Evgeni PLUSHENKO (RUS)

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  1. Andrea Rika
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    Evgeni Plushenko: torno, ma l'obiettivo vero è gareggiare a Sochi

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    1.o gennaio, Palavela. Occhi di ghiaccio che ti trafiggono l’anima, leggendo oltre l’apparenza, in profondità dentro di te, qualche raro sorriso, un carisma innato, la sicurezza di chi sa che è già entrato nella leggenda del mondo del pattinaggio, ma che desidera sfidare sempre se stesso, continuando a ripetere “Voglio partecipare alla mia quarta Olimpiade e voglio farlo a Sochi, nella mia Russia”. Lui è Evgeni Plushenko, amatissimo e ammirato in tutto il mondo.

    Domanda: Prima di tutto, benvenuto ancora una volta a Torino e come stai fisicamente?
    Plushenko: Insomma, abbastanza bene, ma dovrò presto sottopormi ad un intervento chirurgico al ginocchio sinistro e, questa volta, dovrò restare a riposo per un mese intero.

    D: Hai ripreso le competizioni dopo due anni ai Campionati Nazionali di Russia e li hai vinti. Evgeni è tornato. Mishin ha detto: Plushenko è un eroe due volte perché è tornato a gareggiare nel 2010 e adesso”. Ti vedremo a Sheffield per gli Europei? E a Nizza per i Mondiali?
    Plushenko: Sono convinto di partecipare agli Europei di Sheffield di gennaio. Poi, probabilmente, dovrò pensare al mio ginocchio. I Nazionali sono stati il mio ritorno, un ritorno positivo. Desidero finire questa stagione, ma, come ho più volte ripetuto, il mio grande obiettivo sono le Olimpiadi di Sochi 2014. Da qui a quel momento penserò alle competizioni una alla volta, senza fare previsioni, in base a come sto, a come mi sento… (ride) certo a parte l’Olimpiade… questa è una previsione a lungo termine.

    D: In Russia hai presentato due nuovi programmi. Ce ne parli? Hai lavorato ancora una volta con il tuo grande amico Edvin Marton, una collaborazione vincente…
    Plushenko: Sì ho lavorato e lavoro molto con Edvin. Per il programma corto, ho collaborato con Yanni, un grande esponente dell’elettronica melodica. E’ di origine greca, ma vive a Minneapolis. E’ straordinario. Ha arrangiato la “Tempesta” di Vivaldi. Per il lungo ho scelto un tango, ancora una volta, e, naturalmente, l’arrangiamento è stato di Edvin Marton che è un grandissimo artista e virtuoso del violino… si intitola “El Tango de Roxane”…una musica molto bella, tratta da “Moulin Rouge”, sulle note della quale mi esibirò questa sera di fronte al pubblico di Torino…

    D: Una medaglia d’oro Olimpica a Torino, due medaglie d’argento, una delle quali è stata addirittura definita di “platino”… Che cosa ci dobbiamo aspettare a Sochi… quali sono gli obiettivi di Evgeni?
    Plushenko: Un ottimo risultato per me è già prendere parte alla mia quarta Olimpiade. Si tratterebbe di un risultato storico in sé. Certo che se arrivasse una medaglia, magari del metallo che mi manca: il bronzo, sarebbe una grandissima soddisfazione… Un completamento della mia carriera. Per ora desidero soltanto lavorare seriamente, migliorare in tutto… anche nelle transition… Che dici, a Vancouver avrò perso l’oro per quelle?

    D: Nella squadra di Mishin c’è una ragazza giovanissima che ci ha fatto vedere grandi cose nelle tappe di Grand Prix, Liza Tuktamisheva, davvero ci ha sorpresi…
    Plushenko: Sì, Liza è un grande talento ed è giovanissima. Ha fatto uno splendido esordio nel Grand Prix… La attendo nelle altre competizioni… Però, non potrà ancora partecipare ai Campionati senior proprio a causa dell’età…

    D: Una domanda che esula dal pattinaggio. Hai molto spesso dichiarato che fai il tifo per una squadra italiana: la Juventus, che è anche la mia squadra… Che dici, quest’anno darà soddisfazioni ai tifosi?
    Plushenko: Pensa che ho incontrato ieri Alessandro Del Piero nel warm up. E’ un grandissimo amico, oltre che un campione in campo e fuori… L’inizio della stagione è promettente… Amo il calcio e quando posso seguo la Juventus… Speriamo…e non solo per i tifosi italiani…

    D: Questa sera pattinerai al Palavela di Torino dove nel 2006 hai conquistato la medaglia d’oro olimpica… Che cosa provi quando scendi in pista? Pensi mai a quel momento?
    Plushenko: Amo molto l’Italia e adoro Torino. E’ emozionante pattinare al Palavela ed il pubblico è caloroso, però sono trascorsi sei anni da quel momento. Ho gareggiato, vinto altri trofei, altre medaglie… No, non ci penso… Penso al mio pubblico e a regalargli il miglior Evgeni…

    Un sorriso, finalmente aperto, coinvolgente, un saluto con la mano ed Evgeni si allontana, leggero.
    Al di là di riflessioni e pronostici, ci aspettiamo altre sfide bollenti e coinvolgenti sul ghiaccio, a partire dagli Europei di Shaffield, elementi tecnici di alto livello e, soprattutto, di continuare ad emozionarci.
    Il pattinaggio artistico è un’arte e come tale è sogno, catarsi e fascino. Chiunque sia in grado di regalarci tutto questo merita la nostra gratitudine.
    Non importa se lo Zar non sarà più quello di Torino. E’ già entrato nella leggenda e continueranno a scorrere davanti ai nostri occhi le immagini di Torino, di Salt Lake City, di Vancouver, ma anche quelle dei tanti galà nei quali ci ha catturati e trascinati in pista con lui.

    Barbara Castellaro


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