Anna TARUSINA RUS Date of birth: 24.01.2003 Place of birth: Odintsovo Height: 159 cm Home town: Moscow Profession: high school student Hobbies: music, studying physics Start sk. / Club: 2008 / CSKA Moscow Internet / Social Media contact: www.fskate.ru/skaters/3626.html Coach: Sergei Davydov, Elena Buianova Choreographer: Viktoria Bondarenko, Irina Tagaeva Former Coach: Sergei Chemodanov Practice low season: h / week Moscow Practice high season: h / week Moscow
Ci tenevo a mostrarvi la qualità assoluta di questo corto pattinato al Campionato di Mosca junior. Corto con cui si è classificata al QUINTO posto (!!!). Sempre piaciuta tantissimo, ma questa esecuzione, con una tale proprietà espressiva di braccia e schiena e ingressi incredibili ad axel e lutz, merita la visione.
Nella sua scheda dice, in modo generico, che l'assenza ai test skates è stata dovuta ad un'operazione ad un ginocchio. Girava voce che fosse solo influenzata, invece è un problema più rilevante.
Se quest'altra fonte è attendibile, non dovrebbe essere niente di serio, magari qualcosa di correlato ai postumi dell'infortunio subito nell'incidente di tre anni fa.
Presumibilmente verrà meno la sua posizione di sostituta russa per le prime tappe di JGP.
Da qual che si comprende con i traduttori automatici, lei ha annunciato su instagram che salta l'anno, fra l'infortunio e gli studi, ma Davydov ha già fatto sapere che Anna ha deciso di smettere di allenarsi e che non ne può più.
16 anni? Mah, una parte di me pensa che se devi lasciare così presto perchè non ne puoi più, era meglio allenarsi di meno prima, viversela meglio, ma continuare ad avere lo sport nel cuore anziché esserne nauseati. (E magari, lasciare spazio alle altre).
Tornare dopo l'incidente che gli era capitato deve avergli dato una forte motivazione inizialmente, però quest'anno si è ritrovata nuovamente a fare i conti con le conseguenze fisiche di quell'evento. Davydov ha fatto anche riferimento, presumo al condizionale, ad una dieta ferrea per poter continuare.
In un contesto competitivo, a maggior ragione come quello russo, ci sta che, davanti a limiti fisici emersi già a quelle età, alcune abbandonino le gare a favore degli studi. Allenarsi di meno prima è un concetto che credo non esista nello sport russo.
Mi viene in mente Polina Tsurskaya la quale voleva lasciare il pattinaggio già a 10 anni ma ''costretta '' dai genitori ha continuato è andata dalla Tuberezzi poi dalla Buyanova , ma lei voleva studiare . Alla fine ha lasciato lo sport. Bisogna pensare che i genitori spendono tanti soldi per affitto lontano da casa/costumi/fisioterapisti ( la Tarakanova cerca sempre sponsor) solo le migliori vengono aiutate completamente dal punto di vista economico. Poi aggiungiamo che il pattinaggio (sic)attuale punta su quad e tripli axel ; lei ,con tutto il mio rispetto nel lato artistico /tecnico a causa anche dell'incidente non poteva resistere e sarebbe stata spazzata via da gente incapace di stare dritta sui pattini ma che sa saltare quintupli .
Non ne faccio una colpa a lei, ma al sistema di allenamento. Non puoi "rompere" un'atleta di 14-15 anni con tanta facilità.
L'evento scatenante è un incidente automobilistico. Su come sia stata gestita in seguito non mi pronuncerei, nella scorsa stagione è stata una delle atlete più continue.
Fare dei sacrifici, essere costante, sbagliare poco o nulla e ritrovarsi comunque dietro le altre non credo l'abbia aiutata.
Così come per altre atlete, alcune scelte sono il frutto di una serie di avvenimenti. Se i giudici pian piano ti penalizzano, diventa sempre più pesante continuare. Per la Tsurskaya, se fosse andata alla finale di Gp, per me le cose sarebbero andate diversamente.
Però io in lei, come dice Icemin, troverei anche una grossa concausa nello spaventoso incidente che ha avuto 2 anni fa mentre andava al JGP austriaco...in quella occasione ha avuto un bruttissimo infortunio alle ginocchia per cui è dovuta rimanere ferma un anno e da poco si è fatta operare di nuovo...la prospettiva di continuare così senza trovare mai una soluzione che la rendesse competitiva forse non l’avrà allettata, per quanta passione possa avere.