un pattinatore da puntati, ma Ely’ mi informa di averlo visto provare il 4Lo nelle practice (invece Rizzo ha testato il 4T).
    Nel frattempo compare Samoilov, che viene a fare stretching proprio ai nostri piedi, in un momento di assenza dei co-coreo (nel senso dei coreani coreografici). Ha una notevole presenza, il pensiero corre inevitabilmente a Plushenko. Ed è inevitabile, perché la casacca della sua tuta reca la tamarra scritta “Angels of Plushenko” :mfr_omg.gif:
    Osserva la prova di Murashov senza tradire emozione alcuna.
    L’ultimo gruppo è un crescendo. Torgashev è bello da vedere, ma i salti non sono un granché. Tenta il 4T ma non ha neppure il 3A. Si comincia a capire che Rizzo ce la può fare. Tsuboi è molto promettente, ma ancora acerbo. Samoilov, il più pericoloso, piazza un paio di combinazioni da paura alternate a qualche errore. Il TSS lascia una porta aperta. La tensione cresce. La Bianconi morde la balaustra. Mia moglie chiude gli occhi sui 3A di Rizzo, poi i co-coreo danno il via all’applauso ritmato sulla sequenza di passi finale ed è l’apoteosi.
    Uff!
    Meno male che adesso c’è una pausa. Ely’ purtroppo deve andare e non può vedere la gara delle ragazze.
    Noi invece ce la godiamo fino in fondo, con i co-coreo Cha e Lee che nel frattempo si strafogano di banane, patatine e ferrero rocher facendo nel contempo un tifo indiavolato per ogni ragazza che scende sul ghiaccio.
    Terminiamo stanchi ma felici assistendo alle premiazioni, con Mishin che va di persona a fotografare il podio delle ragazze e poi esce dal ghiaccio improvvisando un balletto. Passa sotto di noi, lo applaudiamo e lui ci risponde con un inchino. Grandissimo.
    Un’ultima notazione, prima di passare a cose meno serie.
    Le gare importanti (mondiali, europei, grandprix senior) danno grandi soddisfazioni.
    Gare come questa (o il Lombardia Trophy) sono meno interessanti dal punto di vista tecnico (occorre ad esempio tanta pazienza per affrontare due o tre gruppi di ragazze delle quali il meglio che si possa dire è che ci mettono buona volontà). Però offrono la possibilità di trovarsi gomito a gomito con atleti e addetti ai lavori, e vivere l’evento insieme a loro.
    E’ un’esperienza speciale che consiglio a tutti.
    A presto per foto e pagelline semiserie.

    Edited by Tran-Ky-Ky - 15/10/2017, 18:24
     
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