Evgenia MEDVEDEVA (RUS)

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    Come darle torto ? In Canada aveva cannato il corto.
    Mettici anche che possa aver immaginato di esser prima, in quel momento.

    Nel libero sapeva che dopo sarebbe scesa Trusova...
     
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    In questi giorni mi sto guardando una serie di video di ex atleti Nike (alcuni olimpici molto famosi) girati dal NYT che spiegano un po’ le dinamiche dell’azienda...alcune cose sono raggelanti ma tra le tante clausole mi ha colpito che se un atleta non arriva/si assesta al minimo 5º nel World Standing di quella disciplina riceve una forte decurtazione di denaro da parte dell’azienda
    Non so quanto la RusFed la stia finanziando ora ma di sicuro lo sponsor Nike ha contribuito parecchio e il fatto di non accedere per il secondo anno consecutivo alla GPF con rischi anche per tutta la stagione, non deve procurarle molta tranquillità. Qui sapeva che l’unico modo di accedervi era di vincere.
     
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    Beh l'anno scorso è arrivata a podio e questo secondo me l'ha posta su una certa fascia di tranquillità anche su questo aspetto.
     
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    Poi, diciamo la verità, per ora è ancora un "personaggio" che fa parlare di sè e parecchio amata, anche al di là dei risultati (anche "odiata", ma penso da meno e meno ancora da quando ha fatto la "scommessa Orser", lasciando perdere casi particolari di "criticoni"). Pure le sue vicissitudini e crisi di queste due stagioni, così come il radicale cambio di coach e le aspettative (o le critiche) relative, hanno aumentato l'aspettativa per ogni sua gara.
    Ha una storia sportiva decisamente più interessante, per esempio, della Zagitova, che pure a conti fatti ha vinto di più, e credo che ad uno sponsor planetario come Nike questo possa interessare tanto quanto le medaglie.

    Per ora, credo che non abbia problemi a tenersi uno sponsor del genere poi chiaramente qualche risultato bisogna che arrivi.
    Non necessariamente la vittoria, che è per ora ben difficile, ma ci sono anche altri modi per tenersi uno sponsor.
    Per esempio, se riuscisse veramente a presentare in gara un quadruplo, magari prima che lo faccia la Zagitova, immaginate il clamore ...
    E' difficile, ma se c'è una da cui potrei aspettarmi tale "sorpresa" è lei, Miss Determinazione.
     
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    Il mio discorso sullo sponsor era più vasto.
    Ovviamente adesso c’è molto interesse intorno ad Evgenia per via delle sue scelte e Nike ha percorso l’entusiasmo di un inaspettato bronzo ai mondiali lo scorso anno.
    Però questa è un’enorme spada di Damocle sulla testa di Evgenia; non è una Carolina Kostner che anche se cade resta a galla perché in Italia non c’è competizione.
    Lei sa benissimo che deve mantenere alto l’hype su se stessa per non perdere la fama acquisita anche se adesso è molto amata, e questo per svariate ragioni, non ultimo un fattore economico. Promettere quad è un ottimo modo per farlo e lei potrebbe anche riuscire a presentarlo in gara...ma questo non cambia l’enorme pressione che lei stessa mette su di lei. Determinata si, voglia di vincere si...ma per quanto puoi rimanere in questo costante stato di tensione senza esserne logorata? (Come molti ori olimpici hanno dichiarato in questa serie di video)?
    Il mio discorso era più legato al fattore emotivo, più che di cose che potrà presentare per restare sulla cresta dell’onda.
     
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    CITAZIONE (NykeeRg @ 19/11/2019, 07:08) 
    Determinata si, voglia di vincere si...ma per quanto puoi rimanere in questo costante stato di tensione senza esserne logorata?

    In questo lei è una testa di serie come poche, anche Yuna ebbe il suo punto di pausa, lei non sembra accusare il colpo.
     
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    Yuna aveva ormai vinto tutto quando decise di prendersi una pausa. Evgenia no. È per questo che continua : non aver centrato l'obiettivo dell'Olimpiade è probabilmente il carburante che continua a muoverla senza pace.
    Sono due storie molto diverse.
     
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    Yuna era anche ricca.
    Ricca sfondata, con un'agenzia di eventi e una nazione che la adorava come fosse una regina. Non aveva certo problemi di dove andare a prendere i soldi, aveva una tranquillità economica che le consentiva di fare ciò che voleva... per il resto dei suoi giorni. Le basta presenziare ad un gala per far segnare il tutto esaurito, presentarsi da qualche parte per far accorrere un fiume di gente.

    Lo sponsor Nike le serviva relativamente. In Corea le aziende facevano la fila per averla come testimonial, dai condizionarori al latte, ai gioielli... non aveva alcun problemi sulla fonde del proprio reddito.
    E dato che ha fatto da testimonial per la New Balance, immagino che abbia chiuso il contratto con Nike.

    Secondo me Yuna era stressata non per la vicenda dello sponsor / soldi ("oommioddio se non vinco ho smesso di pattinare e i miei genitori hanno investito tanto per nulla" non c'era più)
    era stressata e in ansia perché tutto il mondo pretendeva da lei un secondo oro olimpico, una seconda medaglia olimpica, finire fuori dal podio dei mondiali era inaccettabile per la sua immagine. E lei, essendo intelligente sapeva quanta fatica e costanza sono necessarie ogni giorno per quel risultato, sapeva di essere in grado di farlo, ma anche non più motivata come prima a raggiungere quel risultato, aveva paura di lasciarsi andare come successe dopo le olimpiadi 2010.
    Lei ha continuato per portare le Olimpiadi 2018 in Corea, la sua ansia era far guadagnare le Olimpiadi alla propria nazione, aveva un obiettivo ancora più alto di tenersi stretto uno sponsor.
     
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    Ad un certo punto Yuna pianse per l’argento ai mondiali 2011 temendo di non aver fatto quello che doveva per contribuire ad ottenere le Olimpiadi a Pyeongchang...ricordo il suo Arirang con molta tristezza/meraviglia proprio per questo.
    Medvedeva è chiaro che continua solo per l’oro olimpico, fin qui non ci piove.
     
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    Concordo, Nykee....

    e dopo quello che dici mi viene da aggiungere: "Yuna non pattinava più per se stessa, ma per la sua nazione, voleva consegnare qualcosa a tutti i coreani (l'Olimpiade), si era fatta portavoce di un obiettivo nazionale e si era caricata sulle spalle la responsabilità del suo successo".
    Anche se... di certo non dipendeva da lei l'organizzazione logistica dell'evento, il movimento dei capitali o la costruzione dei nuovi impianti! Era chiaro, che non dipendesse solo da lei, ma Yuna si sentiva incaricata di una missione in cui non poteva fallire.

    Evgenia invece vuole riscattare il proprio orgoglio ferito, vuole diventare la campionessa olimpica che aveva sognato da bambina, mentre vinceva i titoli juniores ed i mondiali... vuole sconfiggere Zagitova o le nuove bimbe russe che faranno le sue veci. E forse, dimostrare alla vecchia Eteri il proprio vero valore (e che la sua storia non finirà con la pubertà, perché lei è più forte).
    E' determinata e lotterà come una leonessa, ma lo farà soltanto per se stessa, eventualmente per dimostrare al mondo che è lei la vera campionessa.

    E questa differenza si vede tutta, in pista e nelle interviste.
     
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    La differenza di fondo sta nella cultura, non solo sportiva, dei due Paesi. A ciò va ad aggiungersi il fatto che Yuna ha letteralmente dato vita ad una scuola di pattinaggio in Corea, mentre Medvedeva, rispetto alla tradizione russa in materia di pattinaggio, non è altro che una delle tante rappresentanti del suo Paese nella storia di questo sport. Un elemento di valore, senza dubbio, ma di qualità non epocale e di importanza storica (sportiva) non certo eccezionale.
     
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    Medvedeva ha avuto anche un ruolo di rappresentanza nazionale nella disputa del doping di stato che ha portato i russi alle olimpiadi senza bandiera.
    In questo, non penso sia corretto dire che sia stata sempre e solo focalizzata su sé stessa e sul proprio interesse, almeno non più di quanto facciano tutti gli atleti.

    Certamente il contesto di Yuna era diverso e, olimpiadi a parte, stiamo vedendo ora quanto la sua influenza stia contribuendo alla crescita del pattinaggio coreano e dando già risultati concreti in campo femminile.
     
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    Il discorso cade sempre li...perché Evgenia è stata scelta? Ai tempi era il volto pulito e vincente della Russia e se non avessero potuto partecipare gli atleti russi...come poteva vincere una medaglia olimpica?
    Il pattinaggio è uno dei pochi sport dove sarebbe inutile doparsi, ed Evgenia era l’immagine di questo sport. Mettici pure che davanti agli schermi e a livello istituzionale lei si è sempre destreggiata molto bene...era una scelta quasi obbligata.
    Con questo non intendo sminuirla...c’è voluto coraggio da parte sua. Ma il grosso della partecipazione degli atleti russi si è giocato in altre sedi, mantre Yuna ha trainato veramente verso la conquista di Pyeongchang 2018, anche quando le sue motivazioni erano minime.
     
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    A mio parere il mito di Yuna prescinde dall'attribuzione delle olimpiadi coreane.

    Noi siamo focalizzati sul pattinaggio di figura in quanto appassionati, però non va trascurato che l'assegnazione di quell'olimpiade è stata influenza anche dalla forte competitività della Corea in short track/speed skating, sport più nazionale rispetto al pattinaggio di figura, dove Yuna è stata un'eccezione.
     
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    Mi sa che Evgenia aveva a cuore la partecipazione dei Russi alle Olimpiadi perché doveva andarci anche lei :lol3.gif: non si è mossa senza un ritorno.

    E comunque, avrebbero dovuto andare fino in fondo con la squalifica dell'intera nazione: da questo episodio abbiamo semplicemente capito che la Russia è intoccabile, per quante regole possa infrangere nello sport, o per quanto male possa fare alla salute dei propri atleti con sostanze proibite. E la cosa mi provoca nausea, sinceramente.

    Dai... non puoi avere un programma nazionale di promozione doping. Se Evgenia fosse stata la vera immagine immacolata dello sportivo, sarebbe stata più felice di gareggiare senza bandiera, perché indignata da coloro che avevano strutturato e accettato un sistema di doping (e scusa... ma davvero non provi rabbia verso chi bara? Tu che invece ti fai il mazzo per allenarti senza aiuti?).
    Il vero angelo puro contro il doping si sarebbe dissociato da una nazione tanto sporca ai suoi vertici sportivi, non li avrebbe difesi a spada tratta (certo... tu sei dalla parte degli atleti puliti, ma se non lasci che venga applicata una legge punitiva, diventi loro complice,
    che è peggio, perché lasci sfruttare la tua immagine as un criminale). Io avrei preferito silenzio da parte di Evgenia.

    È come avere in casa un parente che ha compiuto un omicidio o furto.
    Lo proteggi o lo denunci?
    Io lo denuncio, delusa dal suo comportamento e dall'oltraggio nei miei confronti. Cioè, hei... mentre violavi le leggi, non hai pensato a tutti gli innocenti che ne avrebbero subito le conseguenze?
     
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