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Full name Lorenza Alessandrini
Country represented Italy
Born 6 August 1990 (age 21)
Milan
Height 1.63 m (5 ft 4 in)
Partner Simone Vaturi
Former partner Tommaso Forchini
Coach Roberto Pelizzola
Nicoletta Lunghi
Choreographer Corrado Giordani
Skating club Forum SSDRL
Current training locations Milan, Assago, Folgaria, Trento
Began skating 1994
Full name Simone Vaturi
Country represented Italy
Born 20 July 1988 (age 23)
Milan
Height 1.85 m (6 ft 1 in)
Partner Lorenza Alessandrini
Former partner Serena Tancredi
Coach Roberto Pelizzola
Nicoletta Lunghi
Choreographer Corrado Giordani
Skating club Forum SSDRL, Assago Milano
Current training locations Milan, Assago, Folgaria, Trento
Began skating 1998
photo: ISU Grand Prix of Figure Skating 2011 - NHK TrophyPALMARES
Lorenza ALESSANDRINI / Simone VATURIInternational Event 2007–08 2008–09 2009–10 2010–11 2011–12 2012–13 Worlds 16th Europeans 16th GP NHK Trophy 5th GP Skate America 6th Coupe de Nice 2nd Golden Spin 5th Ondrej Nepela 2nd Universiade 6th International: Junior Junior Worlds 9th 5th JGP Final 7th JGP Croatia 6th JGP Germany 6th 2nd JGP Great Britain 7th JGP Hungary 3rd JGP Italy 3rd Pavel Roman 1st J. National Italian Champ. 3rd J. 1st J. 1st J. 3rd 3rd WD GP = Grand Prix; JGP = Junior Grand Prix; J. = Junior level; WD = Withdrew
Edited by *SnowQueen* - 21/6/2021, 18:03. -
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Campionati nazionali italiani 15-18 dicembre 2011
Alessandrini / Vaturi. -
•Silvy on Ice~.
User deleted
NHK Trophy 2011 - SD & FD
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Milano Golden gala 2011
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Lorenza e Simone verranno allenati da Camerlendo e Scali!!! Grandissima scelta! Sono davvero felice!
E' solo un peccato... che per farsi allenare da dei coach italiani si debba andare all'estero (ciò la dice lunga sulla "buona" gestione di impianti e risorse qui in Italia).
Comunque, ben fatta, ragazzi! Facciamo tutti il tifo per voi!
Alessandrini/Vaturi: negli USA per dare una svolta alla carriera
Nuovo anno, nuova vita: Lorenza Alessandrini e Simone Vaturi hanno lasciato Milano, dove si allenavano con Roberto Pelizzola e Nicoletta Lunghi al Forum, per trasferirsi negli Stati Uniti, a Detroit. La coppia, per due anni campione nazionale junior, categoria in cui ha ottenuto lusinghieri risultati (quinta ai Mondiali Junior 2010, in finale al Grand Prix Junior nel 2009), da due anni passata in categoria Senior, ha preso questa difficile decisione poco più di un mese fa.
In questa intervista ci spiegano i motivi e i particolari della loro nuova vita.
AOI: Lorenza e Simone, da gennaio vi siete trasferiti e Detroit. Ci raccontate come avete deciso questo passo e perché?
Lorenza e Simone: Abbiamo preso questa decisione perchè abbiamo capito che dovevamo cambiare qualcosa nel nostro modo di pattinare, ci siamo accorti che non stavamo migliorando quanto avremmo voluto.
Purtroppo l'anno scorso l'infortunio capitato a inizio stagione ci ha frenato nella preparazione, dato che ci ha costretti a non poter mettere piede sul ghiaccio per quasi due mesi. Finita la stagione, e con il morale non proprio alle stelle, abbiamo deciso di non scoraggiarci e siamo tornati in pista pronti a lavorare ancora di più.
Ci siamo impegnati molto durante tutta questa stagione, infatti eravamo partiti con il piede giusto, i risultati di inizio stagione, come il secondo posto alla gara internazionale di Bratislava e il quinto posto al Grand Prix in Giappone, non sono stati affatto deludenti per noi, ma nonostante ciò continuavamo a sentire che ci mancava qualcosa.
Da qui é arrivata la nostra decisione di provare una nuova esperienza.
Ci siamo guardati intorno e in campo internazionale eravamo d'accordo sul fatto che i programmi che ci entusiasmavano di più erano quelli costruiti da Pasquale Camerlengo e il suo team. Ne abbiamo parlato con i membri della federazione italiana (che ci ha sempre sostenuti ed aiutati) ed eravamo tutti d'accordo sul fatto che affidarci a Pasquale sarebbe stata la scelta migliore per noi in questo momento.
AOI: Come mai avete affrontato il cambiamento a metà stagione? Non sarebbe stato meglio a fine anno?
Lorenza e Simone: Naturalmente cambiare allenatori a metà stagione non é semplice, ma ci siamo trovati in una situazione stagnante che non ci lasciava alternative.
AOI: Da chi è formato il nuovo team?
Lorenza e Simone: Il nuovo team é formato da Pasquale Camerlengo, Anjelika Krylova, Natalia Annenko, Liz Swallow e Massimo Scali.
AOI: Con chi vi allenate, su quali elementi o abilità particolari, come è impostata la vostra giornata tipo?
Lorenza e Simone: La nostra giornata tipo non è cambiata molto da quando siamo partiti: ci alziamo presto al mattino ed entriamo verso le otto in pista per le prime due ore sul ghiaccio, poi ci aspetta un'ora di balletto a terra e subito dopo ricominciamo a pattinare per altre due ore.
Un paio di volte a settimana nel pomeriggio ci fermiamo in palestra per la preparazione atletica.
Nonostante sia faticoso, qui non ci si annoia mai grazie alla presenza di parecchie coppie, tra cui Nathalie Péchalat e Fabian Bourzat, Kaitlyn Weaver e Andrew Poje, Madison Hubbell e Zachary Donohue e molti altri con cui ci alleniamo tutti i giorni.
AOI: Che cosa è cambiato rispetto all'Italia negli allenamenti? I metodi di lavoro sono molto diversi?
Lorenza e Simone: Siamo qui soltanto da poco più di un mese, quindi dobbiamo ancora ambientarci, ma per ora ci sembra che i metodi di allenamento non siano molto diversi da quelli italiani, abbiamo però potuto constatare che qui viene usata una tecnica di pattinaggio molto diversa da quella a cui eravamo abituati.
AOI: Raccontateci come vi siete organizzati a Detroit, come vivete.
Lorenza e Simone: Siamo stati molto fortunati perché appena arrivati abbiamo trovato immediatamente una casa dove stare. Qui sono in molti i pattinatori che vivono lontano da casa come noi, quindi è stato facile trovare una sistemazione insieme ad altri atleti nelle nostre stesse condizioni.
Purtroppo per arrivare alla pista é necessario l'uso della macchina, ma qui sono stati tutti gentili e disponibili e c'è sempre qualcuno dei nostri compagni di allenamento che può darci un passaggio!
AOI: Valentina Marchei ci aveva detto: "Mi manca l'Italia". E a voi?
Lorenza e Simone: Qui ci troviamo molto bene, dobbiamo peró ammettere che ci mancano le nostre famiglie, i nostri amici e tutti i nostri affetti, ma è normale stando lontano da casa.
AOI: Ci sono parecchi italiani a Detroit: Valentina Marchei, Pasquale Camerlengo, Massimo Scali. Avete creato una "Little Italy" o l'ambiente cosmopolita del pattinaggio locale vi ha conquistati?
Lorenza e Simone: Sì, qui si è creato un bel gruppetto e ci fa sempre piacere poter scambiare due parole in italiano tra di noi, ma l'ambiente cosmopolita ed eterogeneo ci ha sicuramente conquistati! Ogni giorno c'é un enorme viavai di pattinatori di ogni nazione, dal Giappone all'Australia alla Francia. È sempre molto stimolante stare a contatto con pattinatori del calibro di Daisuke Takahashi, Takahiko Kozuka e Jeremy Abbott.
AOI: Che cosa vi aspettate da questo cambiamento e quali sono i vostri obiettivi per l'immediato e per il futuro?
Lorenza e Simone: Non ci siamo posti un obiettivo preciso, quello principale è sicuramente migliorare come pattinatori. Cercheremo di imparare il più possibile e poi si vedrà!
Ringraziamo tantissimo Lorenza e Simone per la loro disponibilità e simpatia, un grande in bocca al lupo da tutti noi!
- Intervista apparsa su art on ice -. -
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2012 Worlds
Lorenza Alessandrini and Simone Vaturi. -
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Massimo Scali (coach di Lorenza e Simone) parla di loro in un'intervista. CITAZIONEParlando delle vostre coppie, da poco avete anche una coppia italiana, Alessandrini/Vaturi, come li vedi? Hanno già fatto dei progressi rispetto ai primi tempi passati con voi?
Massimo: Devo dire che il lavoro con loro è stato intenso: sono arrivati solo due mesi prima del Mondiale e ci siamo messi subito a lavorare sui programmi per cambiare un po' di cose soprattutto nel libero. Sono due grandi lavoratori e siamo assolutamente contenti di averli nel nostro team, sappiamo che sono due grandi talenti e possono rappresentare il futuro delle coppie di danza in Italia. Noi li chiamiamo “due diamanti allo stato grezzo”: c'è tanto da fare, sia dal punto di vista tecnico che artistico, ma c'è anche davvero tanto materiale su cui lavorare e siamo felicissimi di accoglierli nella nostra squadra!
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Intervista da parte di ART ON ICE
Alessandrini/Vaturi, sulla strada giusta per la prossima stagione
Continua la nostra rassegna dedicata ai pattinatori italiani; questa volta abbiamo intervistato Lorenza Alessandrini e Simone Vaturi, coppia di danza che recentemente ha ben rappresentato i colori azzurri classificandosi 16a al primo Mondiale senior in carriera. L'ultima volta ci avevano raccontato del loro trasferimento a Detroit, ora Lorenza e Simone ci parlano della passata stagione, dei futuri obiettivi e molto altro.
Cominciamo tracciando un bilancio di questa stagione, quali sono i vostri pensieri a riguardo? Come commentate il vostro Mondiale di Nizza? Come lo avete vissuto e cosa ne pensate del punteggio ottenuto, dei livelli assegnati?
Siamo abbastanza soddisfatti di come abbiamo pattinato; purtroppo abbiamo perso qualche livello qua e là, ma ce lo aspettavamo visto che in due mesi abbiamo cambiato completamente i programmi e gli elementi. Siamo invece felici di essere piaciuti ai giudici e dei complimenti che abbiamo ricevuto dopo la gara. Stavolta sentiamo di essere sulla strada giusta per poter migliorare. Siamo anche soddisfatti perché i nostri allenatori sono stati contenti di come ci siamo allenati e di come abbiamo reagito alla gara, sapevamo che non era facile presentare i nuovi programmi per la prima volta al nostro primo campionato mondiale, ma abbiamo retto bene la tensione. In più abbiamo battuto coppie che si sono classificate tra i primi dieci in Europa e quindi consideriamo il bilancio positivo.
Vi abbiamo sentiti quando avete deciso di dare una svolta alla vostra carriera trasferendovi negli USA per lavorare nel team Camerlengo – Krylova; ora che la stagione è finita potete confermarvi soddisfatti di questa scelta? Cosa avete trovato in questo team che non hanno le altre scuole di danza?
Sì, siamo soddisfatti della nostra decisione, qui abbiamo trovato tranquillità e siamo riusciti ad imparare ad allenarci più serenamente. In più abbiamo trovato tanta originalità nella costruzione dei programmi. Abbiamo scoperto in Massimo Scali un ottimo coreografo e un ottimo tecnico e non c'è nemmeno bisogno di parlare delle capacità tecniche e artistiche di Pasquale e Anjelika perché abbiamo visto tutti cosa sono riusciti a costruire in questi anni.
Come pensate di essere cambiati in questi mesi sotto la guida del team di Detroit?
In verità non ci sentiamo davvero cambiati, sentiamo solo di aver cominciato ad imparare molte cose nuove e di aver migliorato la qualità degli allenamenti e questo è molto importante per noi.
Tecnicamente, qual è l'elemento su cui sentite di più il bisogno di lavorare, che per voi rappresenta una sfida?
Più che su un elemento in particolare noi sentiamo di dover lavorare molto sulla qualità della nostra pattinata.. Siamo ancora lontani dal nostro obiettivo, ma sappiamo che é una cosa che richiede tempo e maturità e quindi non ci scoraggiamo!
Stiamo ponendo questa domanda anche ad altri pattinatori: vorremmo sapere se voi guardate i programmi delle altre coppie, li analizzate, li apprezzate, siete semplicemente curiosi o preferite non sapere nulla a riguardo?
Dipende, è normale avere dei pattinatori preferiti tra le coppie al vertice e analizzare i loro programmi. Di sicuro siamo curiosi di vedere i programmi degli altri perché ci piacciono molto le novità e le idee particolari.
Un altro aspetto su cui vorremmo avere anche la vostra opinione e di cui abbiamo già parlato con Massimo: la scuola italiana. Ormai sembra che, specialmente nella danza, si stia cercando di trovare uno stile italiano che ricerchi molto il coinvolgimento emotivo nei programmi: lo dimostrano Anna e Luca, ma anche Stefania e Ondrej etc. Tra i nostri ex-atleti abbiamo Margaglio che allena in Finlandia, la Fusar Poli a Milano, infine Massimo Scali e Pasquale Camerlengo a Detroit con voi ed altre coppie blasonate. Sembra che da parte di questi tecnici ci sia anche la volontà sviluppare particolarmente l'aspetto interpretativo; possiamo parlare proprio della formazione di uno “stile italiano”?
Beh, di sicuro a noi italiani viene abbastanza naturale essere passionali ed emotivi, proprio perché per lo più siamo così anche nella vita di tutti i giorni ed è per queste caratteristiche che veniamo riconosciuti all'estero! Per questo secondo noi si può decisamente parlare di uno "stile italiano"; tutti noi italiani sappiamo di avere " una marcia in più" dal punto di vista espressivo e quindi sfruttiamo questa qualità per dare valore ai nostri programmi e per renderli memorabili, proprio come hanno fatto in passato grandi coppie come Fusar Poli/Margaglio e Faiella/Scali.
Ora sono molte le coppie nel mondo che cercano di andare in questa direzione seguendo la loro scia, basti pensare al programma libero di Weaver/Poje dell'anno scorso che era un misto di passione italiana e tecnica canadese.
Parlando proprio di interpretazione, voi nel tempo avete già dimostrato un'attenzione verso questo aspetto interpretando personaggi diversi nei vari liberi, avete anche scelto un tema e una musica particolari come quella di “Rocco e i suoi fratelli” in passato, questo dimostra una certa ricerca stilistica... Che tipo di coppia vorreste diventare, pensate di aver già trovato il vostro “stile”?
No, forse non abbiamo ancora trovato il nostro stile, ma di sicuro ci piace cambiare e cercare di essere originali nelle nostre scelte musicali e nei nostri elementi tecnici (per esempio nei sollevamenti!). Anche quest'anno abbiamo voluto cambiare genere e ci cimenteremo in qualcosa di più simpatico e leggero che possa divertire noi e il pubblico.
Vi piace scegliere le musiche, o comunque dare il vostro apporto nella ricerca dei temi da interpretare? Vi piace in qualche modo portare un po' di voi stessi sul ghiaccio? Prendete ispirazione dalla musica, dal cinema, dall'opera, avete qualche genere preferito in queste arti?
Sì, ci piace molto scegliere le nostre musiche, ovviamente sotto la supervisione dei nostri allenatori. Cerchiamo di trarre ispirazione da tutto quello che ci circonda: cinema, radio, televisione e amici!
Anche il fratello di Simone, Andrea, lavorando ancora nel mondo del pattinaggio sia come coreografo che come imprenditore, ci dà spesso delle belle idee e degli spunti molto originali!
Avete in mente un tema particolare, magari un “sogno nel cassetto” che vi piacerebbe interpretare nel futuro? Per quanto riguarda i programmi della prossima stagione e quelli olimpici, invece, avete già progetti precisi?
Per quest'anno siamo contenti delle scelte musicali e ci stiamo divertendo a costruire a studiare i nuovi programmi. Sì, naturalmente abbiamo un paio di "sogni nel cassetto" da interpretare, ma per ora pensiamo a quest'anno!
Una domanda per Simone: se e come ha influito per te il fatto di avere avuto un fratello che gareggiava ad alti livelli nella danza?
Mi fa molto piacere che mio fratello sia stato un pattinatore di alto livello perché essendo passato da dove sto passando io mi consiglia, mi capisce e mi sostiene sempre. Visto che stiamo parlando di lui, colgo l'occasione per salutare il mio nipotino Massimo che è nato solo pochi giorni fa e faccio tanti auguri al neopapà Andrea e alla neomamma Valeria e li ringrazio tanto!
Per quanto riguarda l'approccio alla gara, avete dei “rituali” particolari prima di scendere sul ghiaccio? Come affrontate la tensione? Avete mai usufruito dell'aiuto di uno psicologo per quanto riguarda la preparazione mentale? O magari fate tesoro dei preziosi consigli di altri compagni di nazionale già più “navigati”?
No, in verità prima delle gare non seguiamo nessun rituale particolare, però portiamo sempre con noi a qualche portafortuna tra cui un paio di pupazzetti, delle collane e degli anelli che ci hanno regalato i nostri cari!
Qualcuno di voi due ha continuato gli studi? E se sì come riesce a conciliare il tutto?
Sì, al momento entrambi siamo iscritti all'università; far conciliare tutto non è affatto facile, anche perché in Italia non ci sono grandi facilitazioni per gli sportivi. Ora che siamo in America poi, ovviamente è ancora più complicato! Entrambi peró, teniamo molto a finire gli studi e quindi non ci diamo per vinti!
Quali sono i vostri interessi fuori dal ghiaccio, riuscite a coltivare qualche hobby?
Non abbiamo dei veri e propri hobby, a tutti e due piace molto viaggiare e per fortuna il pattinaggio ci permette sempre di vedere posti nuovi; nel nostro tempo libero poi, ci piace semplicemente stare con gli amici e andare fuori a mangiare o a vedere un film al cinema; quando il pattinaggio ce lo permette ci piace molto anche andare a ballare, ma le occasioni purtroppo sono rare!
Ringraziamo Lorenza e Simone per la loro disponibilità e non vediamo l'ora di rivederli sul ghiaccio la prossima stagione.
Laura Sciarrillo ed Eleonora D'Eredità. -
•Silvy on Ice~.
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SKATE AMERICA 2012
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Claude-xie.
User deleted
Cambio allenatore
Doppio Axel riporta il cambio di coaches per Lorenza Alessandrini e Simone Vaturi, che hanno lasciato Camerlengo per stabilirsi all'Agorà sotto la guida di Barbara Fusar Poli.. -
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Allenamenti a Berlino(da Ludwig Joluskating)
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Come mai hanno cambiato allenatore?Si sa qualcosa di piu'? Uhm lasciare Camerlengo ora che non ha piu' nemmeno Pechalat/Bourzat mi sembra una strana scelta, non si trovavano bene stegli states? . -
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C'è anche Shpilband a Milano, adesso... quindi probabile che abbiano voluto lui + Fusar-Poli per stagione Olimpica.
A proposito delle ragioni non saprei proprio dire. Certo è che si vive meglio in Italia piuttosto che in America.. -
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Universiade Trento 2013
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Mi piacciono i loro sollevamenti, sempre molto belli e originali .