Mie HAMADA (JPN)

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    Mie Hamada (濱田 美栄)
    nata il 29 ottobre 1959
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    Allenatrice e ex-agonista. Laureata alla Doshisha University nel 1983, allenava a Kyoto fino alla chiusura della pista nel 2005. Al momento allena alla Kansai University Skating Club a Takatsuki, Osaka assieme a Yamato Tamura.

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    Tra i suoi studenti attuali troviamo:
    Marin Honda, campionessa Mondiale junior 2016
    Taichi Honda
    Mariko Kihara
    Satoko Miyahara (dall'età di sette anni), argento Mondiale 2015 e due volte campionessa nazionale giapponese (2014, 2015)
    Yuna Shiraiwa, argento ai nazionali junior 2015-16
    Mao Shimada, campionessa Mondiale Juniores 2023

    Precedentemente ha allenato:
    Riona Kato
    Kana Muramoto
    Satsuki Muramoto
    Yukina Ōta





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    Hamada è solita effettuare dei rituali pre e post gara con Satoko Miyahara che segue dall'età di sette anni. Prima di una gara la aiuta a concentrarsi e a calmarsi come nella foto. Dopo l'esperienza dei Mondiali junior 2013 ha preso l'abitudine di tenerle la mano al kiss&cry per prepararla all'uscita del punteggio (ai Mondiali junior 2013 infatti, il FS di Satoko fu marcato con 6 sottorotazioni e tre chiamate per filo sbagliato su due lutz e un flip, il punteggio fu una doccia gelata).

    I Mondiali junior 2013 sono stati un momento molto difficile e doloroso che abbiamo dovuto superare. Non dimenticherò mai come mi sono sentita in quel kiss&cry mentre aspettavamo il punteggio, non ero preparata a quello che è accaduto. Per questo ho deciso che, non importa la gara, avrei sempre tenuto la sua mano mentre aspettiamo insieme che appaia il punteggio.
    - Mie Hamada

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    [x]

    E sembra aver preso quest'abitudine anche con le altre sue allieve.

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    [x]


    Edited by Andrea Rika - 6/3/2023, 12:27
     
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    Un'intervista molto bella che fa capire molte cose del suo metodo di allenamento e della cultura giapponese:

    Hamada sottolinea l'importanza delle nozioni di base, e della semplicità
    L'allenatrice giapponese dice ai suoi studenti: 'Vedi la musica e ascolta il movimento'


    Pubblicato 12/10/15 da Jean-Christophe Berlot, speciale per icenetwork

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    Mie Hamada festeggia Marin Honda dopo il terzo posto della pattinatrice nel programma corto alla Junior Grand Prix Final 2015. Immagini -Getty



    Mie Hamada è uno dei più importanti allenatori di pattinaggio in Giappone. Ha portato tre pattinatrici a Barcellona: Marin Honda e Yuna Shiraiwa, che si sono qualificate per la finale junior, e la medaglia d'argento mondiale 2015 Satoko Miyahara, che gareggia nella finale senior. Tra le due sessioni di allenamenti, ha parlato con icenetwork circa le sue opinioni sul coaching e l'impatto del pattinaggio in Giappone.


    Icenetwork: Da quanto tempo lavora con le sue allieve?
    Hamada: Da quando erano piccole in realtà. Ho preso Satoko quando aveva 7, Marin quando aveva 8 e Yuna quando aveva 6, credo. Prendo dalle dalla scuola elementare fino alle scuole superiori. Sono piuttosto occupata, ma ho ancora riesco a dare lezioni. Faccio lezione una volta alla settimana e insegno ai bambini, e principianti. Mi piace molto.

    Icenetwork: Come confronta le sue allieve?
    Hamada: Marin ha diversi fratelli e sorelle, e una delle sue sorelle è una famosa attrice. [Marin] ha solo 14 anni, ma è già molto indipendente dai suoi genitori. Le piace sentire la musica. Le piace eseguire i programmi. Yuna è un'atleta, mentre Marin è un'artista.

    Icenetwork: Come si spiega l'incredibile successo del pattinaggio giapponese?
    Hamada: La nostra cultura richiede una disciplina molto forte. Questo è molto importante per noi, e un grande aiuto. In qualsiasi altro paese, le cose sarebbero più difficili da controllare. I bambini hanno così tanti interessi al di fuori di pattinaggio al giorno d'oggi: la moda, tutti i tipi di giochi, giochi in televisione. Al giorno d'oggi, è molto difficile farli concentrare su uno sport.

    Icenetwork: Non è lo stesso in Giappone?
    Hamada: Lo è. Ma allo stesso tempo, i giapponesi amano il pattinaggio, grazie a grandi campioni come Mao [Asada] e Daisuke [Takahashi] e Yuzuru [Hanyu], e molti altri. Essi hanno attirato molti appassionati di pattinaggio. Abbiamo un pubblico enorme e numerosi spettacoli di pattinaggio. Questo ha migliorato la motivazione dei pattinatori. E 'una bella esperienza pattinare davanti a migliaia di persone. Ha fornito una forte motivazione anche ai genitori dei pattinatori.

    Tornando a ciò che rende il pattinaggio giapponese così tanto di successo, devo dire anche che noi, gli asiatici, abbiamo quel corpo compatto che aiuta a salti e flessibilità.

    Icenetwork: Come si fa ad allenare le ragazze dall'infanzia all'età adulta, attraverso gli anni difficili dell'adolescenza e il loro corpo che cambia?
    Hamada: Come allenatore, non vedo grandi cambiamenti, in realtà. Vedo che ogni giorno porta un po 'di sviluppo. Satoko lavora molto duramente ogni giorno, anche se il suo corpo sta cambiando. Perché lei sta lavorando così duramente ed è così attenta, che sa reimpostarsi e regolarsi giorno dopo giorno al cambiamento. Non ho alcun problema lì.

    Devo dire anche che i caucasici e le persone di origine asiatica sono molto diversi in questo senso. I fisici dei caucasici cambiano in modo molto più drammatico rispetto agli asiatici. Noi abbiamo cambiamenti nel fisico, ma non sono così grandi. Naturalmente, questo dipende dalla persona, ma in media è così.

    Icenetwork: Tornando alla disciplina, come si fa a mantenere un equilibrio tra l'essere severi con i pattinatori e tuttavia essere abbastanza aperti consentire loro di esprimersi?
    Hamada: In primo luogo, è necessario accettare la disciplina, perché si devono imparare le basi. Tutti i miei alunni devono imparare le basi. Questo è il fondamento, proprio come nella danza classica. Hanno bisogno di imparare i passi, la tecnica, i salti, la postura del corpo. Una volta che hanno acquisito le nozioni di base, possono mostrare il loro carattere. Essi possono dare il loro parere. Eppure, mi permetta di chiarire che esprimere un parere, non è sinonimo di egoismo. Un parere non può essere: "Io non voglio fare questo o quello." Una volta che le basi sono note, le opinioni possono essere espresse, ma non con egoismo.

    Se si lavora sodo e bene, si avrà un buon futuro. I nostri studenti lo sanno. Le persone pigre non fanno altro che lamentarsi, non crede? Se vogliono ottenere qualcosa e sognare in grande, c'è bisogno di lavorare sodo. Se non lo fanno, continueranno a lamentarsi per non aver raggiunto le loro ambizioni.

    Satoko è meravigliosa. Esprime opinioni, ma senza alcun egoismo. Lei è una ragazza con cui si lavora molto bene.

    Icenetwork: Ha una grande squadra intorno a lei?
    Hamada: Ho un intero team con me alla Kansai Università: Yamato Tamura ha pattinato alle Olimpiadi di Nagano nel 1998, e Haruko Okamoto alle Olimpiadi di Grenoble nel 1968. Haruko insegna le figure.

    Icenetwork: Vuoi dire che si insegnano ancora le figure in Giappone?
    Hamada: Sì. Certo, non le insegniamo come lo facevano ai vecchi tempi, la mattina presto, sul ghiaccio pulito e guardando le tracce. Ma tutti i bambini devono imparare le vende, le controvende e i controtre. Sappiamo che è molto importante per le loro skating skills. Hanno bisogno delle figure per i fili e i passi, ma anche per migliorare la parte superiore del corpo, la postura... e tirare le punte dei piedi! Nelle figure, si utilizza la gamba libera come un'ancora, e questo è utile anche nel pattinaggio libero.

    Icenetwork: Potrebbe spiegarci anche come si lavora sull'espressione? E' così diversa tra le culture occidentali e quella giapponese.
    Hamada: Mia figlia e mia mamma praticano danza tradizionale giapponese, con i costumi. Nella nostra cultura, l'espressione non è sulla battuta, come in Europa o in America. I sentimenti non sono al di fuori, ma dentro. Giapponesi sono più calmi. A volte è difficile capire quando non si è a conoscenza di ciò. Tutto viene dall'interno. L'espressione è dentro di te; si deve essere forti e calmi allo stesso tempo.
    E' proprio come un giardino giapponese: Non si dispone di enormi alberi e statue e fontane, come in Europa; basta la sabbia, e una pietra. Tutto è semplice, ma bello. Questo è quello che voglio che i miei pattinatori esprimano nel loro pattinaggio: pulizia, calma e forza, in modo che il pubblico senta la bellezza pura del loro pattinaggio. Che non si facciano distrarre da troppe cose; basta essere lì.

    Icenetwork: Come si fa a gestire la musica?
    Hamada: Quando insegno ai miei pattinatori, dico sempre loro: "Come ti senti sulla tua musica?" La musica deve venire dal cuore. Le mie parole sono sempre le stesse: "vedi la musica e ascolta il movimento." E' come il mio motto. Quando si sente il movimento, allora si può avere la sensazione della sua bellezza. Quando si vede la musica, significa che la si sta esprimendo.

    Icenetwork: Dove ha imparato a parlare inglese in modo così bello?

    Hamada: io stessa ero una pattinatrice nazionale. Ho pattinato nazionali. Sono venuta negli Stati Uniti per un anno e siamo stati in California. Ho preso lezioni da diversi allenatori lì.

    Ho imparato tante cose che non sapevo circa pattinaggio negli Stati Uniti, ci sono ancora molte cose che non so, in realtà! Ma ho apprezzato tutti gli allenatori che mi hanno insegnato quell'anno. (ride)


    Altri link ad articoli e traduzioni di riviste giapponesi in inglese:

    Mie Hamada: Coaching a New Generation of Japanese Ladies [ottobre 2015]

    Hamada Mie x Tamura Yamato: The keys to improvement are ‘humility’ and ‘hard work’ [agosto 2015]

    Intervista post-nazionali 2014
     
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    Il 02 luglio, nell'ambito delle tante manifestazioni per il 70° della fondazione della Kansai University di Osaka, Mie Hamada - allenatrice presso il Kansai University Skating Club di Takatsuki - Osaka - ha ricevuto un riconoscimento, insieme ad altri nomi "eccellenti" dell'Università.






    Fonte Kansai University FB

     
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    Aggiungiamo che è coach di Mao Shimada che ha appena vinto i Mondiali Junior 2023 (e la finale Grand Prix 2022).

    CITAZIONE
    Hamada è solita effettuare dei rituali pre e post gara con Satoko Miyahara che segue dall'età di sette anni.

    Sembra comportarsi in modo identico anche con Mao ;)
    molto affettuoso il modo in cui sciuga le lacrime sull Kiss&Cry.

     
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    Personalmente eviterei di sottolineare la fine gestualità pubblica dell'Hamada, considerando che in passato non sono mancate dicerie spiacevoli sui suoi metodi e le accuse legali mosse da Nobunari Oda, sebbene alla fine ci abbia rimesso lui. Non dico che si debba sempre e comunque dar retta ad una sola campana, atti mossi dalla gelosia e dal discredito nei confronti di persone note accadono anche a prescindere, però si rischia di mitizzare soggetti, edulcorare situazioni che non si conoscono fino in fondo.
     
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    Questo gossip mi è sconosciuto e ho semplicemente detto come sia carina la cura verso il proprio atleta.
    Che poi la regina del "sorrido alle telecamere ma per il resto ti tratto come feccia" è E. T.


    Se poi vuoi condividere l'oscuro dietro al tuo messaggio, svelando il fatto che ti ha fatto esprimere questo parere, avrò piacere di apprendere qualcosa in più. Attualmente non capisco dove vuoi andare a parare.
     
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    Non c'è bisogno di aggiungere fonti specifiche, chi cerca trova. C'è stata una concreta causa legale fra Oda ed Hamada, con accuse piuttosto pesanti da parte di Nobunari, riguardanti anche come venissero trattate certe giovani atlete (es. trascinate per la pista per i capelli), vinta però alla fine da quest'ultima, in cui Oda ha dovuto pagare delle spese, non esorbitanti, per diffamazione. Non è certamente mia intenzione ribaltare un giudizio giuridico, dico solo che, e ne abbiamo avuto riprova in altre situazioni, non è opportuno costruire personaggi attorno alla gestualità di pubblica facciata. Per certi versi, ha più senso sottolineare quando accadono gesti spiacevoli.
     
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    Non mi sembra di aver costruito niente. Ho solo detto che la scena sul K&C era carina.
    Grazie per aver aggiunto delle informazioni.

    Vero invece l'intento di voler costruire meglio la mia immagine di quali atleti si allenano con un certo allenatore.


    In ogni caso non è l'unica coach accusata di maltrattamenti a non aver avuto ripercussioni (vedi Russia, con prove anche alla luce del sole di urla e controlli maniacali sul peso tali da provocare anoressia).
    Sembra OT poi citare il caso della ritmica in Italia. Ma confido che nel rigoroso Giappone prendano provvedimenti per la protezione degli atleti, soprattutto dopo il rischio di uno scandalo.
     
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    Sono ben consapevole che siamo spesso spinti a rimarcare le differenze fra questo o quell'allenatore, anche nell'atteggiamento nei K&C. Ripensare a quel contrasto fra l'immagine che passa e le accuse mosse in una sede ufficiale, seppur smentite dall'esito giuridico, mi ha spinto a quantomeno invitare a prestare maggior attenzione, sull'argomento, a non dare troppo peso alle immagini di facciata. Con questo, non volevo certamente criticare te, Rika, e chi altri ha postato in passato nel thread sottolineando con positività certi comportamenti, avrei potuto fare altrettanto. Ne sto dicendo di cambiare in assoluto opinione su questa allenatrice, nello specifico.

    Non è del tutto OT, purtroppo, confrontarsi anche con i problemi nostrani e domandarsi se contesti che stiamo via via scoprendo troppo spesso omertosi riescano davvero a dare risposte, sportive e giuridiche, che siano tempestive e chiarificatrici, che risolvano problemi, nell'interesse e rispetto di accusatori ed accusati.
     
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    Diciamo che quando aprii il topic le accuse di maltrattamenti nei confronti di allievi e le denunce da parte dello stesso Oda non erano ancora venute a galla. A volte tutti noi ci facciamo illudere dall'immagine pubblica che alcuni allenatori sono più bravi di altri a costruire, purtroppo a volte la realtà è ben diversa e, seppur lei ne sia uscita pulita dal punto di vista giuridico, senza dubbio la vicenda getta delle ombre che fanno sembrare questi suoi gesti pubblici meno genuini.
    Rimarrebbe quindi buona norma non idolizzare nessuno a prescindere.
    Hamada, insieme al suo team, resta comunque un'allenatrice che negli ultimi anni è stata in grado di formare pattinatrici complete e di livello altissimo.
     
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    Io ho smesso di "idolizzare" i personaggi pubblici già nella mia adolescenza: sono esseri umani tali e quali a noi. Non mi informo della loro vita privata e guardo soltanto il risultato del lavoro (perché se guardassi gusti personali, opinioni politiche e moralità, non guarderei più film, nè sport, nè ascolterei musica o leggerei libri), finché non infrangono la legge o non commettono crimini, non mi importa di quel che fanno nella vita privata.
    Mi perdo molti retroscena.

    Pertanto la Hamada ai miei occhi è l'allenatrice che ha creato Kihira, Miyahara e Shimada.
    Mi spiace apprendere fatti negativi (sospetti, denunce, chi ha ragione?!). Così come mi è dispiaciuto scoprirlo per la Maccarani (squadra ritmica italiana). Il lato tecnico nello sport resta egregio, il resto è da lasciare alle autorità giudiziarie.

    Comunque, con il mio commento sulla carineria, non ho certo eletto la Hamada madre dell'anno, nè l'ho candidata al nobel per la pace :lol3.gif:
     
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