Maurizio ZANDRON (AUT)

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    Maurizio ZANDRON
    Date of birth: 15.11.1992
    Place of birth: Bolzano
    Height: 177 cm
    Home town: Bolzano
    Profession: student
    Hobbies: computer, music, movies
    Start sk. / Club: 1998 / Bolzano SC

    Palmares
    ISU Profile

    CI2006_SJ_Zandron1

    2007
    CI07_FPMJZandron03

    2010
    Maurizio-Zandron







    ISU JGP Austria 2011 Junior Men Short Program

    Video

    Edited by Andrea Rika - 9/3/2022, 10:42
     
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    Maurizio Zandron: la mia vita tra pattinaggio e università, con un tocco da... masterchef!
    Inserito il Mar, 05/03/2013 - 08:05.

    Si sono appesa conclusi i mondiali junior e, fra pochi giorni, si apriranno i mondiali senior, senza dubbio la gara più attesa dell'anno che, di fatto, va a concludere la grande stagione del pattinaggio. Approfittiamo della relativa "calma" tra i due eventi per conoscere Maurizio Zandron, una delle migliori promesse italiane, che già padroneggia il triplo Axel, terzo quest'anno ai nazionali senior.
    AOI: E' la tua prima intervista con noi. Vorresti presentarti ai nostri lettori? Quanti anni hai, che scuola frequenti, dove vivi e ti alleni, quando hai iniziato a pattinare e perché...

    Maurizio Zandron: Ho 20 anni, vengo da Bolzano e vivo a Milano da quando ne avevo 18. Mi sono trasferito a Milano, perché una città più grande, secondo me, offre maggiori possibilità. Ho frequentato il liceo scientifico E. Torricelli a Bolzano, dove mi sono diplomato, poi per proseguire i miei studi mi sono iscritto all'università cattolica del Sacro Cuore di Milano, alla facoltà di economia, dove frequento le lezioni pomeridiane, in modo da poter conciliare lo sport con gli studi. La cosa non è affatto semplice, ma con impegno e determinazione si riesce a fare entrambi. Attualmente frequento il secondo anno di università e mi alleno al Forum di Assago. Trascorro una vita bella intensa, tra sport, studio e faccende domestiche, visto che non vivo con la mia famiglia. Nel tempo libero mi specializzo in cucina e poiché cucino per me stesso, meglio cucino, meglio mangio!!!!!!
    Sono entrato nel mondo del pattinaggio, quasi per caso, a 6 anni ho iniziato con i roller, ma qualche mese dopo, passando davanti al Palaghiaccio, mi è nata la curiosità di provare i pattini da ghiaccio. Da quel momento è nata la mia passione per il pattinaggio su ghiaccio. Ricordo che ero molto spericolato e che cercavo sempre di imitare quello che facevano i grandi, anche se a volte con scarsi risultati.

    AOI: come Junior sei stato per due volte vice-campione italiano e, nel 2009-10, terzo ai Nazionali. Hai al tuo attivo numerose gare internazionali come Novice, Junior e Senior, sei tappe di Grand Prix Junior, un Mondiale Junior l'anno scorso. Qual è il tuo approccio alle gare? Sei uno che sente la pressione o riesci a mantenere il distacco? Guardi le prove degli avversari o preferisci non sapere come vanno?

    Maurizio Zandron: L'approccio alla gara è un punto fondamentale per ogni atleta, io personalmente prima di una gara cerco di isolarmi da tutto ciò che mi circonda, come dentro ad una bolla. Cerco di entrare in perfetta sintonia con me stesso, concentrandomi sulle mie percezioni e sugli elementi del mio programma. In gara sono uno che la tensione la sente; mantenere il completo distacco, soprattutto negli eventi più importanti, credo sia quasi impossibile. Con l'esperienza ho imparato ad affrontare e gestire la tensione, è un po' come un onda: se la sai cavalcare ti spinge in alto, altrimenti ti travolge distruggendoti. In gara bisogna restare sempre lucidi e combattivi, senza mai mollare.

    AOI: Quest'anno, al campionato nazionale senior hai ottenuto il terzo posto. Come hai vissuto la gara? E che cosa hai provato sul podio?

    Maurizio Zandron: Tante sono state le emozioni che mi hanno accompagnato durante i campionati italiani di quest'anno, La tensione era alle stelle, soprattutto perché vi era in gioco la convocazione per i campionati europei di Zagabria. Quest'anno la competizione si è disputata all'Agorà di Milano ed è stata una gara davvero dura e impegnativa, ma che al termine mi ha saputo riempire di soddisfazioni. È stato davvero un piacere pattinare i miei programmi, davanti ad un pubblico così meraviglioso che, soprattutto nel programma libero, mi ha sostenuto fino in fondo e mi ha dato la carica per riuscire a completare elemento dopo elemento al meglio. Salire per la prima volta sul terzo gradino del podio nella categoria senior è stato un grande risultato.


    AOI: Grazie a questo risultato, sei stato sul punto di andare agli Europei. Ti sentivi pronto per un evento così importante?
    Maurizio Zandron: A un evento di quel tipo non si ha l'occasione tutti i giorni di partecipare, sarebbe stata un esperienza costruttiva ed interessante, che mi avrebbe fatto da stimolo e da insegnamento per il futuro. Essere in competizione con atleti di un certo calibro, mi avrebbe messo a dura prova, ma credo proprio che sarei riuscito a dare il meglio.

    AOI: Negli ultimi anni hai fatto buoni progressi, attualmente hai nel tuo bagaglio tecnico tutti i salti tranne il flip, se non sbagliamo. In che cosa ti senti forte, quali elementi vorresti invece migliorare?

    Maurizio Zandron: Sapendo che questo sarebbe stato il primo anno in cui avrei gareggiato nella categoria Senior, quest'estate mi sono dedicato particolarmente sul triplo axel, raggiungendo il mio obiettivo di eseguirlo in gara entro la fine della stagione. Per quanto riguarda il triplo flip, sono in grado di eseguirlo, ma ritengo opportuno evitare di inserirlo nel programma, poiché ho la tendenza di cambiare il filo alla partenza. In futuro rivaluterò la possibilità di inserirlo, per aprirmi la possibilità d'inserire una combinazione di triplo-triplo. Sento ormai di aver acquisito sicurezza nei tripli che presento dalle ultime tre stagioni, uno dei miei punti di forza è sicuramente la combinazione 3Lo+3Lo, che presento nello short program per un valore di 10,2 punti e che non sono in molti a provare. L'essermi dedicato molto alla combinazione con il loop, mi fa provare maggiori difficoltà nelle combinazioni col triplo toeloop, su cui devo sicuramente lavorare. Appena terminerà il periodo delle gare dovrò dedicarmi al consolidamento del triplo axel e inizierò a provare ed allenare un quadruplo.

    AOI: Agli ultimi Europei nell’ultimo gruppo sono stati eseguiti ben 11 quadrupli, quasi tutti perfetti. Come ti poni davanti a questo salto? Ci stai lavorando o pensi di lavorarci?

    Maurizio Zandron: Il quadruplo, oggigiorno, è diventato un elemento fondamentale per essere competitivi a livello mondiale. Per questo dovrò per forza lavorarci; attualmente essendo nella stagione delle gare non mi ci sto dedicando, ma presto dovrò iniziare. Dopo aver imparato il triplo axel, non vedo l'ora di cimentarmi con un salto quadruplo.

    AOI: Quanto ti alleni ogni giorno, dove e con chi?

    Maurizio Zandron: Mi alleno 5 volte alla settimana al Forum di Assago, lo staff tecnico è costituito da Cristina Mauri, l'allenatrice di riferimento, colei che ci segue quotidianamente e gestisce tutti i nostri allenamenti; Raffaella Cazzaniga, la coreografa; Fabio Mascarello, allenatore e sempre il più aggiornato sui regolamenti ISU; Corrado Giordani, l'insegnante di danza e coreografo che ci segue anche su ghiaccio; Flavio Saturno, il nostro motivatore con cui affrontiamo la preparazione e l'approccio alle competizioni e Mirko Botta, il preparatore atletico. Il ritmo e l'intensità dei miei allenamenti varia a seconda dei periodi di più o meno carico, in conformità alla distanza temporale dalle competizioni. Solitamente pattino dalle 2 alle 3 ore al giorno e faccio preparazione atletica e danza, rispettivamente 3 e 4 volte a settimana.

    AOI: Parecchi atleti hanno detto di incontrare difficoltà nel praticare il pattinaggio a livello agonistico, sia economicamente sia per la necessità di dover lasciare a volte la famiglia, o per conciliare sport e scuola, per esempio. Qual è il tuo parere, la tua esperienza?

    Maurizio Zandron: Senza ombra di dubbio sono molti i sacrifici e le difficoltà che si incontrano lungo una carriera agonistica. Come ogni atleta di alto livello, anch'io non mi sono fatto mancare la mia dose di problemi e difficoltà. Conciliare scuola e sport era un impresa organizzativa non da poco, soprattutto frequentando un liceo scientifico tradizionale; l'obbligo di trasferirmi per trovare un ambiente migliore e più adatto al mio sport; le ingenti spese economiche, soprattutto ora che mi sono spostato a Milano, e un paio di infortuni che mi hanno accompagnato lungo la carriera agonistica. All'eta di 9 anni sono inciampato facendo dei passi ed ho sbattuto la testa, procurandomi un trauma cranico, per alcuni mesi non ho più potuto pattinare. A 16 anni in seguito ad una caduta mentre allenavo un triplo lutz ho avuto un trauma alla colonna vertebrale e non ho più potuto saltare per un anno intero.


    AOI: Quali sono i tuoi obiettivi, per il finale di questa stagione e, soprattutto, in futuro?
    Maurizio Zandron: Nella stagione attuale vorrei arrivare a totalizzare il punteggio tecnico per i mondiali senior, che attualmente è fissato a 32 punti nello short e 60 nel libero. Per ora il massimo punteggio tecnico da me ottenuto nello short è di 31,73, l'anno scorso al Triglav trophy di Jesenice e 57,26 ottenuto nel libero della Denkova-Staviski Cup di Sofia, il punteggio delle gare nazionali non viene preso in considerazione. Per il futuro credo di avere ancora dei buoni margini di miglioramento, quindi mi impegnerò per metterli in pratica.

    AOI: Hai qualche pattinatore presente o passato che ammiri particolarmente, al quale ti ispiri?

    Maurizio Zandron: Per quanto riguarda la tecnica dei salti ho sempre stimato il russo Evgeni Plushenko. In generale mi piacciono i pattinatori carismatici, che si sanno distinguere. Mi piace Florent Amodio per i suoi programmi particolari e d'effetto, mi piace l'uzbeko Misha Ge, con cui ho gareggiato più volte quest'anno e avendolo visto dal vivo, credo sia davvero un grande interprete. Infine non si possono che ammirare atleti come Javier Fernandez e Kevin Reynolds che riescono a presentare ben 3 quadrupli nel loro programma libero.

    AOI: Che tipo di musica preferisci? Ami il classico o ti piace esibirti su brani moderni? Cosa ne pensi dell'introduzione della voce nel disco scelto?

    Maurizio Zandron: Non ho un criterio preciso nella scelta delle musiche, diciamo che i miei gusti spaziano tra generi musicali di vario tipo; in generale preferisco i brani moderni e le colonne sonore che trovo più coinvolgenti ed accattivanti, mentre la musica classica tende un po' ad annoiarmi. L'introduzione della voce nei brani sembra una novità strana per noi pattinatori abituati da anni a pattinare su pezzi solo strumentali. Ma credo che questo cambiamento sia un passo avanti verso un'evoluzione artistica che darà spazio a tante novità, senza considerare che potremmo contare su una scelta di brani molto più ampia. L'obbligo di pattinare solo su pezzi strumentali rappresentava una limitazione tale, che più di un atleta ha preferito presentare brani con qualche nota cantata anche rischiando di prendere delle deduzioni in gara.

    AOI: Maurizio Zandron nella vita di tutti i giorni: gli hobbies, il tempo libero, gli sport e la musica che ti piacciono

    Maurizio Zandron: Quando non mi alleno e non studio, torno a casa a trovare la mia famiglia, mi dedico ai miei amici, mi piace uscire, divertirmi e andare a ballare. Mi diverto a guidare sulla neve, ascolto musica un po' di ogni genere e mi piace molto cucinare ed abitando da solo, quando ho tempo mi piace sperimentare nuove ricette. Non seguo nessuno sport con particolare attenzione, al di fuori del pattinaggio, ma quando ci sono occasioni come olimpiadi, mondiali ed europei seguo volentieri anche altre specialità.

    Ringraziamo Maurizio per la sua grande disponibilità e, naturalmente, gli facciamo un grosso in bocca al lupo per il suo futuro, professionale e non.
     
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    Mi era sfuggita questa intervista.
    In effetti quel bizzarro 3Lo-3Lo si faceva veramente notare, non solo ai Nazionali ma anche fuori. Di Zandron in generale mi piace quella certa consapevolezza artistica, si vede che conosce i migliori nel campo e che ne subisce l'influenza. I suoi programmi quest'anno erano un po' derivativi, ma lo SP, per quanto adolescenziale, aveva spunti artistici interessanti.
     
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    SP dal Lombardia Trophy...con annesso triplo axel!